Funambolismo

Dal dizionario Hoepli on line.
“Funambolismo”: s.m. arte, destrezza del funambolo. Sinonimo: equilibrismo
“Funambolo”:  s.m. artista, specialmente del circo, che fa giochi di equilibrismo su una fune tesa.
Acc, non ne veniamo fuori…
non cerco nemmeno equilibrismo, mi rimanderebbe ad equilibrio…ho capito l’antifona…
“Equilibrio”: s.m. stato di quiete di un corpo.
Lunedì, alle 16:05, in mutande, armata di aspirapolvere, mentre la stampante in salotto
sfornava documenti che avrei dovuto leggere nel tragitto in metro’ casa-centro (so’ multitasking o no?), riflettevo sul cosa infilarmi addosso in 5 minuti netti per poi catapultarmi fuori dalla porta, cercavo di ricordarmi se fossi truccata (sì, l’ho fatto stamattina), pettinata (no, pace, raccolgo, un bel fermaglio con strass, che fa un po’ meno casalinga…che, poi…le casalinghe sono molto più in tiro di me che corro da mane a sera, ma questa è un’altra storia…) e mi dicevo:
se ti vedesse qualcuno, che figura di m…
no, cioè sì, ma non volevo dirvi questo..
dicevo…mi dicevo:
è puro funambolismo.

 

Sbagli di un niente, e cadi dalla fune.
E augurati che ci sia sotto la rete.
Ogni giorno è un incastro, gli orari della baby sitter (detta anche Pregunta, ma questa ve la racconto un’altra volta) segnati sul calendario, i miei e quelli di L. in testa, così come la volta ogni tanto che i nonni decidono di passare un paio d’ore con il nipote..e bisogna ricordarsi di non farli coincidere con le ore di Pregunta, con i giorni in cui io posso uscire ad un orario decente dall’ufficio, con i giorni in cui il marito alla sera non c’è, perchè chi va a recuperare il nano dai nonni altrimenti se non ho l’auto?
E’ un incastro magico.
L’incastro millesimale di cui parlava Morna.
E basta un niente, tipo un po’ di febbre della teppa, non una roba seria, eh, sia mai, per quella il mondo giustamente si ferma…parliamo anche solo di una stupidata, un raffreddorone…un niente, appunto, e…crolla il castello.
E fa rumore. Tanto rumore.
E ora?! ci si dice con terrore.
Tu domani puoi assentarti?
No, zero, mi linciano…tu?
Se sto a casa domani mi licenziamo, ho una giornata terribile domani!
Nonni ne abbiamo 2, soli, una lavora, l’altro non si occupa del nipote, almeno non da solo.
Nonni non pervenuti, insomma.
Chiama Pregunta!
Ma non sarà tardi?!
Sì, ma dobbiamo sapere. E sapere ora!
Ok, salve Pregunta, tutto bene? sì…meno male!…senta…abbiamo un problema: L. ha la febbre.
No, non è grave…solo, non posso mandarlo all’asilo….(taglia Kla, vai al nocciolo della questione, chè ancora c’hai i piatti da lavare…)…ehm…mi rendo conto che chiederlo così…è tardi…avrà i suoi impegni (vaiiiiiiii!!!!)…(ok, inspiro…e tutto d’un fiato:)
è libera domattina?
Mentalmente preghi gli dei noti e quelli ignoti, quelli attuali e quelli passati.
Com’erano quella specie di angeli custodi dei Romani…Penati?
Anche loro, tutti…anche quelli che lì per lì non ricordi.
E dici loro: sappiatelo, ci siete anche voi!
Quando dice “sì” rinasci.
E tu (e tuo marito) riprendi (riprendete) colore (e vi date il cinque, mentre Pregunta chiede del nano, cos’abbia esattamente, a che ora devo venire?).
Le tessere del domino smettono di crollare una dopo l’altra.
La rete lì sotto torna lontana.
Quando dice “no”…
ma che ve lo dico a fare?!
Dicevo, lunedì, in mutande che passavo l’aspirapolvere (che immagine, eh?!).
E mi ero svegliata alle 6, avevo studiato 3 ore, poi avevo svegliato L, preparato me e lui, ci eravamo sparati il primo giorno d’asilo, seguito dalla premiazione che ci siamo concessi a base di focaccine e qualche schifezza (comfort food, sì, lo ammetto, ne sono schiava); avevamo messo su il minestrone per cena e preparato insieme una frittata (insieme…è una parola grossa…diciamo che lui accartocciava uova e io diventavo scema alla ricerca del pezzettino perduto nella scodella…), calato raviolini alla carota e parmigiano, pranzato, riordinato, lavato i piatti, riordinato i giochi e atteso la nonna che provvidenzialmente aveva sottratto il nano alle 15.50, in tempo per vestirmi e fiondarmi ad una lezione cui volevo assistere.
Posso permettermelo, la casa è a posto il figlio pure la cena è pronta.
Ho preso un giorno di ferie, ho assolto al dovere di mamma (ho presenziato all’inserimento e preparato il pranzo al nano. Oh! pure un pranzo sano, eh!) e a quello di moglie (la casa è a posto ed è pronta persino la cena!).
Per fortuna la nonna è disponibile e posso dedicare un paio d’ore a me..
Ok, alla divisione ereditaria più che a me.
Tra parentesi a questo ciclo di lezioni il 90% dei partecipanti ha in media 10 anni meno di me e la quantità di gnocche presenti è tale che farebbe sentire a disagio Belen.
No, credo che Belen non conosca la parola disagio.
Beh, ci siamo capiti.
Potete quindi immaginare lo stato d’animo della sottoscritta, che oltre ad avere i suddetti 10 anni di più (ma anche 10 cm di meno e 10kg di più delle suddette gnocche) si accorge sulla porta di casa che la maglia che si è infilata e che termina sul fondo con una specie di balza di un tessuto a contrasto…ha un tratto di balza scucita.
Perchè il nano ci si è appeso.
Troppo tardi per cambiarla.
Apro lo scomparto dell’armadio del salotto, sì quello dietro la porta…quello dove mio marito tiene la cancelleria.
So che lì troverò una cucitrice.
Non pensavo che l’avrei mai fatto nella mia vita.
Prendo la balza, impugno la cucitrice e pinzo.
Adieu! Anche oggi la rete lì sotto non mi ha avuto!

Funambolismo.

 

È puro funambolismo.
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