A una mamma speciale

Sappiamo che oggi è domenica e che ci si aspetterebbe la leggerezza del “post della domenica”.

E sappiamo anche che il clima cazzaro che normalmente regna sovrano in questo blog è stato messo da parte da qualche giorno per una ragione speciale.

E… ecco, oggi è un altro giorno speciale.

Un altro giorno tristemente speciale.

Perché non ci sono solo bambini che non riescono a vedere la luce o che restano il tempo d’un attimo con la loro mamma e con il loro papà.

Ci sono anche mamme che lo sono per un attimo, per un soffio e che poi resteranno madri per sempre da lassù e nei cuori dei loro bambini.
Ci sono mamme che hanno dato la loro vita per metterne al mondo un’altra.

E ci sono mamme – c’è una mamma – che mentre svolge una delle sue attività preferite – fare shopping! – comprando tutto azzurro per il bebè in arrivo, scopre che dovrà fare nascere alla svelta il suo piccolo ometto.

C’è una mamma che si prepara ad un evento festoso, alla gioia più grande e che scopre guardando il suo piccolino nella pancia attraverso un monitor, che non è solo lui a crescere nel suo corpo, ma anche un male, tremendo, e che, forse, chissà, si potrebbe curare, forse no, ma bisogna fare alla svelta.

C’è una mamma che ha dato alla luce il suo piccolo e ha cominciato la vera lotta della sua vita, per la sua Vita.

Con la gioia più grande nel cuore. 
Con la morte più grande nel cuore.
Con la paura più grande nel cuore.

C’è una mamma che mi telefona per dirmi una cosa orrenda, tanto orrenda che non riesce a dirmela e così mi racconta della sua felicità immensa e di quanto due bambini piccoli siano duri da gestire, ma sì… che ce la fai! edddai! non ti rattristare, dai che sei una forza della natura, lo sai, sarà un po’ di depressione post partum, sono gli ormoni… dai che ti tiriamo su noi, ecco, organizziamo una giornata al parco coi bambini!
E mentre programmiamo questo pomeriggio al parco coi bambini… e ce lo immaginiamo… tra una rista e l’altra… mi gela:

ho un tumore.

C’è una mamma che ha lottato con tutte le sue forze, tutte, con la sua mamma al fianco.
Due scriccioli a vederle, ma due scriccioli d’acciaio!

C’è un telefono che squilla, in metropolitana, una mattina di un anno fa, mentre sei schiacciata da tutte le parti, in piedi, e porco cane non riesci nemmeno a prendere il telefono dalla borsa, e ti dici: pace! quando esco da ‘sta scatoletta vedremo chi era…
ma questo telefono non smette di suonare e suona e suona e suona e ti dici, cavolo! dev’essere importante!
E così ti impegni, ti ingegni, ti contorci che manco al circo e ce la fai, lo prendi, rispondi e non si sente niente, la metro sferraglia, un tizio insulta una tizia che cerca solo di tenersi da qualche parte per non perdere l’equilibrio, è una mattinata di merda e il metrò è pieno come poche volte nella vita… e tu, porca zozza, non senti un cacchio… ma ad un certo punto, dall’altro capo del filo, come si diceva una volta, quando i telefoni avevano il filo e tu eri una bambina che non sapeva niente della vita, si sente piangere… e urlare… e tu capisci.
E a quel punto sei tu che non vuoi sentire.
E attacchi.
Senza dire una parola.
Perché parole non ce ne sono.

Ma hai capito.

Ci sono degli occhiali neri che stanno sulla tua testa e che, con un gesto veloce e istintivo, ti fai cadere sul naso.

L’unico gesto che riesci a compiere, prima che scendano le lacrime.

C’è una mamma che ha lottato, ha lottato con tutte le sue forze.

Ma questa mamma ha perso.

Perché a volte non basta lottare con tutta la forza che hai nel corpo, quando questa forza non basta più nemmeno a tenerti in piedi.

Perché a volte non basta lottare per la motivazione più grande che una madre possa avere: i propri figli, perché ogni mamma, anche se è una ciofeca di madre come me, lo sa che per se stessa non ucciderebbe, ma per suo figlio sì. I figli, la forza più grande di ogni madre.

Perché a volte la vita fa schifo, è ingiusta, è abominevole.

E questa è una storia che di umano non ha niente.

Oggi è un anno in cui tutti i giorni, un pensiero a te, lassù, e ai tuoi bimbi, quaggiù, non posso non farlo.
E’ un anno e non ho ancora cancellato il tuo numero dal mio telefono, come se potessi ancora chiamarti per sapere come stai, pensando di farti un poco di coraggio e rendendomi conto, ad ogni telefonata, che invece sei tu a farlo a me, a noi tutti.

Ci sono figli che… quanta rabbia mi fa! Quanta! Ci sono figli che non sapranno mai che mamma cazzuta avevano, che palle avevi, che testa dura avevi, quant’eri polemica e quanto mi facevi incazzare!
Non sapranno mai che eri quella con cui qua dentro ho litigato di più, ho discusso di più, perché eri l’unica con cui mi piaceva farlo, perché eri l’unica con cui era soddisfacente farlo, perché eri… tu!

E che Donna eri, porco cane!

Ci sono due bambini che la loro mamma non ce l’hanno accanto, non l’avranno mai, quando hanno la febbre, quando è buio, quando si fanno la bua, quando avranno una giornata nera o sarà il giorno più felice della loro vita.

Una bambina ne avrà un ricordo sbiadito.
Un altro… a un altro non è permesso nemmeno quello.

E c’è un papà. 

E ci sono i nonni paterni e gli zii.

E c’è una nonna, la tua mamma, davvero unica.

Sì, c’è una nonna speciale.

C’è una nonna che ha avuto la forza di portare a chi di dovere il certificato di morte, della tua morte, portando con sè le bomboniere del battesimo appena celebrato del tuo piccolo.

C’è una nonna che mi ha abbracciato ad un funerale, neanche 2 mesi dopo, e mentre io riuscivo solo a chiedermi dove avesse trovato la forza per presenziare ad un altro funerale dopo il tuo, ancora così fresco, così vicino, così straziante e vivo nei ricordi di tutti noi, mi sorride e mi dice che lei è lì, perché avresti dovuto esserci tu. 

E che lei non avrebbe potuto non esserci: perché era lì al tuo posto.

E quel giorno, in quel momento, ho capito da chi avevi preso e ho realizzato che i tuoi bambini, in qualche modo, la loro mamma l’avranno vicina comunque.

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21 Comments

  • Mi hai fatto piangere.
    Purtroppo tutto questo succede, spero rarissimamente, spero in pochissime famiglie.
    E' una cosa che non riesco ad accettare come non si può accettare la morte di un figlio prima della tua.
    Da come ne parli era la tua migliore amica.
    Anche a una mia amica è successa la stessa cosa con la sua migliore amica.
    Se l'è portata via un melanoma a 34 anni e ha lasciato due bimbe di 1 e 3 anni e un marito che l'amava tanto.
    Non so come si possa uscire da un dolore simile.
    E' così innaturale. E ingiusto.

  • Connie, era una collega, da ormai tanti anni, che stimavo molto. Non era un'Amica con la A maiuscola, ma, ovvio, una cosa così, anche se non si tratta di un'amica intima, di quelle che senti 10 volte al giorno, ti tocca nel profondo, soprattutto quando sei mamma e sai come la sta vivendo, quando la segui, aspetti il messaggio del post terapia il lunedì, aspetti gli esiti dei controlli, di ogni controllo, gioisci con lei quando sembra vada meglio e stai male quando ti scrive che sta male e..uff…stai male solo ad immaginare una situazione simile, ecco, solo a pensarla una cosa così.
    E' disumano.

  • E le lacrime scivolano…
    e capisci che ci lamentiamo davvero troppo e troppo spesso senza motivo… 🙁
    Kla, ricordo bene quando scrivevi di questa tua amica….. che tristezza…

  • Io non riesco a dire nulla. Quanta tristezza e che cuore gonfio. Anzi una cosa la vorrei dire, anche se sgradevole..
    Spero davvero che questa super nonna sappia trasmettere ai nipoti tutto l'amore che la mamma provava per loro.. È brutto dirlo, specie qui, perdonatemi, ma tante volte si sente "non ho conosciuto mia madre, è morta che ero piccolissimo per me mia mamma è stata la seconda moglie di mio padre" o cose simili… Perché per i figli la vita va avanti comunque… Chissà se un figlio si ferma mai a chiedersi quanto amore ha avuto per lui la sua mamma meteora, anche se per poco tempo. Questa mamma, poi, che sapeva da subito di aver poco temo…io non so davvero come si possa guardare i propri figli sapendo che li si deve lasciare, ė terribile, terribile. Forse solo una volta diventati genitori i figli potranno capire il dramma di questa mamma… Scusate, oggi gira un po' così

    • Cara Morna, se vuoi te lo dico io: sì un figlio si ferma e si fermerà per tutta la vita a chiedersi come sarebbe stata la sua vita se sua madre, o nel mio caso suo padre, fosse ancora lì. Se lo chiede il primo giorno di scuola e il giorno del diploma, se lo chiede il giorno che deciderà cosa farà da grande, il giorno del matrimonio e il giorno che avrà dei figli. Si chiederà per sempre che nonno o che nonna sarebbe stato…

  • Io non riesco a dire nulla. Quanta tristezza e che cuore gonfio. Anzi una cosa la vorrei dire, anche se sgradevole..
    Spero davvero che questa super nonna sappia trasmettere ai nipoti tutto l'amore che la mamma provava per loro.. È brutto dirlo, specie qui, perdonatemi, ma tante volte si sente "non ho conosciuto mia madre, è morta che ero piccolissimo per me mia mamma è stata la seconda moglie di mio padre" o cose simili… Perché per i figli la vita va avanti comunque… Chissà se un figlio si ferma mai a chiedersi quanto amore ha avuto per lui la sua mamma meteora, anche se per poco tempo. Questa mamma, poi, che sapeva da subito di aver poco temo…io non so davvero come si possa guardare i propri figli sapendo che li si deve lasciare, ė terribile, terribile. Forse solo una volta diventati genitori i figli potranno capire il dramma di questa mamma… Scusate, oggi gira un po' così

  • Io ho l'esempio di mia suocera, nata da una mamma malata morta prima dei suoi tre anni. Non ne ricorda niente e per lei la sua mamma è proprio la seconda moglie del padre. È una grande tristezza, sì.

  • Non riesco a pensarci. La mamma è la forza più grande, la più grande fortuna della vita. Non riesco a pensare al dolore di quella mamma che sentiva andar via le forze, che contava i giorni che le restavano accanto ai suoi bambini… non riesco a pensare a quei bimbi senza l'amore immenso che spettava loro di diritto… spero che la nonna e il papà riescano a farli sentire al sicuro lo stesso e a crescere sereni. Chissà se è meglio o peggio che ricordino…

  • anche io ho perso un'amica, 29 anni, se l'è portata via un camcro in pochi mesi…
    che poi non era un'amica… era l'Amica, la sorella, che mi conosceva meglio di quanto io stessa mi conosca, con la quale ci sentivamo tutti i giorni da 15 anni, con la quale ho condiviso ogni cosa…
    non era una mamma, si era sposata da tre mesi, ma lo desiderava tanto.
    però ha fatto in tempo a sapere che io stavo diventando una mamma, e ricordo precisamente quel giorno quando sono andata a trovarla e gliel'ho detto, e lei mi ha abbracciato fortissimo e ha chiamato il marito e gli ha detto "siamo incinte!!!!!!!!!!"
    non passa giorno che non la pensi, che non maledica quel cancro bastardo che me l'ha portata via, a me e alla sua famiglia, che c'è e che ci sarebbe stata….

  • Morna ma ci credi che sono passati 3 anni (oddio 3 anni!!!) e ancora quando mi capita qualcosa penso "ah, devo raccontarlo alla C."
    è uno strazio che mi poterò dentro a vita

  • Vale anch'io penso sempre questo, "devo raccontarglielo"… Io ci penso spesso alla tua amica, ricordo dov'eri quando ce l'hai detto e ancora oggi non mi capacito, non ha nemmeno avuto il tempo di lasciare altra vita su questo mondo…

  • lo scorso anno quando avevo da poco partorito e ancora lottavo epr non scivolare dal baby blues alla depressione pp, distrutta dalle notatte insonni e dal non appetito di G, ricordo che passeggiando sotto casa con la carrozzina ho visto una mamma che spingeva l'ovetto e aveva un foulard in testa… si capiva che non era un vezzo… l'ho incontrata diverse volte e ogni volta vederla mi dava una sferzata… non la conosco, non l'ho più vista, non so nulla di lei ma ogni volta che mi sneto in difficoltà davanti alla mia vita da mamma penso a lei e stringo i pugni, perchè le mie difficoltà sono nulla, nulla, nulla…

  • Ho pianto come una fontana..spesso si pensa che qst cose nn tocchino noi..o persone vicino a noi…ma purtroppo nn e cosi..se penso al dolore di qst mamma che sapeva di dover lasciare i propri bimbi..guardo i miei cuccioli e nn posso che piangere x una vita cosi ingiusta..
    cugina di mm 32 anni due bimbi 4 e 1 anno..operata lunedi..asportato un seno con 5 tumori..asportato un tumore nell altro..il ceppo peggiore e piu aggressivo..due zie morte per lo stesso tumore…non ho parole..

    manu

  • farò una confessione: ero molto soft nei controlli.
    Traduzione: non facevo nulla o quasi.
    Dopo questa tragedia, funerale il sabato, il lunedì ho chiamato la Lilt.
    Anche perchè ho precedenti non da ridere e molto stretti, a cominciare da mia madre e da mia zia: entrambe tumore al seno e da giovani.

    Questa settimana devo ricontattare la Lilt per il controllo annuale: pap test, senologo, ginecologo, analisi del sangue, eco al seno.

    E' il minimo sindacale, davvero.
    Per noi stesse e per le nostre famiglie.
    Per i nostri bambini.

  • mi spiace ma queste cose non le capisco.
    Hai 3 figli vivi e vegeti, il tuo posto è con loro.
    Si abortiva e si facevano le cure necessarie.
    Ci sarebbero stati una mamma e 3 bambini felici.
    Ora ci sono solo 4 orfani?
    In nome di che?
    Di testardaggine senza senso.
    Bella roba.
    Non mi chiedere cosa ne penso di queste scelte, perchè sono scelte egoiste.

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