Fenomenologia della mamma: la Mamma Lavoratrice

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E siccome ve lo avevamo promesso, eccola qui, lei, quella mamma perennemente in ritardo, che si cambia le scarpe poco prima di entrare in ufficio (su, dai, diccelo che tieni il tacco 12 in ufficio, tanto a casa… chettelodicoaffa’?), che rifila pasta tutte le sere e magari il sabato McDonald’s, che ha sempre la testa incasinata da mille cose, cento ne pensa, una ne fa. Lei, la mamma lavoratrice.
La Mamma Lavoratrice arriva sempre in ritardo, ma non in ufficio. Mette il nano al pre del prescuola alle 7 di mattina ma riesce comunque ad arrivare alle 7.30, in tempo per farsi un’ora d’auto più mezz’ora per trovare parcheggio prima di arrivare al lavoro.
La Mamma Lavoratrice, mentre è in macchina che ascolta la radio e pensa “ah, finalmente sono libera, finalmente posso rilassarmi”, si ricorda che non ha vestito il figlio di blu come era previsto dalla scuola, non ha riportato il cambio (per il sesto giorno consecutivo) e è quasi sicura di aver detto alla maestra – per far vedere che anche lei ci tiene a quello che succede nel posto in cui il figlio passa le giornate – “ma sa che quell’uomo è lì fuori tutte le mattine? ci sarà da preoccuparsi?” riferendosi al bidello.
La Mamma Lavoratrice non ha un minuto, durante la sua frenetica giornata, per pensare al figlio. Ok, ha la foto sul desktop, sul cellulare, sulla scrivania, e quando la chiama il marito la suoneria canta “il pulcino pio”, perché il bambino prepotente ha voluto metterla a tutti i costi e lei si dimentica sempre di eliminarla, procurandosi non poche figure di merda. Ma questo non basta. La sua testa è troppo impegnata. Trivella. Macina. Produce.
La Mamma Lavoratrice si ricorda del figlio in genere verso le 17.30, quando si rende conto che il post del postscuola sta per lasciare il povero sventurato sul ciglio della strada.
Per la decima volta.
Allora riflette.
Pensa con tutte le sue possibilità. Ci fa pure un business plan. Oppure una to do list. O qualsiasi cosa abbia un nome molto figo.
Se esco adesso, imbocco la statale, supero qualche limite, magari metto fuori pure il fazzoletto bianco… Arrivo alle 18.30. Perfetto. Salvo imprevisti.
Alternativa.
Chiamo mia mamma. Dai, provo.
Mamma, senti, è che son qui in ufficio…
NO.
Come mamma?
Ho detto NO. Ci sono andata ieri, e ho perso il liscio. Ci sono andata lunedì, e ho perso yoga. Ci sono andata giovedì e ho perso il burraco. Ho già dato.
Ma mamm… tutututututututu.
Amoooore, ciao, senti, siccome son qui no, e il capo mi ha chiesto…
Come? Tesoro non ti sento, sono a quell’aperitivo col presidente, ricordi? Torno tardi, stasera. Ti amo! Sì sì arrivo… Peppeppeppeppè…
Pronto? Pronto? tutututututututu.
Ok. Sono le 17.45. Partiamo.
E mentre sta infilando le ballerine e riponendo le Louboutin (va beh, anche la taroccata va bene) ecco che accade l’irreparabile.
“Esci? Avrei bisogno del resoconto di quel piano BLABLABLA.”
Ehm, sì, è che…
Che?
Adesso dovrei…
Dovresti?
Andare all’aperitivo col presidente insieme a mio marito, sai com’è, e sfoderi il tuo più bel sorriso “io sono una figa e mica devo andare a prendere mio figlio, no no, io non ho di questi impedimenti, solo eventi mondani”.
Ma pure un uomo nota le ballerine.
La mamma lavoratrice arriva a scuola alle 18.40 – grazie all’uso del fazzoletto bianco (era una salvietta babygella, ma tant’è, nessuno sembra essersene accorto) e il figlio si sta arrampicando su un albero sorvegliato da Uga, la bidella assunzione obbligatoria. Ok, anche oggi ce l’ha fatta. E ringrazia quel suo ex che la portava a fare le corse clandestine coi kart.
La Mamma Lavoratrice, però, mica ha preparato la cena. A volte ha degli avanzi, o qualcosa di gentilmente offerto da madre o suocera (ma c’è pure la schizzinosa, io da mia suocera non voglio niente… Abbella, fatti furba!), ma più spesso, grazie a giornate e giornate di brainstorming e progetti brillanti, caccia fuori delle idee sensazionali.
Stasera mangiamo… Trofie alle olive al profumo di pecorino!
Traduzione: le trofie sono lì da quando voleva preparare il pesto e poi ha comprato quello Barilla ma ci ha mangiato gli spaghetti; le olive sono l’unica cosa verde (anche nere) che mangia il figlio e zero voglia di “questo noooooooooooooo” “bleaaaaaaaah le zucchiiiine” “che cchiiiifoooo”; ha scovato in fondo al frigo un cantuccio di pecorino, tolta la muffa è perfetto per insaporire.
La Mamma Lavoratrice pensa che la sua giornata sia devastante, e quando mette a letto il figlio sente che finalmente è finita, anche se dopo poche ore dovrà ricominciare tutto da capo.
Ma la Mamma Lavoratrice non sa cosa significhi passare tutta la propria giornata con un figlio (o più di uno), tutti i giorni, per molto, molto tempo. Non sa cosa significhi alienarsi, parlare per “ngù” e ritrovarsi a raccontare della cacca molle della mattina al fornaio. A cercare contatto nella postina. A non mangiare mai in pace. A non – diciamolo, liberiamoci dai tabù – cagare mai in pace!
Ma in fondo, quando la sera ci diciamo “oh, se dio vuole, è finita anche questa giornata”, non esistono mamme lavoratrici, studentesse, casalinghe, fancazziste… perché quando si è mamme non esistono etichette, si è tutte ugualmente, insindacabilmente, immensamente devastate. Ma anche pronte a ripartire.
Mica come LORO.
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41 Comments

  • ahahahhahahahahahaha
    scusate, ma leggo questo post quando è già on line e me la sto facendo sotto dalle risate!!
    Anya, non credevo mi conoscessi così bene, hai descritto la mia giornata al millimetro!!!
    speravo di poter dire "rientro nella categoria al 60%" invece no, per come l'hai descritta son proprio io al 100%, troppo ridere!
    (o almeno io rido, voi scuoterete la testa scandalizzate).
    Kla, poi passami le pw, ciao Anya eh, buona fortuna!

  • dimentichi anche il trucco in macchina in mezzo al traffico (io ormai anche lo smalto) o il pensiero la domenica sera "fortuna che domani è lunedì e in ufficio mi rilasso" (sentendoti una merdina della peggior specie… e correndo subito dopo a dare un bacio al nano per sedare i sensi di colpa!), e l'ansia quando squilla il cell e compare il temibile CASA e magari sfiga delle sfighe stai parlando con il capo e non puoi manco rispondere… però uhm ammetto che gli altri pezzi mi sono piaciuti di più, e non per le note sarcastiche eh! è che qui si sente che non è scritto da una che lavora davvero…

  • no no Stefra, confermo, io in ufficio ho spesso il tacco 12.
    Il vero problema è che spesso dimentico il cambio scarpa da ritiro nano, quindi mi trovo al nido con i trampoli, il Tortoro in braccio, i vestiti da lavare (ovviamente del nido, perchè IO dimentico sempre il cambio da lasciare!) nell'altro… un disastro!!!

  • "il pensiero la domenica sera "fortuna che domani è lunedì e in ufficio mi rilasso"

    questo è una costante. Che aumenta in frequenza e intensità in misura direttamente proporzionale ai giorni di assenza dall'ufficio.

  • ahah bello!! mi ci ritrovo poco, che fortunatamente al mio orario io stacco e non c'è santo che tenga… invece sul fatto di dimenticare sempre il cambio del nido ci sono dentro in pieno!
    in effetti leggendo ho pensato tutto il tempo a Morna!!! XD

  • Chilli perché, si lavora davvero o per finta? 🙂 Scherzo eh!

    Sì Morna, ma è stato lui a volerlo. Io ho convenuto proprio perché "quando lavorerò…".

    Stefra, dai retta, il cambio di scarpe c'è. Dai, per certi lavori non puoi stare in ballerine (io non avrei potuto, e non avrei voluto), e dopo sfido io a guidare, correre, recuperare con i trampoli… A parte il rischio catapulta per l'infante, e quello colpo della strega, mi verrebbe il mal di mare!

    Poi va beh, la Mamma Figa lo farebbe eh.

  • Lo penso sempre anche io, nessun lavoro per una mamma può essere tanto duro quanto stare tutto il giorno tutti i santi giorni con un bimbo, no, due bimbi a carico, ininterrottamente o quasi!! Ma generalmente me ne sto zitta perché giustamente le mamme che si fanno il mazzo in ufficio o altrove mi ci mandano eheh! L'unica grande verità è che essere mamma è massacrante, non si scappa!!

  • Ah dimenticavo, togliamocelo sì il tabù, pure a me tocca andare in bagno sempre con la bimba- borsetta ( soprannominata così mica per niente, visto che ce l'ho sempre appresso!!) almeno per voi mamme lavoratrici c'è pur sempre il bagno dell'ufficio :-))

  • E vogliamo parlare del pranzo? A parte il panino davanti al pc (davanti al pc, non davanti alla parete con nano sputacchiante accanto), un bel pranzo coi colleghi parlando di tutto tranne che di bambini?! E poi magari il cameriere ti fa pure l'occhiolino!

  • Lascia stare, io la pausa pranzo di quando lavoravo me la sogno….poi quando sento lui e mi dice " guarda amo sto per andare in pausa pranzo" io son lì che " no davvero? Che bello ma chi c'è? Ma cosa andate a mangiare? Ma il cameriere è gnocco? ( no questo non glielo chiedo ancora!)"…Manco fosse un evento mondano! È in questi momenti che guardo la mia ennesima pasta in bianco e capisco di essere agli sgoccioli della mia carriera da mamma casalinga eheh!

  • Anch'io gli chiedo sempre cos'ha mangiato in quella fighissima mensa. E quando mi risponde foie gras con marmellata di arance e io ripenso al passato della P2 che mi sono riscaldata…

  • ehi ehi, piano!
    le mie pause pranzo al 99% sono di trancio di pizza semi gelido davanti al pc!

    Comunque quello che mi pesa di più sono i ritmi assolutamente frenetici, zero tempo per qualsiasi cosa, son stata zoppa 4 giorni perchè non ho il tempo per andare dal medico, un incubo! Io, salvo ovviamente giornate pessime con nani isterici che te le raccomando, ultimamente con i bimbi mi rilasso alla grande: esco un po, un po' di tv, fai la spesa, un po' si cucina, nanna ed è già sera… una goduria! Infatti pensavo: la prossima mammanonlavoratrice che mi dice che è faticoso stare a casa la appendo!!
    peace and love ;-))

  • Ciao! Io mi riconosco in tutto eccezion fatta per il tacco 12 (ma ho dei problemi alla schiena pertanto ho scaricato su questa parte del mio corpo l'impossibilità del tacco) e l'impegno improvviso delle 18…. non c'è storia. Fosse anche Gesù Cristo a chiedermi un feedback o dei risultati di vendita io scappo a casa perchè scade l'orario della baby sitter.

  • Quest'anno (grazie Monti non mi annoia il posto fisso no no) sono lavoratrice part-time, quindi 3 giorni lavoro e 4 mamma full time, ho lo stress di entrambe!!!! Tranne il tacco 12, io sono la bidella Uga del post quindi via di scarpa da ginnastica a lavoro e (non)tacchi la domenica.

  • alùra…sul tacco: dipende…corro troppo per stare taccata 12 da mane a sera: a volte mi porto il cambio, a volte sto in ballerine o, comunque tacco non 12. Se so che non ho appuntamenti e che dovrò solo scrivere, sola, o quasi, nella mia stanza, oso anche il jeans&sneaker, con la scusa (scusa???) che, comoda, ragiono meglio…

    sull'orario, taccio: faccio orari indegni, esco spesso molto tardi, ma non sempre, a periodi…e va bene, sono un disastro.

    Sul sempre pasta, no…esistono anche affettati e formaggi…ah ah ah…

  • Buonasera!
    Vedo che questo post sta diventando una gara a chi soffre di piu… Sappiate che c'è una specie di mamma ancora più sfigata di tutte voi: la mamma lavoratrice che lavora da casa o comunque coi pupi al seguito! Condizione che non può durare più di qualche mese, perché poi uno dei 3 a caso ci lascia le penne.
    Per questo mi riconosco solo parzialmente nel ritratto.
    Inoltre, le mie manie organizzative e la mia previdenza sono ormai leggendarie…perciò giammai dimenticherò cambio vestiti, buono pasto o altro. Piuttosto morirò in servizio.
    Buona serata da elenita
    Ps l'ultima volta che ho messo i tacchi sono arrivata al nido coi moncherini, e non ci provo più. In compenso salto così tanti pasti che oggi ho rimesso dei pantaloni che risalgono al primo anno di università

  • Prima o poi il pessimo Diego si adeguera' alle pappe e iniziera' il nido! Non vedo l'ora di tornare anch'io mamma E lavoratrice ma non nello stesso momento!

    Ho visto che raccogliete anche frasi celebri… Sempre a proposito di donne in carriera, vi dico questa:
    – Soraya, tu cosa vuoi fare da grande?
    – voglio mettere il reggiseno

  • Ma infatti io stimo tantissimo mamme part time e mamme da casa (quando i nani sono a casa, ovviamente).
    Perché oltre il danno c'è pure la beffa. Infatti io piuttosto che lavorare da casa mi prostituisco (in hotel).

  • ci pensavo ad un post sulla Mamma-che-lavora-da-casa…potremmo chiedere3 la tua collaborazione! 😉

    Poeticamente è una meravigliosa ipotesi di conciliazione (si usa questa parola oggi no? va di moda…conciliano tutte…), ma si può trasformare nella peggio cosa…

    e poi, mio limite, credo che io sarei inconcludente su tutti i fronti. Ammirazione totale verso chi, come te, ci riesce!

  • Nonono, niente consulenze, preferisco non pensarci troppo 🙂
    L'unico vantaggio (ma proprio l'unico) è che risparmi tempo negli spostamenti. Ma poi quando lavoro fuori casa mi sposto anche di centinaia di km, perciò si compensa.

    È sparito di nuovo un mio messaggio scritto ieri sera. La smettete di censurarmi???

    elenita

  • molto divertente, ma questa più che una mamma lavoratrice mi sembra una mamma svampita 😀
    PS. Oltre a pasta, formaggi e affettati, esistono anche bastoncini, sofficini et similia… 😉
    Ritarella

  • Ecche cattivo questo post! Anya non ve n'ha fatta passare una eh! 🙂
    Mah, io dopo 4 anni di mammitudine a tempo pieno sono arrivata alla conclusione che, o fuori o dentro casa, lavoriamo tutte sulle 18 ore al giorno o poco meno. Differenze ce ne sono sì, ma non sulla fatica delle nostre giornate.

  • Hem…mamme che per lavoro stanno 5 ore con 22 nani urlanti? Io non rientro nella descrizione qui sopra se non perchè lavoro….ma dopo le 5 ore passo alla modalitâ "nonnapensacitu che io DEVO riposare"…per poi riprendermi all'ora di cena e dare tocchi di parmigiano al figlio (dopo aver tolto la muffa)

  • aaah ah ah sono capitata sul blog per caso…ma da brava mamma lavoratrice…al pc del lavoro…mi sto facendo un sacco di risate…complimenti!!!

  • << Stasera mangiamo… Trofie alle olive al profumo di pecorino!
    Traduzione: le trofie sono lì da quando voleva preparare il pesto e poi ha comprato quello Barilla ma ci ha mangiato gli spaghetti; le olive sono l'unica cosa verde (anche nere) che mangia il nano e zero voglia di "questo noooooooooooooo" "bleaaaaaaaah le zucchiiiine" "che cchiiiifoooo"; ha scovato in fondo al frigo un cantuccio di pecorino, tolta la muffa è perfetto per insaporire. >>
    ODDIO STO ANCORA PIANGENDO DAL RIDERE !!!! :DDDDDD
    Ti stimo sorella! E ne avrei a bizzeffe di queste soluzioni cena-lastminute. Ogni tanto la sera mi dico tra me e me:"bon che culo, l'hai sfangata pure sta sera! pfiui" 😀 e magari con una frittatina al volo e una minestrina rapida. E comunque sì, di corsa e sempre in affanno, sensi di colpa a manetta ma comunque irrimediabilmente mammalavoratrice 😀

    • Ahahah Carla, una di noi! Quando ho scritto il post non lavoravo ancora (ma speravo di farlo presto, e per fortuna l'ho fatto), e ora mi ci ritrovo molto. Devo dire che via via che crescono, e grazie al fatto che il padre non è presente, l'organizzazione è tutto, quindi la muffa dal pecorino in genere no, ma ieri sera tripla razione di yogurt (scadono domenica 😀 )!

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