fenomenologia della mamma: la mamma milanese

I milanesi, si sa, corrono.                      
Sempre.
Anche quando non hanno fretta.

Un po’ perchè ci sono abituati un po’ per non perdere l’abitudine, chè non si sa mai…

La mamma milanese corre.
Corre più degli altri.
Corre svelta.

Corre dalla casa all’asilo, dove scarica i pargoli molto presto, in tempo utile per prendere la metropolitana, ovviamente al volo, mentre le porte scorrevoli si chiudono, così da essere in ufficio prima ancora che apra.
Corre poi in senso inverso, dall’ufficio all’asilo, per prelevare il figlio prima che chiudano la struttura con dentro il figlio o lasciandotelo sulllo zerbino.

Il che non è bello.

No, neanche per una milanese.

E’ che l’asilo milanese non aspetta.
E’ come Milano.
E Milano non ti aspetta.

Corri mamma, corri.

L’asilo milanese chiude alle 18?

Ecco che alle 17.50 ti sta già suonando il telefono, da dove proviene una voce seccata che sta per chiederti se ti ricordi di avere un figlio da ritirare.
Capitato a me personalmente.
E più di una volta.

La Mamma Milanese è tendenzialmente iperorganizzata.
Non organizzata, no, organizzata qui non basta.
La Mamma Milanese è e deve essere iperorganizzata.
E fa la spesa on line.
Paga le bollette e le multe on line.
Paga la retta del nido, i buoni della materna on line. E tira giù un paio di santi dal paradiso ogni volta che litiga col sito del Comune che non le permette di farlo…pur promettendole che si può fare…(non ci si riesce proprio, Pisapia, a fare funzionare bene la sezione “nidi e scuole”? e il sito di “Milano Ristorazione”, tesoro? FATE QUALCOSA!).
La Mamma Milanese prenota le vacanze on line.
Compra anche i vestiti dei nani on line e spesso anche i propri.
Sì, perchè ci sarà anche il quadrilatero della moda più bello del mondo, ma, parliamone, chi c’ha i soldi il tempo per andarci?

La Mamma Milanese spesso non ha aiuti dai nonni – perchè i nonni ancora lavorano: i milanesi, si sa, lavorano sino all’usura e oltre – e deve arrangiarsi pagandoli, gli aiuti, se può. Altrimenti s’arrangia da sola, perchè uno dei detti preferiti della città è “chi fa da se’ fa per tre”.
O anche “aiutati che il ciel ti aiuta”.

Insomma, una che vive qui, l’antifona fa in fretta a capirla.

La Mamma Milanese parte per il week end.
I milanesi, si sa, il week end emigrano.

La Mamma Milanese è tendenzialmente gnocca.
E’ in forma.
Il che ti fa sentire ancora più fuori forma di quel che sei.
La Mamma Milanese salta spesso il pranzo e utilizza la pausa concessa a tale finalità per andare in palestra.
A meno che non debba andare dal parrucchiere.
O dall’estetista.
O, se è sfigata, a fare la spesa.

La Mamma Milanese ne sa sempre una più del diavolo, perchè si sa, le novità a Milano arrivano prima…
e sorride benevola all’amica di provincia che le racconta della fish pedicure, che qui si usava 2 anni fa…e che ora non ce la si ricorda nemmeno più.
E che lei, peraltro, mai ha avuito il tempo di fare…

La mamma milanese lavora.
Lavora in casa.
Lavora fuori casa.
S’ammazza di fatica, ma non è mai abbastanza.
Mai abbastanza per un milanese, figuriamoci per unA milanese!

La Mamma Milanese ordina – rigorosamente dal cellulare via voce o via mail – una pizza per cena o – tanto qui ci sono tutte le cucine del mondo – del sushi o del tex mex o indiano o cinese o thai o fusion o…eritreo? etiope? peruviano? o, perchè no? un kebab?
e dice che il bambino deve abituarsi alla città multietnica, no?
Tanto vale che cominci da subito.

E poi lei, diciamocelo, stasera non ha tempo per cucinare: ha del lavoro da sbrigare.


La sottoscritta, che Mamma Milanese è…
fa poco di quel che fa una Mamma Milanese…
e ne conosce tante, come lei, che non si riconoscono nello stereotipo di cui sopra.

Ma conosce altre 100 mamme, che, invece, sono il ritratto perfetto della Mamma Milanese: che magari non cura l’orto e non fa la marmellata o la torta fatta in casa, ma insegna ai propri figli che essere mamma è tante cose.

A volte anche dimenticarsi di esserlo.
Per poterlo fare meglio.
E questa è una piccola grande verità.
O, almerno, qui ci si crede…

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13 Comments

  • eccezionale Klarissa!
    Mi hai fatto ridere e sorridere. Perché finora, pensa un po', tra tutte le fenomenologie è quella in cui mi riconosco di più anche se di milanese c'ho giusto la cotoletta (forse neanche tanto a pensarci bene, visto che ci metto l'olio invece del burro…).
    Fatta eccezione per la parte sulla gnocchitudine, sia chiaro 😀
    Ritarella

  • Bellissimo… Quanta nostalgia! Senza saperlo mi avete pure messo una foto del nido di Soraya.
    Io sono proprio una mamma milanese DENTRO, infatti anche in campagna corro sempre per non perdere l'abitudine.
    Vi mando un grosso saluto da un congresso in cui si parla proprio delle citta' intelligenti in cui si fa tutto in internet… Ma quando mai???
    Elenita

  • Io sarei stata una perfetta mamma milanese… Cibo etnico compreso (ma di quello non mi lamento, la p1 mangia più sushi della futura imperatrice…)! Ah, quanto mi manca, Milano!

  • in fondo, mi sa che tutte le mamme hanno il passo dei milanesi!

    Davvero Anya ti manca?

    Questa e' una citta' strana, non è Roma o Firenze o Parigi (!) che ti fanno camminare col naso all'in su e a bocca aperta, no. Però ha le sue belllezze comunque.
    E, soprattutto, ti accorgi che, piano piano, scava…e anche se la detesti per mille ragioni, niente…sei milanese e milanese resterai. Anche se non ci sei nata. Anche se vivi altrove o hai vissuto altrove o altrove ci vivrai.
    E, paradossalmente, nonostante il coro di "milano non è una citta' a misura di bambino", io da quando ho mio figlio l'ho riscoperta.
    Ho riscoperto i parchi, perchè ce ne sono tanti e tanti non sapevi neanche che esistessero.
    Ci sono tanti spazi organizzati per i nani.
    Ci sono attivita' e laboratori, letture e spettacoli.
    Ci sono i musei.
    Ci sono le cascine. E ce ne sono ancora tante in periferia.
    E, quando ne hai piene le scatole, hai modo di andartene facilmente.

  • Ecco vedi Kla, io avrei voluto viverci una vita da mamma. L'amavo tanto quando sono arrivata ma poi casa/ufficio/casa non me la sono goduta abbastanza. Conosco molto meglio Parigi di Milano! Eppure ho vissuto lì tre anni. A me piacciono le città malinconiche e lo sferragliare dei tram…

  • ..per me la tua città è luogo d'amore.. Mi sono innamorata di un milanese ed i primi mesi li abbiamo passati a fare i pendolari Roma_Milano, e tante passeggiate, e il panettone di Marchesi e i tram milanesi! quanto li amo! a casa abbiamo un grande quadro che raffigura il 29 a porta Venezia..
    è tanto che manchiamo, quasi quasi..

  • S O N O I O!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Eccezion fatta per in forma, gnocca e non cucina…sono io…sono una mammma milanese, ma poi io sono nata a Catania e ho vissuto per 23 anni lì…..mah!

  • adesso devo commentare sempre….mammamia, non posso credere che io andassi a scuola in via Conservatorio…ero sempre in treno, metro, camminando e facendo aperitivi n Porta Romana….una vita fa quasi…. ogni volta che torno a Milano faccio fatica a credere che arrivo da là, proprio dall'ombelico della città.E mi fanno notare come adesso io cammini più lenta. Pensa te che quando ho portato il mio compagno in Galleria per la prima volta mi sono soffermata sul Toro. effettivamente le mie zie e amiche non fanno altro che correre, molto più di tutte le altre che conosco. Qua a Valencia non è che si corra meno, ma mi rendo conto che a Milano c'è da essere centrometriste per poter fare tutto!

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