ATTENZIONE: contiene generalizzazioni!
La mamma Parigina è un essere strano. Fa tanti, tantissimi figli. In media una francese ne ha quasi 2 a testa, fate voi. La media più alta in Europa.
È giovane, molto giovane, anche se sembra mia nonna.
È in carriera, molto in carriera. Sarà che noi italiane lasciamo il lavoro, riduciamo gli orari, veniamo demansionate dopo essere diventate madri.
È indipendente, molto indipendente. Esce spesso con le amiche o col compagno, fa corsi, week end, vacanze. Sola.
Per darvi un’idea, la francese ha per legge 16 settimane di maternità (per un primo o secondo figlio). Dopo, o si inventa qualcosa (congedi non pagati, malattia, ferie), o torna a lavorare.
Affida i figli al nido, quando è molto fortunata, o più spesso alle tate, degli energumeni che gestiscono anche cinque bambini in tenera età tutti nello stesso momento (due sul passeggino doppio, uno sulla pedana, uno sulla schiena, uno a piedi attaccato al passeggino).
La parigina esce molto presto perché per andare a lavorare impiega in media un’ora. La parigina rientra molto tardi per i motivi di cui sopra. Trova i figli lavati, nutriti e pronti per essere messi a letto. Ovviamente pagando.
Spesso, la parigina rientra e riesce, va a cena col marito, a un vernissage, al cinema con le amiche.
Nel week end, la parigina si divide i compiti (e i figli) col parigino, salvo organizzare attività per tutta la famiglia.
La parigina non cucina dolci, li compra a Ladurée.
La parigina non passa il tempo libero a pulire casa, se ne frega.
La parigina non si piange addosso perché deve tornare a lavorare, perché vede poco il figlio, perché vorrebbe sempre fare di più.
La parigina non si sente obbligata a seguire gli schemi, no, non allatta, non ha figli nel lettone, non ci tiene a farsi vedere affranta al primo distacco.
Credevo che la parigina fosse un essere poco sensibile, sfornafigli forte degli aiuti statali, del rientro tempestivo in ufficio e della sempre presente tata. Ma poi l’ho conosciuta, la parigina, ed è semplicemente una mamma E una donna, amorevole, incasinata, a volte rigida a volte lassista, figlia di una società diversa dalla nostra, dove forse la parità non è stata ancora raggiunta ma di sicuro la donna è più uomo e l’uomo più donna, i padri fanno gli inserimenti, escono prima dal lavoro, portano i figli a vedere le marionette mentre la mamma fa shopping.
Libera da ogni ipocrisia, la mamma parigina mi ha insegnato tanto, soprattutto a non aver paura di essere me stessa.
Una mamma e' sempre una mamma anche geograficamente parlando. Ed i problemi, più o meno, son sempre quelli!!! Solidarietà a tutte le mamme!!!
Curioso essere, la parigina.
Leggendo così, un po' mi fa inorridir, un po' mi fa invidia.
Ps.: ma come, le scarpe sporche? la parigina non è la quintessenza dello chic?
vorrei essere parigina anch'io
Post scritto benissimo e l'indicazione "attenzione contiene generalizzazioni" è troppo forte 🙂
La mamma parigina dopo aver fotografato i maccheroni di L. li pubblica su Instagram? O è una prerogativa delle teen italiane?
Eheh… Bella domanda… Dovrei seguirne qualcuna per documentarmi sulla questione!
invece Anya, inizia a girare con la macchina fotografica e faccele vedere 'ste parigine e questa città!!!
Giusto!
bello 'sto post! ancoraaaa!!!
ah, per la cronaca, io son contenta di non essere come la parigina… proprio non è nelle mie corde… 😉
Credo che, come in tutto, ci siano i pro e i contro e a volte fa bene avere un confronto con altre mamme di diversi Paesi. Ci aiuta ad aprire gli occhi, a prendere visione della nostra posizione e di quella altrui. Ad ogni modo una base assoluta di fondo ci deve essere: una mamma deve sapere amare. In tutti i Paesi del mondo.
Proprio carino questo post, e proprio vero!! La descrizione della tata-tipo mi ha fatto morire eheh! Ed è vero, anche io ho imparato tanto dalle mamme indigene, il confronto con un altro modo di vedere l'accudimento e l'educazione dei figli è stato illuminante su un sacco di cose, e pure molto molto liberatorio…
Tra l'altro l'educazione francese e la mamma francese sono molto esaltate da qualche tempo in qua…
un giorno se volete vi descrivo la mamma spagnola 🙂