Liberi tutti

Ora che Leonardo si avvia verso i 4 anni, crescono (finalmente!) le occasioni per bambini cui può partecipare anche la belva.
No, non il gatto.
La belva quella vera: il figlio.
Aspettavo questo momento con ansia.
Un po’ perché se qualcun altro ha pensato a qualcosa per tuo figlio, a te basta portarcelo.
Non devi fare nient’altro.
Lo prendi e lo posizioni dove ti indicano. Punto.
E’ meraviglioso.
Un po’ perché a volte, diciamocelo, anche se hai voglia di fare qualcosa davvero CON i tuoi figli, magari non hai avuto tempo di pensarci, magari non hai idee, o magari ne hai, ma non hai lo spazio, o le capacità di metterle in pratica.
O magari non hai niente in contrario acché il pargolo faccia il vasaio tipo la buon anima di Patrick Swayze in Ghost.
L’importante è che non lo faccia sul tuo tappeto.
Magari non vorresti frustrare i talenti pittorici della tua prole per niente al mondo, ma se la prole fa Picasso sulla tela di qualcun altro e sgocciola tempera sul pavimento altrui, diciamocelo, è meglio.
Non devi nemmeno assicurarti che sia lavabile.
Anzi, è goduria pura pensare, immaginare, che sia indelebile che manco con l’acquaragia e il gomito del camionista fermo al semaforo verrebbe mai via.
Ah ah ah! Tanto non è il mio pavimento quello su cui sta colando! Ah ah ah!
Ommmmerda! Il pavimento no, ma il figlio sì!
E pazienza, usciti da qui porterai tuo figlio da Leroy Merlin e chiederai loro di fare qualcosa.
E loro hanno sempre una soluzione. Ecche cavolo! Se hanno i prodotti giusti per  fare una doccia su una scogliera, vuoi che non abbiano un qualcosa che dissolva tutto-tranne-la-prole?
Ma veniamo alla riflessione che volevo fare su questi nano-eventi che liberano i genitori.
O così vorremmo facessero.
Ammettiamolo, rappresentano per noi la possibilità di rilassarci un pochino mentre il pargolo pastrugna, spatascia, impasta, colora…
Liberi tutti, insomma!
Così, dicevo, eccoci nelle ultime 3 settimane scarse a partecipare, nell’ordine a:
1) lettura di un libro di Richard Scarry (dai, che c’era anche ai tempi nostri! E’ quello di Sandrino!) alla Feltrinelli una domenica mattina;
2) laboratorio e lettura a tema Peppa Pig in un centro commerciale;
3) spettacolo per la serata di Halloween in biblioteca.
1) La lettura avveniva accanto al bar della Feltrinelli di Milano di Piazza Piemonte (così se leggono, possono aggiustare il tiro per le prossime…): attore bravissimo, bambini interessatissimi finchè…
i genitori dal bisbigliare sottovoce per non disturbare, decidono in massa di esodare al bar.
A 2 metri.
Con annessi chiacchiere allegre e ridanciane, sbattere di piattini, macchina del caffè in azione a tutto spiano, gridolini di piacere da abbandono di minore.
Tempo 3 minuti dall’esodo al bar e mio figlio mi dice:
mamma, no capicco niette. No possono tare zitti quei grandi?
2) Peppapppiig. Wow! mamma io adoo Peppappig!
Andiamo, va bene.
Ressa, ovvio. Cerchiamo il laboratorio. Niente. Ma dov’é? Chiedo.
Lo spazio è stato allestito DENTRO (giuro DENTRO) al supermercato.
Non negli spazi esterni, ampi, ariosi, no.
Tra il reparto calze e mutande e il reparto animali domestici.
Giuro.
Un recinto allestito dove far infilare, in qualche modo, il figlio…lanciandolo, calandolo dall’alto con una fune, appeso ad un paracadute, usando il parasole del passeggino a mo’ di catapulta…a scelta.
Intorno, un muro di genitori (almeno 2 per bambino), nonni (meglio se 4 e accompagnati dagli amici di briscola e bianchino), zii, domestiche, tate.
Molti dentro al recinto.
Genitori, per favore, fuori dallo spazio bambini!
Nulla.
Adulti fuori dallo spazio bambini!
Niente. Manco Nonno Totem è così immobile nelle sue giornate migliori.
Signori alzatevi dalle seggioline, sono per i bambini! Se non uscite e non tacete non cominciamo.
Tutto alla presenza di Peppa Pig.
Lì, bella come una dea. Enorme. Rosa. E assediata da nani, mamme, papà, nonni, domestiche, tate, adoratori, potenziali adepti.
Surreale.
Fuoriiiii! Gli adulti fuoriiiiiiiiii!
Dopo un quarto d’ora di questo andazzo il treenne arriva, mi prende la mano e, causando le risate generali,  dice:
mamma, addiamo. Pepppa Pig è meglio guardarla in televisione!
E dagli torto!
3) Serata di halloween. io e Monk soli, diluvio universale, colpo della strega (si sarà sentita chiamata in causa data la serata…bastardissima, proprio stasera!), in auto ci dirigiamo verso una biblioteca che ha organizzato uno spettacolo per famiglie: i denti  della zucca.
All’orario prestabilito, aprono la porta e urlano: dentro i bambini!
Si scatena il caos.
Una serie di:
No! devo entrare anch’io!
No, se non vedo dove portate mio figlio lui non entra! (ma dove diavolo lo devono portare??? è una biblioteca! Che se poi, se ogni tanto ci portassi tuo figlio, sapresti anche che non ci sono altre uscite e/o pericoli)
Perchè la signora entra e io no?
Nonostante tutto, ripristinato faticosamente l’ordine, comincia lo spettacolo.
Monk è affascinatissimo e segue con attenzione.
Driiiiiiiin! Pronto! Sì sono a uno spettacolo per bambini, eh, che vuoi? c’ho portato il bambino e mi tocca. Sì, dai, magari domani…
Così. A ruota libera. Come fosse a casa sua. Col volume di voce che avrebbe sul tram sferragliante.
Viene cacciato.
Una mamma dietro di me messaggia come se non ci fosse un domani.
Non ha tolto il volume tasti, però.
Sta rompendo i maroni.
Tacitano anche lei.
Entra un papà e chiama la bambina.
A gesti?
con un psssssssssss?
chiedendo ai presenti di bussarle sulla spalla?
No.
A gran voce. Lo spettacolo è cominciato da 20 minuti, ma lui se ne fotte bellamente.
Martinaaaaaaaaaaa! Se hai caldo, togliti la felpa!
Come se non ci fosse nessuno oltre a lui e a sua figlia.
Via via gli imbecilli vanno a casa e lo spettacolo si riesce a seguire, almeno da metà in avanti.
Bello. Riuscito, nonostante i genitori.
Un’ottima idea e una bella serata.
Nelle ultime 3 settimane ho capito che:
a) per la buona riuscita di un qualunque evento per bambini, i genitori vanno allontanati, separati, debellati, con qualunque mezzo a disposizione.
E deve essere loro chiaro fin da subito che non ci sarà spazio per loro.
Perché se lasci il minimo dubbio e permetti loro di entrare, non te ne libererai mai più.
Manco fossero scarafaggi.
Ti servirà come minimo una deblattizzazione.
b) ci sono genitori che non riescono a realizzare di non essere soli al mondo coi loro figli.
Ehi! Ho una notizia per voi! Ci sono anche GLI ALTRI.
Volenti o nolenti,  GLI ALTRI esistono.
Sono lì. E vorrebbero che la loro presenza fosse notata.
Tu, mamma, che vedi tuo figlio accaldato.
No, non urlargli di togliersi la felpa o si prenderà una broncolpolmonite come zia Pina.
No. Ti prego. Avvicinati a lui.
Con discrezione.
E levagliela.
c) vedere tutti quei nasini all’in su, quegli occhietti affascinati, rapiti da una voce, da luci e da colori…
doversi girare verso un adulto che ha interrotto l’incantesimo, meriterebbe l’arresto in flagranza di reato.
E una difesa d’ufficio. O, forse, neanche quella.
Interrompere la magia di uno spettacolo per bambini dovrebbe essere un reato.
d) non importa quanto siano vivaci i bambini.
I veri rompicoglioni sono i genitori.
Written By
More from Chiara

La Montessori? Più infallibile del Papa

Share this...FacebookPinterestTwitterLinkedinemailIn Italia non ci si deve azzardare a toccare 3 cose:...
Read More

12 Comments

  • Vedrai che mondo meraviglioso ti attende, Norma!
    Sono occasioni in cui i bambini si divertono ed è bello portarceli.
    Malgrado i genitori degli altri bambini, s'intende.

    Style, ti ringrazio a nome di tutte e tre per i complimenti.
    In bocca al lupo per la tua vita da mamma alle porte e per il tuo neo-blog.

  • la rospa in ciospa: puoi capire, insomma! 😉
    Marti: chissà, magari temono di ritrovare il figlio disciolto…non so…mio figlio se ha caldo prova a togliersi quello che indossa, se non riesce, viene a chiedermi di farlo…
    laChiari: spesso sì, e quelli ingiustificabili e fastidiosi davvero sono i genitori…

  • Bellissimo blog!!!!!!!da attrice nn professionista ti segnalo che i rompimaroni ci sono anche s teatro(mia mamma in primis che mi urla BRAVA anche solo se respiro…… altra genitrice rompi………) da mamma di quasi duenne Emma l‘ho portata a vedere una favolina teatrata e per dieci min è stata con il nasino all' insù ……..!!!!!e Emma nn sta mai FERMA….magia pura!!!!comunque BRAVISSIME. Simo

  • Grazie Simo!

    E, a parte i rompimaroni, a me piace portarlo a partecipare a questi nano-eventi.
    Lo spettacolo della sua faccia, dei suoi occhietti, delle sue espressioni divertite, attente, spaventate o preoccupate… le sue risate…e chi se le perde???

  • hai ragione da vendere, sono i genitori i veri rompicoglions 🙁 triste e dura verità, mica hanno rispetto per i bambini, però se glielo fai notare esigono rispetto per loro 🙁 tristezza

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.