Fenomenologia della mamma: la Sporty mum o Tutto come prima

Oggi ce la prendiamo con una fenomena che, siamo sicure, vi irrita non poco. Voi che avete smesso di fare l’aperitivo del givoedì con le amiche, che non prendete un aereo da anni e il sabato sera tutti a letto alle 21 guai a sgarrare.
Sì, parliamo di quelle mamme per le quali, dopo la nascita di un figlio, tutto deve essere “come prima”, che devono convincersi e dimostrare che nulla è cambiato, che coi figli si possono fare esattamente le
stesse cose che si facevano prima e un sacco di altri bla bla bla che, diciamocelo, vi fanno sentire delle vere merde.

Spesso agisce sotto l’impulso della coda di paglia: dopo aver
criticato e compianto gli amici, che in sedguito alla nascita di un figlio si sono tappati in casa a morire di tedio e dolore, ora non può certo finire nello stesso girone di dannati. Colei che “I miei
amici sono tutti mollaccioni! Io, anche quando sarò incinta, farò i safari in
Malesia”.
Detto fatto!
C’è da dire che la “Tutto come prima”, almeno nel momento di massimo vanto, ha figli sotto l’anno, che ancora non camminano e non
protestano.
Per cui ecco che troverete la T.c.p. a fare il cammino di Santiago con un infante di tre mesi nella fascia, o a fare il giro del polo nord con la slitta e il nano seimesenne. Ne riparliamo tra un paio di annetti, bella.

Sono mamme che si vantano a profusione di fare tutto col bambino appresso, dcalla corsa nel parco (sapete che a Milano, al parco Solari, c’è un gruppo di mamme che fa “Fitness col passeggino”? Però dai, alzare le chiappe in effetti ci farebbe bene…), all’estetista (immagini di mio figlio che immerge le mani nella ceretta bollente mi passano davanti agli occhi), alla cena nel locale più intimo della città sotto gli sguardi sconvolti degli astanti (ma si sa, lei lo DEVE fare, deve portarsi il figlio pure lì).

Il genitore “nulla è cambiato” trova il suo sostegno teorico nell’auto-svezzamento. Compatisce quei genitori che escono a cena portandosi dietro il biberon o la pappina, forte del fatto che suo figlio mangia (o non mangia, ma che problema c’è mica bisogna forzarli, se non mangia la polenta in concia con lucanica e funghi misti è perchè non ha fame) quello che vede passare in tavola. Affettati, penne all’amatriciana, costata con l’osso… Il bambino snobba tutto, ma a un certo punto va a gattonare sotto il tavolo. Cosa sta raccogliendo?
– Oh, briciole della torta al cioccolato! Mangia, mangia pure… Ma ci sono così tante briciole? Ah quelli sono pezzetti di fango, sono caduti dalle scarpe delle bambine che hanno giocato in giardino. Ma sì, in fondo è tutta natura!


Una neo-mamma mi consulta:
– Secondo te esistono dei bob per neonati con la cinghia per legarli nel sacco nanna?
– Ehm… Non saprei… Ma se volete giocare col bob, puoi scendere tu con lui tenendolo in braccio… come vi divertirete!
– No, voglio trascinarmelo dietro quando andiamo a fare le ciaspolate in alta quota.
– Già… Tieni solo conto che voi camminate, mentre lui resta fermo e magari prende freddo.
– E allora? – urla inorridita la sporty mum – Non devo più uscire di casa quando vado in montagna?

Le cose per la nostra “Tutto come prima” iniziano a complicarsi man mano che il nano silenzioso inizia a crescere e a ribellarsi. Diventando schizzinoso sul cibo (roba che riconosce una passata di pomodoro diversa dalla solita e ti lascia tutta la pastina incazzandosi come una biscia), o che se non dorme nel suo letto ti fa patire le pene per l’infermo per una settimana.
A quel punto una vacanza avventurosa può davvero trasformarsi nel peggiore degli incubi.

Il peggio di queste mamme è che non sono del tipo “prendo la vita come viene, non mi faccio problemi, peace&love”, no, loro devono dimostrare di non essere cambiate. Di poter portare il figlio di pochi mesi negli Usa (tanto dormirà per tutto il viaggio e il jet lag è una cosa mentale), di poter far tardi a cena dagli amici (tanto lui si addormenta ovunque e continua a dormire quando ce ne andiamo), di poter andare per negozi il sabato pomeriggio alle 16 (tanto lui sta seduto nel suo passeggino e si guarda in giro curioso mentre ci proviamo mezzo negozio).

Noi siamo per il giusto mezzo. La vita è lunga (si spera):
di vacanze ne abbiamo fatte tante e, con un po’ di fortuna, ancora ne faremo:
perché scegliere proprio l’estate in cui ti nasce un figlio per fare il coast to coast?
Che nostro figlio ci accompagni nelle nostre attività, le nostre attività preferite, è cosa buona è giusta, basta aspettare il momento giusto

Ma poi, sporty mum, ma che smaciullamento di maroni è portarseli ovunque? Ma prendetevi una babysitter e uscite in santa pace!

Si ringrazia la nostra cara amica e collega mamma Elenita per il contributo

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10 Comments

  • Ma dai che siamo tutte, più o meno, sporty mums!
    certo io mi sento più sporty che… aspetta come era? sì, dai, quella che dopo l'avvento dei figli non si può più fare niente…
    certo che ci vuole il giusto mezzo, ma io tendo abbastanza a buttarmi, anche col nano appresso, e per me è stato paradossalmente più facile portarlo all'Arezzo Wave a sentire Caparezza in mezzo ai frikkettoni che andare al ristorante Giapponese…
    ma va be' questa è un'altra storia!

  • Sporty solo al ristorante o a casa di amici, o nei we mordi-e-fuggi soprattutto con il primo che è abbastanza flessibile… purchè ci siano mamma e babbo i miei bimbi sono disposti a tutto.
    Comunque di mio apparterrei alla categoria Smolla-mum… se solo avessi qualcuno disposto a tenerli!!!
    M.

  • Più sporty che smolly, anche perchè non sempre le nonne sono pronte a prendersi 2 gemelli….sono davvero un bell'impegno e allora??? Mica posso smettere di viaggiare o uscire, la morte civile no! Esco con loro, viaggio con loro, sono bambini sereni e sono in grado di stare in giro.
    Ogni tanto li lascio e mi godo le serate con mio marito. La cosa importante secondo me, è stare sereni e soprattutto conoscere i propri limiti perchè non dobbiamo dimostrare nulla a nessuno.

    @ali979 anche noi siamo stati al concerto di Caparezza con i gemelli di 2 anni e non ero davvero l'unica con i figli al seguito tant'è che avevano creato un'area bimbi con una bella pedana rialzata.

  • Ne conosco diverse e per qualche cosa sono anche io così, anche se adesso che ho una nonna vicino e che mi aiuta ogni tanto mi prendo la libertà di farmi i cavoli miei senza bambine attorno. Ciò detto, ho fatto delle figlie proprio perché volevo che mi cambiassero la vita, altrimenti me ne restavo felicemente accoppiata a fare quello che facevo prima. Invece preferisco come sto oggi, anche se onestamente assaporo il momento in cui avranno l'età per viaggiare un po' di più.

  • Io dico che c'è un tempo per ogni cosa.
    Nei limiti del possibile, le 3 gnome vengono sempre con noi, ma di certo non andiamo a fare sport estremi (ma nemmeno quelli normali!).
    In quanto alle vacanze, si cerca di farle insieme, adatte a loro.

  • Io sono parecchio bacchettona: del tipo se volevamo comparatici come prima facevamo a meno di farle!
    Mi piace fare cose con loro, ma nel rispetto delle loro routine e dei loro orari(forse pure troppo).
    Cena fuori e si fa tardi? Ogni tanto si può fare.
    La mia Grande avrà saltato il pisolino pomeridiano 5 volte da quando è nata.
    Forse esageriamo? Non lo so, ma per ora ci sentiamo bene a fare così, magari un giorno le cose cambieranno.

  • Ecco devo essere sincera, io ho fatto tutto quello che avete descritto.
    Durante la gravidanza ho preso 14 aerei (giuro) e appena uscita dall'ospedale (con taglio cesareo) abbiamo fatto un viaggio di 300 km per andare al mare, siamo arrivati di sera e cosa abbiamo fatto? Siamo usciti a cena!

    L'abbaimo sempre portato fuori a cena e a tre mesi siamo stati in messico e a Cuba.
    La verità? Uno stress!! Con un figlio la vita cambia eccome!

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