Uscire coi bambini: ci piace farci del male?!

Punto 1: questo post può assumere diverse declinazioni in base alla vostra località di residenza.
Punto 2: essere Sporty, Mostro, Ansiosa o Perfetta può fare la differenza.
Punto 3: la più grande differenza sta nella fenomenologia di appartenenza del nano in questione.
La prima questione è semplice: se abitate in una piccola città o vi spostate nel vostro quartiere in cui i gestori del locale più gettonato per gli aperitivi sono vostri compagni di liceo o la pizzeria della domenica sera vi ha visti crescere, andare coi nani sarà una passeggiata. I vostri figli potranno scorrazzare felici e, nel migliore dei casi, essere intrattenuti da astanti, vicini di tavolo, sbevazzoni di passaggio.

 

Il secondo problema dipende da voi. Se alla sola idea di uscire a bere una birra una sera di luglio vi fa stilare una lista di cose da portare (3 pannolini, pacco nuovo di salviette, un cambio intero e uno parziale, pupazzo preferito, pupazzo di scorta, crema per il cambio, crema per il viso… devo continuare? No perché io non ho mai capito cosa ci mettete in quelle borse, io viaggio con la pochette di Miu Miu, abbiate pazienza), allora rinunciate. Pagate qualcuno. Pagate i nonni. Ma non fatevi del male.
Infine, se vostro figlio è del genere “dove lo metti sta”, allora state a cavallo. Mi facevano sorridere (sì, quel sorriso del genere “eh, cara mia, io ti lascio parlare e annuisco, tanto dici un sacco di cazzate”) quelle che mi dicevano “ma come?? Non esci mai?? Ma mio figlio sta buonissimo al ristorante!”. Ma sapete una cippa voi. Se non avete conosciuto la P1, l’iperattività fatta femmina, non potete capire. Quindi tacete, su.

E veniamo ora alla gioia di avere figli a Parigi.
Il ristorante o qualsiasi altro locale – Noi stiamo in una zona piena di locali, ed uscire sarebbe proprio carino. Ma a parte che la P1 soltanto da poco è diventata una bambina con cui si va volentieri fuori (prima era difficile tenerla ferma per più di trenta secondi, senza esagerare, adesso ha canalizzato l’iperattività nella parola), provate voi ad andare coi bambini piccoli in un locale. Primo, i passeggini non entrano in nessun modo, neanche se li trasformate in sardine. Secondo, raramente troverete seggioloni. Terzo, vi guarderanno male perché i bambini non devono uscire, devono andare a letto alle 20, anche 19.
Una volta abbiamo fatto la pazzia. “Dai, andiamo da Hippo!”. Dicesi Hippopotamus catena per famiglie in cui si mangiano bistecche, ne abbiamo uno a tre metri dal portone. Entriamo, ci danno il palloncino, le matite, il menù bambini. La P1 ha poco più di un anno, sta buona nel seggiolone perché la intratteniamo senza sosta. Una stitica zitella che avrebbe bisogno di un bel mandingo si avvicina e, bisbigliando, ci dice “scusate, potete far tacere la bambina, noi stiamo cercando di cenare”.
Voi cosa avreste risposto? Vaff…? Ah, ecco.
L’estetista – Quanto amavo la mia cara Gloria, quando ero giovane! Lavorava in casa e conosceva la mia vita dalla a alla z. Qui un giorno sono andata a farmi le mani in una catena tristissima, avevo la P1 nel passeggino che dormiva, e mi hanno fatto notare il cartello: vietato l’ingresso ai passeggini, con tanto di disegno. Insuperabile.
Gli uffici pubblici – E che ve lo dico a fare?! Una volta ero alla locale mutua per chiedere informazioni. Faccio la fila in piedi, incinta, intrattenendo la P1 nel passeggino. Sta a me, pongo la mia domanda e quindi smetto di intrattenere la P1 per quanto, 20 secondi? Un tempo evidentemente insopportabile per l’impiegata che ha pensato bene di alzarsi dal suo ufficio per venire a dire a mia figlia (che faceva effettivamente casino) di smetterla di lavorare perché lì stavano “cercando di lavorare” (dev’essere un’espressione tipo).
Parigi kids friendly? Ma anche no.
Però devo dire che, dopo tre anni, ora me ne frego. Da Hippo ci siamo tornati con altri italiani, 4 bambine casiniste (anzi tre, la P2 – “dove la metti sta” – dormiva sul seggiolone) e chissene.
Alla fine, ok farsi problemi, ma bisogna anche vivere, e con un po’ di buon senso, buona volontà e rispetto per gli altri si può fare! Certo, bisogna averne voglia!
E la vostra città è kids friendly?
PS Tranquille, se vi troverete da queste parti vi consiglierò volentieri i posti migliori in cui andare coi nani!
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13 Comments

  • Punto1: Io vivo ad Arezzo, piccola città toscana, dove non è che ci si conosca tutti, ma tendenzialmente se non becchi proprio il locale sbagliato, trovi quasi sempre un seggiolone o posto per passeggino e cordialità.
    Punto2: sono abbastanza Sporty e organizzata per le uscite (io sono di quelle con la gigaborsa con mille cose, ma son sempre quelle, quindi ormai è una sorta di 24-ore sempre pronta), e per fortuna il babbo lo è quanto me quindi ci si sostiene.
    Punto3: il nano non è di quelli iperattivi. insomma sembra un mix tra la P1 e la P2, evviva!

    detto questo: sì, usciamo, sì, ce ne sbattiamo se non va sempre bene ai vicini di posto, ma no, se sappiamo che faremo tardissimo e che il posto sarà un inferno per il nano, allora lo lasciamo con i nonni. per il bene di tutti.

    PS: però che sbattimento Parigi… 😉

  • Parigina all'appello: da quando Gaelito gattona e si mette in piedi etc, frequentiamo solo locali kids-friendly, dove c'é il posto per giocare etc. Pure un parrucchiere kids friendly ho trovato. In questi casi peró usiamo il marsupio, a meno che non ci sia un garage per poussettes. Vabbé non fatemi parlare della metro vá…..

  • Come "stiamo cercando di cenare"????
    Eravate al ristorante o in una chiesa?
    Perchè non mi risulta che per mangiare serva assoluto silenzio…O sono totalmente ignorante sul funzionamento delle papille gustative?!?
    Mantova e provincia sono abbastanza kids friendly…

  • ahahah quanto mi ritrovo! Noi viviamo in Germania e nanetta (13 mesi) è da poco passata dalla fase "dove la metti sta" (che pacchia!! lì si che si andava in giro di giorno e di sera senza problemi!!) alla fase "se non mi intrattieni urlo come se mi stessi squoiando viva". Ecco questa fase è molto meno divertente 🙂 Qui diciamo che ti guardano malissimo se osi uscire con un bambino dopo le 7 di sera. Noi siamo andati a berci una birra con amici quando la bimba aveva circa 2 mesi: lei se la dormiva beata nella sua navetta e noi ci godevamo la serata, il locale non era particolarmente rumoroso e ovviamente non si poteva fumare.. eppure… il tedesco medio mi si avvicina sulle scale mentre sto andando in bagno a cambiare la bimba e mi fa (a circa 3 cm dalla mia faccia) "MA NON SARA' UN BIMBO VERO, VERO?" e io… ehmmm si.. lui (sempre a 3 cm dalla mia faccia) "MA E' SUO?!" noooo l'ho rubato… ah.. saranno state le 19:30…

  • Mah! Milano non è messa male se conosci i posti ovviamente. Poi per quel che mi riguarda il grande l'ho anche portato agli aperitivi (a tre anni lo abbiamo scoperto mentre si accingeva a ciucciare dalla cannuccia di un amico un Negroni), il piccolo è un disastro, campione di iperattività da placare con iPad o iPhone. So che è antieducativo ma se si esce si esce…..

  • Noi stiamo in provincia di Perugia e tutto sommato non ci lamentiamo…l'importante è che il papá indossi una cintura. Sí perchè i seggioloni che la maggior parte dei locali ha in dotazione è una sorta di sgabello di legno il cui unico "sistema di sicurezza" è una sbarretta di legno altezza petto…che se tant'è che vostro figlio non pesa 30 kg e non è mummificato ve lo ritrovate nel giro di 30 secondi a pulire il pavimento

  • Segue… Ecco allora che interviene la cinta del papá a fungere da sostegno tra le gambe del bambino. (occhio poi a ricordarsi di rimetterla, pena bella mostra delle mutande e chiappe pelose ;-)) Fortunatamente Raffy è da quando aveva 18 mesi che sta quasi beatamente in ginocchio sulla normale sedia da adulto ed ha quel pizzico di timidezza che fa sí che non scorrazzi troppo in giro. Ovviamente compensa questa sua compostezza con la distruzione di tutto ció che si trova in tavola. L'altro ieri s'è leccato tutto il dosatore del sale davanti agli occhi schifati del ristoratore che è accorso a toglierglielo di bocca (….mamma svampy non se n'era accorta :-)))

  • …Giuro che è l'ultimo commento…
    Per quanto riguarda gli orari, da "brava mamma" non mi faccio problemi a portarlo a dormire tardi, tanto prima delle 23 posso pure metterlo a letto dopo bagno caldo, con phon acceso, favole, carillon e alito di bue ed asinello ma se ne sta a saltellare e cantare…non c'è verso di dormire. P.s.nel mio massimo di "mamma mostro" l'ho portato pure al concerto dei Modena City e devo dire che oltre lui c'erano altri 2 bambini. Ora basta, vi saluto ed attendo il prossimo post.ciao!!

  • PER MONICA
    (POSSO SFRUTTARE QUESTO POST PER SCOPI PERSONALI?) :

    wow sei di Mantova!!! noi veniamo come turisti proprio da te nel prox weekend… ci consigli uno o due posti dove mangiare (va bene roba tipica, o anche pizzeria) che sia pure kids friendly??? grazie!!!

  • Aaah Parigi e i bambini…qui sfondi una porta aperta, soprattutto per quanto riguarda le proporzioni fra passeggini e grandezza media dei locali, ma anche fra passeggini e mezzi di trasporto pubblici!! Io però onestamente ho sempre trovato una certa tolleranza verso il fatto di avere con sè i bambini, anche le volte che ce li siamo portati dietro a cena o a pranzo…nessuno si è mai sognato di rompermi le scatole anche quando i miei figli si potevano oggettivamente definire molesti, anzi c'è sempre stata una certa simpatia da parte degli altri presenti, fossero negozianti camerieri impiegati o altri clienti…forse sono stata fortunata a beccare i posti giusti, o forse sulla rive gauche è diverso ;-))

  • Abito in un paese in provincia di una piccola città, sono abbastanza (ma non oltranzista) sporty e il nano (sopratutto prima) era abbastanza nella modalità "dove lo metti sta" quindi per fortuna riusciamo abbastanza a uscire e in ogni caso al bisogno sono anche smolly mum e lo lascio ai nonni quando vogliamo goderci una seratina a due 😉

  • Io abito in un paese in provincia di Firenze. Non è il mio paese e neanche di MM, quindi non è che conosciamo tutti, anzi. Però sia qui che nella vicina Firenze grossi problemi non ne abbiamo mai incontrati a portar fuori i bambini. Certo stiamo attenti a scegliere posti adatti ai bambini, più per la nostra tranquillità che per quella degli altri, ma insomma anche dall'estetista me li sono sempre portati senza incorrere in sanzioni amministrative! 🙂 La difficoltà maggiore magari è proprio quella di trovar posti che abbiano un angolo con 4 giochini per i bambini, per quanto riguarda seggioloni e attrezzatura varia invece nessun problema. Da una grande città come Parigi mi sarei aspettata di certo un altro atteggiamento!

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