Fenomenologia della mamma: Il Papà

Un po’ ve lo avevo promesso, un po’
domani è la festa del papà, quindi perché non parlarne proprio
oggi, dedicandogli la fenomenologia?
Il papà è quell’essere che, quando vi
fanno i complimenti perché siete in dolce attesa, esclama
ridacchiando “eeeh, come se io non avessi fatto niente”.
Che figura di merda, tra l’altro, ogni volta.
Il papà è quello che se voi avete le
nausee, lui ha mal di testa. Se voi state vomitando l’anima, lui si
sente “come se avesse la febbre”. Se siete bloccate
dalla sciatica, lui poverino va a lavorare tutti i giorni col mal di
schiena.

Il papà racconta orgoglioso del vostro
parto. Se avete fatto 20 ore di travaglio, diventeranno 48. Se avete
partorito in 3 ore, lo stavate sputando sul water (menomale vi ha
portato lui in ospedale). Se avete detto una volta “ahi”
avrete urlato per tutto il tempo (con aneddoti su infermiere che vi
chiedevano di smetterla e altre partorienti che vi imprecavano
contro), se siete state zitte “non avete sentito niente”.
Il papà si addormenta in sala
travaglio. Già già.
Il papà cambia un pannolino, e lo
mette al contrario. Se chiedete al vostro compagno di vestire un
bambino, e siete così sbadate da non preparare prima le cose, vi
ritroverete vostra figlia con le calze rosa, il vestito rosso, gli
short blu, le scarpe da ginnastica. Ovviamente a maniche corte. A
dicembre.
Il papà impiega il doppio – anche di
più, in genere – per fare una qualsiasi cosa che voi fate in un
tempo relativamente breve: un bagnetto, un cambio del letto,
una pappa.
Se vostro figlio la domenica deve
mangiare l’uovo, lui si proporrà di cucinare. La bistecca.
Se vostro figlio ha fatto la pipì a
letto ed è lui a svegliarlo, la sera troverete la chiazza gialla
ancora lì.
Se la mattina è stato lui a preparare
il biberon al pupo, andate a comprare il latte: ci sta che sia
finito e nessuno ve l’abbia detto.
Il papà nel week end vuole cucinare:
preparatevi a pranzare verso le 15.30.
Il papà torna la sera alle 20:
voi avete fatto il bagno al bambino, tenuto le luci soffuse, spento
la tv, siete pronte per la poppata pre-nanna e lui… lui lo prende e
lo lancia in aria, gli fa il solletico, lo fa cadere dal letto e lo
fa ballare al ritmo di Elio e le storie tese. Perché la terra dei
cachi è la terra dei cachi.
Il papà in genere è particolarmente
visionario: suo figlio sa suonare la chitarra a un anno e
mezzo, cammina a sette mesi e scrive poesie a tre anni. Il papà si
inventa molte cose.
Per quanto possa aiutare, non si sa
perché il papà ha sempre bisogno della mamma. In genere pronuncia
frasi del tipo “ma tu sei la mamma”, “tu lo
conosci meglio”, “TU L’HAI PORTATO DENTRO DI TE”,
“è figlio tuo”, “preferisce te”. Di norma è anche quello che chiede “a chi vuoi più bene, al papà o alla mamma?”.
Il papà, è quell’essere umano che ci
ricorda ogni giorno quanto noi mamme siamo fenomenali. Ma è anche
colui che ci ha permesso di creare i nostri capolavori quindi…
auguri a tutti i papà !
E un augurio speciale a quei papà che
hanno lasciato il loro lavoro troppo presto, ma che continuano ad
insegnarci tanto…
PS To be continued…
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