di #SantaLucia, strozegade e tradizioni

Ebbene sì a Casa Morna, come avrà capito chi ci segue su Instagram, non si festeggia Babbo Natale ma Santa Lucia.
Io sono originaria di Verona e da me Babbo Natale non esisteva proprio, i regali li portava solo Santa Lucia.
O meglio, a casa mia. Da qualche amichetto passava anche Babbo Natale, ma francamente non mi sono mai posta il problema sul perchè qualcuno avesse il “doppio giro” di regali e io no, i bambini sono davvero fantastici nella loro semplicità e ingenuità!
Santa Lucia è una giovane che, volendosi votare a Cristo fu denunciata dal promesso sposo come cristiana. Erano in vigore leggi anticristiani e quindi, nel tentativo di farle rinnegare il suo credo, fu torturata e uccisa.
Si narra poi che il Signore, quando Santa Lucia, giunse al suo cospetto, volle ricompensarla con un dono. Lei chiese di poter esaudire i desideri dei bambini il 13 dicembre, giorno del suo compleanno. 

Essendo raffigurata nelle effigi con due occhi in un piattino, la tradizione la vuole cieca, vuoi per essersi essa stessa strappata gli occhi per sottrarsi al matrimonio rendendosi mostruosa, vuoi per averlo subito sotto tortura. 
In realtà, tali effigi sembrano nate solo per il fatto che Lucia è sempre stata considerata protettrice della vista, quindi queste leggende sarebbero di pura fantasia.
Ma sono sopravvissute per i bambini.
Infatti Santa Lucia è risaputamente cieca, viaggia bordo di un asinello accompagnata, almeno a Verona, da Gastaldo, un vecchietto un po’ beone che infatti pretende un bel bicchiere di vino rosso per far sosta nelle case.
Ecco quindi che i preparativi richiedono un po’ di sale e polenta per l’asinello, un bicchiere di latte e biscotti per Santa Lucia, e un bicchiere di rosso per Gastaldo.


Sono talmente legata a questa tradizione che non avrei mai potuto abbandonarla.
Leggo con un po’ di tristezza che mie concittadine traferitesi in città dove “non passa” Santa Lucia hanno dovuto cedere a Babbo Natale, perchè in effetti i figli all’asilo si troverebbero a parlare di regali mentre nessun’altro li ha ricevuti. Ha senso, ma io davvero non potrei privarmi di Santa Lucia: fortunatamente, pur avendo lasciato la mia città natale, sono capitata a Trento, dove si festeggia comunque Santa Lucia.
Non solo, ho trovato anche una usanza nuova di zecca che celebra proprio santa Lucia e che ho subito adorato: la cosiddetta “strozegada”.
La sera del 12 dicembre tutti i bimbi del paese si ritrovano con le cosiddette “strozeghe”: si tratta di barattoli di latta legati con un fil di ferro: ognuno deve costruirseli, più fanno rumore meglio è! 

Ci si ritrova quindi in piazza, dove appare santa Lucia e con lei in testa si fa una processione rumorosissima per il paese. 

Alla fine c’è un rinfresco con the caldo e brulè per tutti e la santa distribuisce dolcetti ai bambini.
Per farvi capire quanto sono malata di mente vi dico solo che il primo anno che ho portato mio figlio sono scoppiata a piangere quando santa Lucia mi ha dato i dolci!! Che vergogna!!!

Ricordo come se fosse ieri l’emozione pazzesca della sera prima, la campanella che ogni tanto suonava per far capire che Lei era nelle vicinanze, caramelle che venivano lanciate dalle scale, l’eccitazione, la paura di svegliarsi e vederla…
Sì, perchè ai miei tempi si raccontava che Santa Lucia gettasse cenere negli occhi dei bimbi che la vedevano: racconto orribile, che oramai è spero quasi sparito.
Con l’evoluzione dei tempi, tanto peggiora, ma almeno un minimo di pedagogia spicciola è entrata nelle nostre case!
Niente più minacce di cenere o carbone ai bimbi cattivi, quindi, ma solo eccitazione ed entusiasmo.
Tanto per evitare cacce notturne alla Santa, ho solo detto che Santa Lucia non vuole farsi vedere e che se i bimbi son svegli tira semplicemente dritto, saltando quella casa e ripassando più tardi, se ha tempo. 
Non vi dico le tragedie ieri sera perchè noi “adulti” non volevamo andare a letto alle 9!! Alla fine abbiamo dovuto fingere di coricarci altrimenti non si calmavano più!

La me bambina trovava sempre i regali in camera, rigorosamente non impacchettati, e preferibilmente senza scatole, con l’immancabile “piatto”, comprendente dolci di ogni genere, mandarini e noci.
Io non ho ancora il coraggio di mettere i doni in camera, quindi i miei bimbi li trovano sulla nostra stufa.
Evidentemente sono riuscita a trasmettere tutta la mia emozione a mio figlio, perchè ieri era davvero fuori di sè dall’eccitazione.
E non vi dico questa mattina, quando alle 6 si era tutti svegli per vedere se la magia si era compiuta!!!

I regali erano contenuti: una pista per biglie, chiodini per il piccolo, un mangala a magneti per entrambi.

qualità pessima, ma bisogna cogliere l’attimo!

E un grazie a Disney Store che, in occasione del lancio del suo e-commerce, ci ha fatto un graditissimo regalo che arricchito la nostra Santa Lucia (insieme ai due Topolino che vedete sopra, graditissimi dai pargoli e già rinominati “Squitty” e “Ratty”)!!

La spesa maggiore (un salasso) è stata per i libri, davvero bellissimi, che a breve recensirò per voi:

E poi di corsa dai nonni veneti, per vedere cosa ha lasciato da loro santa Lucia!

E a casa vostra, quali sono le tradizioni che vi emozionano ancora?

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9 Comments

  • siamo a verona quindi santa lucia!!!! però i bimbi la vedono nel nostro caso….oggi ha fatto visita anche alle elementari e alla materna….
    domenica dobbiamo scoprire cosa ha portato nelle case dei nonni!!!! 🙂 🙂

  • ciao! Io sono sicialiana e da me la notte tra l'1 e il 2 novembre i cari defunti portano i regali (anch'io non credevo a babbo natale, ma ai morti che portavano i regali sì!). Sembra una cosa macabra, in realtà io pensavo che i regali li portasse mia nonna che non ho mai conosciuto.
    La stessa emozione che descrivi e la levataccia alle 6 del mattino le ho vissute anch'io!
    Mi sono trasferita a Milano da 13 anni, i miei bambini sono nati qui, e purtroppo ancora non ho mantenuto la tradizione! Sigh! Ma sono ancora in tempo perchè son piccolini…Grazie per le emozioni descritte! La tradizione di Santa Lucia è una bellissima tradizione che ho conosciuto qua al Nord!

  • io da bambina ricevevo i regali dalla Befana, credo che a Napoli si usi così e i miei sono campani mentre io sono nata a Roma.. avrei voluto mantenere questa tradizione, ma mio marito, milanese, è affezionato alla mattina del 25 e perciò da noi passa il babbo natele

  • Che bella tradizione, non la conoscevo! Da noi i regali li porta Babbo Natale ma siccome sono un pó contraria alla paganitá che si é venuta a creare intorno alla festa del Natale sto cercando di reintrodurre Gesú Bambino come elargitore di regali (anche nella canzone italianizzata di Jingle Bells si dice che "i bimbi di qua giú aspettano quei doni che regala il buon Gesú"!).

  • Che bella! Mi hai fatto emozionare! La conoscevo, ma essendo romana, non rientra nelle nostra tradizione.
    Io ho sempre vissuto con emozione Babbo Natale e Befana: biscotti e latte caldo per lui sotto l'albero e la mattina trovavo sempre tutto finito e un biglietto con scrittura maschile e i regali. Una volta trovai addirittura le sue impronte (fatte di borotalco..ehm neve!) dall'albero alla porta!!! ho un ricordo bellissimo di quella mattina!
    Invece per la befana, mettevamo tre calze (per me, mia madre e mio padre) o pantaloni annodati in fondo, appesi alla cappa della cucina e mandarini e biscotti: la mattina tutto finito con biglietto con scrittura femminile e le calze piene di dolci e un piccolo regalino. Con mio marito, i dolci della befana vengono incartati uno a uno nella stagnola.
    con la nostra nanetta abbiamo iniziato l'anno scorso (1 anno e mezzo) con i regali sotto l'albero, ma ancora non aveva ben capito: quest'anno già l'ha capito di più, abbiamo scritto la letterina. Mi piace troppo la mattina di Natale!

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