Una notte al MuSe(o)

Ho saputo qualche settimana fa di questa iniziativa, che mi ha subito colpita: poter passare una notte al museo è già di per sé un’esperienza unica. Se poi questo museo é il MuSe di Trento, il tutto si fa ancora più esaltante.
Che io adori il MuSe non è un mistero: lo amo da quanto era ancora un mucchio di terra nel piazzale che ospitava un tempo la zona industriale ex Michelin. L’ho amato ancora di più vedendolo crescere; ed è stato Amore quando, dopo ore di attesa, sono finalmente potuta entrare la prima volta (trovate il resoconto qui)

Immaginerete quindi il mio entusiasmo quando siamo state invitate a partecipare all’evento su cui sbavavo da un po’: “una nanna al museo”, evento rivolto ai bambini dai 5 ai 12 anni che consente di vivere il museo “quando cala la notte e tutto si trasforma in magia”*. Eccerto che partecipiamo, non vedo l’ora!!


L’attesa (e la gelosia).

Quando ho detto a Mirtillo Malcontento che avremmo fatto questa esperienza, era fuori di sé dall’eccitazione. Si è guardato all’infinito il video realizzato nelle precedenti date, tutte le foto, e continuava a chiedermi quanto mancava (“tesoro, è dopodomani!” ” Ma se era dopodomani anche 10 minuti fa!!!” “…”).
Peccato che l’entusiasmo abbia colto anche il duenne, che non ha reagito benissimo quando gli ho detto che era troppo piccolo per partecipare. Ogni treperdue mi chiedeva “vero che chiedi se posso anche io, vero? vero? vero?”.
Sono stati i tre giorni più lunghi della storia, ma almeno mi hanno dato l’opportunità di spiegare quanto sia importante l’attesa e il desiderare. Se si ottenesse tutto subito, si perderebbe ogni emozione, no?


Il Gran Giorno
Ed arriva venerdì, con l’eccitazione alle stelle.
Il tempo è esattamente “da lupi”, quindi adatto per l’occasione.
Lui mi confessa di essere anche un po’ spaventato (“e se lo scheletro di dinosauro di notte si muove??”).
Io confesso di essere ugualmente un po’ spaventata (di non chiudere occhio, la notte).
Lui è esaltatissimo per la sua prima notte in “sacco a Telo” (in effetti è un nome più pertinente di “sacco a pelo” non trovate? E’ più telo che pelo… e comunque sempre meglio di “Sacqua Pelo” come il Consorte chiamava -convinto- il suddetto oggetto fino all’altro ieri. Vabbè, scusate la divagazione).
Quindi, arriviamo.

Il MuSe svetta brillante nella notte buia e tempestosa (siamo o non siamo in una favola?)

Noi giungiamo affannosamente con le nostre masserizie…   

sì, ho temuto che credessero volessi trasferirmi lì.
Ma gli altri erano pure peggio

… e ci confondiamo tra la folla (i partecipanti erano ben 126, in maggioranza bambini). Veniamo divisi il 6 gruppi, noi siamo tra i picchi. 
E qui, con la mia tipica avventatezza e sbadataggine commetto un errore che mi sarà rinfacciato in eterno da Mirtillo. Dobbiamo scegliere un nome “nostro”, gli altri hanno già scelto, ci sono i tiranno….. basta, non ascolto altro e comunico trionfante che noi saremo le “Furie Buie”. Vedo gli sguardi perplessi degli altri, ma penso “accidenti, non hanno mai visto Dragon Trainer??”. 
Peccato che, scopro dopo (io…), il nome dovesse essere attinente all’animale simbolo del gruppo, quindi al Picchio. 
C’erano i Tirannopicchi, i Picchiatelli, i Piripicchi… e le Furie Buie (no, non dite niente, grazie…).

Ogni volta che ci nominavano, Ragazzo si sotterrava e mi diceva che ero una mentecatta. Le gioie della genitorialità.

Tra una cosa e l’altra, si fanno le 21, e si è pronti per entrare nel vivo della magia. 
Ma io inizio pure a preoccuparmi: alle 21 di solito Mirtillo dorme… reggerà??

I Picchi (e le Furie Buie…) iniziano dal laboratorio creativo, dove realizzeranno un grazioso segnalibro a forma di Gufo.

Mentre ci dilettiamo, ci vengono raccontati i segreti del gufo, ci viene mostrato un esemplare e spiegata la tassidermizzazione. 
Io resto letteralmente sbalordita quando ci viene mostrata la differenza tra una piuma d’aquila e una di gufo: sbattendo la prima si sente il classico fruscio di ala, sbattendo la seconda… niente. il silenzio assoluto. Ugualmente, sfregandole: quella d’aquila “fischia”, quella del gufo, non emette alcun suono. Davvero incredibile!

Tocca poi allo spettacolo “teatrale”: “Sterco Holmes e la professoressa Caccons ci intrattengono sui misteri della … cacca. I bambini (e i genitori…) ridono come pazzi, ma non mancano le nozioni scientifiche interessanti.

E’ poi ora della caccia al tesoro: tutti i piccoli gruppi (sì, esatto, Piripicchi, Tirannopicchi, Furie Buie…) ricevono un foglio con domande cui si potrà rispondere esplorando il museo. 
Ecco, questa è la parte che senz’altro “allargherei”: i tempi erano stretti (non ho capito se per ritardi della serata o da programma), quindi ci si limitava a “suggerirsi” l’un l’altro le risposte e correre a destra e sinistra inseguendo gli altri gruppi che avevano individuato l’indizio. Comunque, ci ha consentito almeno di assaggiare le meraviglie del MuSe:

Se dovessi dare un suggerimento, interverrei proprio qui: anticiperei la registrazione e i primi momenti di presentazione, in modo da partire con le attività per le 20 e concederei almeno una intera ora per la fase “caccia al tesoro + visita”.
Infatti, una cosa che forse non viene colta dai partecipanti (almeno da quelli sopra il metro e venti…) è che “la nanna al museo” non è una visita “privata” notturna.
Ma il museo è talmente bello di notte, semi deserto, che francamente non potersi soffermare su tante cose è davvero un peccato.

Finita la caccia al tesoro è quindi ora della camomilla tutti assieme, poi via a prepararsi i giacigli (o meglio, il mio era un giaciglio, ho visto materassi matrimoniali gonfiabili da fare invidia al letto di casa mia).

Siamo quasi 130, ma tutto fila liscio e spedito.
E’ mezzanotte passata quando si spengono le luci e, al buio, ci viene raccontata una bella favola sui dinosauri.
Dopo di che, miracolo: il silenzio assoluto. 130 persone, di cui almeno 80 erano bambini (età media 8 anni, n.d.a.) e regna il silenzio. Cosa c’era in quella camomilla?? 😉
La notte scorre quindi tranquilla, riesco pure miracolosamente a dormire qualche ora, mentre Ragazzo dorme come un sasso fino alla mattina. 
Non sono nemmeno le 7 quando si riaccendono le luci. 
Una rinfrescata e via, per una bella colazione.
Resta il tempo di aggirarsi un po’ tra le sale….. 

prima dello spettacolo scientifico.

Che dire? Interessante e divertentissimo  (sono ancora allibita per il palloncino infilato nell’azoto liquido, che si è ovviamente accartocciato, salvo poi rigonfiarsi da solo poco dopo essere tornato a temperatura ambiente), la creazione della nebbia ha emozionato proprio tutti: ci tengo a fare davvero tantissimi a complimenti a chi ha tenuto i laboratori, sembravano comici di professione!! 

Infine, arriva Dino a salutare i giovani partecipanti!

Non posso che essere entusiasta di questa esperienza, ma soprattutto, ed è quel che conta, era entusiasta Mirtillo-per-una-volta-contento.
E’ andato tutto felice all’asilo con la sua cartellina del MuSe per raccontare l’avventura agli amici che l’hanno invidiato da morire.

Per il vero, ho origliato qualche genitore dire che si aspettava una “visita esclusiva” notturna. Ma questo è un malinteso, infatti non a caso i partecipanti ricevono un biglietto gratuito per visitare con calma il museo il giorno successivo.
La parte più simile ad una visita è, come dicevo, la caccia al tesoro, che per me è stata un pochino troppo breve e confusa. 
Però, quando ho chiesto a mio figlio cosa avesse amato di più, ha risposto proprio la caccia al tesoro: evidentemente adulti e bambini hanno un metro di giudizio differente.
E’ un evento destinato ai bambini, tra i 5 e 12 anni, ed i bambini erano entusiasti.
Quindi l’iniziativa ha colto pienamente nel segno.
Mio figlio ha retto tutto il tempo con entusiasmo, e lui è quello che ha faticato ad arrivare alla mezzanotte a Capodanno, per dire.

Ho sentito anche dire da alcuni partecipanti che il costo era troppo alto: effettivamente 45 euro a persona non sono pochi. Ma vi è da considerare che c’erano erano ben 18 operatori dello Staff del MuSe presenti (e a disposizione) tutta la notte, oltre diversi volontari.

Non posso quindi che consigliarvi questa esperienza, davvero magica.
I vostri bimbi ne andranno pazzi!

Comunque no, non sono ancora sazia di MuSe. 
A breve si inaugura  Maxi Ooh! uno spazio dedicato ai più piccoli con esplorazioni “a cinque sensi” e non vedo l’ora di gustarmelo!!

* il prossimo appuntamento con la nanna al museo è il 7.2.2014, ma sono previste altre date.
Tutte le info su
www.muse.it
info e prenotazioni 0461/270311

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