storia di uno spannolinamento (anzi due)

E anche i pannolini sono archiviati.
Anche questo capitolo chiuso, tutti adesso, tutti uno in fila all’altro per spezzare questo fragile cuore di mamma. Ultime settimane di nido, ultimi giorni di materna, tra poco si archivierà il lettino con le sbarre.
E dei cuccioli paffuti che son passati da questa casa non resteranno che foto mai stampate, lasciate alla fiducia di un hard disk.
Sono cresciuti ora, sono bambini già grandi, con i loro discorsi, le loro discussioni, i loro amici che invitano a piacimento. Un battito di ciglia e saranno in vacanza con la fidanzata.
Scusate, questo post doveva essere solo il racconto del nostro addio al pannolino, non un resoconto strappalacrime di tutti i momenti preziosi che mi sgusciano dalle mani…
Quindi, dicevo.
Con Mirtillo, mi ero informata qua e là, ed avevo deciso di aspettare che lui fosse pronto, e non iniziare di mia iniziativa preparandomi a giorni di pipì seminate per casa.
Ma quando è pronto? Gli articoli che avevo letto, dicevano che il segnale è trovare il bambino asciutto al mattino.
Ora, il pannolino di Mirtillo al mattino pesava qualcosa come 15 chili.
Aspettando aspettando, arrivo alla soglia dei 3 anni. Al che capisco che forse, se aspetto che il pannolino sia asciutto la mattina, dovrà andare alla maturità coi Pampers nell’Invicta.

Quindi, una mattina di giugno, a casa dei miei, con il loro bel giardino, gli propongo di restare senza pannolino, e di provare a “dar da bere ai fiorellini”. Detto fatto.
Nessun incidente e si è subito arrangiato, complici i poveri fiorellini, lo spannolinamento più veloce dell’est.
Per la notte abbiamo aspettato alcuni mesi, senza ansie e stress. Unico inconveniente è che per le prime volte dovevo svegliarmi e portarlo intorno alle 2 di notte, poi ha iniziato a svegliarsi lui e a chiamarmi, ma nel giro di poco ha iniziato ad alzarsi da solo senza chiamare.
Con Melo, quindi, mi auguravo di ripetere lo stesso schema vincente.
Peccato che lui sia molto più “tato” di quanto fosse il fratello alla stessa età. O almeno, io ricordo Ragazzo in quel periodo come un bimbetto già grande e maturo, mentre l’exTortoro è davvero un nanetto tondo, lo vedo ancora così cucciolo…
Anche stavolta, quindi, non ho avuto alcuna fretta.
Non so perchè un sabato mattina di un mesetto fa mi è girato di non mettergli il pannolino.
In realtà, lo avevo già fatto un paio di volte nelle settimane precedenti, ma era lui a dire che voleva il pannolino, che non gli piacevano le mutande, a non voler nemmeno provare a sedersi sul riduttore. E senza nessun problema si rimetteva il plasticone e stop.
Fino a quel sabato, quando non ha fatto storie, ha accettato le mutandine. Mi aspettavo che, come Ragazzo, avvisasse lui, o si arrangiasse. Zero. Nel giro di due ore c’erano già state 3 pipì sul pavimento. E io dovevo uscire, che fare?
Non si torna indietro, quando si decide, e quindi ho messo un paio di mutandine di spugna, quelle belle spesse, che evitano quanto meno l’effetto pozza, e siamo andati. Al supermercato prima, al vivaio dopo. Gli avrò chiesto 100 mila volte se gli scappava la pipì e alla fine, fuori da vivaio, l’abbiamo fatta. Da lì ho iniziato a portarlo ogni ora circa, e quindi siamo arrivati a sera con solo un incidente all’ultimo.
Il giorno dopo ha iniziato ad avvisare, mentre al nido nessun problema, in fondo grazie alla loro stretta routine, già da un po’ restava asciutto.
Nel giro di 24 ore avevamo acquisito totalmente il controllo pipì, mentre con lui ci sono stati alcuni problemi con la cacca (e non è piacevole…)
Ma mi ha sorpreso, è stato bravissimo, e in pochi giorni ha acquisito il controllo totale, avvisando per tempo e senza problemi, e son già 3 giorni che si sveglia asciutto, quindi forse gli ultimi 3 pannolini che mi son rimasti saranno gli ultimi della mia carriera di mamma.
Ovviamente, con due esperienze così positive e facili, non posso che consigliare di non avere fretta.
Non ho mai capito chi si rassegna a mesi di pipì sul pavimento, per me, se si prende il momento giusto, bastano davvero pochi giorni, se non poche ore.
E qual è il momento giusto? Senz’altro ogni bimbo è diverso, ma per la mia esperienza posso dire che verosimilmente è all’alba dei 3 anni.
Non necessariamente saranno loro a manifestare fastidio per il pannolino, anzi, a volte è l’esatto contrario.
Quindi provate, ma se vedete che rifiuta di andare o non si rende minimamente conto degli stimoli per tutto il giorno, rimanderei di qualche settimana.
Lasciatevi il tempo di capire se è un bimbo che è in grado di avvisare subito o se serve portarlo. Ogni ora basta, inutile stressarli con sessioni continue.
Ma, per carità, non segregatevi in casa. Consiglio vivamente le mutandine di spugna per le uscite, trattengono benissimo, e se ve ne accorgete subito non si bagnano nemmeno i vestiti. E soprattutto, non lascerete imbarazzanti pozze al supermercato o nel negozio.
Basta un cambio e via, uscite, e se si bagna amen. Ma vi sorprenderanno, ci scommetto: sanno perfettemente di essere in mezzo alla gente e non hanno nessuna voglia di fare la figura dei poppanti.
Tendenzialmente, alla prima pipì “centrata” saranno così orgogliosi che ci prenderanno gusto, e saranno i primi a voler evitare incidenti.
Nemmeno vi sto a dire di non sgridare ecc, è talmente ovvio che non va ribadito.
Ma eviterei anche eccessive rotture di maroni, con la cantilena “ti scappa la pipì- se ti scappa dimmelo – devi fare la cacca?- sicuro che no?”, ripetute fino all’esaurimento.
Meglio due incidenti in più, ma almeno potranno capire meglio come funziona la faccenda.
Ok, non dispenso miracoli o perle di saggezza, è solo la mia esperienza, ma almeno spero che altre neomamme in cerca di informazioni non incappino in altre idiozie come quelle che avevo letto io.
E voi, che esperienza avete avuto?
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