Elogio alla donna: dieci regole da seguire per essere onnipotenti (e non dipendere da loro)

Io non sono femminista. Ho
una certa antipatia per chi non porta il reggiseno, per chi richiede
le quote rosa e per chi ritiene che una donna, per essere
intelligente, debba anche essere brutta. Io sono molto intelligente,
per esempio.
Ma sono convinta di una
cosa, ora più che mai: le donne possono tutto. Ma proprio tutto. Mia
mamma – nemmeno lei femminista, eh – è una donna molto semplice.
Ma mi ha sempre detto una cosa: conta solo su te stessa, gli uomini
non servono.
Io sì, sono una stronza. Ma educata.
Sono cresciuta con questa
convinzione e, non me ne vogliano gli uomini della mia vita, è
proprio così. Ho perso mio padre a 25 anni e, in qualche modo, sono
sopravvissuta. Sono stata lasciata – perché sì, è questo che ha
fatto, una donna al posto suo l’avrebbe fatto? – da mio marito un
anno da sola con due bimbe piccole in un paese straniero, lontano
dalla famiglia e lontano migliaia di km da lui. E sono sopravvissuta?
Eccome. Un uomo lo avrebbe fatto? Non so.
Ecco quindi, dal basso
della mia modesta esperienza, le dieci regole che dovete stamparvi
nella testa se volete essere donne indipendenti (e magari insegnare
alle vostre figlie ad esserlo e ai vostri figli che no, le donne non
dipenderanno da loro).

  1. Voi potete: sì,
    potete fare tutto. Anche le cose che vi spaventano di più. Avete
    bisogno di qualcuno che vi accompagni in auto chissà dove? Falso!
    Prendete la patente! Mio padre si era stancato di portare mia mamma
    dai suoi genitori e le ha imposto di prendere la patente. Inutile
    dire che le ha salvato la vita. Potete anche andare in bici. O in
    scooter. O a piedi!
  2. Non lamentatevi:
    credete di essere le sole a “subire” qualcosa? No, per nulla. Ci
    sarà sempre chi è messo peggio. E le lamentele non solo non
    piacciono a nessuno (tanto meno ai compagni…) ma sono deleterie e
    vi allontanano dai risultati. Basta lamentarsi, iniziate ad agire.
  3. Se sbagliate, il
    mondo non finisce
    : siete umane e potete sbagliare. Non andate nel
    panico. Tutto si risolve, niente è eterno, se non la morte. Quindi
    se non avete avvelenato il vicino dimenticandovi di chiamare il
    centro anti veleni allora è tutto a posto. Respirate e pensate ad
    una soluzione.
  4. Siete dotate di
    multi-tasking
    : sì, voi e solo voi, donne. Rarissimamente gli uomini
    sono capaci di fare più cose insieme. Fatene la vostra forza e
    sentitevene orgogliose, non vi lamentate che state facendo tutto
    voi. Fatelo e siatene fiere!
  5. Non aspettatevi
    niente
    : che vi frega di sentirvi dire che siete brave e belle? VOI
    dovete sentirvi brave e belle. Fate, agite, costruite, realizzate, e
    la soddisfazione che ne trarrete varrà mille volte di più del
    complimento di un uomo distratto (e magari, vi assicuro, invidioso
    delle vostre capacità).

  6. Prendete la vita con
    più leggerezza
    : se tutto vi sembra un ostacolo enorme, vi
    scoraggerete ancora di più. Non c’è ostacolo che non possa essere
    saltato. Quando ho avuto la P1, se mio marito non rientrava entro le
    19 mi sembrava una tragedia. E poi mi sono ritrovata a gestire due
    bambine da sola, per un anno, lavorando pure. Più fate, più siete
    in grado di fare.
  7. Non siate quello che
    si aspettano gli altri
    : siate quello che volete essere. Non vi piace
    fare una cosa? Non fatela. Nessuno ha il diritto di imporvi
    qualcosa, tanto meno un marito. Compiacete ogni tanto, perché è
    bene fare felici gli altri, ma non votatevi all’altruismo a tutti i
    costi “perché così vi amano di più”. Chi non rispetta come
    siete, non vi ama, punto.
  8. Abbiate interessi: le
    donne senza interessi non piacciono a nessuno, nemmeno alle donne.
    Vi piace cucinare? Fatelo! Cucire? Prendete ago e filo! Vi piace il
    giardinaggio? Coltivate piante strane! Vi piace il vino? Fate un corso da sommelier e ubriacatevi. Non dovete per forza
    intrattenere gli altri con discorsi di politica internazionale, ma
    avere delle cose solo vostre, non vivere all’ombra di qualcun altro,
    vi farà sentire più forti. E meno dipendenti.

    Certo, anche il sollevamento pesi è un interesse.
  9. Non lasciate che vi
    critichino
    : ma imparate da quello che vi dicono. In fondo ad ogni
    critica, o cattiveria, c’è sempre un fondo di verità. Se non
    volete che vostro marito vi dica che c’è casino in casa, cosa
    potete fare? Mettere a posto, sì. Non lo trovate giusto? Eppure
    ricordatevi che 1) nessuno fa le cose come le fate voi, 2) non c’è
    soddisfazione più grande dell’essere inattaccabili.
  10. Amatevi, siete donne:
    avete questa grande fortuna. Da millenni gli uomini cercano di
    sottometterci, di umiliarci, di farci dipendere da loro. Perché?
    Perché siamo superiori. Perché la vita dipende da noi. Perché
    siamo fantasiose, curiose, piene di forza, capaci di amare
    incondizionatamente, generose, testarde, all’apparenza fragili ma
    con una grande forza dentro. Amatevi, amatevi più che potete e
    credete in voi stesse. Nessuno potrà più influire sul vostro
    umore.
Tranne forse vostro
figlio.

Ma quello è un altro
discorso.
PS Liberatevi di chi non vi merita. Ma fate sempre il possibile perché gli altri vogliano meritarvi.
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Fare la mamma in Francia

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51 Comments

  • I miei mi han cresciuta ripetendomi sempre che solo essendo autosufficiente sarei stata felice e avevano ragione. Uno dei vantaggi di amarsi e riuscire a gestirsi da sole è che poi si può scegliere il compagno che preferiamo, perché non subiamo ricatti psicologici o economici e la vita di coppia ne giova.
    Spero di riuscire a mostrare alla gnoma che SI! PUÓ! FAREEEEEE!
    E questo decalogo ci sta tutto come base da cui partire.

  • Sono d'accordo sull'indipendenza che ognuna deve avere ma non su come l'hai espressa tu. Credo anche che un po' meno presunzione non farebbe male.
    Una mia opinione senza polemica.
    Ilenia

    • Condivido! Anya, non volermene e premetto che non conoscendoti potrebbe essere solo impressione, però spesso dai tuoi post la sicurezza sconfina in presunzione o, come si direbbe dalle mie parti, in "una di quelle che se la mena di brutto"…. per qualsiasi commento, ti rimando al punto 9 del post 😛 Ah e da intendersi senza cattiveria…..
      Clara

    • Beh, sì, in effetti un po' di presunzione ce l'ho. Perché sento di essere totalmente indipendente da chiunque (e non migliore, non c'entra nulla). Però il post è per le altre, non per me. Queste sono le cose che dico a me stessa, ma non vuol dire che io sia brava e le altre no. Vuol dire che la vita mi ha obbligata a diventare qualcuno che non ero, e mi ha rafforzata, e ho capito veramente che noi donne siamo un passo avanti. Quello che ho fatto io, un uomo non lo avrebbe fatto. Un'altra donna, se spronata e con un po' di impegno, sì. E magari anche meglio di me.

    • Sicuramente non è da tutte decidere di affrontare una situazione come la tua e sicuramente pochissimi uomini sarebbero arrivati ad un compromesso simile… Tra l'altro io condivido in pieno i tuoi punti, è forse lo stile di esposizione che "critico" perché può fare intendere quanto espresso sopra. Mi rendo conto però che dietro ad una tale scelta ci possano essere motivazione di stile di scrittura che non riflettono ciò che realmente sei dal vivo. Tutto qui! Poi da quel poco che so di te leggendolo dal blog, quindi potrei dire nulla, è legittimo il tuo orgoglio per esserti rimboccata le maniche ed aver affrontato con grinta la situazione. Solo che appunto a volte questo orgoglio può sembrare altro, facendo focalizzare il lettore su questo "altro" anziché sul vero messaggio che si vuole dare. Tutto qui…. 🙂
      Sara

    • Sì Sara, hai ragione, è uno stile. Poi, se devo essere sincera, poco importa se appaio simpatica o antipatica, presuntuosa o sfigata 🙂 Quando si tiene un blog ci si espone. Si piace, non si piace, si è fraintese, si è lodate e attaccate, è il conto da pagare per avere tanti lettori 🙂 E ti ripeto, sì, sono un po' piena di me, ma non so quanto sia negativo. Che possa stare sulle palle sono assolutamente d'accordo, ma magari un po' di convinzione in più farebbe bene a tutte, no? Non per piacere a tutti, ma per vivere meglio con se stesse!

  • Mi devo ripetere all'infinito tipo mantra il punto 7. Il 10º mi ha inumidito gli occhi.
    Splendido post. Complimenti
    E grazie: ogni tanto serve ricordare che noi possiamo tutto e non dipendiamo da nessuno, in barba ai millenni di maschilismo imperante.

  • wow!!!!!!!!!!! I miei genitori mi hanno sempre detto la stessa cosa, che l'autonomia è fondamentale per essere liberi e fare delle scelte consapevoli. Li ringrazio molto per questo e questo è ciò che cerco di insegnare alle mie due figlie ma anche a mio figlio perchè con tutte queste femmine autonome poveri maschietti!!!!!!!!!!!!!!! eh eh eh !!!!!

  • Brava Anya, brava! brava!
    sacrosante parole!
    "Più fate, più siete in grado di fare" ,,,,, mamma mia quanto è vero!
    qualcuno ti ha scritto che sei presuntuosa? poco male Anya… le donne forti e psicologicamente non sottomesse fanno sempre paura… e spesso non solo agli uomini…

    S.

    • Più che altro, il post non era su di me. Era un elogio alle donne (genere di cui sì, faccio parte!). Io ero una che, anni fa, aveva paura di tutto. Ora no, e mi sembra una bella cosa!

  • I miei mi hanno cresciuto nella indipendenza totale, a Vent anni me ne sono andata ad abitare da sola, lavoravo studiavo avevo il mondo in mano. Poi a 30 anni con una bella carriera, un marito che adoro e 4 figli splendidi mi si è spezzato qualcosa dentro. Una stanchezza infinita e un dente avvelenato terrificante. Mi sono rotta le palle di essere sempre sorridente per i figli, senza un ombra di stanchezza per il marito… non sono Wonder woman e ho cominciato a pretendere. Faccio quello che posso, e se non riesco chiedo. Se Sto male lo dico, se ho bisogno di aiuto non mi vergogno e non mi sento sminuire a chiederlo. La famiglia per me è questo: contare l uno sul altro.se avessi voluto contare solo su di me me ne rimanevo nel mio monolocale dei vent anni.non avrei dovuto lavare le mutande di mio marito… ma sarei stata inesorabilmente sola e non è la vita che fa per me. Lavinia

    • Lavinia, a parte farti i miei complimenti 🙂 ci tengo a dirti che secondo me è ben diverso chiedere aiuto ed essere dipendenti da qualcuno. Nel secondo caso tutto è un enorme ostacolo. Nel primo – come per te quindi – si sa di potercela fare, ma a volte si ha voglia di avere qualcuno che ci sostiene, ed è normalissimo!

    • Oltre al fatto che essere autonome è anche saper decidere che se ne hanno le palle piene e chiedere aiuto.
      Ben diverso sarebbe dover chiedere aiuto e dover dipendere senza che questo sia frutto di una scelta.

    • Ahah avete ragione, le palle piene di dover chiedere: amore perché non smerdi tuo figlio dato che io sto impostando la pizza…
      mi sono girate pure a me, ma ormai ho capito che è così… lui stesso dice: tu chiedi e io faccio dove sta il problema?
      il problema è che vorrei un po di iniziativa…. ma me la faccio andare bene.
      È

  • Detesto le lamentele, le persone immobili, quelle che passano le giornate a dire "dovrei fare questo…potrei fare quello…" e non fanno mai nulla, le persone che non sanno organizzarsi, le persone che non ci provano.
    Ancor di più se sono donne. Sarà perchè vedo in loro più spesso che negli uomini un atteggiamento rinunciatario.
    Ma non importa riuscire, importa provare. Sempre.
    E' solo provandoci che ci si accorge che ci si riesce e, ancora più importante, che ci si accorge che se non ci si riesce…non succede nulla.
    tante volte un ostacolo sembra immenso e, invece, non ci vuole chissà che, nè in termini di capacità, nè in termini di tempo.
    E sapete quante volte ho constatato che ci vuole più tempo a pensare di dover fare una cosa che ad alzare le chiappe e farla?
    E' proprio così: più si fa più si farebbe.
    Meno si fa, meno si farebbe.

    Approvo sostanzialmente tutto il decalogo.

    E brava Anya! 😉

  • Mah! Oltre al tono un po' insolente e molto presentuoso di chi dice sempre "ti spiego io come va la vita, ti dico io dove sbagli, segui me e non ti pentirai!" io noto davvero una certa misandria in ciò che scrivi: e gli uomini sono inutili, e per carità no figli maschi NON LI VOGLIO…. Io penso, ma è vero che non ti conosco e quindi potrebbe essere falso, che tu abbia incontrato solo uomini non all'altezza (e ti prego non dirmi che non esiste altra categoria di uomini e che sono tutti così perchè sbagliato) che ti abbiano fatta sentire insicura e che ti abbiano lasciato un segno molto molto profondo. Non so se hai fratelli, non so che relazione hai avuto con loro, francamente ultimamente i tuoi post mi lasciano interdetta per questa avversione che io non trovo lecita. Non esiste un genere migliore di un altro e se lo credi è perchè pensarlo ti fa vivere meglio….. Emilia

    • E' brutto vedere che un post che hai scritto per scuotere le donne venga letto come un odio verso gli uomini. Le donne no, non hanno bisogno degli uomini. Non hanno bisogno di dipendere, di aspettare loro per fare qualcosa, per sentirsi forti. Possono fare tutto questo da sole, anche se la società insegna che l'uomo ha il pisello e la donna subisce. Questo è il mio post. Le donne sanno fare milioni di cose insieme e gli uomini se le sognano. Probabilmente siamo stati cresciuti così, è il vecchio "problema" dei generi, ma è così, punto. Mio padre mi adorava e non ho mai avuto un conflitto con lui, mio fratello è il tipo di uomo di cui ogni donna si innamorerebbe e mio marito… beh, ci ho fatto due figlie, un motivo ci sarà. Non penso di essere migliore di loro. Penso di potere essere indipendente da loro, che è diverso.

  • Non so se tra questi Anonimi ci sia mia moglie ma credo di no anche perchè darebbe il suo nome (lo dico perchè questo blog me lo ha segnalato lei l'anno scorso ma non scriviamo spesso a dire il vero pur leggendo tutti i post). Scrivi che gli uomini non servono e che le donne sono indipendenti e superiori. Questo può essere e sta in un bravo compagno ricordarlo sempre alla propria donna soprattutto in momenti in cui la donna cerca di rifugiarsi in te. Perchè sai Anya non c'è niente di male a cercare protezione…è anche questo il suolo di un bravo compagno e io credo davvero di esserlo. Ero con lei quando ha partorito quell'unica volta, ma non perchè lei non ce la facesse ma perchè il mio posto in quel momento era lì a ricordarle che era brava (lei lo sapeva benissimo) ma io non volevo essere il papà del bagnetto e volevo godermi la nascita di nostro figlio. Ero anche lì quando 4 anni dopo, per i suoi 34 anni, la diagnosi fu spietata: carcinoma alle ovaie con coinvolgimento dei linfonodi. Ero lì quando tentammo la chemioterapia, ero lì ad accudirla quando 6 mesi dopo si decise per l'intervento di isterectomia radicale: ero lì quando le tolsero i punti, ero lì per lavarla, ma ero lì soprattutto a ricordarle che senza di me lei ce l'avrebbe fatta lo stesso perchè è un leone, ero lì perchè pensavo e penso sia stato giusto condividere con lei i momenti terribili e non farla sentire sola. Ero lì perchè l'amavo e la amo sopra ogni cosa! Quando stava male pensavo io a nostro figlio e 3 volte su 4 gli facevo mangiare pasta scotta e dimenticavo il sale, forse un cosumo eccessivo di 4 salti in padella, facevo improponibili bucati nei quali mischiavo colori e tessuti ed ero una vera frana, ma facevo del mio meglio….. ma credimi non mi sono mai sentito INUTILE…..potremmo non essere perfetti o come voi ci volete, ma sapessi quanti uomini ci sono come me. Non è vero che non serviamo a nulla, è una generalizzazione che ferisce molti di noi (e chissà quanti ce ne sono molto più devoti e bravi di me) che hanno dedicato parte della loro vita alla dedizione e alla cura delle proprie compagne e che non hanno mai smesso di pensare che si sarebbero fatti carico di quella sofferenza fisica e psicologica al posto loro….si chiama Amore….

    • Sergio, sei inutile se credi di essere fondamentale. Se invece sei al fianco della tua compagna quando ne ha bisogno sei nel giusto, punto. Io ho voluto che mio marito fosse con me quando ho partorito, è lui che chiamo se c'è un problema, è a lui che chiedo consiglio, è a lui che affido le mie figlie a occhi chiusi, anche per viaggi. Ma non sono dipendente da lui, come dimostra questo ultimo anno che ho passato da sola. Credo ci sia una netta differenza, no?
      Mi dispiace averti ferito, ma come ho scritto più su il tono dipende dalla scrittura. Leggilo diversamente e vedrai che ne capirai il senso. Era un elogio alle donne, non un'offesa agli uomini.

    • Io ho capito benissimo Anya, dico solo che non c'è niente di male a dover dipendere da qualcuno nei momenti di bisogno e certe volte sono stato fondamentale perchè davanti ad una persona che non riesce neanche a farsi la doccia lo sei e non c'è nulla di male…tutto qui. Sul fatto su cui torni spesso nei tuoi post e pertanto non sono come tali riservati, mi sfugge un coinvolgimento militare in Pakistan del contingente italiano. Immagino tuo marito non sia stato obbligato a partire, e abbia fatto una scelta lavorativa ma certamente economica della quale avete discusso…immagino….se non lo avete fatto non sono chiaramente fatti miei la frase puoi continuarla tu. Alla tua età che credo intorno ai 30, 35 purtroppo ci sono donne sole, anche vedove (e se hai vissuto in un reparto di oncologia per 6 mesi lo sai!) che si occupano dei figli e che non si lamentano mai per il fatto di essere sole come invece fai tu spesso…Sul fatto che fosse un elogio alle donne l'incipit è stato l'insegnamento di tua mamma "conta solo su te stessa, gli uomini non servono"…ogni volta che leggo un tuo post immagino il titolo di un libro al contrario DONNE CHE ODIANO GLI UOMINI e non mi riferisco al tono ma ai contenuti.

    • E' in Pakistan per fare carriera e no, io non ero d'accordo, per me non doveva partire.
      Pensi veramente che io mi lamenti del fatto di essere sola? Allora lo faccio senza accorgermene.
      Sì, è bello poter contare su qualcuno, sempre, e anche saper chiedere aiuto. Ma è anche bello non dover SEMPRE chiedere aiuto. Non dover sempre aspettare che qualcuno ti chiami. O torni a casa. Avere qualcosa di diverso del riflesso del proprio marito per cui vivere. Tua moglie non sarà così, ma purtroppo tantissime donne vivono nel riflesso del marito, lamentandosi che non riescono a fare niente, che non si sentono abbastanza amate, quando sono loro le prime a non amarsi. Io vorrei che loro si amassero, tutto qui. Così non avrebbero bisogno di aspettare qualcuno. Che poi, io stessa aspetto mio marito.

      PS Sì, ho vissuto in un reparto di oncologia. E per fortuna le 32enni (è questa la mia età) vedove sono poche, rispetto a quelle che un marito ce l'hanno ancora.

      PS2 La cosa più paradossale, se posso, è che io di mio marito non mi lamento praticamente mai. Non mi lamento se torna tardi, se non fa le cose in casa, se esce con gli amici. Perché il nostro è un rapporto alla pari ed entrambi abbiamo punti di forza e di debolezza. E' quando il rapporto è a sfavore che l'altro se ne lamenta, non pensi?

    • E poi aggiungo questo: mi sembra un po' assurdo paragonare me ad una vedova. Il marito della vedova è morto. Non c'è più. Mio marito è partito contro la mia volontà in un paese del cazzo lasciandomi sola con due bambine piccole in un paese straniero. E cavolo se ho anche il diritto di lamentarmi! Ti sembra la stessa cosa?

  • Riesco anche a capire che ci sia un velo di preoccupazione che magari non ci sarebbe se lui fosse in Giappone o negli Stati Uniti (il Pakistan non credo sia proprio il paese più facile in cui vivere), e il mio non voleva essere un paragone tra te e una vedova e forse ho scritto di fretta senza poter spiegare bene come immagino tu abbia scritto di fretta "è a lui che affido le mie figlie a occhi chiusi"…immagino volessi dire "è a lui che affido le nostre figlie a occhi chiusi", non apparterrai al gruppo ben nutrito di donne che pensa che i figli siano delle mamme no? perchè altrimenti davvero riduciamo gli uomini a strumenti di piacere e produttori di seme e non credo che l'intento originario fosse quello. Per concludere dico questo:siamo alla vigilia della terza guerra mondiale, nel mondo ci sono più guerre che feste comandate, ammortizziamo un po' i toni quando soprattutto si sfiorano temi complicati come l'incontro di due mondi diversi come l'universo delle donne e quello degli uomini…..poi è vero che l'abito (leggi TONO) non fa il monaco…ma hai mai visto un monaco con il perizoma? Love & peace a tutti e tu Anya tieni duro…spero manchi poco al suo ritorno

    • Ahahah Sergio, grazie per avermelo fatto notare, mi hai fatto sorridere. Non ci avevo fatto proprio caso e deve far parte dei deliri di onnipotenza, o forse solo del fatto che le P hanno praticamente solo me da nove mesi 🙂
      Purtroppo – e per fortuna – il blog è un luogo dove esprimiamo una parte di noi, ma non siamo noi. Non perché non vogliamo, ma perché per forza di cose siamo dietro ad una tastiera e non è lo stesso. In più, noi tre abbiamo fatto la scelta di non metterci niente di troppo "nostro", non siamo le mamme che vogliono far vedere quanto sono belle, brave, simpatiche, scriviamo più per gli altri che per noi, e se io a volte "faccio la figa" è per spronare le altre donne a fare lo stesso, dato che spesso mi sento dire "ma come fai?". Faccio come ognuna di noi potrebbe fare, se solo lo volesse.
      Su 50sdm i toni sono volutamente esagerati, in tutto (o quasi) quel che scriviamo. Non esistono le mezze misure, siamo noi! Poi sì, nella vita reale siamo probabilmente diverse, per fortuna nessun uomo mi ha mai fatta soffrire, eppure amo intensamente il genere femminile. Ho sempre pensato di essere una lesbica mancata, e non scherzo, ho sempre adorato le donne e mi fa una gran rabbia quando ne vedo di brillanti che pensano di essere inferiori ai loro compagni perché magari stanno a casa ad accudire i figli.
      Peace & love anche da parte mia, è bello scambiare due parole con un uomo, soprattutto se si smuove (almeno un pochino, dai) dalle sue prime impressioni.

  • credo anche io che sia un decalogo da attaccare al frigorifero, perchè spesso ci si abbatte invece che rimboccarsi le maniche. Però non condivido la frase che ti diceva tua mamma, e non la direi mai alle mie figlie. Non credo assolutamente che "gli uomini non servono", servono eccome, come servono gli amici, le amiche, ecc. Non devono essere indispensabili, questo sì. L'autonomia prima di tutto, anche io detesto vedere donne o ragazze giovani dipendere da un uomo per un passaggio in auto, o per comprarsi un paio di scarpe e dio sa quante ne ho sotto gli occhi!!
    Nemmeno credo che le donne siano superiori, credo che, come dici, "tutti possono". Uomini e donne. Basta volerlo! Solo che, spesso, "vogliono" più gli uomini che le donne…

  • quando ci renderemo conto che continuare a parlare di noi stesse sempre e solo nei termini di questo estenuante confronto con l'uomo è il segno più evidente di una mancata emancipazione (mentale) ?

  • Che carino e ricco di cose belle il tuo blog, ti ho scoperta grazie ad una ricerca e ne sono felice perchè ho trovato lo sprint giusto per questo periodo No 🙂 ti sei conquistata una nuova fans a presto rosa di kreattiva
    se ti va vienimi a trovare nel mio mondo 😉

  • Ciao! Bel post (anche se… che c'è di male ad essere femministe?)! E molto interessante leggere tutti i commenti. Vorrei aggiungere una cosa: giusto non lamentarsi ed agire; però giusto anche accorgersi delle ingiustizie e lottare per ottenere pari opportunità e pari diritti. E per fare questo occorre fare paragoni con gli uomini (se non con chi, con le giraffe??). Perchè un uomo e una donna nella stessa posizione lavorativa vengono pagati diversamente? Perchè ci sono cosi poche donne scienziate o ingegnere? Perchè avere un figlio rallenta la carriera di una donna ma (quasi) mai quella di un uomo? Perchè un uomo che lascia una donna da sola con due figlie piccole va " a fare carriera" e una donna che fa lo stesso è una persone orribile e irresponsabile? Un abbraccio a tutt* da uno dei paesi più machisti del mondo, Anna

    • Uh Anna, con me sfondi un portone già apertissimo. Il post era per scrollare di dosso l'inerzia a tante donne che si credono "troppo poco" per riuscire, che pensano di non poter andare avanti senza un uomo. Che è il passo che precede la parità. Come potremo mai pretendere gli stessi diritti degli uomini se noi stesse pensiamo di non poter andare avanti senza di loro? Un uomo che parte per lasciare la moglie e i due figli soli un anno è un egoista, come lo sarebbe una donna. Solo che una donna non lo farebbe mai. E per me è una gran bella cosa.
      Anya

      PS Niente contro il femminismo! Solo nel pretendere senza agire 🙂

    • E' verissimo, ce ne sono tante, e spesso sono più maschiliste dei maschi! Io ho la gran fortuna di avere un papà che ha sempre fatto tutto quello che fa una mamma senza dover essere "educato" e non pretendo niente di meno da mio marito.
      Poi, potrei scrivere un trattato sui problemi che sorgono quando si fanno lavori che comportano viaggi lunghi. Mio marito lavora per l'ONU e io starei per cominciare la carriera accademica. Dico starei perchè le due cose non sono compatibili a meno di vivere a distanza per i prossimi 10 anni. Mi interesserebbe molto sapere di più della tua esperienza e di come ha funzionato. Anna

  • Ciao,
    in linea di massimo sono d'accordo su tutto pur essendo figlia di una mamma che dipendeva in tutto e per tutto dal marito, convinta che senza uomini in casa non si potesse fare niente. Purtroppo il mio papà è morto a 46 anni lasciando sole me, mia mamma e mia sorella. E da li , nonostante mia madre, ho capito che si vive anche senza dipendere dagli uomini. I toni del post sono effettivamente un pò esasperati ma il concetto è chiaro perchè di donne che si piangono addosso ce ne sono tante, tantissime. Su un punto non sono per niente d'accordo. E' il 9. Ci sarà sempre qualcuno che critica perchè c'è gente che sembra fatta apposta per farlo. Le critiche purtroppo arrivano, a un certo punto riesco anche a fregarmene, soprattutto se so di avercela messa tutta. Diversamente se mio marito mi accusa del disordine in casa e io me ne sono stata in casa a cazzeggiare. Se la critica è costruttiva ben venga, se è da stronzi no. Purtroppo non è facile per me, causa imprinting genitoriale, decidere e agire. Ho fatto diversi anni in analisi e questo mi ha aiutato ma prima di fare e decidere qualsiasi cosa c'è in me una lotta interiore tra pigrizia, insicurezza, ansia e voglia di fare con conseguente azione. Purtroppo ogni tanto prevalgono le prime tre ma che soddisfazione quando vince l'ultima!
    Ciao.
    Barbara

    • Eccome, se ci sarà sempre chi ti critica! Ma quello che vedo, almeno su di me, è che per fregarmene veramente, devo fare così. Perché alla fine le critiche che ci fanno più rabbia sono quelle che hanno un fondo di verità, giusto? Se sono stata tutto il giorno in casa e la roba asciutta sullo stendino è ancora lì e mio marito me lo fa notare, è pur vero, no? Allora io faccio, e se mi criticano su altro… rispondo con un bel "fatti i cazzi tua", come si dice dalle mie parti!

      Poi si parla di cosucce, per lo più pratiche… Per il resto è un po' (molto più) complicato!

  • Sono donna, e sono felicemente sposata da 10 anni circa, ho due figli un bimbo di 7 anni e una femminuccia di 4.
    Amo mio marito, e non riesco ad immaginare la mia vita senza di lui. Sono esterrefatta leggendo buona parte, direi tutte, le risposte di questo patetico post, quindi "gli uomini sarebbero INUTILI?????"
    Ma guardatevi attorno, cosa sarebbe il mondo senza di loro, che esistenza sarebbe in un mondo di solo femmine? E voi credete che noi donne siamo tutte perfette? Ma cercate di essere sincere e credibili almeno con voi stesse!
    Se scrivere questa roba serve per aumentare un po di autostima nei vostri confronti….fate BENISSIMO, vi aiuterà senza dubbio a non apparire inutili nemmeno a voi stesse, ma confermare quello che sostiene la mammina, cioè che "gli uomini non servono"…..lascia trasparire la propria frustrazione e invidia da femmina verso l'uomo….dimostrando la propria inferiorità. E meno male che non vi ritenete femministe! Eccome se lo siete, e siete anche sessiste oltre che patetiche.
    Sono spiaciuta per quel che leggo, siete donne come me, ma ognuno è libera della sua vita coltivando le proprie illusioni, ma vi prego tornate con i piedi per terra, nella vostra realtà, siate delle vere donne e non femminucce!!!!

    • Guarda Giulia, sono estremamente contrita. Sapevo che la mancanza di un pisello (nel senso che non ce l'ho, non fate le maliziose) mi avrebbe fatto stare male, tanto da farne uso per spronare le donne ad essere indipendenti e a credere in loro stesse. Autonomia? Che merda!
      Per fortuna non tutti si prendono seriamente e di un intero post colgono l'essenziale, non il superfluo.
      Ora vado a prenotare l'analista per le mie figlie che vorranno sicuramente diventare transgender, dato la mia invidia per il pene altrui. Chissà che non trovi anche un modo per aumentare la mia autostima, strada facendo.

    • Giulia metti ipotesi che un bel giorno ti ritrovi separata che fai?Ti butto giù dal balcone, io dico evviva questo post, evviva le mamme single separate che c'è l'hanno fatta senza avere un'uomo, ecco che cosa ho percepito io da questo post, sì possiamo fare tutto lavorare guidare, portare i figli a scuola ed essere impeccabile anche se abbiamo i minuti contati.Si donne anche se l'uomo se ne va dopo il primo sconforto ci rimbocchiamo le maniche, e ricominciamo a fare quelle cose che prima erano inmpensabili

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