Di sfighe, fortune e Pollyanna

Il primo giorno di scuola di mio figlio, ero più emozionata io di lui.

In fondo è un passo epocale, è uno di quei giorni che non si scordano mai, tipo lo sbarco sulla luna o il matrimonio, per dire.

Ma sfiga vuole che proprio quel giorno avessi un impegno che mi impediva di andarlo a prendere a fine mattinata.
Non vederlo uscire al suo primo giorno di scuola, non essere la prima a sapere com’era andata, cosa aveva fatto… una tragedia, per una psicolabile come me.

Ma tant’è, non ci potevo fare nulla.
Poi, l’impegno di lavoro finisce “di culo” a mezzogiorno.

Ho 20 minuti per andare fuori da scuola e fargli una sorpresa.

Sono in moto ma, per la prima volta in 3 mesi, c’è il sole.
La moto la uso solo in città, non la uso mai per andare a casa, perchè c’è una tangenziale un po’ pericolosa, ma stavolta mi fiondo.

A metà strada, guardo l’ora, mancano 5 minuti alla campanella, meglio se supero sto camion.
Ma che ha sta moto??? Perchè traballa cos ììììììììììììììììììììììììììììììììììììì.

E volo. Stavolta, purtroppo, letteralmente.


Volo in mezzo alla tangenziale, andavo a circa gli 80 all’ora, avevo appena superato due camion.
In quei 3 secondi ho avuto tempo di pensare “se il camion mi investe son morta”.
Così, planando sull’asfalto (con i i miei vestitini leggeri….), ho il buon senso di rotolare verso il guard rail. 
Il camion si ferma.
Io sono più o meno intera, non ci posso credere.

Scende il camionista e sono così folle da chiedergli d portarmi fuori da scuola di mio figlio, mentre sotto i miei piedi si forma una pozza di sangue e ho gli abiti letteralmente a brandelli.
Più saggi di me, chiamano l’ambulanza (infatti mi sento male poco dopo..) che mi porta in pronto soccorso: codice rosso perchè son caduta di pancia e temono lesioni e ho pressione sotto terra. Ma io sono vigile e quando sento “sta arrivando il codice rosso” gli dico Ohhhh!!ma parli di me??? che ho??? sto benone io!!

Tac, lastre ovunque.

Alla fine, ho “solo” tante escoriazioni. Del tipo che non ho più neanche un po’ di pelle su gomiti e ginocchia, sulla pancia e sulla caviglia, ma nulla di rotto.

Son 2 settimane oggi, di cui una da invalida pressochè totale, perchè non potevo camminare nè usare le mani, non potevo mangiare nè vestirmi.

Credevo non mi sarei mai ripresa, invece il nostro corpo è un arnese fenomenale. 
Quando dopo 10 giorni per la prima volta son riuscita a zoppicare fino alla scuola e la maestra non voleva consegnarmi mio figlio: non mi aveva mai vista! Nel giro di un week end, poi, un miglioramento totale, tanto che ieri son potuta tornare al lavoro.

Quindi, alla fine quanto successo è quasi da archiviare.

Fortunatamente.

Ma ho avuto fortuna?

Non uso mai la moto per tornare a casa, peraltro ha sempre piovuto, anche un’ora dopo l’incidente pioveva. 
L’appuntamento di lavoro è finito prima del previsto perchè siamo passati davanti a dei ritardatari.
E sono caduta perchè ho bucato una gomma, quella davanti, quella che se si sgonfia non ti fa stare in piedi. Mente stavo superando un camion.

Allora ho avuto sfortuna?

No, in tutta sincerità mi sento solo fortunata. Perchè so che potrei non essere qui a raccontarlo, perchè con un volo simile non mi capacito di essermi fatta così poco, perchè le ferite già stanno guarendo e ormai cammino decentemente e riesco pure a mettere le scarpe.

Non riesco a pensare di aver avuto sfiga, ma solo che mi è andata davvero, decisamente bene.
Sto guardando il braccialetto che mi hanno regalato le mie amiche al matrimonio: era lucido, ora sembra che sia stato satinato, l’asfalto gli ha fatto un bel trattamento aggratis. Ma io sul polso non ho nemmeno un graffio.
Devo avere, sul serio, un Santo in Paradiso.

A proposito dei cartoni della nostra infanzia, ve lo ricordate il gioco della felicità di Pollyanna? Ecco, da quando dico a tutti quanto ho fortuna mi sento un pò Pollyanna… ed ho trovato tanti lati positivi. 
Son stata a casa servita e riverita per una settimana (poi hanno iniziato a scocciarsi e a ignorarmi…), ero a casa nelle prime settimane di scuola dei miei figli, ho cazzeggiato, ho guardato serie idiote, ho dormito, e un po’ ho pure lavorato, ma in pigiama e svaccata sul divano.

E, soprattutto, nessuno più di noi potrà dire che il primo giorno di scuola non si scorda mai!

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