Lista dei buoni propositi? No, grazie

Quando si ha tempo, si riesce a riflettere, e staccare dal quotidiano permette di pensare al tipo di vita che si conduce, forse proprio perchè, banalmente, non la si sta conducendo, se ne è fuori in quel momento.
E così è, o sembra, che riesca più facile focalizzare cosa stia funzionando e cosa no.
A quel punto, ecco che scatta il bilancio e, immancabile…
la lista dei buoni propositi di settembre.

Un classico, quanto quella di capodanno.
Aaaah, quest’anno attività fisica che manco la Pellegrini!
Vedrai che gnocca!
Studio dello scibile umano. 
Che no, ve lo devo rivelare, non è quello che scrivono su feisbuk.
Corso di inglese, ché ora basta! Voglio smettere di parlarlo come Renzi!
Massiiiii anche francese, via! 
Sa così di romanticume…
E perché no un’infarinatura di cinese? 
Apriamoci a oriente!
E la mente, la meditazione?
Yoga, eccheccazzo, vedi come rinasco!
Cibo sano, stop alle scorciatoie surgelate, precotte…Findus? 
Findus chi? 
Vedi che vado già alla grande?
Tutto splendido e meraviglioso.
Ma…quanto dura?
3 giorni?
1 settimana? 
2?

Quest’anno no, niente lista dei buoni propositi di settembre per me.
No, non farò nessuna lista.
I mesi passati sono stati spietati, ma mi hanno dato una lezione. 
E le lezioni impartite col dolore vanno imparate.
O si è dei cretini.
Vorrei riuscire in una sola unica ed eroica impresa:
non farmi rubare il tempo.
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