ALERT: i nostri figli imparano da noi (ebbene sì)

Dopo l’ennesimo “cazzo”
pronunciato da mia figlia mi sono chiesta: quante volte al giorno
dico cazzo? Tante. Ma in genere non davanti a lei. Almeno, ci provo.
E allora mi sono messa a
riflettere su tutte quelle cose sbagliate che faccio e che potrei “insegnare”, mio malgrado, alle mie figlie. E non mi è piaciuto peggnente (sì
lettrice, lo so che si scrive PER NIENTE, ma mi piace scriverlo così,
e siccome mi pagano per scrivere – no, non sul blog, tranquille –
mi permetto di scrivere quello che voglio. E sì, sono arrogante).
Ecco tutte quelle cose che
possono imparare da noi. Negative eh. E non tutte fatte da me,
peccarità (vedi sopra).

  • Mentire: questa è la
    peggio di tutte. Quando uno dei vostri figli (o plusieurs) vi
    racconta cazzate in sequenza, fatevi qualche domandina. Inventate
    scuse alla mamma del suo amichetto per non mandarlo a casa sua? Gli
    dite spesso “ma non lo dire a papà eh, è un nostro segreto”?
    Siete bugiarde. E lo state insegnando anche a loro. Pensateci.
  • Volere sempre
    l’ultima parola
    : come la P1. Chissà da chi ha preso. Vostro figlio
    aggiunge sempre una frase ai vostri rimproveri o ai vostri no? Trova
    sempre un escamotage? E guardatevi un po’ intorno e cominciate a non
    rispondere sempre (mea culpa, mea grandissima culpa).
  • Essere asociali: non
    vuole stare con nessuno? Non ama uscire dal suo ambiente e conoscere
    persone nuove? Forse frequentare solo i vostri genitori da quando
    siete nati – e magari non essere usciti nemmeno da casa loro –
    non dà un ottimo esempio, quanto a socialità.
  • Essere frivole:
    questo conta soprattutto per le femmine. Vostra figlia la mattina fa
    un sacco di storie per i vestiti che avete scelto. Forse,
    semplicemente, non ha i vostri gusti. O forse vi guardate troppo
    allo specchio (arimea culpa eh).
  • Essere egoisti:
    aiutare il prossimo è una cosa bellissima, ma fa fatica, su. Ci
    vogliono impegno e volontà. Eh già, ma non lamentiamoci poi se non
    vuole prestare i giochi alla sorella, almeno.
  • Avere un sacco di
    vizi
    : mangiarsi le unghie, scaccolarsi… qualcuno in casa lo fa?
    Perché da qualche parte lo vedono, ve lo giuro. Io ho imparato a
    mangiarmi le unghie vedendo mio fratello di 12 anni più grande di
    me. La P1 si mangia le unghie perché vede il padre con le mani
    sempre in bocca (io ho smesso, ahah). La P2 si scaccola. Come la P1,
    tranquilli.
  • Essere maleducati e/o
    pigri
    : rispettare l’ambiente, sparecchiare, tirare l’acqua in bagno,
    mettere a lavare i vestiti sporchi, dire buongiorno… Noi lo
    facciamo? Prenderanno il buon esempio. Altrimenti, rivediamo il
    nostro modo di comportarci e magari ogni tanto spazziamo dopo cena,
    anche se poi passa la donna delle pulizie.
  • Avere fobie e/o
    ansie
    : soffro di fobie e ho sofferto a lungo d’ansia. Ma cazzo se ho
    smesso. E cazzo se davanti a loro fingo di stare perfettamente.
    Perché piuttosto che attaccare alle mie figlie paranoie che poi le
    accompagneranno tutta la vita preferisco morire di attacchi di
    panico.
E voi? Riuscite ad
accorgervi se state trasmettendo ai vostri figli qualche vostro
“difetto”? E come vi correggete, ormai adulti? Perché mio marito
col cavolo che smette di mangiarsi le pellicine come un forsennato. E
io col cacchio che smetto di dire cazzo.
Ma dobbiamo sforzarci, su.

O no?
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23 Comments

  • beh, Benedetta, meglio sorridere al mondo anche se proprio non è quello che senti, piuttosto che esibire una crisi isterica o di pianto per amor di verità.

    Io sono miss minchiate, i bambini si divertono, sprizzano gioia e vedono positivo. Ho persino scelto la babysitter solo perché emanava gioia e serenità, preferendola a persone più qualificate.

    I miei drammi me li smazzo in maniera adulta e con adulti.

  • Hai ragione Klarissa. Pero' anche io davanti a quella frase ho avuto un sussulto, ma pensavo fosse solo perche' sono psicologa. Ora io non so i trascorsi tra te e Benedetta 🙂 ma forse intendeva dire quello che ho pensato anche io, e cioe' che le emozioni – le tensioni, le paure, l'entusiasmo, ecc – passano oltre la barriera linguistica e arrivano ai nostri figli.
    Per il resto, condivido tutto tuttissimo.
    E da chi avrebbe imparato a scaccolarsi la P1? 😀

  • temo di esserti stata di ispirazione per almeno un paio di categorie ;-). In effetti son d'accordo che spesso i bimbi recepiscono quello che vivono. Ma c'è tanto anche di indole.. tipo, la figlia di una mia amica: la mamma non si trucca, non si pettina, si veste sempre in modo per nulla femminile, la bimba solo rosa, solo gonne, lustrini, braccialetti, smalti… un po' come le tue, insomma ;-P
    PS anche io mi chiedo: da chi ha imparato a scaccolarsi la P1??

  • ps2. In realtà io sono anche pre la manifestazioni di tutti gli stati d'animo: l'isteria, la rabbia, al tristezza. Certo, non costantemente, cerco di non riversare mai su di loro stess e tensioni lavorative, ma se ho il momento rabbia e scoppio, non mi vergogno, imparano che si può provare rabbia, perdere il controllo, ma che si torna in sè, credo sia utile anche per loro, per capire che le loro emozioni sono "normali". Idem per la tristezza, mi è capitato di piangere davanti a loro, e non credo sia diseducativo, anzi. Certo, meglio se succede tutti i giorni, ecco.

  • No ma scherziamo? Io sono emetofobica e sono stata in cura, ho sofferto a lungo di attacchi di panico e solo con la nascita della P1 e una grande forza di volontà ho imparato a gestire meglio la cosa. Se lei vomita, non vado nel panico, ma dentro di me non sto certo bene. Questa fobia invalidante (per anni mi ha impedito di avere una vita normale) è nata perché qualcuno l'aveva, seppure in forma diversa, in casa mia. E io dovrei far vivere alle mie figlie quello che ho vissuto io? Ma manco per idea. Quindi sì, mi vedono urlare, piangere, ridere, arrabbiarmi, agitarmi ma mai, mai nel panico per la mia fobia.

    • Concordo. Io ho appreso da mia madre la paura di guidare e per anni mi sono trovata scuse di tutti i tipi per non farlo (tanto a Londra non serve, tanto a mio marito guidare piace). Risultato: ho dovuto rincominciare a guidare nel peggiore momento possibile, con tre anni di sonno arretrato e tutta la citta' da attraversare di notte (sto facendo un master serale). Adesso mi sono abituata, ma le prime volte e stata dura! E anche io mi sono ripromessa di fare il possibile e l'impossibile per non condizionare il mio nano, e ancara di piu' un'eventuale figlia femmina, nello stesso modo.

  • Io urlo con loro, perdo la pazienza abbastanza di frequente purtroppo e poi mi arrabbio pure se la grande urla e non ha pazienza con il piccolo… E 'sta cosa mannaggia a me mi riesce proprio difficile correggerla. Su altre ho lavorato meglio, come per esempio cercare di non trasmettere loro, mai e poi mai, i sensi di colpa che mi porto dietro da una vita.

  • Purtroppo le sto trasmettendo la mia ipocondria…..stai bene? Ti fa male qui? Prendi questo sciroppo che passa tutto! E quando mi vede prendere l'ennesimo moment mi guarda e dice " mamma posso averne uno anche io?"

  • Hai ragionissima!!! Continuo a dirmi che è ancora piccolo (6 mesi) ma prima si comincia a dare il buon esempio meglio è!!
    Le parolacce le impareranno anche all'asilo e nel mondo ma soprattutto il punto 1 e gli ultimi due per me sono fondamentali!!
    Manu 179 sloggata

  • a proposito di caccole,,,E., 4 anni, la sto portando al Pronto soccorso perchè ha un ditino verde col pus…..io sono in auto davanti, lei dietro su seggiolone apposito. Ad un certo punto mi fa: mamma ho una altro dito verde!!!!!!! – Incomincio a pensar male e le dico: E. ma come??? come un altro dito verde amore???
    e lei, dopo la giusta suspence…."mamma ahahaha…,mamma era una caccola". è successo da una settimana e ancora rido….

  • Io "Cazzo" non lo dico mai! Eppure mio figlio appena l'ha sentito dire, durante una vista da parenti, l'ha imparato subito e da subito l'ha utilizzato in maniera appropriata. Ovviamente prima si è esercitato dicendo più volte CAAASSSSOOO (è un perfezionista) ed io non capivo cosa stesse facendo, poi l'ha tirato fuori bello chiaro e limpido "Cazzo" alla prima ed unica festa di compleanno del nido al quale eravamo stati invitati. Inutile dirvi che si sono girate tutte le mamme a guardarmi come se fossi la mamma da scartare. Poi ho messo in atto tutte le strategie possibili ed immaginabili…Adesso ho deciso che non mi faccio più mille problemi e che se deve prendere dei difetti che li prenda da me e non da altri e chè CA..O!!!

  • Anche io come te ho imparato a mangiare le unghie guardando mio fratello e vorrei tanto evitare di dargli questo cattivo esempio….ma non riesco a smettere. In auto poi sembro uno scaricatore. Finché un giorno mio figlio di due anni e mezzo esordisce cosi: Mamma hai detto cazzo. Nooo. Ho detto razzo (menzogna). No no, hai detto cazzo!
    Da allora sto attenta😂

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