Non è un paese per mamme (lavoratrici)

Ieri la mia amica mi gira un’email, con le attività di una libreria aperta da poco: “ti interessa?”
Certo, le attività sono molto interessanti.
Ci sono le letture in inglese, gli incontri con l’autore, il laboratorio di disegno, la dimostrazione su come nasce un’illustrazione.
Figo, no?
Peccato che siano tutti incontri fissati alle 15.30, 16.30 quando va bene.
Ok, evidentemente si presuppone che i bimbi di 6 anni vadano da soli.

O che le mamme non lavorino o, al massimo, facciano un part-time, ovvio.

In fondo, quale mamma osa lavorare a tempo pieno?
Vabbè, poco male, al momento non me l’ha ordinato il medico di andare al laboratorio di disegno.
Peccato che è la stessa solfa per ogni cosa.
Ora vorrei iscrivere Mirtillo ad uno sport.
Archiviato, pare, l’hockey, aveva preso con entusiasmo l’idea del basket.
Che è lunedì e mercoledì alle 16.30.
Niente basket.
Forse, Mirtillo, potrebbe piacerti il nuoto? Anzi no, non ti piace (visto che i corsi sono alle 17).
Inizia un corso di ginnastica artistica maschile.
Unico sport che prevede solo un giorno di allenamento alla settimana.
Presa dall’entusiasmo lo porto alla lezione di prova (vi racconterò in altra sede le peripezie per arrivarci con annesse urla disumane di fronte all’amichetto allibito).
A lui piace e, culo massimo, c’è un suo compagno di scuola, la cui mamma, quanto l’ho amata, mi dice che lo porterebbe volentieri lei. Io poi posso andare a riprendere entrambi alle 18.30.
Un sogno! La quadratura del cerchio!
E poi bastano maglietta e pantaloncini, manco le scarpe servono. Per hockey, ad esempio, non potrei delegare nessuno, visto che ci vogliono 30 minuti di vestizione e una laurea specialistica per imparare.
Eh, ma le cose non possono filare lisce no? La suddetta mamma, qualche giorno dopo, mi scrive che il figlio non farà il corso perchè proprio non gli è piaciuta la prova.
Piccolo malefico iettatore.
E così, sono appiedata.
Sono delusa e scazzata, a lui piaceva, era comodo, non impegnativo, niente gare o sfide, come piace a lui. Ma è alle 5. Il che vorrebbe dire uscire dall’ufficio alle 16, più o meno. Una baby sitter è pressochè impossibile. Noi siamo sperduti in Culonia, serve l’auto anche per prendere il latte (a meno che non si abbia la vacca in giardino, cosa non così improbabile), quindi dovrei pagare qualcuna che lo vada prendere prima dal doposcuola, a sua volta lautamente pagato, che lo porti in palestra, in un altro paese, in tutto impiegherebbe circa 20 minuti stando larghi, ma tutti passati in auto. Chi la trova una che si sbatta per 20 minuti? Anche le pagassi un’ora intera, sarebbe comunque poco allettante (senza contare che 40 euro al mese solo per portare Mirtillo in palestra… anche no).
Insomma, sto ancora aspettando mi caschi la soluzione dal cielo, oggi andrò di nuovo solo per elemosinare tra le mamme un passaggio per il poverino (uhh, l’orsa che è in me non vede l’ora…cosa non si fa per i figli) ma al momento credo che la soluzione sia non fare sport. Magari troverò qualche corso di sci questo inverno, chissà.
Intanto, lascio che mi girino le palle.
 

Ma quindi, una mamma può davvero lavorare a tempo pieno? 

Vi ho già ammorbato a lungo qui* sulla questione.
Parrebbe di no, così a primo acchito.
Io, nel frattempo, non vi ho più aggiornato sulle soluzioni provvisorie che ho trovato.
Alla fine,  nonostante l’indignazione delle mamme degli altri bimbi, noi mamme dei bimbi di prima ci siamo attivate e abbiamo trovato una cooperativa che viene a fare un doposcuola, fino alle 17.30.
Tutto bene, tutti felici.
Eravamo una ventina. Indovinate quanti sono gli iscritti?
4.
Sì, quattro.
Gli altri 96 bambini della scuola, vengono regolarmente ritirati dai genitori o dai nonni alle 3.30. E no, nessuna baby sitter, mai vista una in paese, salvo la mia.
Io, lo confesso, resto basita di fronte a tutti quei genitori, tanti papà anche, fuori da scuola alle 3 e mezza, e poi pacificamente al parco. Ma cacchio, nessuno lavora qui?!
Io, nella sempre vana ricerca della quadratura del cerchio, ho deciso di approfittare della mia condizione di libera professionista, l’ho iscritto solo a 3 giorni di doposcuola, il martedì vado io alle 15.30 e il venerdì, quando la scuola chiude alle 12.20, vado a prenderli, pranziamo e partiamo alla volta della città dei nonni, a 100 km, dove io ho un secondo studio e “recupero” lavorando anche il sabato mattina.
Non lo so se sia una soluzione, al primo martedì di uscita anticipata mi è subito stato chiaro che è pura follia pensare di riuscire a farlo sempre.
In ogni caso, queste settimane passate tra infortunio e incastri millesimali, mi hanno aiutato.
Infatti, ora mi chiedo, soprattutto: ma davvero una mamma può non lavorare affatto?
E le ambizioni?
E i soldi?
Perchè io lo ammetto, in queste poche settimane ho fatto pure in tempo a rompermi le palle.
Ok, bello andarli a prendere una due cinque volte, per chi non l’ha mai potuto fare.
Ma poi poter portare i bimbi al parchetto ha perso il suo fascino.
Anzi, diciamola tutta, per me è l’anticamera dell’inferno, tra gruppetti di mamme che non mi degnano di uno sguardo, figli vandali, arrampicate scavezzacollo.
Quando sono a casa, i pollastri sono molto autonomi e mi cagano il giusto. Sto lì a lavoricchiare e mi rendo conto che potrebbe esserci anche una ragazzetta ventenne e non cambierebbe poi molto.
In più, si da per scontato che essendo uscita prima preparerò una cenetta squisita e la casa sarà uno specchio. Per carità, meglio tenersi la scusa “sono arrivata a casa da dieci minuti!”.
In fondo, un pomeriggio lavorativo a settimana con loro è più che sufficiente (almeno per ricordarmi che lavorare non è poi così male).
Peccato per tutto il resto…. per i corsi, le attività, i laboratori, tutte cose pensate per il pomeriggio.
Forse nelle grandi città è più facile, ci sono le baby sitter… Ma nei paesi? Nessuna mamma lavora? O tutte sono nonni-assistite?
Resto comunque sempre più convinta che no, questo non è un Paese per mamme lavoratrici.

 

* PS: devo ringraziarvi per le numerosissime risposte al post-sfogo sul lavoro a tempo pieno. Mi avete aperto gli occhi con i vostri racconti, siete l’esempio che la rete può davvero essere di aiuto. Grazie!!!
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56 Comments

  • Hai ragione: ma una che lavora come deve fare? Ma possibile che dalle vostre parti non ci siano attività ad orari più consoni ai genitori lavoratori? Anche noi abitiamo in un paese, ma i miei bambini per ora stanni facendo nuoto, una volta a settimana alle 17.50 (e c'è anche il corso alle 18.20), e inglese, sempre una volta a settimana alle 17.40. Evidentemente lì da voi il problema non è molto sentito, altrimenti chi organizza le attività per i bambini dovrebbe adeguarsi alle esigenze dei genitori. Qui all'uscita di scuola delle 12.30 di nonni se ne vedono molti, alle 16.30 meno, ma comunque ci sono, e pure qualche babysitter. Comunque finalmente riconosco Morna, che si rompe a stare a casa! 🙂 e almeno abbiamo appurato che la soluzione per te non è non lavorare, e non è poco.
    P.S. Com'è possibile che Morna non piaccia alle altre mamme??? Vivi in un posto di gente ben strana!

    • Ho letto con interesse molti dei vostri interventi. Sono una mamma che lavora. Ho scelto di fare un solo figlio perché ho sempre pensato che per gestire con equilibrio un lavoro (che amo), una figlia e non dimenticare la vita di coppia – per me altrettanto prioritaria rispetto ai figli – di più non mi sarebbe stato possibile fare. Penso che sia difficile non immaginarsi le conseguenze di certe scelte importanti come decidere di fare uno o più bimbi, specie oggi che tanti nonni lavorano e che le risorse economiche sono più limitate rispetto a una ventina di anni fa: quindi mi sorprendo di tanto stupore nel chiedersi come sia possibile gestire tutto. Credo che nel migliore dei casi, con più di un figlio e senza molti aiuti, ce la si possa al limite fare, ma a sentire le amiche, a fare le spese di tutto, dopo tanto correre, nella migliore delle ipotesi sia il rapporto di coppia. Ho sempre avuto una mamma che lavora, si è resa indipendente negli anni '70 e per me è sempre stato l'esempio di come le donne dovrebbero essere: realizzate in quello che fanno a costo di responsabilizzare un po' di più i mariti e sfidare una cultura che a mio avviso oggi ha fatto qualche passo indietro rispetto ad allora. Se si lavora entrambi a tempo pieno non mi è chiaro perché quello di lui sia ancora oggi considerato 'un lavoro più vero' del nostro. Cosa hanno i maschi in più di noi? La capacità di affrontare una cosa per volta, di delegare e di non farsi menate sull'inessenziale come ad esempio pretendere di arrivare dappertutto. Le babysitter con cui stavo quando ero piccola sono ancora nel mio cuore e, oggi che una di loro è molto anziana, la vado a trovare ogni quindici giorni con la mia bimba… Ritengo sia anche un po' colpa nostra, di noi donne intendo. Mi fido molto degli uomini e ritengo siano capacissimi di andare alle riunioni di classe, accompagnarli a ginnastica (e se dimenticano qualcosa non morirà nessuno…) e tanto altro. Siamo noi mamme a dover mettere la parola fine ai nostri sensi di colpa. Che talvolta, ebbene sì mi permetto di dirlo, si traducono in parole più che in fatti. Quante mamme ai giardinetti – che hanno abbandonato magnifiche carriere per seguire i figli – inchiodate ai telefonini o a chiacchierare senza sosta e senza nemmeno accorgersi di cosa stanno facendo i pargoli…i papà, sono pochi, d'accordo, spesso mi sembrano molto meglio di me nel concentrarsi per davvero sui propri bimbi, perché con loro si divertono e sono capaci di giocare (rare le lamentele). E poi il tempo, quando ci serve, lo troviamo….per scrivere un blog, ad esempio, o no? 🙂

  • Ciao! Vorrei tanto aiutarti ma non so proprio come…sono in maternita'del secondo figlio e pensare al mio rientro a lavoro mi fa stare male fisicamente! Sto pensando molto seriamente di lasciare il lavoro per fare la mamma a tempo pieno…pero' ci sono mille pero'…:(

    • Io l'ho fatto e non mi sono affatto pentita! Ero con lui quando ha camminato, quando ha detto mamma, in ogni momento insomma… ed è stato bellissimo! Adesso ha iniziato la materna da quasi un mese e sto iniziando a riappropriarmi dei miei spazi, ma all'una sono già fuori la scuola a riprenderlo 😉 Lo rifarei certamente ma c'è da dire che dipende molto dal carattere di oguno di noi… io lo volevo con tutta me stessa!

  • Eh chissà! Io sono a casa, mio marito che lavora in un anno e mezzo ha potuto portare 1 volta la bimba alla materna entrando in ritardo.. Andare a prenderla o portarla a un corso sarebbe fantascienza! Io per 7-8 mesi l'anno scorso ho avuto un impegno lavorativo e ho preso la baby sitter! Poi ci sono mamme e papà che hanno orari agevoli e altre che rischiano la vita e la sanità mentale ogni giorno x conciliare gli orari, esistono (grazie a dio) datori di lavoro che concedono il part-time..penso che anche chi è fuori dalla scuola alle 4 e poi pascoli al parco abbia fatto calcoli, rinunce e sacrifici per essere li..rinunci a una promozione, devi mille favori alla collega x i cambi turni, torni a casa e stai al pc fino all'una.. Non è un paese per famiglie più che per mamme lavoratrici (che poi ci sono pure i papà!)

    • sì, sugli altri genitori hai perfettamente ragione. Sui padri, per me è causa persa… Lui dice di non poter far nulla (non si è nemmeno preso giorni di "maternità" obbligatoria e facoltativa cui avrebbe avuto diritto, non usufruendone io..) e stop, non si pone il problema di attività extra, nè se finire tutti i giorni alle 18 sia troppo pesante. E' così e basta. Le mamme hanno un'altra sensibilità. O almeno a casa mia è così…

  • Ti rispondo da Londra, dove i bambini cenano alle 5.30 e fra le 7 e le 8 sono a dormire. Dove pero' quasi tutte le mamme che conosco lavorano partime, o non lavorano per nulla. E parliamo di famiglie con 3/4 figli, difficile che si fermino a 1! Insomma in qualche modo le cose funzionano. Ci sono moltissime donne che decidono di fare un passo indietro per qualche anno, e a dire la verita ci sono anche papa' che lo fanno. e poi ci sono schiere di babysitter, spesso condivise fra più' famiglie. Io per prima non sono ancora riuscita a trovare la mia dimensione. Non voglio tornare al mio vecchio lavoro, stare fuori 10 ore al giorno, con mio marito che fino alle 9 di sera non e' a casa….ci si disgregherebbe la famiglia. Sto pensando di rispecializzarmi in qualcos'altro, che mi permetta di essere mamma, prima che lavoratrice. E' stata un scelta difficile da digerire, ma, la maggior parte dei giorni, sono felice di averla fatta!

  • Non so se lo hai già scritto o sei preferisci non scriverlo affatto ma…in che regione vivi?
    Come è possibile che escano alle 15.30 e venerdì alle 12.30??
    Qui minimo 16.30, molte, come quella del nano, 17.30 e in città (nelle uniche due cittadine, a dire il vero, della regione), ci sono i doposcuola, come pure in qualcuna di paese (non nel mio, però,tanto per cambiare), sino alle 18.30.
    Unica pecca, il mercoledì escono entro le 15.00. Perciò faccio come te ed emigro in città dai nonni, dove ho un altro "appoggio"/studio.
    Da bambina abitavo nella regione limitrofa, dove ho i nipoti. Anche loro sino alle 16.30 + dopo scuola sino alle 18.30 e le attività partone dalle 17.30 in poi, almeno molte.
    E dire che io mi lamento perchè non ci sono le scuole sino alle 18.30 tutti i giorni della settimana!!
    Hai provato il nuoto al sabato? Il nano lo fa una volta a settimana il sabato pomeriggio.

  • Ciao a tutte! seguo questo blog da pochi giorni (scoperto per puro caso ed è diventato una droga ormai) e finalmente mi sono decisa a commentare:
    Anch'io mamma lavoratrice a tempo pieno, due figli, marito praticamente assente (non per scelta, per necessità lavorative) che vive in un paese DEL SUD (in mezzo al nulla in pratica) e che giornalmente lotta per la sopravvivenza e contro i sensi di colpa!
    La mia fortuna è una suocera giovane e casalinga che ha praticamente "cresciuto" il mio primogenito, dalla tenerà età di 6 mesi lo ha accudito dalle 8 alle 17 senza fare una piega e ora lo va a prendere all'asilo, lo fa mangiare e lo riporta per poi riprenderlo alle 16 (già perchè da noi avere un servizio mensa è un lusso).
    Si lo so, dovrei farle una statua.
    Però ho una bambina di 19 mesi, da quando sono rientrata a lavoro la tiene mia madre (no potevo chiedere di più a mia suocera) ma non con poche difficoltà, perchè mia madre (donna indipendente, abituata a lavorare e che lo stato da nonna pensionata babby sitter non lo accetta) è stanca, stressata e spesso e volentieri fuori casa… Quindi io devo prender permessi su permessi, uscire prima, cercare favori, cercare di conciliare gli orari ecc ecc ecc.
    Non dico che mia madre abbia torto, lei ha i suoi interessi e vorrebbe i suoi spazi, ed è sempre stata una buona madre e una buona nonna…
    Vorrei poter avere una baby sitter ma al momento non possiamo permettercela (mutuo) e trovare una persona DAVVERO di fiducia è difficile…
    A volte sono tentata di lasciare il lavoro ma è impensabile, troppe spese, due stipendi ormai sono necessari…
    Volevo iscrivermi in palestra ma dopo una giornata fuori casa i miei bambini reclamano e bramano attenzioni. Mio marito non rientra mai prima delle 20 ed esce la mattina alle 7… Io in pratica mi ritrovo a gestire tutto, dalla casa alla cena, al prelevare i bambini qua e la…
    Invidio la mia amica che sta a casa e mi manda le foto di lei e il figlio dalla spiaggia a 5 minuti da noi… (bastarda!)
    scusate lo sfogo ma sono sicura che questo sia il posto giusto perchè potete capirmi…

  • Leggendo, la prima cosa che mi è venuta da dire è: tieniti ben stretta quella mamma disponibile, l'unica che sembra un essere umano tra tutti quelli che hai incontrato. Vabbè, è un consiglio terra terra è pur sempre qualcosa… ed invece ripensandoci una possibile quadratura del cerchio è proprio qui: dobbiamo crearci una "rete" di sostegno ed aiuto. C'è chi è fortunato e ce l'ha in famiglia (santi nonni ed affini), chi la paga (baby sitter ed aiuti domestici vari), ma c'è anche la rete delle amicizie, delle mamme sulla stessa barca, magari di bambini che se la intendono coi nostri. Una sarà incasinata tutti i giorni fino alle 18 ma ha il sabato libero e li porta in biblioteca, un'altra il tal giorno riesce a portarli al corso tal dei tali e tutte a turno quando si riesce li si prende da scuola e li si porta al pascolo (ops, parco) dove le altre due o tre arrivano quando possono… Ed i figli se la spassano con i loro amici.
    Penso che far parte di un gruppetto di tre o quattro mamme (ma anche nonne) così sia una gran fortuna, per noi e per i nostri bimbi, e leggendo il tuo post mi rendo conto che intendersela con altre mamme ed aiutarsi nella gestione dei bimbi non è solo una cosa piacevole, ma può essere un salvagente per l'organizzazione di famiglia e lavoro.
    Io finisco domani la seconda settimana di lavoro dopo il mio rientro dalla seconda gravidanza: per ora la situazione è sotto controllo grazie alla riduzione d'orario fino al primo anno del bimbo, ma già vedo le insidie che mi aspettano… per allora vorrei tanto crearmi una bella "rete"!

    • E poi, comunque la rigiriamo, lavorare a tempo pieno non dovrebbe significare lavorare dalle 8 alle 18… così da sole è impossibile farcela, ma proprio impossibile.

  • Certo che proprio non mi piace il commento sul " pomeriggio lavorativo con loro" .. i figli si fanno per poi lasciarli al dopo scuola perché è faticoso e poco divertente (per la mamma) andare al parco??

    • mentre lo scrivevo pensavo potesse essere frainteso… in realtà era in parte ironico (come doveva far capire la frase tra perentesi), in parte no, ma intendevo che, nella nostra routine, stare con loro un pomeriggio a settimana (invece che zero, come dovrebbe essere visto il mio lavoro) è già qualcosa, specie considerando che crescono, e più che la mamma vogliono gli amichetti.

  • Ciao! Io ho vissuto 4 anni in Norvegia (ovviamente ora che sono diventata mamma mi sono trasferita). Li l'orario di lavoro è per tutti dalle 8 alle 15, massimo 16. Tutte le mamme e tutti i papà si prendono maternità/paternita' a turno fino a quando il bambino compie 10 mesi, dopo di che viene spedito al nido pubblico e gratuito, anch'esso dalle 8 alle 15-16. Risultato: le donne lavorano come gli uomini (a parte quelle che per scelta decidono di non farlo), quasi nessuno ha bisogno di babysitter (che per altro sono costosissime) e nessuno si sente in colpa. Sarà perché sono 4 gatti seduti su un mare di petrolio e hanno i soldi per mantenere un welfare del genere, ma per me questa è vera civiltà. Anna

    • sono esperienze così che mi fanno arrabbiare: un altro metodo è possibile, se solo si volesse ascoltare la necessità delle persone…. Ma è evidente che deve essere una mossa "dall'alto", più che della singola azienda, perchè un conto è se tutti finiscono alle 4, un altro se solo la tua ditta chiude, emntre tutti gli altri, concorrenti compresi, lavorano….

  • Beh anonimo delle 16… penso che non tutti i momenti di "cura" dei figli siano uno spasso… Io spesso mi annoio, ma non per questo mi sento una mandre manchevole. Insomma sicuramente preferisco andare a farmi un aperitivo con la mia cara amica Vale piuttosto che andare al compleanno della compagna di nido di mia figlia. E così via… Poi vado molto più spesso a mini compleanni che ad aperitivi, ma questa è un'altra storia…
    Tiziana

  • mama di 5 figli a casa per scelta e per voglia …capisco le mamme lavoratrici e forse mi sento un po quella unica mamma che tiu porterebbeil figlio al corso di sport come il mio…..
    però credo che 'itralia no si a un posto per famiglie ..uno dei due come minimoin famiglia deve lavorare e il padre dei miei figli pura amandoli infinitamente no va alle 3 a prenderli a scuola a volte no li vede per chè lavora finoa tardi e io non sopporterei di stare una giornata senza loro come fa lui ( chenesente lamancanza). ma sonouna mamma che va ogni tanto algli aperitivi con le amiche e che pria o poi finiràl'università e che se la banca la prede andarà a alavoraein banca.
    cmq anceh chi sta a casa far combaciare tutto è un casino immagino chi lavora
    un abbraccio e buon incastro

  • sono temi spinosi, molto spinosi. lo sono per le mamme "cittadine" , ancor di più per chi vive in situazioni come la tua.
    a Milano la maggior parte delle scuole primarie è a tempo pieno con possibilità di entrata anticipata e postscuola. nella nostra scuola i corsi sportivi sono organizzati all'interno da società sportive qualificate per cui i bambini vengono accompagnati in palestra alle 16.30 (orario in cui terminano le lezioni) direttamente dagli istruttori e l'uscita alla fine del corso è alle 18. certo non c'è nuoto, ma non mancano i corsi in svariati orari o il sabato. un lusso insomma, eppure si fanno i salti mortali soprattutto quando i figli sono più di uno. noi abbiamo sempre usufruito del prescuola (entro alle 8 per poi finire prima e mio marito ha un'ora di strada per arrivare al lavoro) e spesso sono stata vista "male" da maestre e mamme perchè "poverino/a". ecco, le domande che ti fai in merito al pomeriggio io me le pongo sul mattino. ma che tipo di lavoro ti permette di entrare alle 9.30? (perchè dopo l'accompagnamento è contemplato anche il caffè con gli altri genitori)

  • Anche qui asilo di paese.. Le mamma casalinghe o part-time (x scelta, necessita, circostanza..) al pomeriggio recuperano il loro è altri bimbi, organizzano macchinate a:nuoto, danza, pattinaggio, calcio; qualcuna si offre per gestire il banchetto per la raccolta fondi dell'asilo, altre disegnano le scenografie della recita o al mattino vanno a curare l'orto dell'asilo, sono disponibili ad accompagnare i bambini alla biblioteca, e passano ore al parco con figli propri e non…
    Certo che una mamma che le considera privilegiate la cui unica occupazione è occupare i tavolini di un bar..beh..troverà la stessa solidarietà che offre. Un sorriso e prendersi il tempo x conoscere le altre mamme potrebbe darti grandi soddisfazioni in termini di solidarietà femminile..poi i gruppi e amicizie più o meno consolidati ci sono ovunque ma una mamma al parco che sbuffa, smanetta all' iPhone e considera vuote, pettegole e poco interessanti le altre mamme riceverà ben poco..
    Lara

  • Tema caldissimo!
    Tutti i giorni io e mio marito corriamo e corriamo per far coincidere gli orari…quando non ci sarà più la possibilità di fare il pomeriggio intero a scuola sarà una tragedia.
    A me piace capire come altre famiglie si gestiscono e chiedo sempre come fanno a far funzionare le cose, ma raccolgo quasi sempre sguardi rassegnati e tanti, tanti sensi di colpa!

  • Torno a commentare perche' vedo e mi rendo conto che la situazione in Italia sia davvero drammatica.
    Non sarebbe possibile creare una specie di "cooperativa di mamme". Ad esempio io 4 giorni porto a scuola il bambino di una mia amica e 2 volte lo vado a prendere e lei li porta un giorno e me li tiene quando ne ho bisogno cercando di adeguarsi agli orari. Ci sono anche forum di "quartiere" dove mamme pressoché sconosciute si scambiano favori, siportano reciprocamente i figli a scuola o organizzano dopo scuola a casa loro. insomma almeno in paesi più' o meno piccoli dovrebbe esistere un senso di comunità e aiuto reciproco fra famiglie! l'ho trovato io a Londra, e' davvero impensabile creare una "rete" di aiuti anche a casa nostra?

  • questa è una delle cose che apprezzo degli Stati Uniti. Qui puoi scegliere di andare a lavorare alle 7 di mattina se quel giorno devi uscire alle 4 o puoi tranquillamente presentarti in ufficio alle 9-9:30 e uscire, di conseguenza, alle 6-6:30 pm.
    La discriminazione delle mamme al lavoro è veramente allucinante in Italia e più sto all'estero, più me ne rendo conto. Basterebbe un po' meno protezionismo del lavoro e sarebbe tutto molto più gestibili, anche per quelle donne che scelgono di far funzionare l'utero pur conservando sogni di carriera…

  • Visto che si parla di "rete" tra mamma ti voglio raccontare questa cosa.. L'anno scorso vedevo arrivare un papà che accompagnava il bimbi alle 8 in giacca e alle 4 era già passato da casa a cambiarsi prima di venirlo a prendere, poi magari non lo vedevi x una settimana e c'era la mamma che arrivava di corsa, non salutava nessuno ignorando chi si fermava a far giocare i piccoli mezz'oretta fuori dall'asilo e si eclissava. Un giorno si è fermata (sempre con un altro piccolo di 18 mesi dietro) e parlando viene fuori che il marito è commerciale e lavora con orari molto flessibili ma che una volta al mese è via per 10gg.. E lei, con un lavoro a tempo pieno usa le ore della maternità per uscire prima e completamente da sola gestisce tutto.. Dopo un paio di volte qualcuno le ha proposto di andare a casa che i bimbi li guardavamo noi e li avremmo poi accompagnati in modo che avesse un secondo x tirare il fiato. Poi mi ha confidato che a vederci sempre li fuori pensava F ossimo le classiche mantenute (è tedesca, zero diplomazia) con le giornate da riempire e invece lei, come tutte noi in quella mezz'ora rubata ad altri impegni si è trovata una rete di salvataggio. A volte basta davvero poco..!

  • Eccomi! Mamma con nana di 2 anni con partime (9 – 16). Sono fortunata, e ogni giorno mi chiedo come farò quando non mi rinnoveranno il partime (rinnovo mensile….prima o poi mi diranno di no). Tra me e mio marito, il mio partime era la scelta economica migliore. Eppure ogni giorno ė una corsa contro il tempo: sveglia presto, lascia lei entro le 8 sennò non riesco ad arrivare in ufficio in orario per poi uscire in orario… E poi esci in orario spaccato e prega che il traffico ti assista, sennò alle 5 non arrivi (grande città + 25km a tratta casa – lavoro). Per carità ringrazio ogni giorno per quello che ho e stimo voi mamme a tempo pieno! Ma qua mi sembra che come la metti la metti c'è sempre qualcosa che ti fa vivere stressata!

    P.s.: siete mitiche! 🙂

    • Eccomi…stessa identica situazione di Anna…esco alle 8, porto mia figlia al nido, vado a lavoro (40km di distanza),faccio le mie 6 ore di part-time e devo essere alle 16 al nido x riprenderla. A settembre del prossimo anno probabilmente mi toglieranno il part-time e da lì tremo solo al pensiero e come dici tu nel tuo post penso al futuro, a quando andrà a scuola, a come potrò seguirla nei compiti e cosa utopistica come farle fare qualche attività extra scolastica.
      Inoltre nel mio paesino non esistono dopo-scuola, non esiste tempo pieno…da noi alle 12.30 è tutto finito (parlo di scuola elementare e media)…ma davvero…come si può fare per farsi attivare qualche servizio? L'unica cosa è un'associazione che fa fare i compiti nel pomeriggio ma per il pranzo ovviamente devi riportarli a casa!

  • Io non volevo affatto essere mamma a tempo pieno, è capitato.Ora però , tipo volpe e l uva, trovo gli aspetti positivi della cosa e proprio ieri pensavo che il mio bimbo può fare ginnastica che se lavorassi certamente non sarei libera entro le 5 ora della ginnastica dei piccoli.(O forse avrei trovato una brava baby sitter e lo porterebbe lei ma questo non me lo dico… )

  • Ciao non posso dilungarmi sulla risposta perchè sono al lavoro ( ? , come volevasi dimostrare qualcuno che lavora c'è! 🙂 !) ma ti volevo consigliare per il corso di ginnatica di parlare con l'allenatore o l'allenatrice… a volte per "prendere" due o tre bimbi in più organizzano dei giri per andarli a prendere… provare non costa nulla! 🙂

  • nOI SIAMO DUE LIBERI PROFESSIONISTI… ho fatto 2 mesi di maternità…poi ho mia mamma…per fortuna…e ancora è piccolo non oso immaginare quando arriverà il periodo dell'asilo degli amichetti dello sport catechismo scuola etc!!
    Ma la mamma a tempo pieno la vedo dura per la mia salute mentale e quella del bambino!!Ma capisco il problema!!
    E in certe situazioni invidio il viso sereno e riposato di certe mamme che io sembro sempre schizzata!!

  • La vuoi sapere l'ironia della sorte??
    Io invece che sono una mamma part-time (sempre se mi rinnovano il contratto) ed ero una mamma a tempo pieno, non trovavo mai dico mai niente durante la settimana, ma solo i w.e. che per grazia divina avrei preferito passare con il mio compagno…
    diciamo che c'è poca offerta in generale?

  • Io sono a casa( mio malgrado) e nn ho assolutamente il viso riposato.
    Due figli piccoli da tirare sú da sola nn è un hobby..anzi! Sto cercando lavoro disperatamente..e visto che per esercitare la mia professione devo fare concordi su concorsi mi è anche capitato di dover studiare tra tutte le altre cose da fare.
    Quindi, come vedi, anche chi sta a casa a fare solo la mamma nn se la passa poi cosí bene!
    Simona

  • Come sopra (Simona)…sei per caso la mia ex collega? Docente scuola infanzia disoccupata con 2 figli …il grande ha 4 anni e vorrei iscriverlo proprio a ginnastica artistica ma non posso permettermelo economicamente, quindi "chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane!"

  • Ciao Morna, sono Elenita 🙂
    È molto che non vi commento, ma questa volta mi sento in dovere di dire la mia, in quanto mamma di campagna (o meglio, mamma che non si è ancora abituata alla vita di campagna).
    Ti posso confermare che purtroppo qui le famiglie in cui lavorano entrambi i genitori sono ben poche, anche perché la disoccupazione è alta. Molti vivono vicino o addirttura nella stessa casa con nonni e bisnonni; insomma, trovare qualcuno disposto ad andare a prendere i bambini o intrattenerli nelle vacanze estive non è così difficile (ma non farei volentieri a cambio).

    Io molti giorni smetto di lavorare alle 16 e vado ai giardini (volentieri), o li tengo con me mentre lavoricchio; il venerdì porto mia figlia a danza alle 16:30 (in città…scapicollandoci).
    C'è un doposcuola fino alle 18 di cui non sono del tutto soddisfatta, ma lo pago in modo continuativo per poterlo usare quando mi serve e una babysitter che interviene sporadicamente (ma ha anche lei impegni familiari). Starebbero ugualmente bene con la babysitter fino alle 19? Ci stanno bene, ma sono anche un po' mammoni, specie quando sono stanchi, e io sono contenta di essere comunque a portata di mano per loro, anche se con gli occhi sul pc.
    Nei giorni in cui non lavoro da casa è un gran casino, più che altro per la distanza:per lavorare mezza giornata a Milano devo organizzare i viaggi di Marco Polo.
    A volte ci si mette anche la scuola a complicare la vita, con invenzioni inutili tipo i buoni pasto, da comprare in banca pagando in contanti previa compilazione documento in comune ecc. ecc.

    In città ci sono sicuramente più servizi, sia di doposcuola che di attività sportive, ma ci sono anche altre spese e altri tempi di percorrenza.
    Non credo che sia possibile in nessun posto (azzardo: nemmeno in altri paesi) lavorare entrambi full-time senza un aiuto (familiare o remunerato) per le vacanze, i ponti e i malanni.
    Perciò ti dico che di genitori col viso riposato e disteso ne conosco pochi e io stessa, se tornerò in città o andrò a vivere all'estero, sarò di nuovo a lamentarmi con la lingua a penzoloni 😀

  • Scusa, ma non ho capito due cose:
    1) Perchè fai ironia sulle attività extra-scolastiche che vengono fatte ad orari tipo 15:30 o 16:00? Secondo te a che ora dovrebbero organizzarli questi corsi: alle 19? alle 20?
    2) Se sei libera professionista e sei riuscita a ritagliarti dei pomeriggi in cui vai a prendere presto il bimbo a scuola, perchè non trovi dei corsi da fargli fare proprio in QUEI pomeriggi?

    Poi sinceramente io non darei a nessuna mamma lavoratrice il consiglio di non mollare il lavoro perchè altrimenti poi si ritroverebbe a passare i pomeriggi al parco, neppure se seguito dalla solita "faccina" che dovrebbe consentire/giustificare qualsiasi commento, in nome della solita ironia che dovrebbe autorizzare tutto.

    • Personalmente credo che alle 18 sia tardi per proporre un'attività sportiva o di altro tipo, i miei bambini ad esempio a quell'ora sono stanchi/affamati (si svegliano presto la mattina) e stanno a scuola fino alle 17.
      In ogni caso sei fortunata ad avere una situazione lavorativa che ti permette di avere uno o due pomeriggi liberi, per cui io farei carte false.

    • Diciamo che lavorando più o meno in proprio si ha sicuramente più flessibilità, ma ovviamente quello che non riesco a fare in quel pomeriggio me lo trovo sulla scrivania il giorno dopo o la sera, o all'alba. E non so quanto a lungo riuscirò a conservare questa "fuga" settimanale!

  • Dipende, è sempre relativo.
    Mio figlio si alza quasi alle 9 ancora, ad esempio, e alle 18 è ben felice di fare nuoto o karate, mentre io ormai collasserei volentieri sul divano…
    D'altra parte, se non lo porto in piscina o in palestra, lo porto al parco o a passeggio.

    L'anno prossimo andrà a scuola, si alzerà prima, e faremo diversamente, ma finchè posso e si diverte lui, lo porto a provare e a fare, più che volentieri.

    Klarissa

  • Mamma nonna assistita per scelta e pendolare di conseguenza…abbiamo deciso di restare a vivere in provincia di Varese vicino ai nonni che si occupano del nipote il pomeriggio dopo averlo ritirato dal nido e penso volentieri porteranno lui ed eventuali amichetti al corso di nuoto di judo o di basket. Norma una curiosità: ma come ci sei finita in sto paese sperduto lontana da tutti???

  • Io ho la fortuna di fare un part time verticale, e lavoro solo 3 giorni a settimana dalle 9 alle 18, mio marito ha un ristorante quindi con orari flessibili visto che è lui il capo..le attività exrascolastiche sono state relegate nei due giorni in cui non lavoro, ma da quest anno sono anche riuscita a ritagliarmi 2 ore alla settimana per seguire un corso di disegno…sarà che faccio un lavoro palloso e per cui non ho studiato, ma sono sempre più convinta che l'ideale per le mamme che possono scegliere ovviamente sia un lavoro part time o quello da insegnante. I bimbi secondo me vanno seguiti il più possibile dai genitori, essere rimbalzati tra nonni doposcuola e baby sitter non gli fa bene.

  • Ovviamente non è che penso che i figli delle mamme super lavoratrici crescano come piccoli serial killer depressi, ma io che sono stata cresciuta dai miei genitori entrambi impiegati pubblici, so di essere stata fortunatissima per qualità e quantità di tempo che da bambina hanno trascorso con me.

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