Fenomenologia della mamma: la mamma Influenzata

Si sa, i bimbi sono un ricettacolo di germi, batteri e virus, e prima o poi qualcosa riusciranno ad attaccarci.
Di solito, tutto.

Se vi tocca l’influenza, auguri.
Le mamme influenzate si distinguono in due gruppi, quelle nonnassistite (o amicoassistite, maritoassistite, assistite da chi vi pare) e quelle da sole.
Di queste seconde c’è poco da dire, una pacca sulla spalla, “ciao è stato bello” e addio, tanto non vedranno la nuova settimana. Succede, adios, belle cose.
Se invece avete un minimo di aiuto allora potete ancora farcela.
Perchè questa influenza, ve lo dico, è tosta, tostissima.
Se avete figli grandicelli quasi quasi l’ideale è l’ammucchiata. Tutti felicemente malati e distrutti, così potete buttarvi nel letto e agonizzare tutti assieme.
Ma con figli piccoli, ahimè, non funziona.

Avete fatto caso che ‘ste belvette con 39 son più vispe che mai?

Voi con 38 state prenotando il loculo, e loro stanno giocando a Tarzan lanciandosi dal divano appesi alla tenda.
Se poi dovete dare un farmaco cortinosico, ciao proprio, siete fottute. 
Questo li gaserà manco fossero anfetamine.
Per questo o avete un aiuto che vi permetterà di svenire in pace nell’altra stanza, oppure… eh, ve l’ho detto: adios, è stato un piacere.
Io ho avuto il pacco completo: l’ammucchiata, la belva eccitata e saltante, l’assistenza e il “azzi tuoi”.
Il primo giorno ho potuto crogiolarmi svenire nel letto con Alessandro. Almeno fino alle 5, poi ho dovuto trascinarmi al freddo e al gelo a recuperare Alberto, ma avrei preferito finire in galera e potermi ri-accasciare sulla branda.
Forse il fatto che la mattina mi sia toccato stare in giro 3 ore per il dentista prenotato da 3 mesi, manco fosse il concerto dei Muse nell’unica data italiana, non ha aiutato.
Comunque.
Se siete sopravvissute al primo giorno, sappiate che il secondo è peggio.
Per fortuna è corsa in aiuto la nonna perchè di quel giorno ricordo poco o niente, credo di essermi alzata solo per andare in bagno, non ricordavo nemmeno di avere figli, spero ci abbia pensato lei.
Comunque oggi c’erano, quindi deve essere tutto ok.
Il terzo comincerete ad avere coscienza del tempo e dello spazio. Forse riuscirete pure a mangiare.
A quel punto la mia assistente ha preso il volo e son tornata alla versione “azzi tuoi”.
Vi lascio alcune tecniche di sopravvivenza.
1. Andate a dormire. Al 90% i piccoli rospetti, che non vogliono stare soli, vi seguiranno, e dopo un po’ di chiacchiericcio e legnate, si addormenteranno. Se stanno fuori in soggiorno a giocare poco male, saranno più stanchi la sera. Chiudete gas, porte e finestre ed è fatta. C’è solo un 1% di possibilità che spariscano. Son rischi del mestiere.
2. Fate il gioco del morto. Voi siete morte sul tappeto e loro devono arrangiarsi. Potete tirare avanti altri 20 minuti minimo.
3. Il gioco dellla malatina. Variante di cui al punto che precede. Voi agonizzate e loro vi curano.
4. Cartoni, cartoni, cartoni. Fatevi portare dal papà qualche DVD nuovo, altre mezz’ore preziose per la vostra sopravvivenza.
5. Tv, tv, tv. No, è solo apparentemente uguale al punto che precede. Ho detto TV: va bene tutto, guerre, western, quanto più è cruento, tanto più staranno immobili sul divano. A mali estremi…
Dite che è eccessivo? Può essere, ma almeno IO son qui a raccontarvelo. 

Written By
More from Morna

Fratelli: tutto l’amore del mondo in un istante

Share this...FacebookPinterestTwitterLinkedinWhatsappEmailNon so per quale motivo, ma sono sempre stata attratta e...
Read More
WordPress › Errore

Si è verificato un errore critico sul tuo sito web.

Scopri di più riguardo la risoluzione dei problemi in WordPress.