Ma perchè i bambini non possono rompere le palle?

Ho letto con un po’ di sconcerto i commenti suscitati dal post di Anya, sul blog e su facebook.
Mamme indignate perchè ha osato dire che sua figlia quando fa scene madri (direi capricci, ma non esistono) è “una gran cagacazzo”.
Con tanto di invito a legarsi le tube, auguri di una vecchiaia in ospizio dimenticata dalle figlie, che ovviamente odieranno cotanta madre stronza, che bassezza qua, che volgarità là, come ti permetti, poveri bambini.
Ma chi mi spiega che problema c’è a dire che un figlio a volte rompe le palle?
Perchè davvero non capisco.
Un amico, una suocera, una cognata, non vi rompono i maroni? E perchè un figlio, che avete attaccato alle pall alla gonnella 24 ore al giorno, non dovrebbe?
A volte credo davvero che sia impossibile non pensare tutte le stesse cose, visto che facciamo bene o male la stessa vita, probabilmente è solo che c’è chi da un nome invece che un altro, o chi ammette le cose invece che mentire.
Io lo chiamo rompipalle e tu “vivace”?
Embè? Se la situazione è la stessa, mi dite cosa cambia?
Scena uno. Interno. Notte.
Vi infilate finalmente nel letto dopo una giornata di lavoro, non fate in tempo a spegnere la luce che il vostro amato figliuolo caccia un urlo disumano.
Correte col cuore in gola, pensando di trovare un commando di rapitori di bambini: “mammaaaaaaaa ho sete!!!”
Ma porco di quel cacchio, hai il bicchiere a un centimetro, che fatica fai a prenderlo?
Vabbè, amorevolmente dissetate l’amata creatura e tornate a letto.
Giusto il tempo di entrare in fase rem ed altro urlo straziante.
Scena come sopra salvo che stavolta il motivo della disperazione è che “sono scopertato!!!!”
Bene tesoro, ovviamente non esitare a svegliarmi con grida da macello, in fondo a 3 anni e mezzo è impossibile tirarsi la coperta addosso, mi rendo conto.
E via così per altre 4 o 5 volte.
Non vi ha rotto le palle???
Ora, vi siete alzate, siete andate col sorriso, gli avete dato un bacio, gli avete dato da bere, gli avete rimboccato le coperte senza inveire, ma ha rotto le palle, quello è innegabile.
Perchè chiunque preferisce dormire 8 ore filate e pacifiche anziché essere svegliato da urla angoscianti.
Poi magari io sono più scurrile e il giorno dopo dirò “stanotte ha proprio scassato le balle” mentre voi “stanotte mi ha fatto penare”, ma concretamente, cosa cambia?
E di esempi così ne avrei mille: insiste per accompagnarvi a far compere e nel mezzo del negozio vi piazza una scena madre costringendovi ad andarvene: no, certo, non è un capriccio, lo sappiamo bene che i capricci non esistono. E’ una richiesta di attenzione, ok.
Ma non vi ha rotto le palle, proprio mentre stavate per accaparrarvi quel maglioncino in cachemire scontato al 50%?
Sù, dai, ammettetelo.
Proviamo assieme, non è difficile.
Ripetete con me:
ha-rotto-le-palle
Non vi sentite meglio?
Più forte!
HA-ROTTO-LE-PALLEEEEE!!!!!!!
Catartico, no?
Che poi, sì, dai, ve lo dico, so che vi farà piacere.
Io lo dico pure a loro.
Sì, lo dico: “tesoro, hai proprio rotto le palle statti un po’ zitto”.
“Amò, stanotte hai scassato la guallera, chiamami ancora urlando a quel modo perchè hai sete e vedi”.
Ho figli traumatizzati?
Che parlano a parolacce?
No, ve lo assicuro.
Sono sereni, felici e, guarda un po’, ironici, tutti e due.
Se parlo così si fanno grasse risate, e stop finisce lì.
E io son convinta che sia meglio una mamma che dice al figlio “rompipalle” con gli occhi che ridono, di una che dice “stellina” a denti stretti e con i tic rabbiosi.
Peace and love
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81 Comments

  • A me hanno proprio rotto le palle le mamme smielate che non dicono le cose come stanno! Oh, ma siamo tutte nella stessa barca! Un po' di spirito di squadra! E poi dopo un anno in Bolivia, e dopo aver visto in che stato di miseria possono vivere i bambini qui, mi stanno proprio sulle palle (uuuh, l'ho detto di nuovo) questi problemi da primo mondo.
    Un abbraccio alle mamme sincere e imperfette come me. Anna

    • Eppure le negazioniste del capriccio dicono che nel terzo mondo le madri siano così attente alle richieste di attenzione dei figli!!!

      Ohibo'!

      Vorresti per caso insinuare – tu che vivi a contatto con le realtà che queste decantano senza conoscere – che forse forse…

      son tutte o quasi grosse minchiate del ricco primo mondo figliocentrico?

    • le mamme perfettine, che crescono i figli perfettini, che non fanno nè capricci nè rompono le palle secondo me sono delle emerite stronze falsone che andrebbero rinchiuse.
      io ne conosco una che non fa vedere a suo figlio nemmeno la tv, passa il tempo a fare giochi educativi e a colorare.
      ma bavvanculo va

      bagash

    • Oddio.. Tu sei uguale a quelle che insultavano nell' altro post! Notizia dell' ultimo minuto, si vive benissimo anche senza televisione!! Capirai che impresa trovare roba più interessante da far fare a un bambino!

      Elena

    • Vi racconto un aneddoto: vicino a casa mia c'è una signora che ha un piccolo chiosco di giornali. La vedo sempre quando passo di là, che ci sia sole, pioggia o neve. Il chiosco é ad un incrocio di strade senza semaforo, senza strisce pedonali (non che qui sappiano cosa siano), dove le macchine passano e si superano a velocità supersonica. La signora ha un figlio piccolo, avrà massimo 4 anni, che è con lei tutto il giorno. Mangia li, gioca li, "va in bagno" li. Io quando passo lo guardo e mi chiedo come faccia la madre ad impedire che corra da tutte le parti. E vi assicuro che è un bambino vispo e sveglio. Sicuramente vorrebbe muoversi, esplorare, giocare, ma non puó perchè rischierebbe la pelle. Ecco, io quando mi sento in colpa perchè ho lasciato frignare Leon per 5 minuti alla quinta volta che si è svegliato di notte, penso al bambino del chiosco e mi dico che in fondo Leon ha avuto un gran culo ad avere i genitori che ha e che, anche se a volte perdiamo la pazienza, va benissimo cosi. Anna

  • Grandiosa!
    Io dico ai miei B1 e B2 che, in certi momenti, sono una gran rottura di cabbasisi (Andrea Camilleri docet, ma il termine ce l'ho già nella mia lingua madre).
    E lo dicono anche le mie amiche dei loro figli.
    Ma non per questo non li amiamo in maniera viscerale.
    Solo siamo sincere… chiamiamo le cose con il loro nome!

  • E qualcuna delle mamme negazioniste dei capricci saprebbe spiegarmi come mai B1 e B2 giocano per ore in silenzio, disegnano, scrivono, non li sento e poi improvvisamente… squilla il telefono e rispondo alla chiamata.
    Potrebbe esserci anche il presidente della repubblica o il papa all'altro capo del telefono, immediatamente loro hanno da dirmi, farmi, farmi vedere, chiedere, cacca, pipì, pane, merenda… come se non ci fosse un domani… capricci (alias rottura di cabbasisi) o bisogno?

  • Bravissima, ma vale per un mucchio di cose, sai? Tu pensa che siccome io un giorno ho scritto in privato Andate a fan* sono stata crocifissa. Non so, a Roma si dicono un sacco di parolacce e non ci vedo niente di strano, e' un'esternazione, puo' dare fastidio ma lo sbotto non va nel personale. Ma il bello e' che una di quelle che mi ha crocifissa e' una che pubblicamente scrive Fatevi una pip* e fatevi una scop*. Quindi cara mia e' solo una questione di bullismo.
    Spero tu gradirai gli asterischi.

  • Ho letto anche io il post e le risposte un po' esagerate per esempio se stasera dico che sono stanca non ho voglia di cucinare e ho portato ai bimbi cibo MC donalds sono una mamma menefreghista ? I miei figli erano contenti e pure io … Così stasera non rompono le palle con la solita domanda ; che cucini stasera ? E dopo la risposta commenti che se ad accontentarli
    Dovrei aprire un ristorante 🙈🙉🙊

  • Bellissimo post! Che male c'e' dire: ha rotto le palle. Perché e' inutile girarci attorno, se il capriccio degenera, mia figlia non sta facendo i capricci, sta rompendo le palle! Ad esempio, quando non vuole andare via dal parchetto, si ferma ogni secondo in strada, non vuole mettere pigiama etc, questi sono capricci, rientrano nella normalità delle cose. In questo caso riesco perfettamente ad essere zen.
    Esempio di rottura di balle, cagacaz, etc. Fresco fresco di questo pomeriggio: " mamma, voglio vedere un cartone animato bello" , " si amore mio, quale vuoi vedere? " " uno bello! " le faccio tutta una lista, da peppa pig, caillou, trenino Thomas etc etc etc con annesse puntate, niente, lei vuole vedere uno bello. Inizio a perdere la pazienza ma ancora sono zen. Guardiamo yoyo, niente, you tube, niente, tv spagnola, tv catalana..lei vuole un cartone bello!! Insomma, ha montato una scena!! Ecco, questo a casa mia e' rompere le paalleeee!!
    Hasta luego!!
    Martina

  • ….si voglio fare outing… anche I miei hanno rotto, rompono e romperanno I cabasisi!!!!!!!!!!!!
    anche ora che sono grandicelli (9, 15 e 18!) riescono nel loro intento! La più piccola quando aveva intorno a 3/4 anni poteva andare Avanti a ore a dire piagnucolando "voglio gnugnugnù voglio gnugnugnù voglio gnugnugnù senza sapere che cosa voleva!!!!!…..ebbene sì rompeva e alla grande e secondo me era perfettamente consapevole che mi portava al limite della sopportazione perchè smetteva appena si rendeva conto che ero ad un passo dallo scoppio!
    Ma dire che rompono non vuol dire che muta l'affetto nei loro confronti. I miei due più grandi spesso sostengono che io rompo le palle a loro ma sono sicura che il loro amore è a prescindere! ….. e ci sono amiche di mia madre che non hanno mai detto ai loro figli che rompevano e che sono state sistemate comunque in un ospizio!
    sei mitica!!!!!!!!!!!!

  • Come si fa a fare due bellissime bimbe e poi lasciare che giochino con l'I-Pad, si sfondino di ovetti di cioccolato e si azzuffino in terra come due leoncini… tutto a patto di non farsi triturare gli zebedei almeno per qualche mezz'oretta al giorno… come si fa?! Ah…si, si fa come faccio io… Allo ospizio mi ci manderanno prima o dopo avermi mandato al Dipartimento di Salute Mentale per esaurimento? Mah, staremo a vedere! GG

  • "Stellina amore mio non fare così" (e poi lo chiuderebbero nel water)…io l'ipocrisia la odio!!!
    Sfogatevi che ogni tanto fa bene allo spirito…fare le mamme perfette fa venire più rughe!! 😉

    Mara

  • Io ai miei due maschietti di 22 mesi uno e 6 mesi oggi l'altro dico sempre 'sei un rompi-palle' (e sinonimi…) o 'mi hai un po' rotto le palle oggi'. A volte col piccolo iniziamo la giornata con un bel 'allora che dici oggi vediamo di rompere meno le palle diversamente da ieri??' e ci abbracciamo ridendo. Quello di 22 mesi è la serenità in persona, sempre sorridente e dolce anche col naso che cola, la tosse che ammazza e il culetto in fiamme. Lo adorano tutti, non picchia nessuno ed è socievole e dolce. Fa i capricci, ha le paturnie come tutti i suoi coetanei, vuole una cosa e due secondi dopo non la vuole, rompe le palle come tutti e come dici tu questo è un fatto innegabile. A momenti è un vero rompipalle. Il piccoletto è un furbacchione che si fa grasse risate ogni giorno, per nulla traumatizzato dalla madre scurrile che ha. Sono due fetenti adorabili…probabilmente anche io romperò le palle dal loro punto di vista e spero che presto me lo dicano 😉 io le madri bacchettone non le sopporto…mi chiedo poi se è un caso poi che abbiano i figli più prepotenti disobbedienti e maleducati …secondo me un nesso c'è.

  • mia figlia ha 11 mesi, stanotte alle 3 saltava e rideva nel lettone, beh mi ha proprio rotto le palle, non per questo la amo di meno, anzi!
    Su mamme, imparate a prendervi un po' meno sul serio, se dite che vostro figlio è uno scassa palle non vi arrivano gli assistenti sociali e non diventate improvvisamente mamme di serie B 🙂
    I.

  • Quanta ipocrisia c'è su questa terra!
    Chi dice che i figli per l'80% della loro esistenza non rompono le palle o non ha figli o rinnega la realtà!
    Io ho due figli e sono un flagello, il sabato e la domenica quando sto a casa con loro ho sempre mal di testa e una voglia matta di urlare come una pazza.
    Non per questo non mi sento una cattiva madre, anzi!
    Non capisco perchè non ci si debba sfogare come si deve, io il mio grande (4 anni e mezzo) lo chiamo proprio "scrassapall" (preso da un episodio dei simpson quando Homer era convinto che la maestra di Bart, la Kaprapall, si chiamasse così) e lui alla fine si mette a ridere e la smette anche di scassare! Per la piccola di quasi due anni non ho rimedi, perchè ancora non capisce lo scherzo ma aimè scassa più del grande, è un continuo "in blaccio" e "nenni nenni" (già ancora vuole allattare). che mamma pessima sono!

    bagash

  • Dopo aver letto i commenti al post di Anya ho prenotato l'ospizio perché appena sarà indipendente il mio bimbo mi abbandonerà. Inizia a rompere le balle appena sveglio e finisce a sera….
    Baci
    Claudia

  • Io ne ho due a casa sotto i cinque anni maschi entrambi che le palle me le hanno fatte nascere crescere e poi si divertono a rompermele notte dopo notte……li amo alla follia però ci sono dei momenti che rompono enbè che problema c'è? Non penso di essere una pessima madre, sono nella media e me ne vanto! Baci

  • Stamattina la piccola si è svegliata alle 5.50, l'ho portata nel lettone sperando di poter dormire fino alla sveglia delle 6.45 e invece ha continuato a rigirarsi e a dirmi "alzare".
    Ebbene si, quando ci siamo alzate le ho detto "Buongiorno tesoro, sei una rompibolle!"

    Amelie

  • Fantastiche!!! Condivido tutto 🙂
    P.s.: mio figlio è a casa dall'asilo da due settimane…tra poco partiamo e non posso rischiare si ammali, si è ammalato scorsa settimana…secondo te cosa sta facendo a casa da due settimane?? Il rompiglion!!! Oggi per una serie di motivi non gli faccio vedere i cartoni animati, lui cosa fa? stressa con tutto…ogni 5 minuti chiede un cartone, poi un dvd, poi allora i cartoni li può vedere dal pc, ho detto oggi niente cartoni e oggi non li vede…ma che fatica!!!
    Buona serata ragazze 🙂

  • Anche io felice mamma di due gran rompipalle! �� il piccolo fino ai 3 anni non mi ha fatto mai fare una notte intera di sonno e le interruzioni erano minimo 3 a notte. Stare al bagno da sola è un lontano ricordo e appena socchiusa la porta arriva una manina che spalanca la porta di botto… ecc ecc ecc che bello dire le cose come stanno! I figli sanno rompere le scatole!

  • Non ho figli, ma conordo in pieno con il tuo punto di vista..:Sarà che sono anconetanba e noi anconetani andiamo sempre dritti al punto e siamo rusticoni…. Evviva le mamme che fanno notare ai figli che scassano la vallera, che tra l'altro hanno anche un altro vantaggio: hanno figli meno viziati, più genuini.

  • Forse non vi ricordate di essere state bambine anche voi! e mi pare di capire che il post parla di un bimbo di tre anni e mezzo! che come ammette anche la sua mamma non è in grado a quell'età di coprirsi da solo!
    potrei capire che la pazienza è messa a dura prova nella fase dell'adolescenza ma non a tre anni!
    di solito il rispetto si insegna mano a mano che i bimbi crescono e non facendo fatica ad accudirli !anche loro ti faranno volentieri un favore quando vedono che tu ti comporti allo stesso modo! ma se è tutto uno sforzo la fatica è solo vostra!.la mamma è rispettata dal proprio figlio se anche lei lo rispetta!
    le metafore in certi commenti con il cognome Franzoni fanno accaponare la pelle!!!

    • Mi ricordo di quando ero bimba.
      E rompevo.
      E mia madre mi vuole bene e io a lei.
      Anche mio marito rompe le palle tante volte, eppure lo amo. Come io le rompo a lui.
      Io davvero non vedo il problema.

      Ci sono persone che non sono assolutamente infastidite neanche minimamente mai?
      Ben vengano.

      Mi viene un po' difficile da credere, visto che basta un'opinione di una sconosciuta a dar loro fastidio…e un fastidio cane!

  • Su segnalazione di un'amica arrivo a leggere l'ennesima zuffa tra donne (mamme) rispetto ai propri stili genitoriali. Brillante e divertente, catartica anche, è vero. Ma poi mi chiedo perché ci si ritrova a essere così nemiche, a farsi le pulci, a difendersi attaccando perché da una parte e dall'altra qualcosa manca: un riconoscimento, un sentimento di comprensione, in ultima analisi mi sembra una qualche connessione con gli altri. Con qualcuno che condivide esperienze simili e può capire, sorridere insieme, scherzarci su. E invece, se anche ci scherziamo, lo facciamo in modo un po' amaro, risentito pure. I bambini sono dei rompipalle? Io non credo. Non più di una qualsiasi altra categoria di persone definita per età. Ci "rompono le palle". Ah sì, succede eccome! Perché siamo stanche e troppo spesso sole a far quel che si deve, perché fare le mamme è cosa ardua, complicata, fatta di mille piccoli gesti che fan capo a noi e che per lo più non si vedono, si danno per scontati. E poi ci sono tutti i pregiudizi su come dovrebbero essere i bambini, su come li vorremmo perché fosse più comodo (e perché no? mica siamo votate al martirio personale) occuparci di loro. Un bambino che ti chiama per cose che potrebbe arrangiarsi a fare da solo in piena notte è un bimbo che dorme in un'altra stanza e vorrebbe dormire nella tua con te. Non ci dorme perché tu hai deciso che non lo vuoi nel tuo letto e lui decide che ti chiama. Anche tu che l'hai messo nel suo lettino gli hai rotto le palle, lui te lo sta dicendo così. Forse il bimbo che non ti lascia comperare il maglioncino di cachemire lo fa perché gli rompi le palle che stai scegliendo una cosa che non gli interessa e alla sua età il modo per dirtelo è farti la piazzata. E così possiamo provare a capire loro e a capire noi in tantissime situazioni. Che fare? Benedirli perché la situazione si complica e la frustazione prima, la rabbia poi salgono? Io non direi. Magari, visto che siamo più grandi e si spera più furbe, proviamo a non metterci in certe trappole pretendendo da loro quel che non possono fare e magari con onestà, sperando di poterlo fare (anche qui mica sempre la vita ci sorride), lo lasciamo a casa e andiamo a fare spese da sole perché lo sappiamo che è probabile che poi si rompa e rompa. Meglio allora che resti a far qualcosa che gli piace di più anche se può essere che all'inizio sia deluso di non venir con noi. Soluzioni si trovano a cercarle. C'è chi al maglioncino ci rinuncia, scelta sua, siamo noi, col nostro bambino che possiamo capire che cosa è meglio per noi. Tutto sta a impegnarci per noi e per loro a essere oneste.

    La mia impressione è che, invece di prenderci veramente cura di noi e delle ragioni per cui ci sentiamo in affanno, cerchiamo qualcuno a cui dare la responsabilità. A non farlo, a prendercela noi la responsabilità del perché ci sentiamo come ci sentiamo, si può anche riuscire a dirlo chiaramente a un bambino che ci siamo rotte e ad ascoltare lui che ci dice a noi di sé. E, tra noi, forse può riuscire anche più piacevole sentirci capite non tanto nella vena polemica (è divertente, ma quando poi si trascina nell'attacco personale per me diventa triste), quanto nella fatica che ci accomuna ogni santo giorno.
    Effi

    • Io non la vedo sai, in questo post, la voglia di "farsi la lotta" tra mamme, anzi. Sono assolutamente d'accordo con te quando dici che una situazione può sempre essere vista da più punti di vista. Quello che non capisco è che male faccio all'umanità se dico che una notte mio figlio mi ha rotto le palle, davvero. E comunque il fatto che lui vorrebbe stare nel mio letto ed è invece segregato per mia decisione nella sua stanza è un giudizio, puro e semplice. E non corrisponde a verità, ci sono moltissimi bambini che adorano dormire per conto loro ed anzi lo preferiscono, perchè negarlo a prescindere, senza conoscere o aver visto?

    • Dove ho scritto che l'hai segregato? Io ho parlato di fatti e scelte: se ci racconti che ti chiama e devi andare da lui, mi immagino che non siete in stanza insieme. Sbaglio? Dimmelo. Se siete in stanze diverse, è molto probabile che a tre anni e mezzo la scelta non sia del bambino. Tuo figlio ti ha detto esplicitamente e di sua iniziativa che non voleva dormire insieme a te? Raccontami. Ti assicuro che non ti giudico. Avanzo un'ipotesi. Può anche essere che il tuo bambino voglia stare a dormire da solo e poi sia uno che cambi idea e cerchi la tua vicinanza durante la notte (ad arrangiarsi per bere probabilmente lo sa fare, come anche tirarsi su la coperta). E' un rompipalle per questo? Per me no, c'è qualcosa che si può provare a capire, a me incuriosisce. Ma capisco benissimo che a te disturbi. Che però è un'altra faccenda. Forse l'equivoco sta qui: che quel che l'espressione che hai scelto veicola implica un giudizio sul bambino e scorcia drasticamente la possibilità di reciproca comprensione. Difatti nei commenti la definizione di rompipalle per i bambini ricorre.

      La guerra tra mamme io la vedo sempre quando si scende sul piano dell'argomentazione ad personam, del giudizio negativo, dell'interpretazione falsata delle parole altrui (il segregare che mi hai messo in bocca ad esempio: ti assicuro che non ti stavo giudicando, né bene, né male e che le tue scelte per me sono tue e hanno la loro giustificazione nella tua vita e non nel mio pensiero)

    • Certo che non stiamo in stanza assieme, quello che non capisco è chi dice che tutti i bimbi vogliono stare nel letto con i genitori. Nel mio caso, il mio primogenito non ha mai voluto dormire con noi, ci sta un po' e poi se ne torna nel suo letto. Il più piccolo è in cameretta con il fratello da sempre, non ha mai dato segnali di malessere, nè mai chiesto di dormire con noi, semmai chiede che mi fermi un po' lì a fargli le coccole. Poi per carità, io non potrei mai dormire con i figli nel letto, quindi grazie a dio son così, altrimenti avrei fatto di tutto per far loro accettare questo dato di fatto, senza violenze psicologiche eh.

    • Le mie figlie fanno una gran festa nella loro stanza. Non mi hanno mai chiesto di dormire in stanza da sole, ma nemmeno di dormire in stanza con me. Per loro è stata una cosa naturale, come è naturale andare a scuola, mangiare a tavola o fare molte altre cose che fanno parte della nostra routine. Quando la notte piangono, mi alzo e vado a consolarle. Quando alle 23 ancora cantano e giocano, vado lì e mi arrabbio. Sempre se non mi sono addormentata prima.

    • Tanto più mi sembra, se son così pacifici nel non dormire con te, quando chiamano ci sarà un motivo. Non riesco a non vederla così. Pensare che ti sia capitato un "rompipalle" per figlio mi sembra un modo poco proficuo di porre la faccenda. Fatto salvo l'intento catartico che dicevi, ma per come hai scritto non mi è chiaro. Perché io credo che quel che volevi dire è che certe volte è davvero faticoso fare la mamma e che si vorrebbe vita più semplice, non che sei una povera disgraziata cui è toccato quel "rompipalle" treenne per pargolo. Capisco male?

      E questo secondo me vale per tutte le mamme: se focalizziamo la nostra attenzione sulla fatica che facciamo a volte, sui nostri limiti che vengono toccati e tesi oltre le nostre possibilità, ritroviamo molto più facilmente le energie che ci sono poi necessarie per far quel che si deve. Che poi i nostri piccoli li dobbiamo accudire e amare, siam noi le loro mamme.

      Sul voler dormire coi genitori dei bambini, io sono piuttosto convinta che sia un'aspettativa biologica di ogni neonato per ragioni di sopravvivenza. Le aspettative biologiche vengono comunque condizionate da usi, costumi, cultura. A casa tua non si contempla la possibilità di condividere il sonno coi bambini. Questi siete voi. Forse il tuo bimbo ogni tanto ti vuole un po' di più accanto a sé quando di notte si sveglia (le volte che ti chiama) e non dormire insieme è scomodissimo proprio in queste situazioni. Che faticaccia doversi alzare per andare di notte in un'altra stanza! E' quella secondo me la rottura di palle, ma la si mette in conto per il vantaggio di dormire per conto proprio.

      Quello che cerco di dirti è che lo sfogo è catartico, ma il rischio è di non vedere più il bambino e la relazione con lui dietro lo sfogo, dopo lo sfogo, di dare a lui la responsabilità di una situazione più complessa. Le persone ti leggono, tu offri strumenti col tuo esempio. Il tema che tocchi con piglio brillante e polemico è serio, importante, dal mio punto di vista troppo spesso liquidato come questione di costume. I bambini crescono e portano dentro di sé le esperienze di accudimento che hanno in sorte. Le nostre parole sono loro utili per interpretare la realtà. Ecco a me piacerebbe che li aiutassimo a capire le nostre difficoltà, non a farsene carico. A pensare che lui ti ha rotto le palle che ti succede alla fine? Che ti ritrovi a minacciare il tuo bambino piccolo perché vuoi dormire con rabbia. Cos'è che potrebbe vedere per cui è meglio che non ti chiami più, di cosa lo minacci? Ne sei consapevole? Io nel tuo racconto ci vedo una mamma stanca, umana, che ha bisogno di sonno. Ma nel tuo pezzo vedo anche il pericolo che non si capisca che quel che ci dici è il meglio che ci può venire in certe situazioni, non il meglio che vorremmo. Riesco a spiegarmi?

    • Io penso che fondamentalmente stiamo dicendo le stesse cose. Che prima di tutto, ognuno di noi ha le proprie abitudini. A me capita di svegliarmi nel pieno della notte per mille motivi, o di non riuscire a dormire. Ma non cerco nessuno, e anzi, piuttosto cerco di isolarmi. Se una mia figlia si sveglia perché non trova l'acqua o perché ha fatto un brutto sogno, non credo abbia bisogno di dormire con me. Mi alzo, sto con loro quanto necessario, richiudono gli occhi e io torno nel mio letto. Sono le nostre abitudini e nessuno di noi se n'è mai lamentato. Accetto che in altre famiglie sia faccia diversamente, che altri bimbi abbiano altre esigenze, perché non deve essere lo stesso per chi fa diversamente da me? Perché le mie figlie non possono stare semplicemente bene nella loro stanza, ma sono io che sono andata contro natura? Io, onestamente, non ho mai dormito coi miei genitori, e non ne ho mai sentito l'esigenza. Se facevo un incubo o stavo male, chiedevo piuttosto a mia mamma di stare un po' con me in camera mia.
      Detto questo, non tutti i bambini esprimono una vera esigenza quando fanno i capricci, urlano e si buttano in terra. Alcuni testano semplicemente la nostra sopportazione o non sanno gestire alcune emozioni. Nello stesso modo in cui mio marito mi provoca per farmi arrabbiare o mia mamma mi sfracela i maroni perché cambi idea su qualcosa. Siamo tutti rompicoglioni, nel nostro piccolo, non vedo perché i bambini dovrebbero essere da meno.

      Firmato quella che, ogni tanto mi piace ricordarlo, ha vissuto sola con le sue due figlie di 3 anni e 1/2 (poi 4 e 1/2) e 18 mesi (poi 2 anni e 1/2) per un anno, perché il padre era a 10.000km di distanza.

    • Guarda, mi dispiace che tu ti senta giudicata da quel che scrivo. Se ti dico che dormire insieme è un'aspettativa biologica di un essere umano al suo ingresso nel mondo non è per dire che tu sei contro natura. Tu, come me, sei anche il prodotto della cultura in cui sei nata e cresciuta e questa cultura prevede che i bambini non dormano con i genitori, difatti è ciò che hai sperimentato tu stessa. Che tu non sentissi l'esigenza del contatto con tua mamma durante la notte da piccolina non possiamo poi darlo per certo. Lo dico non per mettere in dubbio la tua buona fede, ma perché la nostra memoria precoce si perde crescendo e quel che ci è capitato sotto i tre anni rimane depositato in una memoria implicita, in buona parte corporea, cui è difficilissimo attingere. Per quel che vale posso portarti la mia testimonianza: i miei bambini non hanno dormito nella mia camera perché mio marito non era d'accordo. Io passavo nella loro stanza la primo risveglio e poi restavo lì. Col secondo, che si svegliava anche ogni venti minuti è stato cosleeping, non sarei sopravvissuta e mi piaceva, era quello che desideravo. Col primo, piena di dubbi e assediata dai consigli decisamente minatori sull'inappropriatezza del sonno condiviso, allattavo, riaddormentavo e rimettevo nel lettino. Quando è stato capace di parlare il mio grande mi ha detto: "quando ero nel lettino con le sbarre mi svegliavo e mi mancavi", "perché non mi chiamavi?", "perché tanto poi tu mi rimettevi giù nel lettino". Insomma ho scoperto che avevo avuto un figlio, direste voi, molto poco "rompiballe" che si faceva carico dei disagi che le nostre scelte sul dormire comportavano. Per me è stata una grande lezione a non dare mai troppo niente per scontato. Non darei neppure per scontato che la tua capacità di riaddormentarti da adulta corrisponda a quella di un bambino piccolo.

      E così non concordo con te che dietro un capriccio non ci sia una qualche esigenza. Fosse anche quella di sperimentare come si reagisce sotto pressione: che strategie di risposta mi insegna la mamma? Tu anche a questo rispondi col tuo comportamento e insegni più che con mille prediche o teorie. In genere però i bambini ci chiamano a cimento quando si è persa connessione e vogliono la nostra presenza, o hanno represso fatica e frustrazione e ce la regalano a noi, mamme, cui sempre si devolve il peggio 😉 Davvero tuo marito ha l'intento di farti arrabbiare? Non sarà piuttosto stanco o nervoso per altro quando prende qualcosa a pretesto per discutere con te? E tua mamma non ci terrà a raggiungere un'intesa, a essere capita, accolta, a condividere ciò che per lei è importante? Non sto parlando del modo con cui si cerca di rispondere a un bisogno ora, ma del fatto che ci sono sempre dei bisogni che suscitano i nostri comportamenti e quanto meno ci alleniamo a capirli (e sin da piccoli ci viene insegnato e reprimerli a non ascoltarli: "non piangere", "non ti arrabbiare"… "non rompere le palle"), tanto meno sapremo riconoscerli e l'etichetta di rompipalle ci tornerà buona per dare una spiegazione a tante situazioni tra loro molto diverse, magari complicate da comprendere.

      Mamma single anche io per tanti giorni all'anno da quando i miei bambini sono nati (ora 8 e 5 anni), posso dirti che capisco davvero come sia duro doversela cavare da sole. Certi giorni davvero non si sa dove sbattere la testa.

    • Scusa, perché mi sentirei giudicata? Potrei girare nuda per strada e non mi sentirei esposta al giudizio degli altri, figurati per una chiacchierata a fondo di un post.

      E non sono wonder woman, eh, ma onestamente pur avendo vissuto un anno intero sola con le mie figlie non ho mai avuto momenti in cui non sapevo dove sbattere la testa. Sono bambine, sono piccole, hanno i loro sentimenti e il loro carattere, io le accetto anche se non sempre condivido certi modi di fare o di affrontare le cose che hanno. Una è dispettosa, l'altra è lamentosa, io sono stronza, ognuno ha le sue. Arrabbiarsi o deprimersi o altro ancora non è nel mio carattere e credo non serva a niente.

    • Quando ho letto questo: "Accetto che in altre famiglie sia faccia diversamente, che altri bimbi abbiano altre esigenze, perché non deve essere lo stesso per chi fa diversamente da me? Perché le mie figlie non possono stare semplicemente bene nella loro stanza, ma sono io che sono andata contro natura?", ho pensato che nella richiesta per te di non essere ritenuta "contro natura" e di accettazione per le tue scelte ci fosse un senso di incomprensione e di non accettazione che ti veniva dalla mie parole (visto che a me stavi rispondendo). Per questo ho avanzato una rassicurazione, che ora mi pare, da quel che mi scrivi oggi, ti suona in qualche modo dubitativa della tua capacità di reggere al pensiero di un altro. A meno che tu non lo scriva per sminuire il peso che le mie parole possono avere per te (così come respingi la mia solidarietà di mamma in difficoltà, tu, mamma normale che però non si deprime). Non posso sapere quanto sia una scelta consapevole, però mi sembra che così finisci per abbandonare il piano di ciò che argomentavamo per spostarti su quello della reciproca considerazione. Mi dirai tu meglio, se vorrai chiarire.

      Non so se siamo riuscite a capirci rispetto al punto della questione, ringrazio dello spazio che ho avuto per dire ciò a cui tengo

    • Guarda, forse stiamo uscendo un po' dal seminato. Il senso stesso di questo blog è che non c'è un modo soltanto, uno unico e giusto, di essere mamma. Per questo io, come madre e come donna, non temo il giudizio altrui. Perché io stessa, nel mio modesto piccolo, non giudicherei mai un'altra mamma. Dorme col figlio? Lo schiaffa davanti ai cartoni? Gli dà del rompicoglioni? Posso dire cosa faccio o farei, ma non decidere che il mio modo è quello giusto e quello degli altri sbagliato. Per questo non mi preoccupo di andare "contro natura" (sempre che di natura si tratti), perché faccio delle scelte consapevoli dettate da tantissime cose, conoscenze, abitudini, osservazione, letture e molto altro. Se anche un neonato avesse, per natura, il bisogno di dormire coi genitori, ma io ritenessi non necessario soddisfare questo bisogno per mio figlio e la mia famiglia, perché dovrei sentirmi giudicata?
      Una volta una mia amica ha cercato di dissimulare il fatto che stava ancora allattando la figlia di quasi tre anni. Io le ho detto: la stai ancora allattando? Perché te ne vergogni, se l'hai scelto?

      Poi possiamo discutere per ore del perché io non ho allattato a lungo e del perché lei sì, ma non è necessario esprimere giudizi.

      Per questo ci tenevo solo a ribadire, con un po' di ironia (il fatto che nemmeno girare nuda per strada mi metterebbe in imbarazzo), che la questione del giudizio non mi era nemmeno passata per la testa, finché non l'hai tirata fuori tu.

      In ogni caso, è sempre interessante discutere anche – e soprattutto, credo – quando si hanno punti di vista diversi.

  • E' davvero triste che in nome dell'autogiustificazionismo si arrivino a tacciare di ipocrisia delle mamme solo perché per loro i figlio non rompono mai. Trovate un altro modo per mettere a tacere la vostra coscienza, se ne avete una.

    • Allora spiegami questo bisogno di deridere le mamme che non sentono i loro figli come rotture di scatole parlando di ipocrisia e quant'altro. E magari spiegami perché andar pure fiere di dire che questi figli rompono invece che cercare di fare, come tutte, sempre un po' meglio di quanto facciamo.

    • Mi puoi dire in quale passaggio c'è la derisione delle altre mamme? Perchè io non la vedo, davvero. E nemmeno capisco che correlazione ci sia tra ironizzare su alcune situazioni (tipo i "capricci"), e il tentare di migliorarsi…

    • in moltissimi commenti c'è la derisione sulle mamme che non ritengono che i figli rompano. Proprio parlando di ipocrisia ad esempio. Il tentare di migliorarsi dovrebbe essere sempre parte di noi mamme. Tutte. Quindi se una volta si sbrocca e si dice hai rotto le palle invece che darsi una pacca sulle spalle (e non bisogna nemmeno crocifiggersi ci vuole la via di mezzo) dicendo "che sarà mai, i miei figli non sono traumatizzati quindi va bene" si dovrebbe dire "ok stavolta mi è scappata magari la prossima volta evito che non è comunque bello passare questo messaggio". Si tratta di consapevolezza anziché autoindulgenza.

    • Intanto, scusa se mi permetto, i commenti non sono il post. E poi, sempre permettendomi, questo post è nato da un mio post su mia figlia che a volte fa dei capricci inspiegabili per cose assurde. Eppure quando li fa, pur pensando io nella mia testa "ma che cagacazzo che urli come un'aquila perché non ti ho messo subito Peppa Pig perché stavo facendo pipì quando l'hai chiesto", io ho una reazione di questo tipo: amore mio, non c'è bisogno di piangere, mi devi dare il tempo di reagire, non puoi subito urlare e strapparti i capelli.
      Mi ha rotto i coglioni? Sì, perché ero sulla tazza. Ne ho fatto una tragedia? No, perché non succede mica nulla se fa i capricci.
      Non è che "mio figlio ha rotto le palle" = "non mi occupo di lui e non lo cago di striscio / lo picchio violentemente / lo vendo".

  • Mio figlio rompe le palle e anche io glielo dico, spesso lui ride di questa cosa. Siccome è sempre con me ci sono anche cose che devo fare insieme a lui che però a lui non piacciono. Deve imparare che la vita non è tutto divertimento ma ci sono anche le cose noiose e antipatiche. Tipo accompagnare la nonna dal dottore, è una cosa inevitabile, non ci può andare da sola. Ci metto anche fare la spesa e fermarmi a guardare il maglioncino tanto carino. Non è questione di guerra tra donne, non siamo ipocrite per favore che staremmo tutte molto meglio.
    Barbara

  • E finalmente una che dice le cose come stanno! Da nonna, e lo dico con tutto l'amore per i miei nipoti, so che rompono le palle, i bambini. Le rompono pure a me! E ora ditemi che sono una nonna degenere, avanti…
    Hai fatto benissimo a scrivere questo post. E' uno dei più sinceri che ho letto ultimamente.

  • mio figlio rompe le palle dalla mattina alla sera ma lo amo come non ho mai amato nessuno in vita mia.
    io lo dico che rompe le palle e non me ne vergogno.
    lo amo mi ama ci amiamo.
    avete figli santi… non so se complimentarmi o meno…
    il mio non lo è ma sono felicissima ugualmente di dire HAI ROTTO LE PALLE!

  • …scusate lo sfogo ma io sono davvero STUFA di questo atteggiamento che hanno alcune mamme, papà o nonne ( soprattutto certe nonne ) di protezione e accondiscendenza assoluta verso i figli..questa mentalità secondo la quale adesso sono i bambini che devono comandare gli adulti e non il contrario mi ha rotto le palle, questa mentalità secondo la quale i bambini sono come degli esseri soprannaturali a cui non si può dire niente a cui non si può fare un appunto a cui non si può fare una critica mi HA ROTTO LE PALLE! Quando eravamo piccoli se giocando davamo fastidio o facevamo dei danni, anche un estraneo ci riprendeva e ci sgridava tranquillamente, ed era anche giusto se avevamo dato fastidio a lui!Adesso se dei bambini sono maleducati o rompono le palle non si può dire nulla ma la cosa peggiore è che non dicono nulla nemmeno i genitori. E non si scusano nemmeno con la persona a cui i figli hanno dato fastidio, xche ovviamente danno per scontato che i bambini abbiano il diritto di fare qualsiasi cosa..
    In molti paesi all estero i figli li tengono in riga, fanno quello che dicono gli adulti punto e basta. E ho potuto constatare che crescono molto più educati e soprattutto più SVEGLI dei figli degli italiani.

  • …scusate lo sfogo ma io sono davvero STUFA di questo atteggiamento che hanno alcune mamme, papà o nonne ( soprattutto certe nonne ) di protezione e accondiscendenza assoluta verso i figli..questa mentalità secondo la quale adesso sono i bambini che devono comandare gli adulti e non il contrario mi ha rotto le palle, questa mentalità secondo la quale i bambini sono come degli esseri soprannaturali a cui non si può dire niente a cui non si può fare un appunto a cui non si può fare una critica mi HA ROTTO LE PALLE! Quando eravamo piccoli se giocando davamo fastidio o facevamo dei danni, anche un estraneo ci riprendeva e ci sgridava tranquillamente, ed era anche giusto se avevamo dato fastidio a lui!Adesso se dei bambini sono maleducati o rompono le palle non si può dire nulla ma la cosa peggiore è che non dicono nulla nemmeno i genitori. E non si scusano nemmeno con la persona a cui i figli hanno dato fastidio, xche ovviamente danno per scontato che i bambini abbiano il diritto di fare qualsiasi cosa..
    In molti paesi all estero i figli li tengono in riga, fanno quello che dicono gli adulti punto e basta. E ho potuto constatare che crescono molto più educati e soprattutto più SVEGLI dei figli degli italiani.

  • …scusate lo sfogo ma io sono davvero STUFA di questo atteggiamento che hanno alcune mamme, papà o nonne ( soprattutto certe nonne ) di protezione e accondiscendenza assoluta verso i figli..questa mentalità secondo la quale adesso sono i bambini che devono comandare gli adulti e non il contrario mi ha rotto le palle, questa mentalità secondo la quale i bambini sono come degli esseri soprannaturali a cui non si può dire niente a cui non si può fare un appunto a cui non si può fare una critica mi HA ROTTO LE PALLE! Quando eravamo piccoli se giocando davamo fastidio o facevamo dei danni, anche un estraneo ci riprendeva e ci sgridava tranquillamente, ed era anche giusto se avevamo dato fastidio a lui!Adesso se dei bambini sono maleducati o rompono le palle non si può dire nulla ma la cosa peggiore è che non dicono nulla nemmeno i genitori. E non si scusano nemmeno con la persona a cui i figli hanno dato fastidio, xche ovviamente danno per scontato che i bambini abbiano il diritto di fare qualsiasi cosa..
    In molti paesi all estero i figli li tengono in riga, fanno quello che dicono gli adulti punto e basta. E ho potuto constatare che crescono molto più educati e soprattutto più SVEGLI dei figli degli italiani.

  • Ecco!!!! Io mi domando le assistenti sociali, che fanno le mamme perfettine con una scopa infilata nel culo, loro non hanno figli a cui dicono "hai rotto le palle?" Odio profondo verso gente che vuole insegnarci come si fa la mamma,e loro non sanno nemmeno cosa voglia dire. Tesoro siii svegliami alle 4 del mattino perchè non ti rimbocchi le coperte, perchè hai sete con il bicchiere a 2 centimetri, o semplicemente perchè fa i capricci.

    • Io ho un figlio che a volte, come tutti i bambini, è un rompi coglioni fotonico, però no, non esiste che io mi permetta di dirgli che ha rotto le palle, che è un rompicoglioni o una faccia di merda. É mio figlio, è un bambino,non è un fottuto mio pari che ha i miei stessi strumenti per rispondermi, e soprattutto dire parolacce a un bambino è una tra le cose più patetiche e ridicole che ci siano.
      Le parole hanno un peso, e prima di usare il turpiloquio, che per me va usato solo in casi estremi, si deve imparare a usare il lessico urbano in tutte le sue sfumature.
      Quando a breve sarà vostro figlio a urlarvi in faccia che siete delle cacacazzo, magari a 5 anni, magari davanti ad altre persone, cosa farete? Non penso proprio che lascerete correre e quindi sarete doppiamente ipocrite.
      Poi brave eh, sono fatti vostri quando le maestre vi chiameranno per riferire del garbato eloquio del vostro piccino nei confronti loro e dei compagni.
      Fatti vostri quando vostro figlio sarà escluso perché gli altri genitori non gradiscono le parolacce che gli escono di bocca alla minima incomprensione con gli amichetti che si vedranno vomitare addosso da soldi di cacio tal loro "sei un cacacazzi, hai rotto i coglioni"

      mio figlio rompe i coglioni? Si,come tutti i bambini.
      Gli dico che è un faccia di merda rompi coglioni? Ma neanche per idea.
      Mi arrabbio con lui e pbotto? Alla grande, ma sempre rispettandolo.

      Mi sono sentita chiamare faccia di merda stronza da bambini di 4 anni che mi chiamavano per ridere con gli appellativi loro riservati da adorabili e raffinati genitori, che per il resto si piccano di essere molto à la page e educati. Come no, palese

      vantarsi di insultare i figli lo trovo davvero piccino e sintomo di incapacità di dare peso a gesti e parole

      se poi voi tutte non siete capaci di distinguere tra "dire parolacce al figlio" e "ammettere che i bambini a volte sono una gran rottura" e avete pure bisogno di cantarvele e suonarvele su che mamme fantastiche siete, allora mi viene il dubbio che non vi sentiate (non che non siate: che vi sentiate) così fantastiche come vi vendete.
      Non è andare al Mac o fare il dolce in casa che rende bravi genitori, ma la vostra insistenza sul battere su questo punto su cui nessuno vi accusa fa pensare. Tanto.

    • Solo per dire, avendo un figlio di 7 anni e non dovendo fare previsioni come te, ma basandomi sui fatti, che mio figlio frequente da sempre strutture pubbliche in un quartiere periferico.
      Sento e conosco genitori che parlano in una maniera che metri brividi e nessuno, dico nessuno, usa mai parole non consone.
      Sai chi invece ne usa a profusione?
      I figli di chi non ne Dice o ne dice pochissime.

      Vedrai, vedrai, le equazioni non esistono.
      Il mondo sarebbe semplice e l'educazione una scienza esatta.

      K.

  • Proprio ieri sera gliel'ho detto! Mentre pulisco mi sta nel mezzo e butta tutta all'aria come se io non avessi altro da fare che continuare a pulire e rimettere in ordina senza sosta finchè lui povera creatura non ha deciso che me l'ha scartavetrate a sufficienza. Eh no carino mettiamo subito un punto!ecchecca

  • …… achi dobbiamo darei soldi per la seduta dallo psicologo!!!!!
    ma dai prendete la vitain modo diverso ……unaopinione unmodo di vedere le cosa e ci mettiamo a fere filosofia…
    io adoro i miei figli c'èchiama dormire connoi e chi no ,…ma a volte tutti e 5 romono le palle e se vuoi ci metto anche il marito ..
    beate voi che no vi arrabbiate e che andate alle tre di notte con il sorriso dalla parte opposta della casa ..magari pesatando una lego( perchè ebben si iono metto a postoprima di andare a dormire)… io no ci riesco e vi assicuro che sono 5 pesti meravigliosamente felice ..dìconuna mama che gioca che gli fa ildolce per merenda ma che li porta anche al mc donald…senza sensi di colpa..

    ho figli stupendi che amo ( altrimenti no avrereifatto figli) ma a volte rompono
    veronica

  • Si ma, ragazze, sta diventando una guerra, un poi di ironia!
    Io sono mamma da 4 mesi ed é chiaro che bramo 8 ore si sonno e mi spazientisco quando non riesco a stare 5 min sul divano perché si fa il, pisolini a singhiozzo . Ma un sorriso suo mi scioglie e x ora lo coprendo perché ha esigenze comprensibili e legitti me. E facci o del mio meglio come tutte voi. pero credo e spero di non arrivare mai a dirgli sei un rompi. Magari lo penserò. Ma stringero i denti e sorriderò, o con le xiflia aggrottate cercherò di farlo ragionare . Ci proverò almeno, e non mi vanterò mai si abdicare a un approccio ragionevole. Nessuno ha detto che sarebbe stata una, passeggiata. A volte avrò voglia di strozzarlo ma mai lo dati sono inadefuato, o mortificato. Non subii adulti, subii esserini egocentrici e sinceri che debbono imparare che esista qualcosaltri oltre a loro e che ne gua da agneranno in rispetto e autostima agendo meglio.
    Ma se si instaurano dinamiche di scarso rispetto reciproco, denigratorie, non gli si fa un favore perché le riproporra nel suo piccolo mondo..e magari verso di voi.
    E scusate ma é cosi difficile quando non vi sentire chef proporre la serata panino al prosciutto? Tutto ma il Mac schif nooo!

  • Io é per questo che vi amo… xche oltre a farmi ridere…dite la verità. Io e la mia cognata chiamiamo le nostre bambine… "diti in culo" ovviamente non pubblicamente (ops!) cmq io quando la mia figliola mi chiama alle tre di notte non le dico… grazie amore mio…"perché avevo voglia di svegliarmi" le dico:"dormi c…o" che domani non é che dormo fino alle dieci! Ma io lo so che sono una #mammadimerda. Baci e vi lovvo un monte!

  • Ci sono tante ottime persone che hanno un grande difetto: essere delle gran rompipalle. La mia migliore amica, ad esempio, é una rompipalle patologica ma le voglio bene come a una sorella. Mia madre é una donna eccezionale ma é un’ansiosa a livelli olimpionica e rompe le palle spesso e volentieri (ma credo sia il mestiere di tutte le madri, a una certa), e io la amo così com’é. A parte che tutti siamo a modo nostro degli scassaminchia, non vedo perché questo concetto non possa applicarsi ad un bambino/ragazzino, anche perché può semplicemente essere una questione caratteriale. Chiunque ad un certo punto può farti perdere la pazienza, anche tuo figlio che non é perfetto e, notizia, nemmeno tu lo sei. Quello che fa soffrire é la mancanza di serenità e di attenzione, non le parole dette con franchezza ma senza cattiveria.
    Firmato: una figlia ventenne geneticamente ansiosa ma che se n’é fatta una ragione.

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