Fenomenologia della mamma: la Fasciante

La Fasciante viene folgorata sulla via di Damasco mentre da gravida osserva meravigliose neomamme flaccide avvolte in una fascia che un poco le strizza.  
Inizia così a meditare sull’effetto contenitivo del bendaggio, e spazia dalle mummie ai siti bio e new age, fino a quando non arriva a leggere di mitologiche mamme e bambini felici.
Mamme e bambini che vivono in un posto meraviglioso, pieno di amore, di serenità, di armonia, di soddisfazione di ogni bisogno, un posto chiamato vagamente 
‘una qualche parte dell’Africa’.

Questa tribù felice non usa mezzi di trasporto. 
Per scelta ovviamente. 
Le mamme di questo posto ‘in una qualche parte dell’Africa’ potrebbero, se solo lo volessero,  portare i figli dal pediatra riponendoli nell’ovetto fashion sul sedile di dietro della loro Limousine con autista, ma siccome vogliono crescere uomini sicuri di sé (?!), si legano infanti addosso e lavorano sgobbando da mane a sera per un tozzo di pane e un bicchiere d’acqua putrida.

Tengono questi figli in fasce colorate e così, madri e figli,  felici, affrontano insieme campi di cotone o di quel che tocca loro.

Core a core.
Per scelta, eh.
Che mondo fatato!
Voglio una fascia anch’io, si dicono, voglio essere anch’io felice e serena come le mamme di una qualche parte dell’Africa!
A quel punto leggono libri sul portare.

Seguono corsi sul portare.

Perché ci sono insegnanti del portare.

Gente che lascia posti manageriali – o così la racconta – per insegnare a direzionare un capezzolo o a spremere una tetta o a impacchettare un neonato.

Tanta roba, insomma. 
E così diventano Mamme Fascianti.
Perché la Fasciante non utilizza la fascia perché è bella o perché tranquillizza il neonato o perché lascia libere le mani o perché non pesa sulla schiena o perché in città è una manna, no. 
Lo saremmo tutte, allora, perchè tutte, chi più, chi meno, abbiamo usato questo mirabolante ritrovato.
No, la Fasciante sposa la fascia come Baggio il buddismo.
O io la pizza.
O come una starlette l’uccello: ovvero con dedizione assoluta, fiducia in una vita migliore e con cieco fondamentalismo.
Taglierebbe le gomme ai passeggini della mamma appisolata sulla panchina, se solo potesse.

Sputerebbe sulla carrozzina della neomamma intenta a pulire un rigurgito.

Segherebbe in due la maniglia dell’ovetto.

Darebbe fuoco ai marsupi.
Ma siccome non può, allora si limita ad invadere il web, i forum e le orecchie di chi le è vicino.
La fascia assicura al bambino fiducia in sé! Stronza, tiralo fuori da passeggino!
La fascia assicura un rapporto madre figlio strettissimo e felice, come le madri in una qualche parte dell’Africa!

Non come qui.
La fascia fa sì che i bambini si sentano amati.
Come in una qualche parte dell’Africa.

Non come qui.
La Fasciante mangia col bimbo in fascia, va in palestra col bimbo in fascia, va al cesso col bimbo in fascia.
Sia mai che ammetta che a volte, le creature, meglio posarle.
Compra 34 fasce, elastiche, rigide, con anello, Mei Tai, di 26 tonalità di colore che neanche una palette Chanel.
Ha la versione estiva,  invernale e quella da mezza stagione.
Ma non hai caldo col pargolo addosso e 57° all’ombra?
Noooooooooooo – dice madida e colante – è freschissimo questo materiale completamente natuale…bla bla bla.
Che? Se dici che c’hai caldo mori? 
Ma non è meglio che lo appoggi un attimo e vai a fare pipì libera?
Noooo! E’ comodissimo, guarda!
Anche no. Grazie.
La Fasciante arriva anche ad organizzare e a partecipare orgogliosa alle
“fasceggiate”.
F-a-s-c-e-g-g-i-a-t-e.
Ovvero “passeggiate con bimbi in fascia”.

E qui vi voglio.
Perchè la prima volta che ho visto un volantino, per poco non svengo.

Il modo con cui una madre porta in giro il figlio diventa cioè una discriminante.
Ma dico io, ma può esistere minchiata più colossale?
Ma quando la finiremo di creare discriminanti cretine invece di ammettere che tutte mamme siamo e tutte cerchiamo di fare del nostro meglio?
Fascia, passeggino, cesta sopra la testa, braccia, navicella o ovetto che sia.
 
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