Saremo buoni genitori? Ma chi lo sa!

Qualche giorno fa parlavo con un’amica.
Lei è stata, a differenza mia, una mamma che oggi si definirebbe “ad alto contatto”.
Sempre tenuto nel lettone, allattato a richiesta fino ai 2 anni, sempre portato con sè, mai uscita senza il figlio, e bla bla.
Due palle insomma.
E scherzo!!!! Volevo vedere la vostra faccia.
Insomma, due palle, dicevo.
Questa amica mi raccontava di essere pentita, il bimbo ha quasi tre anni ed è un piccolo despota, tutti devono essere ai suoi ordini immediatamente, non è per nulla indipendente, per nulla socievole, e lei teme che sia stato a causa sua, si colpevolizza per aver risposto in tempo zero ad ogni richiesta, ad ogni bisogno. Forse se lo avesse assecondato un po’ meno, se lo avesse lasciato qualche volta dai nonni, se…
Poi leggo invece l’esatto contrario, di chi è pentita per non essere stata ad alto contatto, perchè ora il bimbo è… esattamente come il bimbo della mia amica.
Lagnoso, capriccioso, prepotente ecc ecc.
E, guarda caso, hanno praticamente la stessa età.
Io non sono una mamma ad alto contatto, e non per scelta educativa, ma per carattere. Non potrei essere altrimenti che così, quindi non posso farmene una colpa.
E non me ne faccio, infatti, perchè ho un grosso vantaggio: ho due figli.

Due figli diversissimi uno dall’altro (e non c’entra il segno zodiacale, son nati a 3 giorni di distanza ;-P), due figli che sono entrambi cambiati tanto, nel corso degli anni.

Quindi non mi pongo nemmeno più il problema del “mio figlio è timido (o insicuro o prepotente o quel che vi pare) chissà se è colpa mia”, perchè mentre il grande era timido l’altro era ipersocievole, ora che Mirtillo si è sbloccato l’altro ha paura anche della sua ombra (e guarda caso, il picco di timidezza è stato per entrambi a 3 anni).
I figli cambiano e, fatevene una ragione, non sono fatti a vostra immagine e somiglianza.
Soprattutto, è facile teorizzare e vantarsi avendo figli piccini: mi dispiace dirvelo, ma a 2 anni sono tutti il ritratto della felicità. Aspettate che ne abbiano 6, 9, 16, e poi ditemi.
Non voglio dire che possiamo essere pessimi genitori che tanto chissenefrega, ma intendo che sì, chi dice, come leggo continuamente “l’alto contatto fa crescere bambini che saranno adulti sicuri e indipendenti” dice una enorme cazzata.
Perchè non si sa, non si può sapere.
I bambini hanno un’indole, un carattere che non potete plasmare voi. E saranno influenzati da eventi che per la maggior parte nemmeno conosceremo o noteremo mai. Una maestra, un bambino al nido, un brutto sogno: chi lo sa!
Ma soprattutto perchè non tutti i genitori possono essere “ad alto contatto”: è un’indole anche quella, una predisposizione, che non si può scegliere a priori, bisogna essere così.
Io credo che noi genitori dobbiamo sì fare del nostro meglio, ma rimanendo noi stessi.
Se io, lasciandomi stupidamente convincere da qualche lettura, avessi deciso di seguire tutti i dogmi dell’alto contatto, sarei probabilmente in psichiatria, e sicuramente una pessima madre.
Odio dormire con i bimbi, mi disturbano, mi calciano, mi danno testate, non chiudo occhio. Idem mio marito.
Cosa sarebbe successo se fossi stata più fragile e influenzabile?
Lui si sarebbe confinato sul divano, io mi sarei votata al sacrificio in nome di una teoria?
Avrei sofferto e mi sarei disperata per non essere riuscita ad allattare per più di 5 mesi, avrei sofferto per la mancanza dei miei spazi, ma avrei stretto i denti perchè un neonato non si lascia a nonni o al papà per bere un aperitivo, lo dicono i libri.
Non avrei nemmeno potuto recuperare un po’ di intimità con mio marito, perchè non si può lasciare un bimbo di pochi mesi (ma nemmeno di pochi anni!!) a dormire dai nonni.
E il lavoro? Il mio lavoro non consente maternità, già è stata durissima per me accettare di lasciare mio figlio piccolissimo alla baby sitter, ma se mi fossi lasciata convincere che mio figlio, senza di me, era votato all’insicurezza, cosa avrei fatto? Lasciato il lavoro di una vita di studi e sacrifici?
E sarei stata felice?
No!
No, perchè io amo i miei spazi, amo uscire con le amiche, amo uscire con mio marito, amo la nostra camera da letto solo nostra, amo le ore tutte per noi dopo che sono andati a dormire nella loro camera alle 9 e so che non li vedrò fino alla mattina dopo, salvo un saluto alle loro guance paffute e addormentate.
E loro sarebbero stati felici?
No!
No perchè avrebbero avuto una mamma frustrata, triste, nervosa… fallita. Intendiamoci, a scanso di equivoci: fallita per come sono fatta io, per quelle che sono le mie ambizioni.
E vale lo stesso per l’esatto opposto: una mamma che sente l’istinto fortissimo di dormire con il suo bambino, di addormentarlo in braccio, di non lasciarlo mai, che magari, influenzata da nonni, parenti o chissà chi, venisse convinta a lasciarlo addormentare da solo, o venisse invitata a distaccarsene un po’, ad uscire da sola, magari derisa perchè se esce non si rilassa ma continua a telefonare a casa… sarebbe una mamma felice?
Ovviamente no!
Semplicemente, io son convinta che non possiamo scegliere, o non dovremmo scegliere, che genitori essere. Tanto meno basandoci su libri che ci dicono qual è l’unica linea di maternage giusta.
I vari libri pedagogici sono semplicemente frutto delle idee e delle esperienze (spesso nemmeno dirette!!) di chi li scrive, e lasciano il tempo che trovano: nessun problema finchè aiutano una mamma già convinta di quello che legge, ma magari mette in crisi una persona insicura che si violenta ed annulla pur di essere come i libri le dicono di dover essere per crescere un figlio sicuro di sè.
E, ugualmente, è assolutamente stupido e inutile erigersi a giudici dei sistemi educativi altrui.
Mi sento di lasciare mio figlio di 2 mesi per andare a un matrimonio e godermela (cosa che ho fatto, dormendo felicemente fuori): ma chissenefrega! E, soprattutto, che ve ne frega?
Non c’è, non può esserci, un sistema giusto e uno sbagliato. Semplicemente perchè siamo tutti diversi, genitori e figli: dobbiamo valorizzare queste differenze!
Noi, 35/40nni siamo bene o male tutti frutto della stessa educazione, rigida ed autoritaria.
I nostri genitori ancora peggio, alcuni davano ancora del voi ai nostri nonni!!
Siamo, sono, tutti uguali?
Ma no! Ci sono i leader, gli insicuri, i felici, i depressi, gli ottimisti, i lamentosi, i separati e quelli con un matrimonio trentennale.
E, posso scommetterci, sarà così anche tra 30 anni, quando i nostri figli saranno cresciuti, e nessuno potrà capire se hanno dormito nel lettone o se sono stati allattati fino a 5 anni semplicemente dal carattere o dal successo ottenuto o non ottenuto.
Dobbiamo impegnarci, fare del nostro meglio e anche di più.
Dobbiamo, soprattutto, amare i nostri bambini per quello che sono, e possibilmente farci amare per come siamo.
Saremo buoni genitori? Ma chi lo sa!
Sentite i vostri amici, quanti di loro si dicono entusiasti dei loro genitori?
Io sento quasi solo lamentele: perchè erano troppo assillanti, perchè lo erano poco, perchè volevano essere confidenti, perchè non lo erano, perchè viziavano, perchè non viziavano, perchè la mamma pur essendo casalinga era distante, perchè la mamma lavorava, perchè non lavorava.
Ma sapete cosa non ho mai mai sentito?
Non ho mai sentito nessuno lamentarsi di aver avuto genitori felici.
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33 Comments

  • Io credo che noi decidiamo poco,i bimbi hanno un'indole precisa,ci fanno capire di cosa hanno bisogno,e noi decidiamo solo fino a che punto arrivare a dare.Io non mi definisco in nessun modo..si,dormito insieme,si,allattato fino a 2 anni,sempre consolato anche nei capricci ..ma pure lasciato 3 ore al nido dai 16 mesi..no.non lavoro,si volevo solo tempo per me ..lasciato si alla nonna per un aperitivo o una cena con amici o marito,ma non prima dei 18 mesi..lasciato a dormire ad esempio non me la sono ancora sentita per ora..anche se ha 3 anni e mezzo.Che bimbo e'?il bimbo che sarebbe comunque credo..autonomo si,socievole lo e'diventato con la scuola materna,abile nel trovare mille soluzioni per conto suo..se esagera a chiedere o pretendere ovviamente gli spiego il perché no e la rava e la fava..affettuoso..quella si e'un po' un'abitudine di vita.Certo che ha le sue bizze,come tutti credo,ha 3 anni e mezzo,non mi apsetto che sia il bambino perfetto,modello,educatissimo,soldatino..non sarebbe un bambino.Quindi si,inutile definirsi in un modo o nell'altro e pensare di avere risultati certi,il genitore segue il suo istinto e la sua logica e il figlio farà lo stesso,poi ci si accetta per quello che si e'.Ale.

  • bellissimo post che sottoscrivo in ogni punto. e vorrei aggiungere solo una cosa: io sono entusiasta dei miei genitori… e spero che un giorno mia figlia sarà entusiasta di me e mio marito ugualmente 🙂

  • Bel post, sono d'accordo! Io non sono una persona ad alto contatto, sono come un gatto solitaria e 'lasciatemi stare che non ho cazzi'. Però coi figli sono stata più a contatto e volentieri…non sempre però! Tipo la poppata ogni ora mi ha rotto le scatole. Così col primo ho dato un biberon, per staccare. un bibe due massimo al giorno, anche se non ce n'era bisogno. Col secondo ho trovato un altro equilibrio perchè è stato fin da subito un bambino diverso. Penso che ognuno debba fare quello che si sente in primo luogo perchè dei genitori felici fanno dei figli felici, e poi credo ci debba essere una via di mezzo, elasticità e adattarsi alle peculiarità dei figli ma anche alle nostre..ricordo di aver letto Gonzalez dire che l'allattamento a richiesta è a richiesta ANCHE della madre. Cioè che se lei deve andare dal parrucchiere lo allatta prima o dopo, sposta lei la poppata a suo piacere per organizzarsi al meglio per potersi fare gli affari suoi giustamente!! Io ho provato e ci sono riuscita…se volevo uscire alle 17, allattavo giusto un pochino prima anche se 'non era ora' così gli riempivo la pancia e stava buono (e comunque nel caso biberon di artificiale di emergenza ai nonni). Quindi per la prima volta ho sentito dire di ascoltare anche le richieste della mamma e non solo del neonato. E sia un medico che ho incontrato…un neuropsichiatra (non pensate male eh eh 😀 )… e l'educatrice del nido di mio figlio, quindi due figure diverse tra loro, mi hanno sempre detto di guardare solo mio figlio e non ascoltare mai i modelli educativi e i consigli altrui, di nessuno. quello che funziona per una mamma non funziona per un'altra….ma perchè poi tante persone, mamme di solito, non lo capiscono e pretendono di imporre il loro metodo??

  • Molto d'accordo con tutto il discorso! Non esiste la ricetta perfetta per crescere un bambini felice, ma genitori e figli che hanno bisogno di trovare il loro modo per capirsi. E ci si può pure non riuscire.
    Però io ho scelto che tipo di genitore essere, non nel senso che seguo alla lettera un qualche manuale, ma ho scelto di non seguire alcuni "modi". Ho scelto di non alzare le mani, mi mordo la lingua quando mi salgono alle labbra certe frasi, mi impegno per creare situazioni felici anche quando la mia indole mi porterebbe a altro e mille altre piccole cose che non assecondano il mio modo di essere ma sono "meglio" per mia figlia (e in generale per chi mi sta' vicino).e alcuni dei suoi comportamenti sono innegabilmente frutto del mio modo di essere mamma, nel bene e nel male.

    • certo, assolutamente d'accordo! Anche io cerco di essere la versione migliore di me stessa, no alle mani, mai, anche se a volte devo legarmele, e cerco di controllare la lingua, anche se non sempre ci riesco.

    • Concordo col tuo parere: d'accordo sul discorso di fondo del post, ma devo anche dire che alcuni comportamenti nel bene e nel male (ma anche molte abilità!) di mio figlio sono frutto delle mie scelte comportamentali, educative, di atteggiamento nei suoi riguardi, di stimoli…

      di impegno da parte mia e di suo padre nel non cadere in ciò che ci verrebbe più facile e naturale.
      Per natura non urlo, ad esempio, o lo coccolo molto, o ci parlo tanto, ma magari una sberla mi vien da appiopparla.
      E quella mi impongo assolutamente di non farla partire.

    • Ecco Morna, esatto, cerco di mettere in piedi la versione migliore di me stessa, e anche non di me, ma di quel che mi pare giusto e sensato.
      Non potrei forzarmi invece ad essere completamente una donna diversa.
      Anche perché lo sentono…ed è inutile.
      Stamattina ho salutato mio figlio con baci e sorrisi, eppure mi ha chiesto:

      mamma, perché sei tanto triste stamattina?

      Ecco, fregata su questo, figurarsi su ben altro!

    • Ma sai Kla che non lo so? Come fai a dire che alcuni comportamenti di tuo figlio sono frutto delle tue scelte comportamentali? Per me è impossibile dirlo. Chi ha due, tre figli o più infatti perde questa sensazione, perchè li vede talmente diversi tra loro da non riconoscere più in cosa ha influito ed in cosa no. Non dico che i genitori non influiscano in nulla eh, ma solo che è impossibile capire davvero in cosa, almeno finchè non sono adulti, e forse nemmeno allora. Poco fa mi è capitato sott'occhio il mio vecchio post sull'indole artistica di ale. Se avessi amato fare lavori creativi ed avessi avuto un solo figlio, avrei dato per scontato che era merito mio, no? Invece no, è solo farina del suo sacco. Conosco persone ipersocievoli con figli timidi, persone che odiano viaggiare con figli che a 14 anni erano in America, persone che adorano le lingue con figli che ne conoscono quattro, persone che amano i musei e figli che pure li adorano. Ma questo vuol dire che è vero tutto e il contrario di tutto.

    • Ma che c'entra? Parli di gusti, e
      I gusti sono gusti, così come l'indole è indole.
      Io parlo di influenza, di educazione.

      Non mi sembra che tu dica che un genitore non influisca in nulla su un figlio, no?

      In mio figlio io credo di saper vedere la mia mano qui o là nel bene e nel male, a prescindere dal fatto che sia uno.
      Esattamente come vedo la mano di mia madre in me e nelle mie sorelle, ben distinta da quella di mio padre in ognuna di noi, e in modo diverso tra noi e non tutti i tratti in tutte e 3, visto che siamo molto diverse.

    • In che senso che c'entra? Ho fatto degli esempi, come ce ne sono mille. Hai parlato tu di "comportamenti", allora fammi esempi per farmi capire. Io non vedo nulla di mio nei miei figli, perchè vedendoli appunto così diversi, non so più distinguere se vi siano e quali siano eventuali comportamenti legati alle mie scelte. Che non vuol dire "assenza di influenza" ma "imprevedibilità dell'influenza", che è quello che tentavo di spiegare nel commento sopra. Io, ad esempio non vedo la mano dei miei genitori, se non come comportamenti miei radicalmente opposti e in contrasto, e questo sin dalla primissima infanzia.

    • Tu fai esempi di gusti…museo, viaggi o arte…

      Io parlo di comportamenti come quelli che tu ritrovi in te e che dici opposti.

      Li vedi in te, li vedrai nei tuoi figli, opposti o in linea. No?
      Io li vedo in me, nelle mie sorelle, in mio figlio, nelle mie amiche, in mio marito.
      Vedo anche i diversi risultati di un medesimo stile educativo sui diversi figli di una stessa coppia, dovuti al carattere e all'indole.

  • Il fatto è che i figli sono persone e i rapporti non si costruiscono a tavolino o sui libri.
    E' bella l'idea di essere sempre la persona migliore che possiamo, ma insomma a me ogni tanto scappa anche quella così e così.

  • Ogni madre deve avere la libertà di scegliere il tipo di madre che vuole essere, o che suo figlio ha bisogno che lei sia. E questo è sacrosanto.
    Quello che però mi sento di dire è che io penso rimanga fondamentale riuscire a trovare il modo per fondere insieme i desideri e le necessità di madre e figlio, senza che l'uno prevarichi l'altro. Io non ho allattato a richiesta, non ho fatto dormire mio figlio nel mio letto, non l'ho portato sempre con me: non sarei riuscita a vivere serenamente in questo modo. Mi sarei sentita soffocare, mi sarebbero mancati i miei piccolissimi, ma essenziali, spazi di libertà. E sono felice che mio figlio sia felice, con questo nostro equilibrio. Per noi è normale che sia così, perchè è sempre stato così.

  • Ciao! Seguo il blog da un po', lo adoro, anche se è la prima volta che dico la mia. E lo faccio per sfogare un po' di frustrazione…Concordo su quanto detto nel post, sono straconvinta che non ci siano modi giusti o sbagliati (a parte situazioni estreme ovviamente) di crescere un figlio e ho già potuto apprezzare l' indole innata del mio ottomesenne. Sarebbe bellissimo se, come tu dici, potessimo semplicemente seguire la nostra natura, ma purtroppo viviamo in una società che non sempre ce lo permette. Ad esempio la mia natura mi direbbe di non spiccicarmi un attimo dal mio cucciolo, eppure a dodici settimane dal parto sono dovuta rientrare a lavoro, e non per scelta, ma perchè se non lavorassi non avrei di che vivere (e di conseguenza neanche lui). Quindi il mio contributo alla discussione è questo: dobbiamo cercare di offrire la versione migliore di noi (come avete ben detto) nei termini che la società purtroppo ci concede.

    • E' normale perchè lo accettiamo, ma sarebbe normale (e forse anche più naturale) pure un permesso di maternità un po' più lungo. Qui in Olanda sono solo dodici settimane dopo il parto, e a lasciare un neonato di dodici settimane non avendo altra scelta ti si spezza un po' il cuore. Poi per carità, adesso che ha 8 mesi lo trovo normalissimo. 🙂

  • Bellissimo e molto vero, i miei sono nati a 4 minuti di distanza e le differenze di indole si vedono già da molti mesi.
    Ed adoro l'ultima frase, perchè se noi genitori siamo felici non potremo che offrire il meglio di noi ai nostri figli!

  • Comunque alto contatto non vuol dire non staccarsi mai dal figlio neanche mezz'ora 🙂
    Io sono mamma ad alto contatto di figlio ad alto contatto, ho allattato oltre due anni, ancora oggi a metà notte si infila nel lettone ogni notte, sono molte fisica, eppure ho iniziato a lasciarlo a dormire dai nonni quando aveva 3 mesi e l'ho mandato al nido a un anno perché avevo bisogno di qualche ora solo mia

    • E hai fatto bene! (per come la vedo io!). Ma sai che è la prima volta che una mamma "alto contatto" (quanto odio questa definizione) mi dice così? Di solito la risposta è che se una mamma sente la necessità di avere ore per se non è una brava mamma (ho la prova scritta, basta leggere i commenti ad alcuni vecchi post ;-P)

    • Io sono della politica vivi e lascia vivere, ognuno sceglie ciò che concorre a un equilibrio sereno. Io ho allattato oltre due anni, sono fervida sostenitrice dell'allattamento a richiesta ma quando una mia amica dopo tre mesi ha scelto di smettere perché non le piaceva, si sentiva a disagio, io l'ho sostenuta al massimo aiutandola a smettere senza avere problemi e dandole consigli pratici. Avrei potuto fare diversamente? No! Perché lei e sua figlia non erano me e mio figlio!
      Io vengo ancora criticata perché coccolo tanto mio figlio che ha 5 anni, ma noi siamo così, fisici, con bisogno di contatto.
      Lui è felice, io anche, che fastidio diamo? È un bambino socievole, è sempre andato volentieri all'asilo, ovviamente preferisce stare con me ma senza di me è ugualmente sereno

      E che palle con questa idea che la brava mamma non si stacca mai dal figlio, salvo poi avere scatti di insofferenza verso di lui o non avere nessun argomento di conversazione!!

      Ad esempio una volta a settimana mio figlio dorme dai nonni. E quella serata mi serve, sia per stare con mio marito sia per stare da sola, coi miei ritmi senza dover correre uscita da lavoro a prendere il bambino e giocare con lui dopo una giornata separati, ma ovviamente non potendo seguire i miei ritmi e le mie voglie.
      E quando il giorno dopo lo vedo sono più rilassata e pronta a dedicarmi a lui visto che i miei spazi me li sono presi e quindi non ho il pensiero su quello che vorrei o dovrei fare

    • bello! i miei sono piccoli ma copierò la vostra idea di lasciarli a dormire dai nonni anche periodicamente 😉 il più grande ha dormito una sola volta da solo a 16 mesi prchè ero in sala parto per il secondo o_O. Ma penso che sia anche divertente per loro! Credo che essere una mamma ad alto contatto non significhi stare sempre appiccicati…..

  • Sono d'accordo! L'impressione che ho è che si pubblicizzino certe tecniche educative come fossero vestiti taglia unica, adatte a tutte le mamme e a tutti i bambini! Dall'allattamento fino ai 3 anni al tenerlo sempre in fascia e sempre addosso. Io sono dunque totalmente sbagliata? E lo è pure mio figlio, che solamente adesso, a 8 mesi, vuole stare in braccio per esplorare in giro ma per il resto del tempo se ne sta bene per i fatti suoi a giocare e dormire? E il mio bisogno di farmi una serata con mio marito o con le mie amiche è dunque sbagliato? No, è carattere e si può cercare di forzarlo, certo, ma il risultato è la nevrosi. Trovo sia giusto mettere al primo posto i figli e credo che la maternità porti inevitabilmente sacrifici e rinunce. Ma non deve essere SEMPRE così. Detto questo, stasera vado con le amiche a vedere Ligabue e mollo il pupo al marito, facendo zittire quella vocina (che tant'è arriva) che un pochino ino ino mi fa sentire in colpa, perchè E' GIUSTO COSI'!

  • Assolutamente d'accordo. I miei bimbi sono tutti e tre diversi, come la mettiamo? Stessa madre, eh. Diversi fin dall'ospedale, giuro. E non c'entra che uno era intontito dal cesareo, avevano proprio la loro indole, dici benissimo. I nostri figli sono profondamente ALTRO da noi, questo l'ho sempre pensato. Il che non implica fregarsene e sbolognarli per forza, significa mantenere il rispetto reciproco proprio perché sono ALTRO. Sono altro, nonostante noi o anche grazie a noi. Non sono il nostro specchio e la simbiosi finisce quando nascono, bisogna farsene una ragione. Ovvio, il legame resta fortissimo, i primi tempi ancora "quasi" simbiotico, ma non più del tutto. E non capisco cosa ci sia di così spaventoso nell'accettarlo. Ma vedo molte mamme che invece ne fanno una malattia. Oh, anche io piango quando ascolto Elisa " a modo tuo", mica sono di ghiaccio. Ma è la vita, gente: a volte fa male ma è bella anche per questo. Un giorno se ne andranno lontani…con un pezzetto di noi 😉

    • Esatto: mi hai ricordato la poesia di Gibran in cui dice che i figli non sono nostri, ma sono come frecce che noi, arcieri, dobbiamo scoccare. E il senso del mio discorso era che noi genitori arcieri prendiamo la mira, ma miriamo al NOSTRO bersaglio, che non è necessariamente il loro. E soprattutto, nel mezzo ci sono mille ostacoli: il vento, le fronde degli alberi, animali che passano davanti. Quindi noi facciamo del nostro meglio….ma poi dobbiamo solo incrociare le dita!

  • mi ritengo una mammadiversa per ogni figlio……. ilgrande aveva e ha bisogno di contatto di essere abracciato e rassicurato..laseconda è più restia alle smanceriee si avvicina se vuole lei macon uno sguardo ci capiamo …..
    la ricciola è un misto ma ridendo conquista ogni mio istante la peste karateka….. lei è più spavalda per mascherare la timidezza l'ultima è furbissima …..
    con ognuno di lorosono mamma in modo diverso , rimangonoi principi educativi uguali per tutti ma ….. l'unicità di ogni figlio rende me unica per ognuno….
    così è stato per l'allattamento e così per il portare in braccio o per il dormire…con ognuno è stato diverso e non c'è stato un filone unico da seguire a tutti i costi ma io sono cambiata con loro e per loro.
    la serenità della mamma è la cosa più importante…..
    veronica

  • Che bel post. Condivido in pieno. Che poi io son sempre un po' sbadata, non ho letto molti libri sulla maternità e credo fermamente che ogni bambino sia un essere a sé che ha anche se sue inclinazioni e tocca improvvisare. Mi è tornato alla mente la prima volta n cui ho sentito parlare dell'alto contatto. Stavo parlando con un'amica che aveva un bambino di un annetto, e a un certo punto mi ha detto che suo figlio dormiva con lei e lo portava in fascia perché era un bambino ad alto contatto. Lì per lì ho pensato fosse una qualche malattia ereditaria e mi sono rattristata. Per fortuna non ho detto qualcosa di stupido tipo oh, mi dispiace tanto, spero passi. Sai che figura. (L'ho detto prima che sono un po' sbadata) Emy

  • "Io credo che noi genitori dobbiamo sì fare del nostro meglio, ma rimanendo noi stessi." Questa riga è un manifesto. Propongo cartelloni appesi fuori dalle metropolitane.
    La chiave forse l'hanno capita bene quelli di Gentle Parenting International: più che uno stile educativo è l'attitudine quella da scegliere. E scegliere un approccio dolce (voci e gesti calmi, sempre) e rispettoso del bambino è compatibile con qualsiasi stile e movimento. Il resto vien da sé e il bambino rispettato e trattato con lo stesso rispetto (=no minacce fisiche né urla bestiali) con cui trattiamo gli adulti sarà un bambino potenzialmente più calmo e rispettoso. Senz'altro più fiducioso quindi indipendente. Che abbia dormito con noi, in camera sua o dai nonni diventa un dettaglio logistico…!

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