Fenomenologia della mamma: la Mamma Riguardante.

Se penso alle nonne e alle mamme di una certa età, sento una voce che dice: 

“Riguardati!” 

“Stai riguardato!”

Una voce calda, avvolgente, che sa di copertina, brodino e divano.

Oggi non si usa più molto dire “stai riguardato”, peccato, eppure…

le città sono piene di esemplari di Riguardanti che stanno benone, costituiscono una categoria che ogni giorno raccoglie nuovi membri e se la passano benissimo.

E ci tocca tollerarle.

Sei lì, 30° all’ombra, svenuta su una panchina del parco.

Tuo figlio, che si sta sfilando la canotta, ti prega di consentirgli di levare anche le mutande cominciando peraltro a farlo.

Distogliendo lo sguardo da una tale visione per cercare di trovare una parola che NON finisca in “azzo” da urlargli dietro, incroci lei.

Piccina, biondina, tanto carina, sui 4 anni…

con calzamaglia.
Gonna.
Scarponcini.
Maglia.
Felpa.
 
E la madre, una Riguardante, che le urla “chiudi il giubbinooooooooooo! Vuoi prenderti il raffreddore???????”.

Inizi a stimare quanto resti alla biondina prima che muti lo stato della (sua) materia.

Da solido a liquido.

Un liquido rosa e glitterato, ma pur sempre liquido. 
Stimi che a 5 anni difficilmente arriverà, ma potrebbe sempre ribellarsi…vai Braveheart de noantri! Lotta per la vita!

Esci di casa, figli al seguito…fai 2 passi…pioviggina, giusto quel poco che ti fa chiedere se ti scocci meno aprire l’ombrello o prendere quelle 2 goccine. 

Mediti scrutando il cielo e l’orizzonte e vedi una specie di cassonetto della monnezza colorato che cammina.

Toh, è un bambino!

Lui, circa 6 anni, avvolto in cose di gomma dalla testa ai piedi: 

cappello a falda larga impermeabilizzato, 
impermeabile in plastica, 
sovrapantaloni in plastica, 
stivali fino alla coscia, e, sia mai, 
ombrellone da spiaggia che quasi si capotta per reggere il peso.

E lei, la Riguardante, che lo copre anche col suo di ombrello, dicendo “attentooooooo, così ti bagni!”.

Mi chiedo durante un acquazzone estivo se il bambino verrà imballato in plastica come i bagagli dei paranoici all’aeroporto.

“Ciao, noi si va al parco, è una bella giornata e ci saranno 30 gradi, venite?”
“No, oggi no, perchè Sofia non sta niente bene, sono molto preoccupata…”

“Ossignore, cos’ha?”

Stati prefigurandoti scenari apocalittici di febbre a 57°, o cose tipo l’ebola o l’escherichia coli o l’aviaria…

vedi Sposini mangiarsi il pollo al TG…

quando lei, la Riguardante, risponde:

“ha tossito 3 volte e non credo fosse perchè le era andata l’acqua di traverso, meglio tenerla al riparo…”.

Da? Al riparo da? 

Come si mette al riparo da te?!

“Ehi venite da noi?”
“Siamo al parco, dai venite voi!”

“con questo ventoooooooooooooo?! No, no, tengo i bambini riguardati…meglio…”

Ti guardi in giro, pensi a come hai fato a non accorgerti della bora (la famosissima bora milanese), pensi che possa avere spazzato via tuo figlio dal Parco Sempione e magari averlo mandato a Cesano Boscone o a Rozzano o in comuni di cui non conosci l’esistenza…

No.
Niente.
Non si solleva neanche la coperta dal prato. 

Neanche Vanity svolazza, non mostra neanche un Cristiano Ronaldo in boxer tra una folata e l’altra.

Ma c’è escursione termica tra noi e le Riguardanti?
Vivono in un mondo parallelo?

Da qualunque cosa tengano riguardati i figli, nulla potrà giovare loro come l’allontanamento dalla madre.

Peace and love, sorelle.

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