Cogli l’attimo. Vivi. Sii felice.

Oggi avrei voluto pubblicare un post. Sul fatto che ieri
volevo cazzeggiare, non fare niente, e che invece a parte due ore poi ho
trottato come una matta.
Ma poi. Poi accendo il pc, controllo le notizie, e mi viene
sbattuta in faccia quella dei due gemellini morti in autostrada, lunedì. Ed io
ero lì, imbottigliata nel traffico, con un aereo che rischiavo di perdere, e le
mie due bimbe dietro che riposavano serene. E mia mamma accanto a me.
La vità è bellissima.

È quell’attimo che passa veloce mentre troppo spesso siamo
impegnati a lamentarci, ad avere paura, a criticare. Insomma, a fare tutt’altro
che vivere.
Vivete, bambine mie.
Siate incoscienti, siate avventate, prendete decisioni che
vi faranno essere felici.
Non piegatevi alle critiche altrui. Non decidete in base
alla convenienza, alla via più facile, alla società.
Siate uniche e costruite i vostri sogni giorno per giorno.
Rendeteli realtà, fate in modo che siano qualcosa che voi avete costruito da
zero.
Ballate tanto, come vi ho insegnato a fare. Cantate mentre
lavorate, anche se mi prendono sempre per scema, che importa? Sono così felice,
mentre lo faccio.
Vestitevi come volete. Truccatevi come volete. Colorate i
capelli come volete.
Svegliatevi ogni giorno pensando che sarà un grande giorno.
Perché sarete VOI a renderlo grande.
Non siate pigre. Muovetevi, continuate a correre, colorare,
ridere, fare sciocchezze come fate adesso. 
Restate bambine dentro. La vita è
una grande responsabilità, restare bimbe vi aiuterà a gestirla meglio.
Amate. Amate ogni giorno dando tutte voi stesse. Amate una
borsa, un uomo, una donna, un uomo e una donna, un cane, un’amica, un lavoro,
un progetto, ma amate sempre e lasciate che vi amino nel più profondo. Sì, a
volte fa terribilmente male, ma quando si chiudono gli occhi, la sentite quella
sensazione? È ciò che vi lascia l’amore.
Un giorno qualcuno, prima di andarsene da questo mondo, ha
detto: “l’unica cosa che mi dispiace è di lasciare la mia famiglia”.
E da allora io vivo. Vivo ogni giorno come fosse l’ultimo,
canto, ballo, prendo scelte forse agli occhi di molti insensate, ma non mi
lascio vivere.
Perché la vita è una soltanto, e noi abbiamo il dovere di
viverla anche per chi non ha potuto farlo.
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