Manuale di auto-aiuto per procastinatori. Ovvero, darsi una mossa

A settembre, come ogni anno, si vedono milioni di post, status, vignette di buoni propositi, sulle mille cose che ci si propone di fare con il rientro.
Credo che il 90% di questi buoni propositi sia già fallito entro il primo mese…
Mi è capitato però anche di sentire molte amiche che, lungi dall’aver trovato energie e giovamento dall’estate, si sono trovate a iniziare questo autunno con meno voglia che mai.
Io ero, e in parte sono ancora, una procastinatrice cronica.
Il mio detto era “perchè fare oggi quel che puoi fare domani”
Beh, detto alla Fantozzi, “è una cagata pazzesca!”
Così facendo ci si trova presto sommersi dalle scadenze, dagli arretrati, dalla sfiducia, dall’ansia di aver scordato qualcosa, e ovviamente dai soliti malefici sensi di colpa.
E’ un cane che si morde la cosa: più abbiamo da fare e meno faremo, perchè passiamo il tempo a decidere da dove iniziare, da qui, anzi no da lì, ma forse è meglio prima fare quello… e la giornata è volata senza fare nulla di quello che ci eravamo proposte.
Vi dico come sto “reagendo” io a questo inizio autunno, e alle sabbie mobili in qui mi sentivo infilata, dal momento che in effetti sto notando i primi benefici.
In primo luogo, ho smesso di elencare le decine di cose che dovevo/volevo fare: palestra, dieta, yoga, danza, informarsi sui corsi di sport per 4 anni, per 7 anni, per fasce orarie, per costo, iscrivere i figli a 4 corsi differenti… Abolite questa orrenda pratica del to do list, che resta lì imperterrita a ricordarvi tutto quello che non avete fatto.
Meglio invece iniziare da una cosa per volta, non ha molta importanza quale, l’ideale sarebbe iniziare da quella che sentite vi mette più ansia, che sia nel lavoro o nella vita privata, ma quel che conta è cominciare.
Non sapete che corsi far fare a vostro figlio e avete l’ansia perchè iniziano ad ottobre e vi sentite spacciate? Però avete anche mille cose da fare in ufficio e non è il caso di piazzarsi su Internet a cercare..
A volte il gruppo whatsapp serve: care mamme, che corso fanno i vostri figli? Detto fatto, in un attimo avrete le varie opzioni, orari, costi e pure il passaggio, se servisse.
In ufficio ricevete 50 mail al giorno e avete iniziato a procrastinare procrastinare procrastinare la risposta? Così vi trovate a non ricordare nemmeno più chi sia rimasto indietro, cosa fosse urgente e cosa no, vi trovate con solleciti e gente infastidita. Ovvio che tutto questo vi creerà ansia, vi farà tornare a casa la sera incazzate e nervose. Ottimo, la soluzione è semplicissima: iniziate a rispondere SUBITO. Senza dare priorità a questo o a quello, senza ragionamenti tipo “questa richiede approfondimento farò dopo” no, fate subito: approfondite, studiate, chiedete, ma dedicatevi solo a quella finchè non è partita. Poi avanti con la successiva.
Ok, restano le 300 mail arretrate, ma vedrete che un po’ alla volta tutto rientra, e già aver risolto questo primo aspetto vi farà sentire 1000 volte meglio
Stesso procedimento se il problema sono le telefonate o gli appuntamenti i i report o quel che vi pare.
A casa vi guardate intorno e vedete il caos: bon, mettetevi lì e fate subito invece che dirvi “un’altra cosa che non risolverò mai”.
Vi racconterò magari di come son riuscita a creare una cameretta carinissima semplicemente eliminando un armadio pieno di cianfrusaglie.
Erano 7 anni che guardavo sconsolata quell’armadio, in un pomeriggio la situazione era bella che risolta.
Se smettete di scrivervi quello che vorreste fare entro settembre, poi entro ottobre, poi entro il 2015 e iniziate semplicemente  a fare la prima cosa che vi opprime, vedrete che ci vorrà molto meno di quanto avreste pensato, e questo vi darà fiducia forza ed entusiasmo per fare il resto.
Io, come dicevo sopra, ho iniziato dalle mail: ne avevo alcune che spettavano da due settimane e che proprio non riuscivo ad affrontare, vuoi perchè dovevo scrivere cose antipatiche, vuoi perchè dovevo studiare una cosa che non sapevo.
Un bel giorno è scattato qualcosa e ho detto “ora basta”.
Tempo 10 minuti e avevo risposto a entrambe. Nei successivi 5 a tutte le altre ancora da leggere.
Rimandare non fa che ingigantire a dismisura la percezione che abbiamo del problema.
Chiaro, lo so che non è così facile, altrimenti non esisterebbero procastinatori, no?
E tante volte ci sono pure ragioni serie dietro questa tendenza, e no, non chiamatela pigrizia, è offensivo verso noi stessi: non siamo pigri, abbiamo delle ragioni se ci siamo trovati in questa situazione.
E spesso uno dei motivi è molto semplice: vedete (o vi fanno vedere) solo quello che non fate, ma mai quello che fate.

Se avete la sfortuna di avere vicino persone che non vi capiscono, non vi stimano e contribuiscono a sotterrarvi avete due alternative: eliminarle, se possibile, oppure iniziare a farvi scivolare le critiche addosso.Se il sabotatore siete voi, una terapia potrà essere d’aiuto.

Vi auguro invece di avere vicino (e saper vedere) chi invece vi apprezza.
Io recentemente parlavo con un’amica sfogandomi e colpevolizzandomi per quello che non riuscivo a portare a termine. E lei mi ha fatto invece notare tutto quello che quotidianamente faccio con successo: ci siamo messe a fare l’elenco e, accidenti, è un sacco di roba!
Quante volte vediamo solo il brutto e mai il bello?
Ho due figli che durante la giornata gestisco interamente da sola, che sia la malattia, la baby sitter, il vaccino, il corso da fare o non fare, l’iscrizione, il pagamento. Qualcosa la scordo, pazienza, mai nulla di vitale comunque.
Ho uno studio mio che sebbene non vada come vorrei è comunque in piedi da quasi 7 anni. Ho un marito, un blog, amiche.
Ancora tendo a vedere tutto quello che non faccio come vorrei in tutto questo elenco.
Ma sto cambiando.
Per questo ora non faccio più la lista eterna di cose da fare o migliorare, ma a fine giornata faccio sempre la lista di quello che invece ho fatto.
 
Poi mi segno solo due o tre cose davvero urgenti che devo fare il giorno dopo, e sono le prime che affronterò appena arrivata. Tirare la mia bella riga nera su quelle tre cose mi dà un enorme sollievo.
Il titolo di questo post è “manuale” di auto-aiuto, perchè no, non mi sento certo fuori dal tunnel e non posso certo dispensare consigli: ne ho di cose che, pure non scritte, sono lì a sussurrarmi nell’orecchio “eh, allora, quando inizi? quando? quando? quando? Dì la verità, la risposta è mai“: tra queste iniziare a fare movimento, a mangiare meglio.
Ma zittisco queste voci e mi dico “una cosa per volta”.
Qualcuna si aggrega in questo percorso? Avete consigli, rimedi, suggerimenti?
L’unione fa la forza, no?
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10 Comments

  • Procrastinatrice sulla strada della redenzione a rapporto!
    La mia tendenza a rimandare credo sia riconducibile alla paura del fallimento di dover trasformare l'idea in realtà: facile immaginarsi toniche e magre in 2 mesi senza rinunce e senza sforzo, quasi impossibile farlo davvero!
    Sono convinta che diventare mamma mi abbia dato la scossa e l'ho capito dal primo giorno che ho avuto in casa un esserino urlante e completametne dipendente da me. Perché quando il pannolino emana odori indicibili o una bocca sdentata emette suoni atroci alle 2 di notte…ahivoglia a dire "lo faccio dopo"! E così piano, piano ho imparato, sono partita dalla mera sopravvivenza, sono passata alle piccole cose tipo caricare 2 lavatrici di seguito e sono arrivata a organizzare cose e persone per avere un giorno fisso in palestra con qualche possibilità di farne un secondo… wow! Sto guarendo! Ecco appunto, per scrivere questa risposta ho rimandato la telefonata per l'appuntamento con il fisioterapista che mi riprometto di chiamare da mesi, dopo lo faccio, promesso!

  • Allora..non sono una che rimanda.
    mai fatto.
    ovvio cose per i figli, marito, casa, lavoro.
    Per me, da quando è nata la mia prima figlia, rimando…e rimandando mi son trovata ad aprile a pesare ben 104 chili.
    poi un giorno ho capito: ed ora ho perso 30 chili e mi rimangono solo 10 chili.
    e sono felice orgogliosa e bella.
    Simo

  • Eh la maternità mi sta costringendo a darmi una mossa, sempre…il che è proprio una forzatura della mia indole pigra e rimandataria,. E in effetti mi stupisco delle cose che riesco a fare durante una giornata! Concordo sul fatto di essere meno severe con noi stesse. Le liste le faccio ancora quando sono proprio incasinata, per il resto cerco di mettere anche un po' di sano svago e riposo tra le cose da fare. C'è un metodo di gestione del tempo che pare efficace, il metodo road. Devo conoscerlo meglio per vedere se funziona!

  • Procrastinatrice anche io, con la favolosa abitudine di mettere per ultime (e sperare che si auto-dissolvano o risolvano) le cose che mi piace meno fare/le email a cui non voglio rispondere/iprogetti ai quali mi sono stufata di lavorare. Sulla via della guarigione anche io, ma a me le to-do list salvano la vita quando riesco ad abbinarle ad una pianificazione effettiva: ogni azione correlata da giorno e orario preciso e messa in calendar (dell'ufficio per il lavoro, della famiglia per il resto degli impegni). Quando mi scatta il reminder lo faccio e basta, sapendo che non sto nel frattempo tralasciando nulla di più importante/urgente perchè l'ordine con cui afffronto le priorità non è casuale ma pianificato e ponderato. Questo a me perkmette di dormire bene la notte, di concentrarmi su quella mail a cui proprio non vorrei rispondere senza farmi distrarre da altro, perchè so che quello è il tempo dedicato a quella mail e basta. Il lato meraviglioso di tutto ciò? Che a volte capita che un'attività mi richieda meno tempo di quanto ho preventivato e allora ho 15 minuti per fammi i sanissimi caxxi miei 🙂 (come adesso, per dire)

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