Di tempo pieno, attività e lagne.

Noi mamme siamo incorreggibili e ci piace l’autoflagellazione, si sa.

Sappiamo benissimo che un giorno i nostri figli daranno a noi la colpa di ogni loro piccolo o grande problema, dal naso aquilino del bisnonno alla loro mancata dimestichezza con l’aritmetica.

Nei casi più complicati andranno dalla psicanalista e ogni loro turba verrà a noi imputata, ovvio.

Preparatevi a pagare fior di fatture.

Arriviamo a discutere sul tempo pieno alla primaria, sul doposcuola al nido e alla materna, sulle attività extrascolastiche dei bambini. 

Si fronteggiano 2 schieramenti: 

chi è per il “più fa, meglio è” e chi è per il “meno fa, meglio è”.

Sarete d’accordo con me, oppure no, che forse è egualmente opinabile 
sia il far fare NULLA ad una mente fervida ed in cerca di stimoli per evolvere e ad un fisico in crescita 
sia il far avere ad un bambino l’agenda che in confronto Obama ha più tempo libero.

Sarete d’accordo con me che ci sono delle esigenze sacrosante dei genitori, su cui nessuno può mettere becco.

E’ ovvio che a nessuna mamma fa piacere stare lontana dai figli, soprattutto se in fasce, da mane a sera, ma, se deve, se non può fare altrimenti, lo fa e fine. 

Volete metterci il carico? 

Siete crudeli, sappiatelo.

Una volta una mamma mi ha detto che sbagliavo a far fare a mio figlio il doposcuola al nido e alla materna, quando mi serviva, “perché è diseducativo”.

Diseducativo.

Tesoro, me lo tieni tu?
No.
Mi risolvi i problemi?
No.

E allora taci, racchia.

Con la scelta della scuola primaria, ecco servito il dramma del tempo pieno.

La scuola non è un parcheggio.
Poveri bambini, seduti in un banco per 8 ore.


E via discorrendo.

Avete fatto il tempo pieno alla primaria?
Io sì.

Per non parlare delle attività extrascolastiche, apriti cielo!

Chi farebbe fare di tutto dall’uncinetto alla canasta e chi non li porta neanche al parco, perché a casa coi nonni davanti alla tv è meglio, al sicuro e al riparo dai malanni.

Mio figlio, ovviamente, fa tempo pieno, spesso il doposcuola, e fa attività.

Quali?

Quelle che LUI ha scelto di fare e che gli piace fare.

Non hai paura si stanchi?

No, ha 6 anni, se si stanca lui a 6, io a 38 dopo 12 ore di lavoro dovrei essere morta. Invece trovo le forze di cucinare verdura fresca perché sono un supereroe altrimenti detto mamma.

Non hai paura sia troppo?

Cosa? Una lingua? Musica? Sport? Quello che gli piace fare e che non vede l’ora di fare? No, francamente no. Avrei paura se gli imponessi pianoforte se lui ama le percussioni o se gli imponessi basket se lui desidera con tutto il cuore fare nuoto.

Fa quello che vuole e ne è entusiasta. 


Dov’è il problema?

Lo ignoro, e sapete perché?

Perché da bambina io stessa ho frequentato le elementari con tempo pieno

8.30-16.30.

Esattamente l’orario della scuola primaria che frequenta mio figlio.

E dopo la scuola avevo inglese.

Ho fatto più sport e attività io che mio figlio: 

nuoto, ginnastica ritmica, minibasket, falegnameria, cucina, ricamo, atletica, giardinaggio, giornalismo, manipolazione e potrei fare un elenco di 5 righe.

Oltre al catechismo e alle varie ed eventuali attività oratoriali.

Ovviamente non tutto insieme, non tutti i giorni, non tutto l’anno, niente di costoso e molto di arrangiato, chè a casa mia giravano più figli che soldi.

E mi sono anche annoiata, tanto da ricordarmene.

Ho visto tanta tv, come tutti.
Sono stata pomeriggi interi coi nonni.
Ho fantasticato, scritto, letto, giocato ore ai giardini.

Sono andata per monti, e tanto, con mamma.
Ho nuotato, e tanto, al mare con papà.

Ebbene…sono viva.

E persino le mie 2 sorelle.

Non sono mai stata iperimpegnata, nè lasciata a marcire di noia, perché sì, siamo d’accordo, un po’ di noia fa anche bene, ma troppa no.

Perché dovrei privare mio figlio di questa ricchezza?

Sono profondamente grata ai miei genitori per avermi fatto fare tante esperienze, per avermi fatto scoprire i miei talenti e capire i miei limiti, per avermi fatto appassionare a cose che non conoscevo e mai avrei immaginato e per avermene fatte detestare altre solo dopo averle conosciute e non per sentito dire.

Hanno avuto equilibrio e buon senso.

E non credo occorra altro neanche a noi.

Anche se sono passati 30 anni da allora.

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48 Comments

  • Brava! Sono d'accordissimo e ho avuto un'infanzia molto simile alla tua. Tempo pieno sempre, dalla prima elementare fino alle terza media. E i pomeriggi a nuoto o pianoforte, ma anche in cortile a giocare a palla prigioniera o a casa dei miei amici d'inverno (nonni lontani purtroppo). Basta avere un po' di buon senso e rispettare i desideri dei nostri figli (del mio ancora no, è poco più che unenne e per ora adora dire NO! qualsiasi cosa gli chieda).
    Un abbraccio

  • Equilibrio e buon senso, sta tutto lì.
    Non credo esista una regola perfetta per tutti i bambini nè per tutti i genitori. Il mio ad esempio fa tempo pieno e uno sport, in questo momento sembra andar bene così ma non è detto che sarà la regola per sempre o che il fratello quando andrà a scuola farà lo stesso.

  • La mia infanzia è stata simile alla tua, solo che io a scuola entravo alle 8.00 e spesso uscivo alle 17.30. E sono sopravvissuta. Le paranoie me le faccio, ma poi vado avanti. Tanto, qualcosa per cui autoflagellarmi lo troverei comunque!!

    Buon senso ed equilibrio, diversi per ogni famiglia. Proprio così.

  • Brava, la parola definitiva su questo argomento. Ho una bambina di solo 1 anno e un po' mi spaventano i bambini super impegnati, tuttavia, quando sarà il momento, vorrò darle l'opportunità di provare qualche sport e qualche attività creativa. Come dici tu, l'importante è trovare l'equilibrio e non smettere di ascoltare i desideri dei diretti interessati 🙂 Da piccola, i miei non mi hanno fatto fare nessuna attività, ho giocato tantissimo con mio fratello, da sola e ho pensato parecchio e, suvvia, non sono poi così disadattata, certe cose le ho recuperate da grande. Eppure mi accorgo che chi ha fatto sport o ha semplicemente imparato qualcosa da bambino, ha qualche freccia in più al suo arco. Poi spero sempre di non finire in un palazzetto puzzolente, ma va be' questo sarà un problema mio:-)

  • 'E allora taci racchia' mi piace 😀 lo userò!
    la penso come te….io non ho fatto dopo scuola….non c'era nessuno che lo faceva..hanno iniziato coi rientri dalla classe di mio fratello 3 anni dopo. ma facevo danza 2 volte a settimana, poi catechismo, i giorni liberi me li godevo. Eviterò solo di imporre le mie preferenze…ho provato nuoto un anno e l'ho odiato, e i miei genitori quindi hanno sprecato soldi. Quindi poi giustamente mi hanno fatto scegliere e hanno avuto ragione 😉

    • Da noi già la vita era simile a quella attuale.
      Le mamme lavoravano quasi tutte e non vedo tanta differenza tra la mia vita di bambina e i bambini di oggi.
      Forse per questo ho meno sensi di colpa: non ho mai sofferto per il lavoro di mia madre o per il tempo pieno o per il tempo passato coi nonni o all'oratorio feriale d'estate…perchè dovrebbe soffrirne il mio bambino? Lo vedo sereno, felice, gioioso…se lo dovessi vedere in crisi ripenserei alla mia vita, ma al momento va bene così.

    • A pensarci bene io non ricordo tante mamme lavoratici quando ero bambina. O lavori stagionali, quindi per un periodo ti arrangiavi ma poi la mamma c'era, o orari compatibili con la vita familiare. Ma oggi come potremmo fare? ti tocca rientrare prima che compia un anno, l'orario di allattamento è 6 ore anzichè 8. e la facoltativa puoi sceglierla, ma è il 30% dello stipendio, non puoi permettertela sempre. Una mamma anche volendo come potrebbe fare? ti licenzi? e poi ti rimetti in gioco dopo anni senza esperienza con dei figli e 'invecchiata'…le probabilità a tuo favore diminuiscono purtroppo. Ci si arrangia come si può. Il primo ho dovuto iscriverlo che aveva 6 mesi, il secondo ha perso l'anno perchè era troppo piccolo quando iniziava il nido a settembre (di un mese eh) e ho dovuto scomodare nonni a turno per qualche mese. E chi non li ha? E se ci sono problemi di salute? Adesso ha iniziato, subito dopo aver compiuto un anno, e gli è toccato il tempo pieno, perchè altra cosa quando li iscrivi devi guardare i posti disponibili, col primo c'era posto tempo mattina, quindi ha iniziato poche ore, in modo soft, col secondo no, c'era posto solo a tempo pieno.
      Adesso ho il part time ma cosa succederà più in là quando inizierà la scuola e io probabilmente non avrò più questa fortuna? (o non ci staremo dentro coi soldi?) Quindi visto che molto spesso è una necessità, almeno imparano qualcosa e si relazionano con più persone. Un parcheggio necessario diventa un'occasione di arricchimento. E le racchie acide si devono farei cazzi propri anzichè giudicare, che l'ideale non esiste. Lo tirano fuori quando fa comodo per sbatterti in faccia che loro sono meglio.

  • La mia infanzia è stata diversa. Era bellissimo tornare a casa e trovare la mia mamma. Ma la mia mamma era casalinga. Adesso io ho due gemelli di due anni, lavoro e mio marito lavora lontano da casa e manca dai 4 ai 10 gg di seguito più volte al mese. La scelta del nido è stata fatta non per comodità ma per il bene dei miei piccini. Tenerli chiusi in casa davanti alla tv lo trovo pessimo. Cara mamma fantastica hai perfettamente ragione. Adoro i tuoi articoli.

  • Amen sorella! 😀
    Sottoscrivo parola per parola (soprattutto il "taci racchia").
    Dubito che i nostri figli crescano traumatizzati dal tempo pieno o, peggio (orrore!), al tempo prolungato extra, soprattutto se non abbiamo scelta o alternative per motivi di lavoro, perché a fine mese ci si deve pure arrivare! E non tutti hanno i 4 nonni a disposizione full time o zie o baby-sitter da pagare. Quindi ben venga il dopo scuola e le attività extra scolastiche che ARRICCHISCONO il bagaglio formativo, sociale e culturale dei nostri figli, mica li mandiamo a zappare (che comunque in qualche caso male non gli farebbe…sana attività all'aria aperta) o a cucire palloni !!!
    50sfumaturedimamma for president! Vi vedrei bene come sindaco di Roma per iniziare :DDDD
    Lovvvvvvve

  • Secondo me il buonsenso del genitore deve stare innanzitutto nel capire le esigenze di suo figlio. Non tutti i bambini sono uguali. Il mio grande fa quattro ore di sport a settimana, su due giorni. In quei giorni, una volta che torni a casa alle 19:15, doccia, cena, arriva già l'ora di andare a dormire e non rimane tempo per fare altro. Lo sport l'ha scelto lui, quindi va volentieri, ma vedo che ha altrettanto bisogno di avere delle ore libere dopo scuola per giocare a casa, con i suoi lego e le sue cose, ed è lui che le brama. Non potrei mai occupargli tutti i pomeriggi, sarebbe una violenza. Il piccolo invece potrebbe benissimo stare tutti i giorni fuori casa fino a cena, idealmente potrebbe fare tante più cose che solo due volte in piscina, ma poi lì scatta anche il problema della logistica famigliare 🙂
    Rita

    • Attivita' tutti i pomeriggi mi sembra eccessivo anche per il bambino più attivo…
      La logistica familiare è soddisfatta dai corsi a scuola. Li trovo veramente perfetti, dovrebbero essere introdotti in tutte le scuole,, così da non far correre bambini, mamme e papà per la città e semplificare tutto.

  • Invece mia figlia quest'anno si e' ribellata e non vuole fare nessuno sport. Con il tempo pieno e il catechismo per lei e' già sufficiente. L'anno scorso faceva piscina tre volte alla settimana, con l'infinità di compiti che aveva, e che ha, per lei era diventato uno stress, non un piacere. Io non sono stata ad insistere più di tanto, perché penso che in questo momento per lei va bene così, poi si vedrà.

  • Ogni bambino è a sé, queste "racchie" che non la smettono di generalizzare e giudicare davvero non le sopporto..sai che domenica sono stata ad un pranzo di compleanno con mio marito e non ho portato il Baby…gli ho evitato 4 ore di macchina tra andata e ritorno e il salto di ogni sua abitudine dopo settimane in cui non sta molto bene e ci sta facendo abbastanza impazzire..quindi lo ammetto, lo abbiamo parcheggiato dai nonni per ben 6 ore, di domenica, a dormire beato, giocare beato e mangiare beato..cosa mi sono sentita dire (da una nonna un po' anziana, il che l'ha salvata)? Ah, no, io le mie non le ho mai lasciate, piuttosto non uscivo!……………mi sono limitata a rispondere che ha sempre fatto male e che sta meglio dove sta e che comunque ci vuole un po' di libertà ogni tanto…ma avrei tanto voluto mandarla a f……….

  • Io sono d'accordo su tutto tranne sul fatto di lasciare bimbi molto piccoli (intendo prima dell'anno) molte ore al nido perche' a quell'eta' il bisogno di contatto con la mamma e' fondamentale e importantissimo. Poi dopo i 18 mesi, meglio ancora 2 anni ben vengano nidi, asili, attivita' pomeridiane ovviamente senza stressare troppo il bambino che ha bisogno anche di momenti in cui e' bello non fare nulla…

    • Se non ricordo male Gonzalez aveva scritto qualcosa a riguardo sul tema, nel suo libro Besame Mucho…
      Naturalmente le leggi in Italia non sono molto a favore delle mamme lavoratrici, questo oramai lo sanno anche i sassi, l'ideale sarebbe vivere ad es. nei paesi scandinavi dove le mamme rientrano dopo l'anno. Se una mamma si trovasse di fronte all'opportunita' di stare a casa con suo figlio senza perdere il lavoro non credo lascerebbe il figlio di 6 mesi al nido…almeno credo…bisognerebbe farla capire sta cosa a qualche intelligentona/e in Italia e comunque conosco anche mamme che rinunciando a qualcosa sono rimaste a casa con il proprio figlio e hanno mantenuto comunque il posto perche' un naso aquilino del bisnonno putroppo non possiamo farci niente e' genetica nostro figlio lo ereditera' e amen…ma su tante altre cose invece possiamo eccome! quindi non lamentiamoci se poi si svegliano bambini in preda al panico a notte fonda con urla assatanate, fanno capricci per andare al nido/asilo, non hanno capacita' di adattamento su niente…cominciamo a farci qualche esamino di coscienza invece di fare le perfettine intoccabili…

    • Marilù, se si deve, si fa.
      Detto questo mio figlio ha sempre dormito 12 ore senza urla 😉
      È sempre stato il bambino più solare del mondo e lo è ancora.
      Mai fatto un capriccio per non andare all'asilo.
      Si adatta a tutto, cambia contesto, insegnanti, educatori e compagni senza nessuna difficoltà.

      Io pure sono serena.

      Va bene così 😉

      Ognuna di noi sa cosa è giusto fare nel proprio contesto.

      Con buona pace di Gonzalez.

    • Per fortuna i bambini non sono tutti uguali e possono reagire in maniera diversa. Non contesto chi deve farlo per questioni lavorative ma chi invece lo fa per scelta e magari a 6 mesi. Detto questo sono favorevolissima alle attivita' pomeridiane, agli asili e mio figlio duenne iniziera' il nido a breve con mia immensa gioia… 🙂

    • condivido…. anche la mia bambina è la solarità e serenità in persona e si adatta molto bene, al limite qualche piccola resistenza ma la supera subito. fa capricci come tutti, come l'amichetta che non lo ha fatto….l'ideale non esiste, ognuno dice la sua, la cosa ideale per ognuno di noi è ciò che funziona per ognuno di noi, per ogni famiglia.

    • Io sarò un'aliena ma non trovo neanche nulla di male in chi magari potrebbe permettersi di non lavorare ma non ha nessuna voglia di smettere o di non farlo.

      Non si dovrebbe giudicare la scelta di nessuna, l'importante è dare amore ai figli e amore non è sinonimo di disoccupazione o di casalinghitudine.
      K.

    • Già, quello è amore sacrificale, e non vorrei mai dare a mio figlio questo esempio….voglio che mi veda felice e realizzata e non una persona che si annulla totalmente…io ero contenta quando vedevo mia madre uscire o fare un lavoro che le piaceva. Il tempo che passavamo insieme era un po' meno ma comunque bello! Come ero fiera di mio padre. Insomma ci fanno studiare e laurearci e poi però quando hai figli sei una degenere se non te ne occupi e devi dimostrare che ne hai bisogno perchè è inammissibile che una donna lavori per il proprio piacere, per realizzare qualcosa e non per bisogno. Io se potessi lavorerei un po' meno, ma penso che comunque lavorerei lo stesso. Credo che gli uomini comprendano queste scelte e questo nostro bisogno di lavorare anche potendolo non fare (ma ormai sono rare le situazioni del genere) meglio di tante donne…

  • Sono d'accordo con te! Ogni bambino è a sé così come diverse sono le esigenze familiari. Io personalmente però mi sono scontrata con una situazione opposta. Cioè non avevo necessità del tempo pieno alla materna ma la scuola voleva impormelo dicendo che qui è così e basta. Alla fine ho dovuto ritirare mia figlia da quella scuola. Anche così non n mi pare giusto.

  • io qui vedo tre mamme che lavorano a tempo pieno e si destreggiano come possono tra mille impegni, che amano la loro famiglia e mettono passione nel loro lavoro e ci regalano momenti continui di riflessione non solo risate. chiamarci perfettine che si lamentano dei capricci dovuti all'asilo mi sembra eccessivo. i capricci poi li fanno solo quelli che frequentano gli asili?
    klarissa vede che suo figlio è sereno e non vuole essere giudicata perchè nessuno sta nelle sue scarpe. e ha ragione a mio avviso! sembra quasi che chi lavora non sia in grado di rinunciare a qualcosa…generalmente le donne lavorano perchè con uno stipendio solo non si va da nessuna parte, non per comprarsi solo vestitini.
    e poi mi viene in mente il post di anya sull'asilo della p2….bellissimo. non poteva trovare parole migliori.

    • Ripeto che non contesto le mamme che lavorano e hanno i figli all'asilo. Io iniziero' a lavorare a dicembre e mio figlio duenne andra' al nido insieme ai due fratelli piu' grandi e faranno orario completo fino alle 17. Non ho altra scelta perche' non ho supporto di nonni/suoceri. Contesto solo chi ha l'opportunita' di restare a casa (pagate con un lavoro assicurato) e lasciano i figli a 6 mesi al nido. Ci sono anche queste persone, le perfettine sono loro…

    • e come farebbero scusa ? in quale occasione stai a casa pagato? in maternità obbligatoria, quando il bambino ha fino a 3 mesi. poi scatta la facoltativa. che non è eterna. è un massimo di 6 mesi. dopo basta, rientri. quindi bambino di nove mesi. poi c'è l'allattamento fino ai 12 mesi. quindi quando è che una sta a casa pagata a non fare nulla col bambino all'asilo?

  • se resti incinta subito 😉 vabbe' e' perche' e' un caso che "conosco" quindi per questo mi e' venuto in mente.
    Pero' una mamma dovrebbe veramente avere l'opportunita' di restare a casa con il proprio bambino senza rischiare di perdere il posto, dovrebbe essere un diritto…

  • A me è successo. Ho chiesto la facoltativa perchè non sapevo se me lo avrebbero preso. Me lo hanno preso al mattino, e mi hanno costretta a iniziare a settembre, quando io avevo la facoltativa fino a novembre. Ho chiesto ma mi hanno detto no, o trovi un bambino con cui scambiarti o niente, purtroppo. L'ho ambientato, d'accordo con l'educatrice, con calma, invece di fare la full immersion come tante mamme sono costrette a fare. E sono rimasta incinta poco dopo. Cosa facevo, lo toglievo per poi ri-ambientarlo di nuovo l'anno dopo? Perdendo il posto all'asilo? E l'anno dopo come avrei fatto se non tavessi trovato più posto? Certo potevo comunque tornare a lavorare incinta, ma peccato che ho avuto problemi e la dottoressa mi ha lasciata a casa a riposo. Sono cose che capitano e non lo avrei scelto. Avrei aspettato almeno due anni. Ma è arrivato il mio secondo bambino e sono felice che sia capitato. Penso di averlo detto più volte qui commentando che ci vorrebbe un lavoro più flessibile che venga incontro a noi mamme, in modo che una donna possa seguire la famiglia e non perdere il posto di lavoro. Se avessi avuto il telelavoro, per esempio, avrei potuto lavorare anche da casa. Sono stata una mamma mostro perchè ho scelto d'accordo con mio marito che era meglio continuare, visto che procedeva anche bene e che io avevo bisogno di riposo per la gravidanza? In fondo erano anche solo 4 ore, solo dopo che è arrivato il fratello siamo passati al tempo pieno. Potevo risparmiare un po' di soldi visto che con due facoltative di fila ne ho anche persi. Ma è andata così.

  • Abbiamo tutte figli solari, sereni e felici. L'importante e' questo. Chi ha fatto una scelta, chi ne ha fatta un'altra ma siamo arrivate tutte allo stesso risultato. Il bello di essere mamme, riusciamo a capire sempre le esigenze dei nostri bambini, riusciamo a capire sempre se mostrano difficolta' e per questo ci adattiamo per loro. Non esistono mamme migliori o peggiori, o che vogliono a tutti i costi apparire tali…questo lo vuole pensare solo chi si trova in difetto per qualcosa e cerca una scusa.

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