Il giorno del giudizio

Le donne sono meravigliose.
E le mamme! 
Le mamme sono donne ancora più meravigliose. 

Solo che deve esserci qualche tara generica legata al cromosoma X per cui non riusciamo a fare il tifo le une per le altre, ma arriviamo invece a godere come Rocco Siffredi quando ci affossiamo a vicenda. 
Se poi lo si fa tra mamme, allora, goduria estrema.

Eppure da madri dovremmo sapere che i figli non sono il nostro specchio, la nostra copia autentica, non sono una nostra appendice.
Dovremmo sapere che tutte sbagliamo, chi qui, chi lì, chi più, chi meno.
Dovremmo sapere che esiste la stanchezza, la fatica, la difficoltà, ma che tutte, tutte noi vogliamo solo il bene dei nostri bambini e che tutte ci impegniamo per questo obiettivo.
Tutte, eh!
Avete mai sentito dire a una mamma: “mi comporto così, perché voglio che mio figlio sia cretino”?
“Meglio ancora se incapace”?
“Se poi mi riesce di farlo crescere anche malnutrito, meglio”?
Eppure…
eppure giudichiamo di continuo e tutto, qualunque cosa: metodi educativi, parole, atteggiamenti, gesti, reazioni e soprattutto i figli, che rappresentano indubbiamente il risultato dei metodi, parole, atteggiamenti, gesti e reazioni delle madri. Purché siano i figli degli altri, eh, mica i nostri, perché per quelli l’indulgenza regna sovrana.
Siamo talmente abituate a giudicare e ad essere giudicate che se si critica un pedagogista o un metodo educativo, ci sentiamo accusate noi.
E io questo lo trovo folle.
Io mi chiedo perché se una mia amica mi dice che il tal libro che osanna l’alto contatto è una cagata pazzesca io debba sentirmi offesa.
Ma vi pare normale?
L’ho scritto io?
No.
E allora, perché?
Ma se vi piace Camilleri e io vi dico che a me fa orrore, vi sentite male? 
Vi sentite giudicate? 
Vi sentite toccate nel profondo?
O non ve ne frega una mazza e correrete comunque a comprare la prossima uscita del siculo?
Se seguite la Dukan e vi dico che è una dieta folle vi sentite offese? 
Vi stracciate le vesti e strappate quei 4 capelli che vi restano in testa da quando allattate?
O prendete atto e ve ne fregate serenamente continuando a far bollire uova, a grigliare bistecche di seitan e ad ingurgitare tofu?
Se applicate il metodo Fly lady alle pulizie o il metodo Kondo per riordinare la vostra casa e la vostra vita, mi sputate addosso se vi dico che mi sembrano inutili e controproducenti?
O ve ne fregate e andate avanti a vivere finalmente nel vostro ordine che sa di pulito?
Allora, donne, ma soprattutto, mamme, perché dare della stronza a chi pensa che Gonzalez dica solo fesserie? 
Perché insultare chi non condivide il metodo Montessori?
O la scuola Steineriana?
O il metodo Estivill?
Io credo perché ci sentiamo giudicate noi.
E ci sbagliamo di grosso, perché non siamo in discussione noi, ma ci confrontiamo sul tal metodo o sulla tale tecnica o sulla tal pratica.
Tutt’al più saranno in discussione le teorie della Hogg, o di Estivill o di Gonzalez, non noi.

Dovremmo ricordarci che noi non siamo nè la Hogg, nè Estivill, nè Gonzalez.
E che siamo mamme, non ultrà.
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21 Comments

  • Oh là, grazie per averlo scritto. A me sinceramente, onestamente, non frega una mazza di come vengono educati i bambini di amiche parenti conoscenti colleghe etc. E mi piace frequentare questo posto perchè qui si può condividere liberamente i propri problemi senza sentirsi giudicate. Anche perchè non ci conosciamo e questo aiuta a superare la paura di essere giudicate e si possono ricevere anche consigli disinteressati. Ho notato una cosa…che molto dipende dal rapporto che hai con l'altra mamma, e se non la conosci, dall'antipatia o simpatia che ti suscita anche a distanza, anche nell'anonimato di internet!! Faccio un banale esempio…quando vedo che la bimba della mia amica è così dolce e felice, come i miei, e giocano….non me ne frega niente se lei non sa chi è Gonzalez e Montessori ma ha letto altro genere di cose. Guarda un po' alla fine partendo da due percorsi diversi abbiamo raggiunto lo stesso obiettivo: figli felici e tutto sommato non ci possiamo lamentare troppo. E si va tutti d'accordo. Ma forse è così perchè io e la mia amica ci conosciamo fin da bambine e ci vogliamo bene e al limite ci possiamo aiutare e aggiustare a vicenda. E allora per questo, stranamente non ci giudichiamo. E forse non ci giudicheremmo nemmeno se uno dei nostri figli avrebbe qualche problema, tipo manesco villano psicopatico. Saremmo più disposte a comprenderci e ci daremmo una mano e dei consigli. Penso che quindi dipende anche da quella competizione che c'è a volte anche al primo sguardo…. o forse no, chissà. Chi lo scopre vince il nobel 😀 Comunque detesto essere giudicata e la cosa che più odio è lo sguardo di disapprovazione con sopracciglio alzato. Con alcune persone è facile confrontarsi nonostante convinzioni diverse…con altre no, altre si sentono offese e non capiscono proprio che il tuo modo di vedere e fare le cose non ha nulla a che fare con loro, e che non vuoi certo offenderle, ma semplicemente la vita è tua, è una sola mi risulta, e quindi vuoi fare le cose a modo tuo, dalla cagata alla più importante. tutto qui. e invece…c'è chi se la prende. e ti giudica. e che palle……

    • "Non capiscono proprio che il tuo modo di vedere e fare le cose non ha nulla a che fare con loro, e che non vuoi certo offenderle, ma semplicemente la vita è tua" e "vuoi fare le cose a modo tuo".

      Brava.
      Esattamente questo è il punto.

  • Io sono d'accordo fino a un certo punto… il libro su una dieta è un conto, un libro di letteratura è un fatto di gusto letterario, ma un metodo educativo che scelgo di assumere, che parta o no da un libro, é qualcosa di più. Se dici che Estivill é un sadico folle e io ho assunto quel metodo per addormentare i miei figli, automaticamente stai dicendo che anche io sono sadica e folle perché lo condivido e lo applico. Non é una associazione così astratta. Certo possiamo parlarne più liberamente se entrambe apprezziamo cose di un libro e di un modello e altre meno, ma non sarà mai solo un confronto culturale se di mezzo ci sono scelte importanti come quelle educative che riguardano i figli. Ci sarà sempre un coinvolgimento assai diverso rispetto a una disquisizione letteraria che in questo caso non é. Facilissimo sentirsi giudicati come genitori se in ballo ci sono modelli pedagogici e non semplici autori.

    • Ma questo presuppone che una donna legga un testo e lo applichi pedissequamente in toto, facendo proprio del tutto e senza eccezione alcuna un metodo, identificandosi nel suo ideatore.

      Un po' forte…

    • Ma infatti ho detto che se ne può parlare un po' più liberamente se non ci si identifica totalmente con una certa filosofia o metodo tuttavia è indubbio che se condivido anche solo in linea di principio "Fate la nanna" e lo adotto e tu parli di Estivill come del demonio è davvero difficile non sentirsi giudicate.
      Sarebbe difficile il contrario non trovi?

    • No, non trovo, perché io stessa condivido come tutte certe idee e certi metodi e se mi insultano chi li ha teorizzati non mi sento giudicata.
      Non sarei capace di sentirmi giudicata io…

  • Cosa diavolo è il metodo flylady? E perché io non uso nessun metodo per nessunissima cosa? Però su un punto dissento: per ora non seguo nessun metodo particolare e non giudico quelli degli altri (sarebbe una contraddizione in termini). Ma se seguissi un metodo pedagogico e me lo criticassero aspramente, mi sentirei molto più colpita (e ferita) rispetto alla possibilità di ricevere critiche ai miei gusti letterari. Sono cose diverse: se critichi il mio metodo critichi me come madre (mi sembrano cose indistinguibili). E' la mia opinione, ovviamente.

    • Sì, capisco cosa vuoi dire, ma per me vale quanto sopra: solo chi ciecamente sposa un metodo che applica pedissequamente senza alcun senso critico può offendersi.
      Chi usa la propria testa e adatta al proprio mondo e ai propri figli cio' che legge, per me non si può sentire attaccata, perché dal metodo e dal tale autore comunque si è distaccata.

  • Si giudica anche per sentirsi migliori secondo me. Ci sono mamme che giudicano in continuazione, su tutto e tutti, sono supponenti e vogliono imporre il loro pensiero. Addirittura danno consigli non richiesti arrabbiandosi se il consiglio non viene seguito. Per fortuna non siamo tutte così! Io sono completamente d'accordo con il tuo post! Barbara

  • Forse parte del problema è che si esprimono giudizi troppo netti… Anche sulla letteratura, sulle diete e quant'altro. Io sono una persona con molto poco tatto e dalla lingua tagliente quindi mi metto assolutamente tra coloro che si pongono in modo giudicante senza molti filtri. Ma non sarebbe meglio alcune volte cercare di esprimersi con più delicatezza sulle scelte degli altri? Perchè dire che la Dukan è una dieta folle (anche se lo pensiamo, e io lo penso!) a chi la pratica? Perchè dire agli estimatori di Camilleri che i suoi libri sono spazzatura? Perchè criticare il metodo montessori con le sue fedeli seguaci? Mi pare che sia normale che poi qualcuno la prenda male e si senta punto sul vivo… Non è solo un problema di sentirsi giudicati perchè si viene davvero in qualche modo giudicati.

  • Io penso che molte reazioni così esagerate siano dettate dall' insicurezza e anche dalla solitudine. Io credo che ora noi mamme siamo molto più sole rispetto a qualche tempo fa. Prima c'era la famiglia numerosa, zie, cugini, nonne e non si stava a pensare ai metodi educativi. Poi c'era il vicinato. Si seguiva un unico filo conduttore e si allevavano i figli come faceva la sorella, la cugina, la dirimpettaia. Si condividevano le cose e ognuno diceva la sua. Io ho 38 anni e forse per noi non era proprio così, però ricordo benissimo le vicine di casa, che quando facevo la monella mi sgridavano dicendomi: non fare arrabbiare tua mamma! E io lo accettavo perché era normale. Ecco, se dovessero sgridare così mia figlia, forse anche io mi arrabbierei a primo acchitto. Penserei: caxxo vuole questa, guardati i tuoi figli. Poi il buon senso mi porterebbe anzi a ringraziare quella persona e mi farebbe sentire meno sola.
    Martina

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