Ricordo con nostalgia certi pranzi sotto il sole di Corso Como, quando vivevo a Milano.
Quei momenti mi sarebbero mancati nei tre anni seguenti le mie dimissioni.
Quelli in cui ti prendi il tempo di guardare i passanti. Di assaporare la mozzarella di bufala appena arrivata, di farti un caffè seduta, in pace, mentre sfogli il giornale o chiacchieri amabilmente con quel figo del tuo collega.
Poi arrivano loro.
E tutto cambia.
Il tuo pasto non sarà mai più lo stesso.
Inizi in gravidanza, spesso mangiando di merda. E la toxo, e il pesce crudo, e i formaggi, e i dolci, e le nausee. Anche se hai fatto la toxo e di diabete nemmeno l’ombra niente, ci sarà sempre qualcosa che ti impedirà di goderti un pasto. Fosse nient’altro che la mancanza di alcol. Di ubriacatura, intendo.
Arriva il neonato.
Mangi tenendolo alla tetta.
Mangi passeggiandolo.
Mangi addormentandolo.
O non mangi. Ma tanto mica dimagrisci. C’è una legge della fisica o qualcosa di simile per cui a ogni pasto saltato la neomamma acquista un kg. Eh sì.
La cosa non migliora coi mesi. Perché arriva il momento dello svezzamento, e vorrai mica mangiare, tu?
No! Devi passare quelle due ore a fare “suuuu tesoro, mangia un altro cucchiaino! Uno per la mamma, uno per il papà, uno per la nonna, uno per la prozia, e sticazzi, mangia dio santo!”.
E chi mangerà gli avanzi di quel pappone che avete preparato con tanta cura?
Voi, ovviamente. E un kg in più.
Ma finalmente ci siamo.
I bambini crescono. E voi riuscite a sedervi a tavola, senza doverli imboccare, riuscendo anche a preparare una cena discreta. E lì sarà la fine.
Perché inizierete a cucinare come se non ci fosse un domani.
Non vuoi farti un aperitivino, caro?
Non vuoi farti un aperitivino, caro?
Ho preparato le lasagne. Poi c’è un po’ d’arrosto. Ah, ho preparato anche un dolcino coi bimbi e la focaccia mentre riposavi, sentirai che buono!
E 5 kg in più.
E mentre siete lì che addentate la prima forchettata di lasagne, eccola, la frase
Mamma, devo fare la cacca.
E dopo l’aperitivo, la lasagna, l’arrosto e il dolce, vi toccherà pure buttar giù gli avanzi della prole, ché vorrete mica buttare via tutto?
Va beh, ci resta sempre la pausa pranzo in ufficio.
Quando per poter uscire in tempo per andarli a prendere trangugeremo i suddetti avanzi della sera prima riscaldati al microonde, davanti al pc, of course.
No ma da domani tutte a dieta, eh.
Ché si sa, il cibo è un piacere.
Quando non hai figli.
Comincio a sentirmi spiata, a casa mia è esattamente così 😉
Ahahah le sfumature sono ovunque! 😀
Mi sento esattamente cosi😊
Siamo tutte sulla stessa barca 🙂
E vorrai mica preparare qualcosa di un po' sfizioso, o anche solo un po' condito, che poi la pargola lo schifa e ti tocca fare due pasti diversi, quando non hai manco il tempo di prepararne uno! E allora butti il ferro a fondo e pasta in bianco x tutti… ovviamente mentre l'altra, la piccola, strilla come un aquilotto perché… boh, probabilmente perché le viene il fastidio a vederti seduta a tavola! 😉
Ilaria
Vero, ho dimenticato di parlare dei 17 tipi di pasti diversi… Noi siamo tre e ogni pasto prevede tre cose diverse, almeno!
hai messo una telecamera da noi!!!!!!! …..
Ovviamente 😀
Dimenticate di quando si porta a casa qualcosa di sfizioso ma adatto solo a noi (messicano…) e loro devono assolutamente mangiarlo (a meno di rintanarsi in un angolo a trangugiarlo a 100 all' ora. Cristina
Vuoi mettere cucinare per 2 h e sentirsi dire:"voglio la pasta in bianco?"
Oddio che odio la pausa pranzo lampo in ufficio! Ma che fai se devi poi essere fuori prestissimo? 🙁
Amelie
E la zucchina bio e la patata bio e bio tutta una serie di verdurine pazientemente preparate al vapore. Schiacciate eh perché il cosino ha i denti ma il giorno prima ha deciso di non usarli. Prepari il pastone, un assaggio e tutto rimane lì. Così finisci per tirate fuori patatine e prossciutto cotto mentre te trangugi un'insalatissima rio mare…
Che paura!!!! Ho scritto anche io un pezzo praticamente uguale!!!! Peccato che il mio non facesse ridereeee😃😃😃😃😃