La paura, in Italia

Più passano i giorni, più sono annichilita.
Guardo le foto di chi ha avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, nel timore di trovare qualche amico del mio anno trascorso in Francia.
Ma poi, cosa cambia? Sono tutti potenziali amici, tutti giovani, tutti belli, tutti sorridenti, con gli occhi pieni di vita, tutti “come me”.
E’ questo, forse, che ci sconvolge tanto?
E’ come se fosse successo sotto casa, quasi tutti noi siamo stati a Parigi, abbiamo visto quelle strade, ci siamo seduti su quelle sedie così caratteristiche, che ora vediamo rovesciate e distrutte.
Mi vergogno per essere più scossa ora di quando questi fatti atroci accadono “altrove”.
E’ ovvio che non cambia nulla.
E’ ovvio che è pure peggio, perchè “là”, ovunque sia quel “là” succede quasi tutti i giorni: se abbiamo paura noi, figurati loro.
Ma forse non siamo, non sono, più sconvolta perchè le vittime francesi ci sembrano più vicine, ma perchè ora sappiamo che “potrebbe succedere anche a me”, a mio fratello.
Ai miei figli.
Siamo sconvolti per empatia, per vicinanza sincera, certo, ma anche perché questa volta abbiamo paura davvero.
E’ questa la missione del terrorismo: creare terrore. Ovvio, no?
E il terrore si espande, mica resta confinato lì.
Abbiamo tutti paura.
Stamattina ero in un ufficio pubblico, c’è stato del trambusto sulle scale e ho sentito qualcuno salire i gradini di corsa con passo pesante.
Mi è saltato il cuore in gola, mi aspettavo di girare l’angolo e vedermi un uomo bardato di nero col kalashnikov in spalla.
Un pensiero assurdo, è ovvio, ma è questo il terrorismo.
Ci cambia le abitudini, ci cambia il modo di pensare.
Ci guardiamo intorno in un luogo affollato pensando “dove potrei nascondermi se succedesse qualcosa?”.
E stanotte mio figlio maggiore mi entra nel lettone dicendo “ho avuto un incubo, ho sognato i terroristi”.
Non è mai successo prima.
“Accidenti, che cosa hai sognato?”
“Ho sognato che entravano in casa con i fucili”.
Io ero raggelata.
Che si risponde a una frase così?
“Ma no tesoro, stai tranquillo, a casa sei al sicuro! Mica entrano in casa, quelli. E poi abitiamo in culo al mondo, noi”, ho buttato lì.
Eppure sentivo di mentire: che ne so, io, di dove si è al sicuro? Ormai non so più nulla.

Intanto, insieme a questi pensieri così neri, è arrivato l’odio.
Altra costante.
L’odio verso i terroristi?
Magari!
Sapete che tra tutti i fiumi di parole ne ho lette pochissime verso i terroristi?
No, semmai si parla di “loro“. “Loro chi?” “quelli che vengono qui, non si integrano e ci vogliono far fuori“.
Chiaro, no? 
Loro… signùr.
Tra l’altro, c’è odio anche fra di “noi”.
I litigi che ho visto in questi giorni, sui social e fuori, non li vedevo da tempo.
Ho visto gente, che fino a 3 giorni fa viveva d’amore e d’accordo, scannarsi per una frase o un pensiero espresso su facebook o twitter.
Ho visto l’odio e il razzismo crescere e sbocciare su bocche che mai avrei pensato capaci di uscite tanto estreme.
Ho sentito anche la mia rabbia montare e crescere.
Nel mio caso, per uscite che reputo totalmente ignoranti.
Dall’altra parte dello schermo, per mie uscite considerate cieche e buoniste.
E’ un caos, un caos alimentato da paura, rabbia, odio, diffidenza.
E lo so che è sbagliato, lo so che così stanno vincendo loro.
Da dove ricominciare, si chiedeva Klarissa ieri.
Io inizio provando a non arrabbiarmi più, a non litigare più per opinioni divergenti su questo tema.
Liberté, egalité, fraternité, n’est pas?
E allora, che sia.
Poi, lavorerò sulla paura.
Che è istintiva, anche per chi, come me, non abita in posti “cruciali”, ma non deve riuscire ad avere il sopravvento, cambiando le nostre abitudini.
Voglio prenotare un week end in una capitale europea, così, per iniziare.
Eppure tentenno. Berlino? Mhhhh, guarda qui, hanno appeno detto che la Germania è un covo di foreign fighters. Vienna? pure l’Austria dicono.
Vabbè, Budapest.
Ma prima di tutto, dovrò imparare a mentire.
“Tranquillo, Mirtillo, qui siamo al sicuro”.
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Non ce la farò mai. Invece sì.

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19 Comments

  • Concordo in tutto, e anch'io inizio ad avere davvero paura. E penso a come sarà il mondo tra 10 anni e rabbrivisco. Ma non scrivere che hai paura di venire a Berlino!!!! Vieni!! Saluti da Berlino 🙂

  • Io guardavo mio figlio stamattina giocare tranquillo seduto sulla sua seggiolina e pensavo a come fare a proteggerlo…. Come faccio se rischiamo tutti e ovunque? E poi non solo dal terrorismo… Da tutto! Dai bulli, dalla deroga, dai pirati della strada, da chi fa male ai bambini, dalle malattie…
    Come ne faccio a proteggere la cosa più preziosa che ho? :,(

  • Nel 2012 vivevo a Dubai, ogni tanto vedevo i caccia passare sopra la mia testa…andavano a bombardare in Siria come alleati degli USA. Un collega (un bravo manager) di mio marito era siriano. A fine 2012 e' rientrato in patria, doveva tornare dalla sua famiglia e poi nessuno ha avuto mai piu' sue notizie, svanito…da allora ho seguito le notizie, l'evolversi della situazione per capire…ho visto le immagini dei bimbi morti ammassati uno accanto all'altro oltre un anno fa, ho letto delle carneficine che vengono fatte nei villaggi, donne e bambini sotterrati vivi…e i profughi…e tanto tanto altro…e adesso? attentato a Parigi. L'occidente si sveglia. Iniziano a diffondersi le foto di quei bimbi morti, le stesse foto di un anno fa..un attimino in ritardo, gridando all'orrore e attribuendole pure alla Francia..ecco, compare l'odio! un anno fa queste persone dov'erano? usano corpi di bambini per fini politici. Non solo, ho visto anche un video un cui alcuni musulmani esultano per gli attentati di Parigi. Tutto finto. Quel video e' stato girato in Pakistan, quei musulmani usultavano per la vittoria della loro squadra…chi me lo ha detto? un caro amico, ex collega di mio marito..pakistano. L'odio lo stiamo creando noi con le nostre stesse mani, con le buglie, l'attacco a Parigi e' stata la miccia ma il resto lo stiamo facendo tutto noi..

  • Ci guardiamo intorno in un luogo affollato pensando "dove potrei nascondermi se succedesse qualcosa?" – anche io ho questo pensiero, già da tempo e adesso ancora di più. Pensa che qualche giorno fa prima dell'attentato mi è passata per la mente l'idea di preparare uno zaino se ci fosse stata qualche emergenza di fuga notturna…è dai tempi delle scosse di terremoto in emilia che non ci penso. Ma cosa ti porti?? cosa puoi fare?? dove cavolo vai?? Anche io mi tranquillizzo pensando forse non siamo nemmeno un obiettivo come città…speriamo eh. Quindi per noi è inimmaginabile pensare come si sta in Siria, o in qualsiasi altro teatro di guerra. Per quanto ti sforzi con l'immaginazione, sarai sempre lontana dal comprendere veramente. E se abbiamo paura adesso noi figuriamoci… Ma bisogna sopravvivere, per loro soprattutto. Vivere come se il mondo non fosse un posto minaccioso, con prudenza, con intelligenza, ma continuando a pensare positivo, a pensare che non ci sono solo terroristi ma anche persone amiche. Il resto purtroppo è politica e lì gli attori sono troppo distanti da noi e agiscono con interessi diversi. Non far dilagare il razzismo tra di noi, non farne una questione di razza o religione, fare in modo che non riescano a trovare ancora terreno fertile in altri giovani che si uniscono a loro e si fanno saltare in aria con questo disprezzo totale per la vita altrui e loro. Perchè un ragazzo, dal viso di uno qualunque, di una famiglia qualunque che si fa saltare in aria per allah, per l'odio che ha dentro per l'occidente..è un fallimento anche nostro, vuol dire che non siamo riusciti a trasmettergli qualcosa di positivo sulla nostra società … (e come dargli torto a volte?) . Veramente…non ho altre idee… 🙁 i miei figli sono piccoli ancora e non fanno domande per fortuna…non saprei cosa dirgli…

    • hai perfettamente ragione. Io ci penso spesso a "loro", "loro" davvero, quelli che si sono fatti saltare in aria e che hanno ucciso guardando in faccia loro coetanei. Non mi capacito, che odio potevano avere? E' davvero possibile odiare tanto da uccidersi?

    • Ho letto il califfato del terrore molti mesi fa…ma non solo, penso che ci fossero anche degli articoli in rete, che raccontavano di donne occidentali, francesi o inglesi, con una istruzione e una vita normalissima come me e te, che si uniscono a loro. A quanto pare è possibile sì. Io il numero di telefono di Hollande per dirgli di non bombardare non ce l'ho, perciò a noi resta da fare altro…svegliarci, perchè abbiamo tutti gli strumenti per ottenere informazioni diverse e farci un'opinione critica su come vanno le cose (diversmente dalla bisnonna che ha 90 anni e guarda solo quello che gli dice la tv..lei strumenti ne ha pochi). E non diffondere più odio e razzismo… e insegnare bene ai nostri figli. Che si troveranno a raccogliere un mondo veramente messo male sotto ogni punto di vista…..

  • secondo me ai nostri paesi fa comodo che ogni tanto ci sia qualche attentato, perchè così ci dividono, creano più razzismo più divisione, e loro poi hanno la scusa per bombardare e prendersi il petrolio. in tutto questo noi che possiamo fare? chi ha una certa cultura (un minimo eh) chi riesce a informarsi su internet riesce a scoprire anche i trucchetti e a vedere altre verità, chi come gli anziani che guardano la tv e basta ricevono solo un tot di informazioni e chiaramente non possono che farsi l'opinione sbagliata che siano tutti terroristi e che noi siamo i buoni.

  • E comunque e' sbagliato pensare anche che questa sia una guerra tra occidente e oriente, tra cristiani e musulmani. Alcuni ce lo vogliono far credere perche' e' piu' semplice manipolare le menti delle persone verso il "nemico musulmano". Questa e' una guerra prima di tutto TRA musulmani in cui poi l'occidente ha ficcato il naso (per i propri interessi) complicando ulteriormente le cose…

    • Quello che mi spaventa tanto sono anche tutte queste notizie mrate a farci pensare determinate cose di questa situazione.Loro, i media, fanno distinzioni sui morti di serie A e serie B perché ci arrivano tante notizie meno o in secondo piano rispetto a quello che accade perché poi la routine riprende il sopravvento. La preoccupazione e il pericolo ci sono e ci sono da quel famoso 11 Settembre, credo, ma sono ignorante in materia. Ricordo che l'anno dopo dovevo andare a Roma per un concerto degli U2 tutti lo sconsigliavano ho preso metro,treno eravamo in uno stadio, abbiamo girato per il Vaticano…Ci eravamo già dimenticati, o comunque la vita era stata piu' forte. La guerra di oggi non è quella che abbiamo letto e studiato sui libri, è moderna pure questa c'è tranquillità per mesi poi quando non ci pensi piu' boom! Pero' è difficile guardare quegli esserini che abbiamo messo al mondo e non avere paura…

    • Hai ragione, è proprio allora che abbiamo capito che non siamo al sicuro, perchè se possono colpire 'il più forte' in casa sua..poi ce ne sono stati comunque altri, ma giustamente per noi la vita va avanti, anzi mi sento di godermela ancora di più proprio di fronte a questo senso di pericolo…perchè penso che se potesse chi è morto vorrebbe recuperare il tempo perso, le piccole gioie della vita. Allora io che ho questa fortuna, lo faccio. Ah non sentirti ignorante in materia…qui nessuno ha la verità in mano 🙁 però siamo furbe e le domande ce le facciamo eh, che non ci prendono più in giro. Ed è proprio per quegli esserini che cerchiamo di capirci di più anche. Perchè fanno paura i terroristi ma fanno paura anche i manipolatori….perchè vogliono metterci in pericolo anzichè difenderci? perchè vogliono dividerci? per governarci meglio

    • due figlie grandi…21 e 17 anni; con un biglietto in tasca per Londra per dopo Natale. Che faccio? ci sto pensando seriamente ed ho paura! So che sono grandi ,ma sono le mie bimbe e io per quattro giorni non dormirò; ma le lascierò andare perchè voglio che siano libere, curiose, entusiaste ed affamate di vita! Perchè non lascerò che ci tolgano la sete di vita, perchè le ho fatte per lasciarle andare avanti nel mondo, nella vita ; per lasciarle volare ….felici di farlo…

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