Quando la quotidianità cambia

C’era una volta una donna. Una donna come tante. Che decise di avere un figlio. Senza sapere bene cosa sarebbe cambiato. Perché ok, e i viaggi si rimandano, e la notte non si dorme, e il parrucchiere ciao, e il sesso che?, ecc ecc ecc.
Questa parte ce l’avevano spiegata, eh!
E anche bene. Le amiche.
Tu non puoi capire. Lui vuole farlo. Ti rendi conto? Vuole FARLO!
Le mamme.
Eeeeeh, non penserai mica di fare la vita di prima, tutti questi viaggi? Ahahahah (risata satanica).
Pure la collega.
Madonna, ma ci hai pensato bene? Non è a te che piace dormire fino a mezzogiorno?
Insomma, eravamo preparate. Ok, ci speravamo, nella botta di culo. Però era tutto previsto nel pacchetto mediobaby.
Ma ci sono un sacco di cose che nessuno ci ha mai detto. Che le amiche si son dimenticate. Le mamme e le suocere hanno omesso. Le colleghe si son guardate bene dal dire.
‘Ste stronze!

Per esempio.

Vi avevano mai detto che non sareste più riuscite a cagare in pace, sole?
O che, invece, vi sareste inventate la cacca più lunga del mondo per chiudervi in bagno 5 minuti? (Perché in genere si caga in 1 e 10 secondi, no?)
E vi avevano detto che quando partorite vi si lacera la patata e magari pure altro e che i punti prudono e che le emorroidi possono essere anche peggio?
Ma va’, chissene! Son dettagli!
E invece che avreste girato per la casa con le tette al vento grondanti latte (se non altro, tipo sangue), senza alcun pudore, mostrandovi a Gino il postino come a vostro suocero nemmeno foste la più scaltra delle starlette in topless?
Vi avevano detto che avreste raccontato ogni dettaglio di parto, pannolini ripieni di cacca, digestione e vomiti, malattie, fino ad arrivare alla noia infinita dei tredicimila progressi al giorno di vostro figlio?
O anche che quelle tette di cui sopra sarebbero diventate una comoda sciarpa con cui riscaldarvi nelle lunghe sere di inverno?
Vi avevano detto che sareste uscite con la maglia sporca di vomito perché tanto rivomita subito dopo e mi sono appena cambiata e insomma devo andare solo a fare la spesa?
O ancora che con la minigonna e i tacchi  un tendone da circo?
E che avreste dovuto cucinare dodici tipi di cena diversi, e addirittura imparare quella specie di formula chimica per fare il brodo vegetale che io boh, ancora son lì che mi chiedo perché?
Che avreste assaggiato un omogeneizzato.
Che per fare una doccia tranquille avreste solo potuto che so, farvi ricoverare in ospedale.
Che avreste ceduto a iPad sempre e comunque, allattamento a richiesta di chiunque, casa tappezzata di Elsa e Peppa Pig.
PEPPA PIG.
Insomma, ci hanno nascosto tutto.
Ma voi alle future mamme ditelo, eh, che l’odorino di pannolino di neonato non vi dispiace nemmeno troppo!
More from 50sfumaturedimamma

Come ti faccio arrabbiare la mamma

Share this...FacebookPinterestTwitterLinkedinemailIn questi anni abbiamo riso e scherzato su tanti aspetti della...
Read More

11 Comments

  • Ahahahah casca giusto a fagiolo in giorni di pustole da varicella. PERO' io e il marito abbiamo appena prenotato un viaggetto DA SOLI a Los Angeles per un matrimonio. La vita ad un certo punto ricomincia (fino a quando non arriva il secondo…). Baci baci

    • Ah, sticazzi! Io non ho mai fatto viaggi in coppia senza figli (ma ne ho fatti due da sola, uno ad Amsterdam e uno a Londra mentre erano dalla nonna, e uno con un'amica, a Berlino, mentre erano col papà), ma certo che la vita ricomincia! E ricomincia anche con loro! Prossima tappa: NYC!

  • no, l'omogeneizzato mai assaggiato. e comunque poi arriva un momento in cui vi il giro di boa. e capita quando finalmente vanno da un amichetto senza che tu sia necessariamente presente, o far sport. e allora sei a casa da sola. e potresti fare anche solo una decente doccia ma sei lì a chiederti "cosa faccio?". ma solo la prima volta eh…

  • Con il primo mi era fatta scorta di libri convinta che avrei avuto taaaanto tempo x leggere…..come no! Credo di non averli ancora finiti (e mo' arriva il secondo).
    Il bagno promiscuo diventa tale solo quando ci devo andare io 'tacciloro e puntualmente partone anche le domande "maaaammaaaaa perché te cosi o colá?" Poi si aggiunge il Socio che cerca di liberarmi dalla cozza con l' unico risultato di far inviperire il suddetto mitile e farmi smadonnare pure in quei trenta secondi di pit-stop.

  • Queste cose sono il meno. Per me è stato l'impatto emotivo, tipo tsunami, la preoccupazione per ogni bambino sulla faccia della terra, la sensazione di essere indispensabile per qualcun altro (non utile, o gradita. Proprio indispensabile). E per sempre (o quasi) nn avendo a chi lasciarli per più di un'ora (la baby sitter va bene per una pizza, nn certo per un week end di coppia). Ecco, di questo nn mi rendevo conto.

  • Io ho evitato di chiedere qualunque cosa riguardasse parto, maternità e affini… ho preferito una beata ignoranza…
    E ora che aspetto il secondo mi chiedo come farò ad arrivare alle 40 settimane sapendo cosa potrebbe succedere 😛

    Amelie

Rispondi a Anonimo Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.