Bambini testardi

Quando leggerete questo post, non avrò più un bambino testardo.
Lo avrò infilato nella Ruota degli esposti, in qualche modo riuscirò a farcelo entrare questo insopportabile mostro.

E prima di strabuzzare gli occhi, state 24 ore con mio figlio.

Lui non è testardo, è La Testardaggine.
E’ l’Immutabilità, l’Inamovibilità.
E’, soprattutto, il Bastiancontrario.

Qualsiasi cosa gli diciate di fare, non la farà.
Ovviamente non farà quello che non vuole fare: riordinare i giochi, vestirsi, lavarsi, qualsiasi cosa si debba normalmente fare.

Ma il problema grosso, grossissimo, insormontabile, è che lui non fa, per principio, qualsiasi cosa gli  si chieda.

Se gli chiedessi di mangiare un cucchiaio di nutella, rifiuterebbe, per dire.

Ieri siamo stati a prendere un gelato.
Mi distraggo 30 secondi per rispondere ad un messaggio e me lo trovo bagnato da capo a piedi. Non so bene come, visto che “apparentemente” si lavava le mani alla fontana.
Pare si divertisse a tappare il buco del rubinetto, ed ovviamente non si è fermato nemmeno quando hanno iniziato a gocciolargli pure le mutande.
Era appena uscito dalla doccia, vestiti puliti, capelli puliti, dovevamo anche andare al supermercato, e lui  lì, serafico e grondante acqua, non faceva una piega.
Mirtillo almeno ci è finito dentro solo con le scarpe, ordinaria amministrazione.

Bene, torniamo a casa, io -leggermente scazzata-, gli dico di fiondarsi in bagno a cambiarsi.
Niente.
Gli dico di non aspettarsi che lo faccia io.
Niente.
Gli dico che se non si cambia non gli faccio la cena.
“E io non ceno, meglio”.
Lo chiudo in camera e “ci resti fino a che non ti cambi e metti ad asciugare i vestiti”.
Dopo 10 minuti apro perchè ho paura mi caschi dalla finestra.
Lo chiama il padre al telefono minacciando le peggio cose.
Che ve lo dico a fare.

Dopo un’ora era ancora lì, fradicio.

Potrei fare qualsiasi cosa, anche menarlo, ma piuttosto che “obbedire” si fa ammazzare.

Che per carità, pure io ero della stessa pasta, ma Santo Dio, almeno contestavo e rifiutavo le richieste che consideravo sceme, inutili, sbagliate.

Questa Scorza di Mulo, le richieste fatte con un po’ di severità non le asseconderà MAI.

Spero gli capitino maestre con le palle, altrimenti aiuto.

Lo so che vanno presi in modo diverso, che va aggirato l’ostacolo, che bla bla, ma avere un figlio così è dura, durissima.
Io rischio una sincope quasi ogni giorno.
Perchè non si tratta di sopportare urla, capricci, le solite cose: a quelle siamo vaccinate tutte.

Qui si tratta di sopravvivenza, e di non poter nemmeno educare: non riordina, non si veste, non si alza, non mangia, non fa niente se non lo si prende nel giusto modo, cioè con il sorriso soave e convincendolo che è un’idea sua.
Ma non è che si ha sempre a disposizione un’ora e tanta pazienza, tanta calma, tanta inventiva solo per far raccogliere una maglia dal pavimento.

Se avete consigli miracolosi, fatemi sapere.
Se siete nella stessa me barca, pure.

Io intanto mi preparo psicologicamente alla crisi di stasera: sarà per la cena? Per la caramella? Per il pigiama?

Chi vivrà vedrà….

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