Centri estivi, istruzioni per l’uso

Sì lo so, ‘sta cosa delle colonie estive mi ossessiona.

Ma non abbastanza, visto che ogni santissimo anno arrivo a giugno senza aver ancora organizzato i luuunghi mesi estivi dei pargoli.
Ora, che per me le vacanze siano troppo lunghe, ve l’ho già detto.
Ma non è sempre così.
In questo preciso istante, infatti, sta andando di merda.
Il lavoro non accenna a diminuire, la mia stanchezza invece, guarda un po’, aumenta, manca ancora un mese alle mie vacanze e io sono semplicemente isterica.
Qui da me, fortunatamente, ci sarebbero davvero molte attività interessanti. Ve ne ho già accennato, comunque potevo scegliere tra una settimana in giro per rifugi montani, dormendo fuori (Mirtillo manco parlarne), corso di roccia sempre a zonzo per il Trentino, sup surfing sul lago, vela sempre sul lago, oltre alle classiche, GREST parrocchiali, prova lo sport, asilo nel bosco in fattorie didattiche.
Peccato che son tutte divise tra materna ed elementari, sono in luoghi diversissimi tra loro e spesso finiscono alle 17, complicando non poco la vita di chi lavora e NON ha un part time.
La colonia sul lago, alla fine è stata una meraviglia. Educatori bravissimi, c’era in concomitanza una colonia di ragazzi disabili e i due gruppi si fondevano e interagivano, erano sempre in movimento, sono davvero entusiasta. Ma da luglio avevo il piccoletto da posizionare, e l’unica colonia per lui era un prolungamento della materna, in città, al caldo e non mi garbava, nonostante le educatrici siano fantastiche.
Ho quindi optato per una colonia privata presso la piscina comunale.
L’anno scorso avevano fatto lì una settimana, a me non aveva fatto una buona impressione, ma loro non si erano lamentati.
Grave, gravissimo errore non fidarsi dell’intuito.
I bimbi vengono “consegnati”, ma dovrei dire confinati, al secondo piano della piscina: un corridoio torrido, e restano lì anche un paio d’ore.
Gli animatori sono dei ragazzetti incapaci, che a quanto mi dicono minacciano continuamente i bimbi di punizioni, che attuano, poi, lasciando i bimbi seduti su una sedia in castigo.
Pranzo al sacco, peccato non ci sia un frigo, quindi pasta, panini ecc restano nello zaino a 40 gradi per tutta la mattina.
Un’ora di corso di nuoto la mattina, poi se c’è bello un po’ di giochi liberi sempre nell’acqua. Se c’è brutto si fanno i turni e restano nel corridoio-lager.
Il peggio è il pomeriggio: non c’era scritto nel programma, ma vengono portati, subito dopo pranzo, quindi alle 13.30, nella palestra di una scuola, 40 gradi pure lì. E se ne stanno lì per 4 ore, per qualche mezz’ora con giochi organizzati, che poi, sostanzialmente, diventano “arrangiatevi purché restiate vivi”.
Il che vuol dire che i più piccini stanno tutto il tempo seduti per terra a guardare i grandi.
Quando arrivo e trovo Tondino seduto da solo per terra a far niente mi spezza il cuore.
No, non ho ancora fatto una strage perchè volevo dare il beneficio del dubbio e sopratutto voglio decidere cosa fare per l’ultima settimana di luglio.
La prossima, per fortuna, sono dai nonni, ma l’ultima di luglio sarebbero di nuovo lì, ma io proprio non ce la faccio a pensarli lì dentro. Come buttare 350 euro nel gabinetto….
Ecco, se e quando toccherà a voi vi consiglio di informarvi per bene, sentite i genitori di altri bimbi e chiedete informazioni, non fate come la sottoscritta che aspetta sempre l’ultimo secondo.
E ricordate: se pochi giorni prima c’è posto, gatta ci cova.
A dire il vero c’era posto anche a sup surfing, ma solo perchè i genitori son cacasotto e non volevano sapere i figli in mezzo al lago.
Se poi avete consigli per affrontare la cosa senza finire in galera, ve ne sono grata.
Ci sarà una connessione internet dietro le sbarre? Altrimenti ciao eh, vi ho voluto bene.
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