E alla fine sei diventata grande

È successo, mentre ero impegnata a chiedere al tempo di passare.
Mentre contavo le notti in cui speravo non ti svegliassi, o quelle in cui fingevo di non sentirti mentre mi chiamavi.
È passato mentre mi chiedevo come saresti stata, mentre ti vedevo crescere tanto diversa da me, mentre mi rimproveravo perché non eri come avrei voluto e questo no, una buona mamma non dovrebbe mai pensarlo.
Ho visto i tuoi capelli cambiare di colore, le tue unghie farsi sempre più corte e rosicchiate, i tuoi occhi diventare sempre più grandi e lucenti, le tue gambe allungarsi, il tuo modo di tenere le cose più sicuro.
Ti ho ascoltata mescolare lingue e idee, ti ho osservata amare dei pupazzi morbidi con cui dormi da sempre.
Tante volte mi sono chiesta quante volte avessi sbagliato, con te.
Ti ho allattata ad orari, avrei dovuto farlo a richiesta.
Ti ho svezzata libera, avrei dovuto darti delle regole.
Ti ho lasciata piangere, sarei dovuta correre ad abbracciarti.
Sono passate le stagioni, come passarono tutte in un giorno quel gennaio del 2010: neve, pioggia, sole, foglie che cadono. Ventiquattro. Abbiamo guardato ventiquattro stagioni insieme. Siamo passate dall’autunno all’estate così, perché dove viviamo adesso non esiste altro. Tu che sogni la neve, che adori le foglie cadere. 
Ti chiamavo occhi di luna perché i tuoi occhi al mattino sorridevano e brillavano. Poi non sei più stata piccina picciò, e la mattina hai iniziato a brontolare. E io ad arrabbiarmi.
Ti ho guardata mentre sceglievi il tuo colore preferito, la tua migliore amica, il cartone alla tv, il libro da leggere.
Ti ho guardata imparare a camminare, ti ho lasciata cadere senza rialzarti. Hai camminato a quasi 13 mesi, mentre pareva che tutti già camminassero.
Ti ho ascoltata dire le prime parole, e dirne di più solo a tre anni, per di più in francese.
Volevo che il tempo passasse per scoprire com’eri.
Volevo che i tuoi passi si trasformassero in corsa, la corsa in equilibrio, l’equilibrio in eleganza.
Volevo che le tue parole storpie diventassero frasi, e poi congiuntivi, e poi nuove lingue.
Volevo che le tue manine paffute si trasformassero in dita lunghe e delicate, non più sporche di cibo ma pronte ad accarezzare.
Volevo che le tue lacrime diventassero domande, risate, sorrisi.
Volevo che i tuoi limiti fossero la tua forza.
Volevo che fossi indipendente.
E sei diventata grande.
Mentre osservavo passare il tempo cercando una bambina grande, la bambina è cresciuta diventando semplicemente se stessa.
Con un’eleganza che non è mai arrivata, ma che metti tutta quando fai i tuoi passetti di danza.
Con la tua parlantina incredibile, ormai in tre lingue, e senza congiuntivi.
Con le tue manine sì meno paffute, ma con le unghie rosicchiate e sempre sporche.
Con le tue risposte taglienti e antipatiche. E le lacrime, quelle ci sono sempre.
Con il tuo sorriso, che non manca mai, nemmeno quando ti fanno male.
Senza limiti, perché tu non ne hai.
Ti ho vista con gli occhi degli altri. Ti ho guardata imparare a leggere e scrivere, ti ho osservata integrarti in una nuova classe, in un nuovo paese. Ti ho vista raccontare seria le cose che ti racconto io. Ti ho vista salvare gli scarafaggi.
Perché mentre io osservavo il tempo passare cercando una bambina grande, la mia grande bambina era sempre stata lì.
E adesso che l’ho trovata, il tempo non lo osserveremo più, ma lo vivremo, insieme.
Buona nuova avventura, amore mio.
Non potevo sperare in niente di meglio.
PS E meno male tua sorella non sa leggere.
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15 Comments

  • Mi sono commossa… sarà che ho 2 bimbe anche io.. .sarà che la grande, I. mi sta crescendo sotto il naso proprio come la P1 per te….
    Crescono in fretta… e mentre tu sogni una notte senza pianti o risvegli, te le ritrovi lì ormai grandi…

  • Dovrebbero dirtelo!
    Quelle mamme che s'impegnano a romperti i co co quando all'allatti tua figlia, ecco cosa dovrebbero dire!
    Invece di fare le maestrina dovrebbero avvisare le altre neo mamme di tenersela un minuto in più in braccio, di coccolarla e di renderla indipendente ma senza fretta..
    Che poi il tempo non torna più, che sì ci saranno momenti ugualmente belli, ma la verità è che a quel punto tua figlia è un pò meno tua e più figlia del mondo.
    Mi sforzerò , mi torturerò per la sua libertà, ma già da ora pensarci mi crea un scompiglio al cuore..

  • "Non eri come avrei voluto" di una bambina di meno di 6 anni…
    Piangevi e facevo finta di non sentirti…
    L'eleganza che non é mai arrivata!! Noto una costante nel rilevare sempre la mancanza di eleganza in post e foto. Spero che nemmeno lei legga ció da bambina non solo la sorella. Clara

    • Che cattiveria!
      Ciclo!?!
      Sono pochi mesi che leggo questo blog ma tutte le volte che ho letto Anya scrivere di sua figlia ho letto di una madre che si mette in discussione.
      E perchè poi? Il fatto che i figli abbiano una parte del nostro DNA non fa di loro automaticamente persone a noi più affini.
      Loro hanno solo bisogno di tempo per inquadrarsi e gestirsi a vicenda.
      Io e mia madre ci abbiamo messo 28 anni, con la stessa identica situazione di Anya, solo che la mia non si metteva mai in discussione, io ero la pecorella nera.
      E forse per loro due è arrivato quel momento..

      "Non potevo sperare in niente di meglio" lo scrive alla fine, vedo che c'è sempre qualcuno che per la troppa fretta salta i pezzi da leggere.

      Forse non sono io a dover difendere nessuno, può benissimo farlo da sola, però credo che obbiettivamente i figli siano pieni di difetti e loro ci sembrano sempre perfetti, perchè una madre che invece li nota ed è sincera diventa un mostro?

    • Cara Alice non so se Klarissa Morna e Anya si sono accorte che sei sempre tu a commentare sotto diversi nomi ma immagino di sì dato che non ti rispondono mai. Ma basta incrociare i dati di accesso e fanno due più due. Invece di stare qui a infamare e esprimere il tuo punto di vista sempre acido e cattivo e di cercare di far litigare la gente su questo blog (in fondo sei andata ad infamare anche chi commenta criticando scelte di vita e andandoci giù pesante) io ti consiglio di farti una vita e di smettere di rosicare in questo modo, qui e su Instagram e non solo sul loro profilo. Chissà come mai su Facebook non ti si legge mai. Ma almeno dei figli ce li hai? Perché a me pare di no. Con affetto una tua amica anonima come te che si sa mai poi diventi anche mia stalker sai

  • Mi stanno scendendo le lacrime….questa volta non dal ridere ma dalla profondità di questi pensieri, che sono anche i miei…e vederli scritti nero su bianco fa un certo effetto.
    Mia figlia ha quasi 10 anni e nonostante non mi sia persa niente di ciò che ha fatto ho la sensazione che mi sia sfuggita di mano, tanto è cresciuta in fretta.
    Lo dico sempre….siete grandi!!!!
    Ari

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