Sono stata una bambina annoiata. Ed ero felice

È difficile spiegare alle mie figlie il gusto che provavo nel correre tra gli ulivi, rincorsa dai cani. Sono cresciuta come figlia unica, avendo un fratello più grande di me di 12 anni, andatosene di casa molto presto. Per me la vita era una: da sola. La tv trasmetteva i cartoni animati solo alle 16, e Bim Bum Bam per me era il momento più bello della giornata. 
La merenda era solo una, e poteva essere la focaccia – la schiacciata, dovrei riprendere a parlare toscano – con la mortadella, oppure il pane – la bozza, rigorosamente – con la Nutella. 
I viaggi in auto erano noiosissimi, senza cintura di sicurezza e con il fumo di sigaretta. Mia mamma non lavorava, era sempre a mia disposizione, ma io dovevo occuparmi da sola. Il massimo era quando invitavamo qualcuno, perché finalmente avevo un’amica (o un amico, era lo stesso) per giocare. Avevo pochi giochi, un Indovina Chi che usavo da sola, e le Barbie, le mie adorate Barbie. 

La Famiglia Cuore, che mi stava sulle palle per via del film Da Grande che odiavo profondamente. 

Le domeniche erano lunghe, passate a casa di mia nonna che aveva 80 anni più di me. Ascoltavo le chiacchiere dei matti del paese, le lamentele degli anziani, gli infiniti pranzi, le discussioni di politica tra uomini. E non dicevo niente, ero abituata così. 
Ero attratta da tutto ciò che vedevo intorno a me. Dal dito a uncino di mia nonna, dalle formiche che trasportavano bricioline sul prato, dalla reazione del cane quando annaffiavo con la canna (sistola, direi). Mi arrampicavo sugli alberi, quando ero all’aperto, creavo delle vere e proprie fiction tra Barbie quando ero al chiuso, da sola. Non portavo mai giochi per andare in campagna, avevo tutto quello che mi serviva nella natura. Mi tuffavo in piscina da sola, a 4 anni andavo senza rotelle e mi sembrava di poter fare tutto. Anche se le merendine in casa mia non entravano mai.
Ero felice. Libera, indipendente, capace di provare una sensazione di benessere continua, sognando a occhi aperti e inventandomi sempre storie nuove con quello che avevo a disposizione. 
Ero quella che probabilmente oggi si definirebbe una bambina strana. Una bambina che si accontenta di tre giochi in croce, che passa ore a correre sola tra i prati, che prova gioia pura per un’altalena o per un ruscello coi suoi girini. 
Cerco di spiegare alle mie figlie com’era la mia infanzia, e la frase che mi fa arrabbiare di più in assoluto è “mi annoio”. 
La televisione offre cartoni 24 ore al giorno. VENTIQUATTRO! 
I giochi, che pur mi sembrano pochi, quelli delle mie figlie, sono almeno dieci volte quelli che avevo io. 
I viaggi?
Il cibo?
I ristoranti?
I giardini, gli intrattenimenti al ristorante, la baby dance, gli zaini personalizzati, gli astucci strafighi (avevo una cartoleria sotto casa, passavo i pomeriggi a sognare quegli astucci che mia mamma non mi comprava mai), i braccialettini (manco quello del vucumprà), le torte a tre piani (com’era buono il millefoglie della Cameo?? Lo fanno ancora??)… Niente sembra mai bastare. 
Perché bastano quei cinque minuti di calma, di pausa, di NIENTE, ed ecco che la frase arriva:
MI ANNOIO. 
E io inevitabilmente ripenso al grande piacere che provavo nell’ascoltare il canto delle cicale distesa all’ombra di un susino. 
E di come questo, oggi, mi faccia sentire in pace con me stessa ovunque sia. 
E i nostri figli, saranno mai felici? 
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15 Comments

  • Io invece avevo due fratelli, quindi non so' se è mai capitato un lungo pomeriggio estivo da sola. Si stava tanto fuori e si giocava sempre. Si giocava con tutto e potevamo passare le ore in riva al torrente in estate a in casa con i soldatini.
    Io con i miei bimbi ho replicato molto questo offrire "poco" in termine materiale, non mi sono mai mossa da casa con le borsate di giochi, colori, libri.. In spiaggia cerchiamo quella libera, deserta e un po' selvaggia, in montagna idem, animazione la ignoriamo.. e devo dire che la grande ha questa capacità di perdersi, sognare, fantasticare, giocare sempre..e sono molto serena quando la vedo così, capace di trovare interesse in se' stessa e in quello che la circonda. Magari è presto ma in 5 anni mai l'ho sentita dire "mi annoio, cosa faccio?" Tanto credo faccia il carattere, ma condivido la tua riflessione e offrire sempre troppo non lascia lo spazio e la voglia ai bambini per poter scoprire da soli quante meravigliose risorse hanno.

  • Condivido in pieno. Mio figlio si annoia se non ha la playstation,pur avendo mille mila libri,giochi,programmi televisivi. Ha due fratelli grandi e vorrebbe essere libero come loro,ma poi in realtà vuole solo stare a tormentarli pretendendo che tutti giochino con lui. All'ovvio rifiuto parte il mantra …

  • Io noto che molti bambini di oggi hanno zero fantasia. La figlia di un mio amico se quando è sola non guarda la tv o non usa il tablet si sente persa. E se è obbligata a giocare tiene in mano la Barbie senza fare nient'altro. Io sconvolta! Passavo pomeriggi interi a inventare storie con tutte le Barbie che avevo. Io a 30 anni mi meraviglio ancora a vedere il mare da un anno all'altro, i fuochi d'artificio, la neve, le vacanze…. A questi bambini di oggi (non tutti x fortuna) scivola tutto addosso come se nulla le entusiasmasse. Che tristezza!

  • Vivevo in un condominio ed ero la più grabde dei 9 bambini che ci abitavano quindi passavo molto tempo in cortile con loro mentre i miei lavoravano (siiii!! Avevo solo sei sette anni e stavo a casa il pomeriggio da sola! Impensabile oggi…) e questa è l'unica differenza che trovo con il tuo post, poi potrei averlo scritto io, parlando di me e dei miei figli….

  • Anch'io tanto sola e se c'era compagnia, erano adulti. A dirla così sembro la piccola fiammiferaia, ma non è stata male. La lettura mi ha portato ovunque, la fantasia mi faceva giocare per ore con le due Barbie che avevo, a forza di ascoltare i grandi parlare, molte cose mi hanno incuriosito. I miei figli, per ora, si divertono veramente con poco. Speriamo duri!

  • Quanto hai ragione!!!!!! Quante ore passate a giocare da sola (gli amici li avevo e tanti ma a volte era proprio lo starsene per i fatti miei che mi piaceva!) il problema è che oggi i bambini sono talmente strapieni di attività e stimoli che nei 5 minuti che non hanno nulla da fare si sentono spaesati!

  • mi ha colpito molto una cosa del tuo post: mia mamma non lavorava ma io dovevo occuparmi da sola. ecco, anche per me era così. non si usava giocare insieme o stare sempre insieme nella stessa stanza. oggi i miei figli quando ci sono mi torturano. e se non diamo retta ci fanno sentire in colpa. oppure chiedono di vedere la televisione/tablet etc (i miei ormai sono grandini). perchè?

  • Ho una sorella più piccola di me di tre anni e insieme abbiamo giocato per forza o per piacere, ma rimprovero sempre ai miei di non aver passato del tempo con noi, di non aver mai fatto niente insieme. Tutto quello che mia mamma faceva "per noi" era in realtà per sé stessa (pomposi vestiti cuciti a mano, teatrino dei burattini delicatisssssimo….) anche noi di giochi non ne avevamo molti, o meglio forse si, ma in confronto ad altri bambini no. La sola cosa che mi piaceva da matti era isolarmi e leggere, ma con mia sorella ne abbiamo inventati di ogni. Se pero andavamo dalla mamma a chiedere di giocare con noi la rispsta era sempre "non posso" o "giocate da sole" sottintendendo "che ho fatto a fare due figli ae poi devo giocare io?"
    Capisco cosa intendi col tuo ricordo ma forse oggi lo vivi così…magari da bambina avrai detto anche tu "mi annoio" é tua mamma o tua nonna ti avranno detto vai a rincorrere il cane. Una volta i genitori non ci dedicavano tempo e io di questo me ne rammarico molto credo sia una cosa che debba coesistere….certo non per sempre!
    arriva un'età in cui devono giocare ANCHE da soli e arrangiarsi un pochino.
    Comunque a me piace da morire giocare con loro! Ballare dopo cena, leggere tutti insieme, inventarsi qualcosa…ecco l'unica cosa che davvero davvero mi tortura é il lego….menomale che c'è papino 😉
    Oddio sembro petulante e rompi…ho capito il senso del tuo articolo però 😆 e diciamo che sono d'accordo solo in parte
    Cmq grandissima mi mancava di sentire Sistola e schiacciata!!!

  • Ho una sorella più piccola di me di tre anni e insieme abbiamo giocato per forza o per piacere, ma rimprovero sempre ai miei di non aver passato del tempo con noi, di non aver mai fatto niente insieme. Tutto quello che mia mamma faceva "per noi" era in realtà per sé stessa (pomposi vestiti cuciti a mano, teatrino dei burattini delicatisssssimo….) anche noi di giochi non ne avevamo molti, o meglio forse si, ma in confronto ad altri bambini no. La sola cosa che mi piaceva da matti era isolarmi e leggere, ma con mia sorella ne abbiamo inventati di ogni. Se pero andavamo dalla mamma a chiedere di giocare con noi la rispsta era sempre "non posso" o "giocate da sole" sottintendendo "che ho fatto a fare due figli ae poi devo giocare io?"
    Capisco cosa intendi col tuo ricordo ma forse oggi lo vivi così…magari da bambina avrai detto anche tu "mi annoio" é tua mamma o tua nonna ti avranno detto vai a rincorrere il cane. Una volta i genitori non ci dedicavano tempo e io di questo me ne rammarico molto credo sia una cosa che debba coesistere….certo non per sempre!
    arriva un'età in cui devono giocare ANCHE da soli e arrangiarsi un pochino.
    Comunque a me piace da morire giocare con loro! Ballare dopo cena, leggere tutti insieme, inventarsi qualcosa…ecco l'unica cosa che davvero davvero mi tortura é il lego….menomale che c'è papino 😉
    Oddio sembro petulante e rompi…ho capito il senso del tuo articolo però 😆 e diciamo che sono d'accordo solo in parte
    Cmq grandissima mi mancava di sentire Sistola e schiacciata!!!

  • Anche io ho la sensazione che molti dei nostri ricordi d'infanzia siano distorti dalla lente del tempo. Certo mediamente eravamo bambino più "soli" (nel senso che gli adulti stavano meno con noi) e forse più autonomi,a guardando me stessa e i miei coetanei intorno a me mi dico "bah, siamo certi che fosse un gran modello educativo"?. I nostri figli hanno molte (troppe) cose, e molta (ma nn so se è troppa, certo se è quella giusta) attenzione. Vedremo che adulti saranno (e come si ricorderanno la loro infanzia) ma io sono ottimista dai…

  • Avevo un frAtello più grande e una sorellina più piccola. Differenza da entrambi due anni.
    Noi soli non lo siamo mai stati però a volte si formava il duo e il terzo si arrangiava.
    Non ho ricordi de miei genitori che giocavano con noi e infatti mi fa impressione quando si fanno fare di ogni dalla mia piccola treenne.
    Noi venivamo lasciati liberi nel cortile del nostro palazzo insieme a tutti gli altri bimbi con la serenità che non poteva succederci niente di grave, poi alle 6 arrivavano gli urli dei vari genitori dalle finestre..
    Se lo fai ora ti denunciano per abbandono.
    E i cartoni in pigiama sul pavimento davanti alla TV prima di andare a letto alle 8!!!! Un utopia per mè oggi!
    Comunque. Mia figlia ha tutto, può giocare con tutto, ci sono dei momenti dove io non posso/voglio starle dietro e a quel punto la vedo super autonoma, se la spio scopro cose nuove. Ovvio non sai come ti ritrovi il soggiorno e poi si passa mezz'ora a riordinare tutto, però abbiamo avuto entrambe ciò che ci serviva.

  • i bambini di oggi hanno la sfortuna di avere la tv 24 ore su 24 e il tablet
    il mio non gioca e non legge niente da solo. Se non ci sono amici tablet o tv

  • Mi ero persa questo vecchio post ma commento volentieri.. mah Anya non so… penso che il tempo distorca anche i ricordi e ci faccia vedere le cose più positive di quello che in realtà erano. Anche tu da bambina avrai detto che ti annoiavi a volte, e tua mamma ti avrà magari detto “vai a giocare col cane” o “inventati qualcosa”. Io capisco quello che racconti, perchè anche io sono cresciuta così come descrivi, ma siamo sicuri che fosse un gran modello educativo? A me non pare un gran esempio il genitore che sta a casa ma non gioca mai con i figli. Poi ovvio non dico di stare appiccicati 24 ore su 24, ma insomma, una via di mezzo. Io sono cresciuta figlia unica, con i nonni che avevano 75 anni più di me (i miei lavoravano entrambi quindi il pomeriggio dopo la scuola stavo a casa dei nonni), e mi annoiavo da morire. Non sopportavo quelle ore infinite da sola, con nonni che, per quante bravissime persone, erano lontani anni da luce da me, e anche molto limitati nell’inventiva (per carità era tutta un’altra generazione e non era nemmeno colpa loro), soprattutto in estate era una tortura. Ho dei ricordi orribili di quei lunghissimi mesi estivi a non far nulla, ogni anno a maggio mi veniva l’angoscia e sono arrivata durante l’infanzia ad odiare l’estate, che sarebbe dovuta essere invece il periodo più bello della mia infanzia. A parte le 2 settimane di ferie con i miei, poi stavo i restanti 2 mesi e mezzo a rompermi le palle a casa dei nonni. Penso che avrei dato qualsiasi cosa per avere le estati organizzate che hanno i nostri bambini oggi, tra centri estivi, attività etc.. da ragazzina avevo giurato a me stessa che mai e poi mai avrei fatto passare delle estati così ad un eventuale figlio in futuro. Poi certo non approvo il tablet messo in mano ad un 4enne o la tv accesa tutto il giorno e i figli piazzati lì davanti…

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