Ma perché le mamme sono sempre incazzate?

Siamo circondate da esseri asociali e incazzati con chiunque, soprattutto coi simili.
Chi?

Le mamme.

E lo sono dal vivo, figurarsi sui social!

Non c’è essere umano che mi incuta più timore su Facebook di una madre.

Dopo i vegani.
Dopo i grillini.
Dopo Salvini.
Dopo gli antivaccinisti.

Vabbè, insomma, dopo un po’ di gente.

Vai a prendere il bambino all’asilo o a scuola?

Sia mai che ti scappi un saluto o un sorriso.
Ferma! Non osare!
L’occhiale scuro regna sovrano. E che sia calato sugli occhi.
Il telefonino sempre in mano o all’orecchio.
Tutte sempre di corsa, anche quando non si deve più correre da nessuna parte.

Ti tocca andare coi bambini al parco?

Regola numero uno: fatti i cazzi tuoi.
Non salutare, non attaccare bottone, non esprimere un pensiero o un’opinione.
Non pensare nemmeno, sia mai che qualcuna possa leggerti nel pensiero.

E per essere sicura che fili tutto liscio, insegna a tuo figlio a fare altrettanto.

Se parla con qualcuno: non disturbare!!
Ma non si chiamava dialogo?
Se offre la merenda a qualcuno: non farlo!
Perché insegnare la condivisione e la generosità? Che sarebbe coerente, se poi non le pretendessimo a domanda.
Se ha una discussione con qualche bambio: portalo via!
Ma non dovrebbe imparare a cavarsela da solo?

Sei obbligata ad accompagnare i bambini a una festa?

Lascialo e fuggi.
Prima che qualcuno possa rivolgerti parola.
Prima che qualcuno osi salutarti.
Prima che tu debba restare perché te lo chiede qualcuno.

Partecipi a una discussione su Facebook?

Mi raccomando, la vera madre, attacca alla giugulare.

No, non confrontarti in maniera pacata: offendi, insulta, screenshotta – ché può sempre servire – e insinua.

E per essere certa che nessuno attacchi te, tu fallo subito e con tanti punti esclamativi o di domanda, meglio se tuti insieme e alternati.

Ora…io sono sempre stata abbastanza stronza, lo ammetto, non sono la mamma del dado Star, non giro col sorriso a 56 denti, non abito su Mielelandia e il mio modo di esprimermi non è esattamente cuoricioso e glitterato, ma persino io noto che la maggior parte delle madri sono più incazzate del mio gatto quando l’ho castrato.

Ma perché?

Perché tanta incazzatura da non essere in grado di sostenere una conversazione senza morti né feriti?

Forse che non siamo capaci di rapportarci con donne che siano madri perché ci sentiamo giudicate o in competizione?

Perché il preconcetto: è la madre di un compagno di mia figlia, quindi è una stronza?

Perché vomitiamo tanta rabbia sui social davanti ad affermazioni innocenti?

Perché dovrebbe essere un vanto attaccare sempre o saper rispondere a tono a domande tutto sommato innocue?

E, spiegatemi, perché dovrebbe essere figo non conoscere una mamma che sia una dei 50 compagni di classe dei tuoi figli?

Non siamo più l’angelo del focolare e vivaddio!, siamo d’accordo, ma io mi chiedo:

tra essere la mamma che sforna 12 torte al giorno per la merenda dei 4 figli e dei loro 80 compagni di classe ed essere la mamma sempre incazzata che trasmette ai figli meno solarità di quanto ne trovino alle pompe funebri e meno voglia di socializzare che tra istrici,

non ce l’avevamo una via di mezzo?

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11 Comments

  • quante verità ma anche qualche bugia eh eh… io sono una mamma con l'occhiale scuro. sempre. anche in gennaio. anche di notte. bè, quasi. chi non mi conosce mi prende per snob. io invece non sopporto la luce. mi lacrimano gli occhi. sono sempre di corsa. vero. ormai è un mio modus vivendi e mi viene l'ansia se non corro. mollo i figli alle feste? si. da quando hanno l'età per stare soli. tipo dai 3 anni. scappo all'uscita da scuola e arrivo spesso al pelo dell'ora all'uscita? vero. ma quali sono i discorse fra mamme di compagni di classe? sempre e solo lamentele. sulla maestra sui compiti, sulle bidelle, sul portone che cigola… qualcuno ha mai parlato con le altre mamme di compagni di classe di smalti e parrucchieri? per dire ovviamente…
    poi sul sorridere sul trattare male e aggredire concordo alla grandissima…

    • Io e le altre mamme parliamo anche di smalti, parrucchiere, uomini, sesso, vacanze, lavoro, vestiti, cene da organizzare insieme, eventi dove trovarsi coi bambini o anche senza. A volte basta fermarsi un pochino di più (quando e se c'è tempo) e andare al di la delle apparenze, dei pregiudizi (le mamme che si lamentano sempre) e dei primi approcci. Magari le prime volte si parla solo di scuola, asilo, maestre ecc perché in quel contesto è un argomento che si ha in comune, un modo per iniziare a far conoscenza. Barbara

  • No, io non mi ritrovo affatto in questo post (per fortuna).. Ma nemmeno ne' conosco di mamme così musone e asociali. Oddio non è che si vada tutti d' accordo ma in genere un saluto e quattro banalità non si negano a nessuno!
    Poi, sembra che le mamme dei compagnetti di asilo siano tutte delle sciocche che pensano solo a lamentarsi, sparlare, parlare dei figli, noiose.. Da evitare insomma!. Ma molte mie amiche sono a loro volta le mamme dell' asilo di qualcun' altro eppure sono persone divertenti e interessanti, quindi non capisco chi a priori mette un punto d' onore a evitare "le altre mamme"

  • Ma perchè dite che è un vanto non conoscere nessuna madre della scuola dei propri figli e che la mamma di un compagno di classe è per definizione una stronza? Cioè non mi ritrovo molto con il modo di pensare. In media fa figo non conoscere le mamme dei compagni di classe? Posso però dirti perchè i vegani in italia sono sempre incazzati. Io non sono vegana premetto, ma mangio quasi sempre così. Secondo me lo sono perchè vengono attaccati di continuo con discorsi senza logica e perchè vengono sparate un sacco di falsità sul loro conto. Si ribatte a ricerche scientifiche con consigli della nonna e luoghi comuni. Inoltre è avvilente sentirsi dire "e allora non uccidere nemmeno le carote", quando l'idea di non magiare derivati animali nasce dall'inquinamento disastroso che crea un consumo così diffuso, dal fatto che quasi un terzo dei campi al mondo siano coltivati per nutrire animali eccetera e che alcuni cibi tipo esempio il salame siano di per sè dannosi indipendentemente dalla qualità. Far capire che l'inquinamento non è affatto un tuo problema e basta, ma di tutti pare impossibile. E su tanti altri argomenti di questo tipo credo che la gente si incazzi per questo. Non si ha idea della differenza tra scelta personale e scelta che lede anche agli altri. Per quanto riguarda le mamme noto che alcune hanno un'opinione che ok spacciano per la loro personle opinine, ma in realtà sottendono che tutte le altre facciano schifo, sottendono un giudizio. Negli ultimi anni questo fenomeno dilaga. Non siamo più gli angeli del focolare, ma temo che tra poco torneremo a esserlo. Noto tendenze tipiche di una società in cui sempre più donne non lavorano. Davvero si potrebbe scrivere un saggio e credo che molti l'abbiano già fatto. Sui social la maggioranza delle cose che vengono condivise o affermate mi fanno incazzare, solo superficialmente perchè passo oltre. Esempio: allattare in pubblico è sconveniente. Ho letto commenti assurdi, di gente che davvero pensa di poter imporre agli altri il proprio modo di comportarsi. Gente che con il "a me non piace" pernsa di poter giustificare un presunto divieto, gente che non capisce che se non c'è una legge a vietarmi una cosa la posso fare quando mi pare senza dovermi gistificare. E ti cadono le braccia 1) per la boiata dell'argomento, sempre tutti a scandalizzarsi solo per boiate 2) ti viene l'orticaria per l'arroganza altrui. Crociate per il fatto che se il tuo inserimento è durato 2 giorni sei fortunata. E ti verrebbe da dire "ma che cavolo ne sai?" Magari dovevo lavorare a ha proseguito il padre o la nonna, magari non mi viene da piangere perchè mio figlio urla. Invece devi, ma proprio devi per forza dimostrarti con il cuore a pezzi perchè tuo figlio piange all'asilo. Se non hai il cuore a pezzi è meglio che non lo dici. Ci sono tendenze per me irritanti oltre ogni limite che io cerco di ignorare perchè il dialogo oltre che impossibile è inutile. Cioè non devo nemmeno spiegarti perchè mio figlio dorme nel suo letto, questo intendo. Noi l'anno prossimo andremo a vivere all'estero e sono felice anche per l'idea di maternità che c'è in Italia che a me ultimamente non piace. I social sono luoghi in cui tutti si sfogano. Dal vivo poi personalmente non mi è quasi mai capitato che una persona si incazzasse seriamente senza motivo. Una mamma

    • Bè aggiungo anche che le madri mi sembra si sentano sempre giudicate e piene di sensi di colpa. Come non provi sensi di colpa? Sentirsi in colpa va tantissimo di moda, ci avete fatto un post ironico anche voi. Ma per tante non è ironia. Se tu non ti senti in colpa e lo dici, bè stai accusando le altre madri di non essere abbastanza brave anche se a te, ovviamente, non importa un emertio tubo se sono brave o no, il problema nemmeno te lo poni. Su social vedo gente, tutte donne eh, scrivere che si sente in colpa perchè non fa la salsa di pomodoro in casa, perchè non ha fatto il PARTO NATURALE? Oddio pensavo di aver letto male. "Ho avuto per mesi i sensi di colpa per aver fatto il cesareo". Ma se dovevi farlo volevi morire mi chiedo? Cosa cambia al bambino? Ma cosa stai dicendo? Oppure una madre che mette foto della figlia con scritto che è stata all'asilo per la prima volta e ha subito giocato con tutti. Oh pure lì, una mare di gente a dire "ma la tua è solo fortuna non è che devi sentirti più brava". Non avete idea di cosa mi verrebbe da rispondere. A volte mi sento perfino offesa perchè sembra normale che il genere femminile debba sentirsi in colpa se non va a prendere il bambino a scuola, se non ha stirato, se non ha lavato le mutande a tutta la famiglia (scusate lo sfogo). Ma no guarda mi sentirei in colpa se dopo aver fatto spendere ai miei 50mila euro per farmi studiare mi mettessi a fare la calza a casa. Un'altra storia che va di moda sul web è quella delle donne che sanno fare mille cose in mezz'ora. UUU che brave che sanno passare l'aspirapovere mentre cucinano e rispondono a email di lavoro. Mi sembrano le scene di coda nel film Mona Lisa Simle, in Italia ancora molto attuale la situazione sociale che il film, ambientato negli anni '50 negli Usa, dipingeva in modo critico. Sotto sotto si sta dicendo che spetta a loro, che sono diventante così brave perchè DEVONO FARE TUTTO LORO. Come mai? Bè ovvio sei nata donna. E siccome il web è pieno pieno zeppo di considerazioni di questo tipo io mi incazzo ogni volta che apro un social, parlo per me sia chiaro. Oddio per me e per altre che per fortuna conosco. Non mi metto a commentare e far polemica quasi mai, dico quasi. Per esempio una volta che ho letto che fare la mamma senza il part time è impossibile non ho resistito. Non esiste il giudice part time, il pubblico ministero part time e una volta tanto bisognerebbe parlare per sè non in nome di tutte.

  • C'è anche da dire che… Al parco ad esempio, al quale mi sto approcciando ora per davvero perché Sole ha due anni e comincia a giocare e interagire…. Non c'è verso socializzare se sei sola! Ci sono i gruppetti di mamme che se solo provi ad avvicinarti scodinzolando per scambiare una parola sul tempo addiooooooo… Ti squadrano come dire "e tu che vuoi?" E allora per forza che sto per gli affari miei e se c'è il sole mi metto anche l'occhiale! :)))) per le feste di compleanno e prenderlo a scuola non faccio testo andrà all'asilo l'anno prossimo 😉

  • Oggi la maestra mi ha detto che mia figlia è Gioiosa e sempre sorridente.
    Me l'ha detto vicino a una mamma con il figlio in braccio che piangeva..
    Il suo commento, con sorriso per l'amor di Dio, è stato "e si vede che sta meglio a scuola che a casa"..
    Cosa voleva essere una battuta? Il mio darle della stronza è stato più chiaro..
    Da domani sarò etichettata come quella che fa la stronZa con gli occhiali da sole.

  • Forse in città e io essendo cresciuta a Milano devo ammettere di essere un po' così infatti ora che mi sono trasferita in un paesino di provincia ho serie difficoltà con tutte queste donne che vogliono fermarsi a chiacchierare ogni volta che ci si incrocia….di sicuro molto più espansive di come ero abituata e cerco sempre di sfuggire a tutti. Considerata la mia asocialita' e il mio "non me ne frega niente di ciò che hai da dirmi" non sono proprio un animale da compagnia come qui tutti si aspettano da una mamma

  • Premetto che a volte mi capita di portare mio figlio a scuola munita di occhiale, testa bassa e passo veloce. Purtroppo mi succede quando sono in ritardo, non ce l'ho col mondo ma solo con me stessa perché ho organizzato male i tempi e non ho tempo di fermarmi!Tornando al post concordo con il commento sopra e credo che un certo atteggiamento dipenda molto dal contesto in cui si vive. Vivo in un paese della provincia emiliana e ci si conosce un pò tutti. E' vero che i gruppetti si formano ma è anche vero che se ci si pone in maniera gentile ma non invadente si fa presto a far due chiacchiere e ad andarsi a bere un caffè insieme. Io ho trovato anche nuove amiche e fatto tante nuove conoscenze. Spesso e volentieri non siamo d'accordo su tutto perchè ognuno ha le sue idee, il suo carattere e le sue convinzioni, c'è quella più giudicante e pettegola e c'è quella più tollerante. Sono anche fortunata a lavorare part time e quindi ad avere un pò di tempo nel pomeriggio da passare fuori con mio figlio, mentre i bambini giocano noi mamme ci facciamo due chiacchiere faccia a faccia. Esistono anche quelle che fanno fatica a salutare ovviamente, le vedo anch'io. A volte sembra proprio sia una forma di insicurezza mentre altre è proprio maleducazione. Diverso è il discorso dei social dove tutto è amplificato e soprattutto dove non vedi in faccia la persona che scrive, quale espressione ha nel momento in cui esterna il suo pensiero. Insomma non è come discutere faccia a faccia e interpretare male uno scritto è un attimo. Spero di essermi spiegata decentemente. Comunque: VIVA la sana via di mezzo! Barbara

  • Quando vivevo in Italia cercavo di evitare la categoria mamma perché, sono sincera, non le sopportavo. Ok non tutte ma la maggioranza. Poi io andavo all'università, ultimo anno quanto mia figlia aveva 1 anno e andava al nido. Le altre con bambini dellq stessa età non lavoravano, le incontravo ai giardini o nel palazzo o erano amiche di famigliq con 10 anni più di me e dovevano sempre passare per quelle senza un minuto libero. Poi ho capito che non esiste donna che ammette di avere tanto tanto tempo libero. Operare tumori al cervello e fare biscotti è la stessa cosa, eh già è un lavoro anche quello. Io questi discorsi non potevo sentirli. "Beata te che studi". Eh già si chiama scelta…io che faccio la mamma a tempo pieno invece…questa frase tutt'ora mi fa venire l'orticaria. È il mestiere più difficile del mondo. Eh certo vuoi mettere con il rischio di mandare all'altro mondo le persone o fare previsioni di borsa sbagliate. Sentivo solo lamentele, lamentele, lamentele. Progetti di vacanza estiva a marzo, frasi sul "non ho tempo di farmi la doccia". Le evitavo apposta perché se no avrei risposto male. Pure prima di partorire rompevano "non avrai più tempo di lavarti i capelli" macché! Ho avuto tempo di fare 4 esami e laurearmi sù! Quante stupidate

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