L’arte del giudizio

Nel momento stesso in cui diventi madre, devi prepararti ad essere bersaglio di critiche, consigli non richiesti e giudizi.

Anzi, diciamo pure quando vieni al mondo. 

Ma con la maternità il problema si fa centomila volte più grande e c’è poco fare: qualunque cosa farai, tu sarai giudicata. 

Si inizia da incinta: quanto mangi? Quanto pesi?

Nessuno sa cosa c’è dietro il tuo peso e la tua alimentazione, ma tutti si sentono in dovere di parlare.


Verrai giudicata per come partorisci, per quanto soffri, perché ricordati, il tuo livello di sofferenza sarà direttamente proporzionale alla tua bravura.

In caso tu non soffra, ti sentirai pure dire che sei una cretina perché non hai sofferto per nulla.

Poi la creatura viene al mondo e tu sarai giudicata per come la nutri:

al seno dipende quanto ci sta, al biberon sei una stronza.

Puoi essere stronza o, all’evenienza, un’emerita imbecille.

Una a cui è capitato di avere figli ma non capisce un cazzo e resterà nell’ignoranza.

Non hai latte? Ignorante.

Non si attacca? Ignorante.

Allatti a richiesta? Cretina. 
Sarai giudicata perché “vizi” o perché sei troppo rigida, sarai giudicata se viaggi o se te ne stai sempre a casa, sarai giudicata se lavori o se fai la casalinga, sarai giudicata se esci o ti muri viva, sarai giudicata se porti o usi il passeggino, sarai giudicata se la tua casa è uno specchio o se hai la colf, sarai giudicata se sei una strafiga o se sei sfatta…
Perché sempre, sempre e ovunque ci saranno le stronzi e gli stronzi che dovranno sputare le loro sentenze senza conoscere niente di te, senza sapere come va la tua vita, com’è tuo figlio e cosa è meglio PER VOI.
E allora, come ci insegnavano le nostre mamme quando le amichette ci facevano i dispetti, passa e guarda avanti.
Perché di stronzi è pieno il mondo, ma di momenti coi nostri figli abbiamo solo questi.

Quindi, se ti senti giudicata, ripeti con noi:

E sticazzi?!
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