Cose che è meglio non delegare ai padri

Lo abbiamo detto e lo ripeteremo fino allo sfinimento.
I padri sono genitori quanto noi, vivono in casa quanto noi, sono responsabili quanto noi, e quindi col cavolo che devono limitarsi ad “aiutare” (quando va bene), no, i compiti vanno semplicemente divisi equamente.
Questo dovrebbe essere ormai ovvio e assodato.
Ma siamo sicure che possano fare proprio tutto?

Ecco, io ho individuato alcune cose che se ci facciamo da sole forse è meglio, eh, io ve lo dico.

1. VESTIRE I FIGLI

Per carità, qui dipende dalla persona.
Ma non credo di essere l’unica ad essere uscita presto per ritrovare i figli la sera con:
– i pantaloni del pigiama (ah, non è la tuta? Credevo li avessi messi a dormire già pronti per l’asilo)
– i vestiti scambiati tra i vari figli: ora, forse se avete un maschio e una femmina la scampate, ma io giuro di aver trovato l’allora treenne con i vestiti dei seienne e viceversa.
Mirtillo aveva i pantaloni al ginocchio, era convinto fossero bermuda.
– alla meglio, si tratterà solo colori improbabili: ieri il piccolo aveva pantaloni rossi, maglia verde, maglione blu. Il grande si arrangia, ma i risultati sono simili, la mela non cade mai lontano dall’albero.

2. RIPORRE I VESTITI

Che vi devo dire, il mio avrà un problema con l’abbigliamento.
So solo che quando apro i cassetti dopo che ha riposto lui il bucato mi viene un colpo, e non sono certo la regina dell’ordine.
In più mischia tutto, nell’armadio del grande finiscono i maglioni del piccolo, le mutande di uno nel cassetto dell’altro, e via dicendo.
Ieri, convinto di avere avuto l’idea del secolo, mi dice: senti, facciamo come le lavanderie quando siamo stati in Thailandia? Cuciamo un filo di colore diverso sui vestiti dei figli, così non sbagliamo!
Io vorrei davvero capire per quale folle motivo per lui potrebbe essere più semplice ricordare che il filo rosso è di Mirtillo e il filo blu di Tondino, invece che vedere che una mutanda è esattamente la metà dell’altra. Ditemi, vi prego dove sta la complessità, perchè davvero non ci arrivo.

3. ANDARE AL SUPERMERCATO

Qui mi tiro fuori, ma sentendo le mie amiche, siamo l’eccezione.
La norma pare siano i mariti che, quando vanno a fare la spesa, tornano con tutto fuorchè quello che serviva.
Da noi è il contrario, lui vuole sempre andare solo, perchè se vado io torno con tonnellate di patatine, cioccolata, biscotti e surgelati.
Lui compra solo lo strettissimo necessario, con tanto di scenate mie perchè non c’è nulla di sfizioso in casa (specie in sindrome premestruale).
A proposito, un’altra cosa da non far fare assolutamente agli uomini è:

4. COMPRARE GLI ASSORBENTI

So che ci sono uomini che non comprerebbero una confezione di assorbenti manco sotto tortura.
Il mio è bravo, se ne è sempre fregato.
A dire il vero non uso assorbenti da 5 anni, grazie alla coppetta mestruale, ma una confezione di scorta preferisco tenerla.
Bene, la settimana scorsa gli chiedo di prendermene un pacco.
Quali?
Che ne so, non importa, ormai saranno tutti uguali, sottili, con ali o senza ali.
Arriva al supermercato e mi telefona:
“scusami, qui vedo tutto ma non il modello X.
Ma sì non importa uno qualsiasi.
Va bene quello con… e segue descrizione minuziosa di colore, forma, dimensione, che vorrei essere stata lì per vedere la faccia della gente mentre Lui mi descrive gli assorbenti.
Insomma, gli dico di prenderne uno a caso, che va benissimo.
Quando torna non volevo credere ai miei occhi: pensavo che aggeggi così giganti fossero estinti da un ventennio o più, non li vedevo credo dalla mia prima mestruazione.
Avete presente quella specie di parallelepipedo 10x10x20,  che faceva camminare a gambe larghe, sembrava di sedersi su un mattone e si vedeva anche con i jeans Carrera (tutto fuorchè skinny) che mettevamo a 14 anni?

Ecco, a quanto pare qualche rimasuglio è ancora in circolazione e l’ha scovato Lui.

5. COMPRARE REGALI PER GLI AMICHETTI

La prima volta che è andato ha speso il triplo del mio budget normale.
Tesoro, ma hai presente che potremmo avere qualcosa come 30 feste di compleanno? Tipo 3 al mese? Non ti sembra eccessivo?
La seconda volta (dopo 3 anni dal primo misfatto), gli ricordo che il budget è sui 12/15 euro e mi ha dato della tirchia.
O non lo mando più, o mando sempre lui: al ventesimo regalo forse capisce che 15 euro sono fin troppi.

6. I COLLOQUI CON LE MAESTRE

Vado sempre io, perchè li mettono a questi orari felici tipo le 3 di un giovedì.
Ma una volta proprio non potevo ed ho mandato lui.
Allora, che ti hanno detto?
Hanno detto che Mirtillo costruisce degli aerei di carta fichissimi, ma che non deve lanciarli durante la lezione.
Umh, interessante, e che altro?
Ah boh, le solite cose.
E per i prossimi 6 mesi non saprò null’altro del comportamento a scuola dei miei figli, grazie.

7. I COMPITI

Di solito succede così: lui si sta occupando di cose maschie, come accendere il fuoco o cambiare una lampadina.
Io sto vicino a Mirtillo che fa i compiti.
Dopo che mi sente mugugnare, sbuffare, sbraitare e imprecare, nell’ordine, mi caccia al grido “lascia fare a me che ho più pazienza!”.
Tre minuti dopo i vicini stanno chiamando i Carabinieri mentre lui sta minacciando il figliuolo appendendolo fuori dal balcone (è figurato eh! Giuro!).

Sicuramente casa che vai, impedimento che trovi (ad esempio, a casa nostra è lui che trova le cose, io devo essere stata un uomo in un’altra vita!): voi cosa non potete proprio delegare?

 

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