Separazione: cosa fare? Le basi e i primi passi

Ho sempre tenuto separato blog e lavoro, ma in seguito a diverse domande che mi sono state fatte in privato ho pensato che tutto sommato mettere a disposizione le mie competenze potrebbe essere utile a qualcuno.
Io ovviamente vi auguro di andare d’amore e d’accordo per il resto della vostra vita, ma sappiamo tutti che potrebbe non essere così.
Cosa succede quando un matrimonio finisce? Quali sono i primi passi?
Innanzitutto, capire se è davvero finita.
Sembrerà banale, ma è una domanda che faccio sempre, e sempre propongo una terapia di coppia.
Trovo che sia utile a prescindere: a volte si potrebbe scoprire che magari le braci sono ancora calde, e basta soffiare un po’ per far rinascere il fuoco. 
Ma anche così non fosse, prendere atto della fine di un amore con l’aiuto di un terapeuta aiuterà a gestire molto meglio la fase della separazione.
Il secondo (o contestuale) passo, è andare da un avvocato.
A dirla tutta, non è nemmeno più obbligatorio, vi è il modo di far da sé, ma almeno un incontro a mio avviso andrebbe fatto, onde evitare di mangiarsi le mani in futuro.

Come scegliere?

Va sempre bene il classico passaparola, ma con un po’ di attenzione: di avvocati ce ne sono, ahimè, a migliaia, e ognuno ha il suo stile.

Se al vostro amico piace l’avvocato “squalo” e aggressivo, non è detto che per voi sia lo stesso.
Specie in un settore delicato come quello della famiglia, trovo anzi che trovare una persona che sappia ascoltare e consigliare sia davvero importante.
Non è che più si urla più si ottiene, per fortuna.
Segnatevi le cose da chiedere e prendete appuntamento: se ve lo danno dopo un mese, fatevi qualche domanda. Ci sarà quando avrete un’urgenza?
Se ha risposto a tutte le vostre domande con calma, se vi ha messo a proprio agio, se non vi sentite una cacchina al cospetto del sultano, se magari non vi spenna solo per sedervi sulla sedia (ma diffiderei anche dei saldi di fine stagione…), allora si può proseguire.
La prima cosa che spiego, che probabilmente è ovvia, ma non così tanto, è che le separazioni possono essere consensuali o giudiziali.

Nel primo caso, si arriva dal giudice già con un accordo, 1 minuto per firmare, ed è fatta.
Se si sceglie la negoziazione assistita, non servirà nemmeno presentarsi dal Giudice (salvo che l’accordo non piaccia al PM, ma qui si entra nel tecnico).
Come dicevo in un commento qui sotto, io preferisco, a maggior tutela di tutti, il vaglio del Tribunale, ma chiaramente è questione di stili personali, il percorso è comunque il medesimo, e cioè una semplice o, più spesso, faticosissima trattativa.

Infatti, ovviamente, il grosso lo si è fatto prima: ci sono coppie così pacifiche e serene che arrivano da me già con l’accordo fatto e finito, ma sono una rarità.
Di solito le cose non iniziano mai bene, ma se trovate due avvocati intelligenti, al 99% arriverete ad un accordo.
Le cose da decidere sono molte: chi vivrà nella casa familiare, chi tiene i mobili, il cane, i libri.
Chiaramente serve un po’ di intelligenza e buon senso.
La casa andrebbe, di regola, al genitore che avrà con sè i figli per la maggior parte del tempo.
E spesso i figli, specie se piccoli, restano con la mamma.
Qui nascono spesso enormi discussioni, specie quando la casa è di proprietà esclusiva del padre (magari regalata dai genitori) che non la vuole lasciare, o perchè è la mamma a non voler restare in una casa sullo stesso pianerottolo dei suoceri.
Più andate d’accordo e più potrete creare una routine che vi assomigli, e che sia ottimale per i bambini.
Difficilmente un giudice stabilirà che i bimbi stiano 3 giorni e mezzo da uno e 3 giorni e mezzo dall’altro (anche se mi è capitato, con ottimi risultati peraltro), tanto meno un giudice potrà stabilire che i bimbi restino sempre nella stessa casa e ad alternarsi siano i genitori ad esempio, ma se per voi è la cosa migliore, perchè no?
Basta essere d’accordo.
Il mantenimento è ovviamente la questione che fa più litigare: dipende ovviamente dal reddito familiare, e anche da quanto giorni il bambino passa con l’uno o l’altro: se il tempo è equamente diviso al 50% e i redditi (e i patrimoni) dei due genitori sono simili, non andrà previsto alcun mantenimento.

Di norma, giusto per fare qualche cifra (la mia esperienza è per i tribunali del nord est, facile che in altre zone le cifre cambino)  non si scende sotto i 250 euro a figlio, una somma media per uno stipendio normale / buono è invece sui 400 euro. Chiaramente più sono i figli più l’importo a figlio scende, ci sono poche persone che potrebbero sostenere una spese di 1200 euro e oltre…
Stabilito un importo mensile che sia sostenibile per entrambi i genitori, non dimenticate di specificare bene le spese straordinarie: specie quando non si va d’accordo è un aspetto delicato, se non si entra nel dettaglio ci sono moltissime voci che scoprirete essere escluse. Consiglio sempre ad esempio di inserire tra le spese straordinarie le spese per la cancelleria di inizio anno (diario, astuccio, zaino, ecc, spesso si arriva a qualche centinaia di euro!), e anche per l’abbigliamento importante (giacconi, abbigliamento per sport ecc) per lo sport o per i medicinali anche se coperti dal ssn. Anche la mensa a rigore non sarebbe straordinaria, ma ha una bella incidenza: se l’assegno è basso, almeno inserite l’obbligo di contribuire al 50% di tutte queste spese.

Diritto di visita: tasto dolentissimo.
Posso dire che, con enorme sforzo e capacità di convincimento, sono quasi sempre riuscita ad evitare che i genitori si vincolassero a quegli orribili orari standard, dal sabato alle ore x fino alla domenica alle ore y, un mercoledì ogni 15 giorni ecc.
E’ chiaro che se si litiga non si potrà fare altrimenti, ma se si ha un briciolo di intelligenza il “ogni volta che l’altro genitore lo vorrà” diventa percorribile (vanno sempre indicati periodi di massima, ma sono liberamente modificabili finché si va d’accordo).
Mantenimento al coniuge: stiamo parlando di consensuale, quindi sta a voi. Se la mamma non lavora e il padre può dare un importo, benissimo. Il problema è che oggi diventa davvero raro poter sostenere il mantenimento di moglie e figli.
Riassumendo: tutto quello che deciderete, da soli o con l’aiuto di uno o (meglio) due avvocati verrà riportato in un ricorso congiunto (o nella convenzione di negoziazione assistita cui accennavo sopra), che verrà poi omologato dal tribunale 
Più rapido, decisamente meno costoso. Sopratutto, meno devastante.
Se però non si trova un accordo, si finisce in una separazione giudiziale.
Cosa vuol dire?
Che sarà una vera e propria causa, con le prove e tutto il resto, e alla fine deciderà il Giudice.
Cerco di evitarla come la peste, e ci son quasi sempre riuscita.
Si inizia con l’udienza presidenziale, dove il giudice deciderà i provvedimenti provvisori ed urgenti: il mantenimento, chi vivrà dove, con chi staranno i figli, il diritto di visita.
Questo così, su due piedi, sostanzialmente, sulla base degli atti introduttivi e di quanto direte in udienza.
Poi, inizierà la causa vera e propria.
Tenete conto che, nella maggioranza dei casi, è un bagno di sangue.
Oltre ai costi molto più elevati, se vi trovate ad affrontare una causa dovrete mettere in piazza tutti gli affari vostri: corna, messaggi, video, insulti, vizi.
Dovrete raccontare le cose più private, e scoprire che il vostro coniuge ha fatto altrettanto.
Leggerete scritte cose orribili su di voi, è frequente che l’avvocato calchi la mano, rendendo ancora più colorito il racconto reale, e leggere i vostri fatti privati, credetemi, vi farà male.
Mi è capitato di veder scritto di problemi di alcolismo quando si trattava magari di due sbornie in anno, o di tossicodipendenza perchè uno dei due si era fatto una canna a capodanno.
L’altro genitore verrà verosimilmente dipinto come inadeguato, aggressivo, incapace.
Vedrete scritto se e quanto facevate l’amore, delle volte che avete insultato la suocera, dei soldi che avete speso per una borsa o per le mutande.
Tutto lì, nero su bianco, potenzialmente accessibile anche ai vostri figli, un domani.
E non dimenticate che anche se avete ottime ragioni per essere incazzati, quello che dite andrà provato, e non è così scontato.
Sapete che vostro marito guadagna 5.000 euro al mese, peccato sia nero. Avete le prove?
Dovranno venire testimoni a favore di uno o dell’altro, amici che dovranno dire sotto giuramento se vostro marito è stato con un’altra o viceversa, quanto spendeva in discoteca o al casinò.
Se ne esce distrutti, sfiancati, incazzati. 
Se i rapporti erano tesi diventeranno esasperati, il tutto, di solito, per due lire in più o per ottenere l’addebito a carico dell’altro.
In caso di addebito della separazione si predono i diritti successori e il diritto al mantenimento: tuttavia, ormai è sempre più difficile ottenerlo, perché anche se provate che, ad esempio, siete stati cornificati, dovete anche provare che questa è stata l’unica causa della fine del matrimonio.
Alla fine, ovviamente deciderà il Giudice e così non sarà contento né l’uno né l’altro.
Anche perchè sarà verosimilmente tradizionalista (tranne casi molto particolari), quindi figli alla mamma, col papà un week end ogni due settimane e ciao.
Meglio investire di più nelle trattative, e trovare una soluzione condivisa, credetemi.
Tenete conto che ormai la giurisprudenza va sempre più verso l’eliminazione dell’assegno di mantenimento alla moglie: ovviamente dipende sempre dal caso specifico, dai redditi, da dove vivi (tribunale che vai…), ma la Cassazione è piuttosto chiara sul punto.
L’orientamento è sempre più nella direzione di dire: se sei giovane, puoi lavorare.
Quindi magari avete rinunciato al lavoro per stare a casa, avete 30, 35 anni, siete considerate giovani e non vi spetterà niente (magari in primo grado sì, ma tra appello e Cassazione probabile che le cose cambieranno…): per questo dico sempre che rinunciare al lavoro è  pericoloso.
Finchè le cose vanno bene, tutto ok, ma se vanno male, ciao, si rischia di trovarsi in serissimi guai.
Parlo sempre per persone “normali”: è chiaro che se vostro marito guadagna 10.000 euro al mese le cose sono diverse (sempre che non siano soldi facilmente occultabili, ho visto delle cose orride, imprenditori fallire pur di non dare mantenimento alla moglie, cuochi che guadagnavano 6.000 euro al mese dimettersi e andare a lavorare al supermercato, non avete idea dello schifo che c’è in giro).
Altra cosa da tenere a mente è che, se anche avete avuto un assegno, lo perderete nel momento in cui doveste andare a convivere stabilmente con un altro (o se vi risposate, ovvio). 
Non è cosa da poco, magari avevate trovato un accordo sulla somma complessiva, che ne so, 800 euro al mese, poi divisa a caso tra figli e voi (400 a voi e 200 per ciascun figlio), e poi perdete il grosso “solo” perchè vi innamorate, occhio.
Chiaramente invece il mantenimento dei figli resta fermo fino a quando avranno raggiunto l’indipendenza economica.
Attenzione, ho per forza di cose semplificato e generalizzato.
Se avete dubbi o paure, prendete un avvocato e chiedete, anche in via preventiva! 
Non serve essere ai ferri corti, meglio togliersi qualche dubbio prima che sia troppo tardi!
Spero ovviamente che questo post NON vi sia utile, e fatemi sapere se volete approfondire qualche altro aspetto del diritto.

Written By
More from Morna

Fenomenologia della mamma: la mamma gnocca

Share this...FacebookPinterestTwitterLinkedinemail La mamma gnocca è la sventura di tutte le (altre)...
Read More

18 Comments

  • Ti sei scordata la negoziazione assistita. Da quando c'è personalmente non ho più fatto un'omologa in tribunale. È molto più veloce e anche i costi si possono meglio contenere.
    Altra cosa, è vero che nelle contenziose è più facile che volino gli stracci, ma le cose tanto intime non escono a meno che no si discuta davvero dell'addebito o parti ed avvocato abbiano una tendenza spiccata al pruriginoso

  • Ci è passato mio cugino da una separazione giudiziale, è stato un incubo anche per noi, oltre che per lui (immagino anche per la ex moglie, ma non ho notizie certe) e soprattutto per il figlio che ha avuto un sacco di problemi. Mamma mia!

  • Mi sarebbe stato utile 4 anni fa per mio fratello, ma tutto è bene quel che finisce bene (o alla meno peggio).
    Non è che appena hai un briciolo di tempo (cioè praticamente mai) scrivi anche due righe sui genitori che convivono e che cosa bisogna fare quando ci si lascia?
    Grazie

  • ho visto una coppia separarsi..
    l'ho "vissuta" indirettamente e ho visto in quel caso la maturità di due Genitori con la G maiuscola.
    nonostante il tradimento di una delle due parti, decisero che la casa comprata sempre da una sola delle due parti, sarebbe rimasta ai tre figli, e che non sarebbero diventati "pacchi" da trasferire nel fine settimana. e così fecero, si davano il cambio quand'era il momento, si alternavano anche durante la giornata quand'era necessario..
    non credo conoscerò mai altre persone così.. ma dovrebbero essere d'esempio.

  • Noi al momento siamo nello step terapia di coppia e spero che questo post non mi sia utile, ma purtroppo credo che lo sarà…volevo chiederti se e perché è sempre meglio avere due avvocati che non uno solo. Grazie mille (e complimenti a tutte e 3 per il blog!)

    • Innanzitutto mi dispiace, sono momenti sempre dolorosi. Fate bene a fare una terapia di coppia, e vi auguro di ritrovarvi. Quanto al consiglio di due avvocati, vale per quando c'è molto da decidere e/o discutere: casa, auto, soldi, ecc., perchè è sostanzialmente impossibile essere imparziali. Se invece si hanno le idee chiarissime allora non è necessario.

  • Leggo solo ora questo post e purtroppo a breve dovrò iniziare quello che io considero il calvario della separazione… sono più di due anni che le cose non vanno bene, sono stata tradita, ho cercato di capire i motivi anche tramite terapia di coppia, lui se n'è andato di casa ormai un anno fa, nonostante questo ho provato in molti modi a recuperare il matrimonio e mi ritrovo con una richiesta di separazione. In mezzo c'è una bimba di soli 3 anni. Avremo un avvocato ciascuno e si proverà con la consensuale, ma anche il migliore accordo non cancellerà le umiliazioni di un tradimento, una vita di coppia calpestata, una casa desiderata, costruita e personalizzata insieme in ogni centimetro che ora è inutile, una figlia che dovrà alternarsi tra due case, la solitudine, i sensi di colpa (giustificati o no non ha importanza, te li attribuisci e basta). E a volte una rabbia immensa di voler cancellare dalla tua vita quella persona che ti ha fatto così male. La mia personalissima idea è che i buoni rapporti anche dopo una separazione derivano dal fatto che entrambi vogliono uscire dalla relazione, quando la subisci e basta invece non è possibile accettare che con pochi euro al mese l'ex coniuge si imponga quando vuole nella tua vita. Confesso che a volte sono tentata dalla giudiziale, personalmente non ho nulla da nascondere mentre vedere riconosciuto nero su bianco il tradimento, l'abbandono e soprattutto rinchiudere in orari ben precisi il suo invadere le mie giornate forse non è tutto male…

  • Ciao non so se leggerai, visto che è quasi passato una anno da quando hai messo il post. Cmq mi sto per separare, ma e una separazione diversa dalle altre; mi spiego meglio. Ci amiamo e non vogliamo lasciarci, purtroppo non riusciamo a prendere una enorme decisione che ci divide. Abbiamo tre figlie minori, due di loro vanno all’asilo, la piccola sta a casa con me.
    Il problema e che voglio andare a vivere altrove, fuori, in un altro paese che secondo me (specialmente per le nostre bambine) staremo meglio. Meglio nel senso pratico, avremo più possibilità di scelte varie riguardanti i bambini e non solo. Mio marito però assolutamente non si vuole smuovere da qui e nemmeno io cambio la mia idea.
    Potresti consigliaci? Premetto che non lascierò mai le bambine qui

    • Ciao Agata, che strana situazione: perchè lui non vuole spostarsi? E perchè per te è così fondamentale? Mi parebbe davvero un peccato separarsi solo per il luogo fisico dove vivere, che infondo non ha grande importanza, quello che conta sono gli affetti, no?

  • Ciao. Sono in fase separazione. Anxhevse in fobdo io non voglio ma costretta dai suoi silenzi, indifferenza e insulti passati. Menzogne e cosi via. Ci ho orivato tante volte ma mi rendp conto xhe ci provavo solo io. Sto.male. ho due gemelle piccole e sono sola. Sara difficile. Ma non vedo altre strade, lui accetta qualsiaso cisa. Non combatte neanche per loro

    • Mi dispiace molto cara. Ma sono certa che un giorno ringrazierai per questa decisione, stare con una persona indifferente a tutto non può che spegnervi tutte e tre. Ti abbraccio

  • Ciao, sono mamma e moglie ho 3 figli piccoli e voglio separarmi, il problema è che oltre al fatto che lui non accetta la separazione, io voglio cambiare città! E non so com’è opportuno comportarsi, io vorrei andare subito via da casa e poi una fare una separazione, la casa è in affitto, e io invece tornerei a casa da mia madre, cosa devo fare per primo non lo so??!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.