La mamma vista dall’uomo

Siamo sempre qui a parlare di come noi mamme vediamo gli uomini, di come comportarci coi nostri compagni, di come chiedere collaborazione e via dicendo.

Ma quante volte ci chiediamo come loro vedono noi?

Noi, quelle che prima di avere figli si facevano trovare nude a cucinare o facevano gare di bevuta birre fino a collassare.
Noi che volevamo fare sesso tre volte il lunedì, una il martedì, due il mercoledì perché c’è la Champions e ci piace rompere, una il giovedì, tre il venerdì, una il sabato e due la domenica, e ora ci concediamo due volte a gennaio, una a febbraio ma è normale perché è più corto, due a marzo, una ad aprile, ben tre a maggio perché è primavera e via dicendo.
Siamo quelle che prima inviavano foto sexy, al massimo selfie col faccino dolce o cuoricini disegnati sulle fette biscottate a colazione, e ora siamo quelle che whatsappano il risultato della gastrointestinale con foto del pannolino pieno e domanda: quando torni?
Un uomo vede la propria compagna madre come uno strano essere che si aggira per casa a tette all’aria, vorrebbe approfittarne ma no, non può, quelle tette ormai sono off limits, e se non l’avesse ancora capito c’è sempre la sua espressione ringhiosa a ricordarglielo.
La mamma che prima si curava un minimo, ora va in giro con la tuta e le chiazze di vomito (non per forza soltanto del figlio!), ha i capelli che sembra la versione sciatta della Pina Fantozzi e guai a dirle che ha le occhiaie, altrimenti parte col pippone che tu non ti alzi la notte e a lavorare ti rilassi mica come lei tutto il giorno col bambino.
In realtà quello che l’uomo capisce meno è perché la donna si lamenti continuamente di qualcosa che non chiede: non chiede di alzarsi al posto suo la notte, non chiede di poter uscire con le amiche, non ordina una pizza se non ha voglia di cucinare e continua a lamentarsi di questo e quello invece di mandarli a quel paese.Ecco, queste cose l’uomo proprio non le capirà mai, nemmeno da padre.

Agli occhi di un uomo, la madre dà importanza a cose di assoluta inutilità: ricordarsi appuntamenti, date di nascita, scadenze o nomi di persona, tutte cose di cui si può fare benissimo a meno. In fondo c’è pur qualcuno che le fa, no?
L’uomo ascolta il predicozzo della compagna arrabbiata perché LUI non sa vestire i figli, poi la guarda e pensa che una che porta ancora gli abiti premaman e la pinza in testa forse non dovrebbe avere voce in capitolo.
Noi donne siamo quelle che portano il figlio nel lettone, si tirano su la maglietta e lasciano il proprio corpo in libero servizio. E lui, l’uomo, sul ciglio del letto sveglio a guardare cm di pelle nuda e a ricordare i bei tempi, quelli in cui “vedrai, niente cambierà il nostro rapporto”.
Per gli uomini siamo quelle che si preoccupano di cosa dice la mamma, la suocera, la vicina, l’amica, la nemica e la cassiera. Siamo quelle che vedono il disordine, che si sentono incomprese, che vorrebbero di più, ma questo di più… non lo dicono mai.
Mistero.
Nun se sa che è.
Un regalo? Una cenetta a lume di candela? Una spa? Una notte di sesso selvaggio? Chissà.
Ma uomini, voi, nel dubbio, fatele tutte.
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