Come mi immaginavo che fosse, com’è stato realmente

Avete presente quelle vignette che vanno tanto, sulla differenza tra “sperato” e realtà?
Ecco.
La settimana scorsa, mentre in una splendida giornata di sole io ero al lavoro e i miei figli al doposcuola, una mamma, per ringrazarmi di un libro che avevo regalato ad un compagno di Tondino, mi manda una foto dei suoi figli mentre leggono. In riva al lago, spettinati dal vento, felici.
Mi si è stretto lo stomaco a pensare ai miei, chiusi in una stanza.
E allora mi dico: sono una libera professionista, posso gestirmi il tempo, quindi cascasse il mondo domani li porto a leggere in riva al lago, e lavorerò quando fa buio.
Così il giorno dopo, venerdì (altra splendida giornata primaverile), la mattina lavoro da casa.
Una pacchia: vestiti da casa, ciabatte, caffè della moka e non della macchinetta, biscottini.
La goduria.
Persa nel lavoro mi accorgo all’ultimo che è ora di andare a prendere il grande.
Lui torna da solo, ma il venerdì ha lo zaino pesantissimo e mi aveva pregato di andarlo a prendere, per una volta.
Non avevo tempo di cambiarmi, ma non si può deludere un figlio, no?, quindi parto di corsa con:
– pantaloni della tuta in acetato rosa
– maglia tecnica  giallo fluo
– pile inguardabile a quadri azzurromare e verde
– cappotto arancio, che credevo coprisse il tutto, invece no (perchè non si chiude).
In più ero struccata e spettinata.
Ma tanto ero in ritardo, e confidavo di recuperare il pargolo a metà strada, senza incontrare anima viva.
Ovviamente proprio quel giorno hanno fatto uscire i bambini 5 minuti dopo, quindi ho fatto il mio ingresso trionfale nel piazzale, in quelle condizioni,  davanti a 100 genitori.
Volevo sotterrarmi.
Fingo indifferenza e io, il mio look da scappata di casa e figliuolo, torniamo a casa.
La scena si ripete alle 3, quando vado a prendere il piccolo all’asilo.
Stavolta ho la decenza di togliere maglia gialla e pile, ma il resto permane.
La stolta (io), abituata ad essere l’ultima e a non vedere mai nessuno, non considerava che alle 3 all’asilo si incontrano TUTTI i genitori.
E io ero lì talmente sfatta che pareva fossi uscita per sbaglio durante un attacco di intestinale.
Perdipiù mi trovo pure a fare conversazione (io!).
Nel frattempo, all’improvviso,  il cielo diventa nero e miniaccioso.
Ma sono stata a casa per portarli al lago, e al lago andremo.
Non era più giornata da felici e rilassate letture sull’erba, quindi propongo di recuperare i vecchi panettoni, iniziati e mai finiti, e portarli alle anatre lacustri.
Loro entusiasti, io mi sentivo la Madre Perfetta, e già mi prefiguravo tutti felici a dare bocconcini agli anatroccoli.
Bene.
Non facciamo in tempo ad arrivare in riva al lago che uno stuolo di 50 anatre e 1 cigno alto come me (non esagero), evidentemente digiuni dal settembre scorso, mi si scaglia addosso per rubarmi il cibo.
La scena era all’incirca questa:
io che lancio pezzi di panettone a destra e a sinistra per togliermi le anatre di dosso, il cigno che cerca di rubarmi il sacchetto mirando alla giugulare, io che urlo e lotto furiosamente con cigno e anatre, i bambini che si pisciano addosso dalle risate e i vecchietti che mi filmano con il cellulare mentre vengo brutalizzata dai pennuti.
Morale della favola: mamme lavoratrici, state al lavoro senza sensi di colpa, si vede che il destino per noi ha previsto questo.
E MAI, MAI SFIDARE IL DESTINO.
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19 Comments

  • Mi fatto ripensare a quelle ore di permesso che ho segnato la settimana prossima "per fare qualcosa con i bambini"… quasi quasi le tengo per altro 😉

  • Mi viene in mente quella volta che ci siamo cimentati, io e i miei figli, in uno sdolcinato pomeriggio prenatalizio a costruire la casetta di pan di zenzero dell'IKEA. Quella cacchio di glassa che sembrava una cavolata fare non teneva insieme i pezzi e il risultato finale è stato un'orrenda casa terremotata e io che imprecavo come una pazza esaurita. Loro ogni tanto mi chiedono di rifarla… boh forse si sono divertiti lo stesso, chissà *______*

  • Guarda…. a me capita spesso di cogliere questa differenza tra sperato e realtà….tutte le volte che attendo con ansia un fine settimana credendo che sarà idilliaco, solitamente si rivela un fallimento. Altre volte volte è capitato invece che alla fine di week-end che non potevano che essere mediocri, sono arrivate la fatidiche e tanto agognate parole del nano (quelle che ti scaldano il cuore e ti fanno vedere il mondo in rosa): "Mamma, oggi è stata proprio una bellissima giornata"…. e tu vedi i cuoricini cadere dal cielo e speri soltanto che arrivi presto un'altra giornata così!!!

  • Mitica! MI fai scomoisciare dalle risate! Comunque credo che i tuoi figli ricorderanno questo pomeriggio molto più dei figli dell'altra mamma e ti saranno grati per la scena!quanto agli abiti, io mi consolo pensando che capita a tutte, prima o poi, è che forse ci facciamo più caso noi quando ci capita che non gli altri genitori che incontriamo fuori da scuola, che hanno altro per la testa. P.s. Io una volta ho fatto una cosa simile, portando il nano in piscina in settimana. Mi ha tirato un annaffiatoio di plastica sullo zigomo e taglio vicino all'occhio. Sangue, pianti del nano che si sentiva in colpa e spaventato, genitori che cercavano di non ridere ecc. e io sono finita il giorno dop in Tribunale con l'occhio nero, a sentirmi fare battute sulla violenza domestica. Ci ho messo due anni prima di riprovare un pomeriggio così!

  • Sei un mito!!!!! Almeno loro si sono divertiti!
    Io ogni anno mi improvviso Mucciaccia in vista del Natale per creare con ZucchinoAlfa un regalino fatto dalle sue sante manine per i nonni e gli zii e puntualmente mi maledico (porconando in aramaico prenatalizio) per la malsana idea! Il risultato arriva, ma dopo lo sclero totale mio e la perplessità di mio figlio.
    VA bene provarci, ma certe volte dovremmo veramente ricordarci dei nostri limiti, accettarli e tuttalpiù berci su! 😀
    Un abbraccio

  • Sto ridendo molto! Che scena! Certo che i vecchietti potevano pure aiutarti invece di filmare! Ho presente quando si crea l'aspettativa di una giornata perfetta e invece si rivela un disastro anche se in questo caso i tuoi figli si sono divertiti! Barbara

  • Noooooo!!! Non riesco a non ridere ma non solo e non tanto per te (bravissima, scrivi regalando immagini ed emozioni) quanto per me…quello che scrivi è quello che più o meno puntualmente capita a me. Appena decido di cambiare la routine e di modificare il mio stile di vita (che è simile al tuo)…mi capita di tutto! E torno con la coda tra le gambe al mio solito tran tan…Morale: meglio starsene incollata al pc a scrivere intrattenendo il pargolo con cartoni (lo so, non va bene, ma io non posso implodere o scappare di casa, rischio mi venga contestato l'abbandono di minore) o con piste e macchinine varie che rischiare il cataclisma…o peggio, uno stuolo di anatre impazzite che mi assalgono, con il cigno gigante affamato, poi…Mi hai fatto sbellicare…mi sono vista, nè più nè meno, compreso il look da battaglia-tanto-non-incrocio-nessuno (e invece becco anche la dirigente scolastica che già normalmente mi guarda con sospetto) che mi deve dire qualcosa di importante e improcrastinabile…Non prendertela, pensa – come faccio io – che sei una originale e mai scontata! Ok? Baci e a presto elisabetta

    se ti va viene a trovarmi e a darmi qualche conisglio, sarà prezioso elisasottoilcielo@blogspot.it : – )

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