Noi degli anni 80

È stato duro incassare il colpo quando mia figlia mi ha chiesto, oggi, “ma tu sei nata nel duemila…”.

2000 schiaffi!
Mi darei se servissero a rassodare la pelle del viso, ché le creme si sa, funzionano ma fino ad un certo punto.
Mi ritrovo spesso ad usare la mia infanzia per terrorizzare e/o minacciare le mie figlie, come se avessi vissuto nella gabbia di Hansel e Gretel.
Per esempio vogliamo parlare di come io mi vestivo alle elementari? La regola era la tuta felpatina, quella fastidiosa stretta alle caviglie e ai polsi, scolorita e spesso abbinata a… le ballerine coi calzini bianchi con la trina.
Poi ovviamente io cadevo, e mia mamma rattoppava. Ma mica con una cuciturina discreta, no: con una toppa formato dimensione naturale pastore tedesco, con scritte o disegni che spesso ignoravo. Probabilmente c’era scritto Fuck URSS, mia mamma non parla inglese.
Il costume di carnevale? Era quello di mio fratello, oppure veniva inventato sul momento. Coi vestiti che non stavano più a mio fratello. Una volta ero vestita da punk. E anche la volta dopo. Più quella dopo da punk accaldata, visto che mi stava tutto corto.
La pettinatura era la coda di cavallo: coda di cavallo ogni giorno, così stretta che mi veniva il mal di testa. In alternativa (o abbinato) il cerchietto formato orecchie di Minnie fuse con corona imperiale. In pratica da scuola mi riconoscevano che ero ancora sulla porta di casa. E badate bene: non ero io a volerlo.
La mensa scolastica era il terrore di ognuno di noi: l’unico giorno buono era quello con pollo arrosto e patate, tutto il resto era cibo che tornava a casa nascosto nei piatti nascosti nei sacchetti nascosti negli zaini nascosti nei nostri conati per la puzza che ogni santo giorno ci riportavamo a casa. La puzza del cibo della mensa è una cosa che ti segna tutta la vita.
I viaggi in auto erano sdraiati sul sedile posteriore. O nel portabagagli.
In inverno bastava coprirsi, in estate… ho ancora il segno del sedile di plastica della Panda sul sedere.
Le giornate al mare erano lunghissime e noiosissime, ma ci inventavamo di tutto per occuparle, non c’erano giochi sulla spiaggia, gonfiabili, moto, campi. C’erano i nostri culi strusciati sulla sabbia per formare le piste delle biglie, c’era il Calippo o il Fragolino, c’erano le cabine in cui limonare e oh, nessuno ci beccava!
Ogni benedetto pomeriggio aspettavamo le 16 per vedere Bim Bum Bam, poi va beh c’era Ciao Ciao e quando mia mamma non se ne accorgeva o finivo presto i compiti vedevo Ken Shiro su Odeon o una roba così. Sempre se riuscivo a girare la manovella della TV nel modo giusto e trovavo il canale.
Promettevo sempre di svegliarmi la mattina presto per guardare Anna dai capelli rossi o Heidi, ma non ci sono mai riuscita e forse per questo mi stanno ancora sulle palle.
Il sabato sera c’era il Bagaglino e forse ora capisco molte, molte cose.
L’album delle figurine era il mio sogno ogni anno, ma non ne finivo mai uno. Lo distribuivano a scuola insieme a trecento pacchetti di doppioni e poi dovevo sperare che mia mamma si sbagliasse e invece di comprare Donna Moderna comprasse un pacchetto. Ovviamente avevo tutti (vabbeh, quasi) i primi numeri delle collezioni, quelli che costavano 1000 lire e poi non compravo più nessun altro numero perché costavano tipo 10000. Stronzi. Ho ancora il modellino del corpo umano a mani aperte che mi ricordava Gesù e sono quasi certa di aver finto per fargli i buchi nelle mani, visto che non potevo riempirlo di organi e affini.
Il Buondì era il diavolo e mangiavo ogni pomeriggio pane e mortadella, pane e pomodoro, pane e niente, pane.
Le attese erano lunghissime. Non c’erano cellulari, videogiochi, TV portatili, c’erano solo le vecchine che parlavano di cose a noi incomprensibili e i loro capelli argento blu e una noia tremenda, una noia che non aveva confini, io a volte giuro di aver pensato di poter morire di noia aspettando dal dottore o alle poste. E guai a aprire bocca perché allora i ceffoni esistevano ancora. Le labbrate.
Il massimo dello sballo in città era il circo con gli elefanti denutriti. Io odiavo il circo. E il Luna Park dove dicevano che rubavano i bambini. E si vomitava sulla barca.
Però ecco, quando voglio veramente terrorizzare le mie figlie, niente è meglio del top del top degli anni Ottanta.
Le spalline.
Le spalline imbottite.
Trovatemi di peggio e rivaluterò la mia infanzia negli anni 80.
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24 Comments

  • E la fobia di andare al parco e bucarsi con la siringa…? Io celo. Tra l'altro d'estate andavo quasi tutti i pomeriggi al bar con mio nonno che giocava bocce. Al bar frequentato dai "droghini" del paese ovviamente.
    Altra cosa orrenda anni 80 sono quei sandali di gomma che ti lasciavano tutti i segni nei piedi, mi sudavano i piedi di brutto, ci entrava la terra e a sera erano neri.
    Eppure gli anni 80 mi fanno tenerezza lo stesso, starò invecchiando.
    Mina

  • Presente!!!!! Il mio terrore era la gonna scozzese con lo spillone la domenica che pizzicava, le calze di trine che pizzicavano, i cappelli e le sciarpe che pizzicavano. Un'infanzia a grattarmi. Il Billy era il diavolo mai bevuto, le big babol all'uva che sentivi l'odore a chilometri, la mensa dell'asilo che invece del prosciutto ci davano la spalla o la lingua…. ma che anni meravigliosi sono stati!

  • vi siete dimenticate i calzettoni di sangallo fino al ginocchio, che puntualmente finivano arrotolati alle caviglie oppure con l'elastico così stretto da bloccare le circolazione

  • Ma la "maglietta della salute", quella a maniche lunghe tutta di lana, ne ero terrorizzato, un'infanzia con l'orticaria… poi sono arrivate quelle "cotone dentro e lana fuori": una generazione salvata!

  • Presente! Nata nel 1983, mamma di una bimba di due mesi… io rico do anche la minaccia "se ti fai male vedi poi come le prendi! L'alcool rosso sulle ferite e la "polentina" se avevi la febbre… eppure mi mancano quelle giornate intere a far niente dopo la scuola!

  • Tu sei nata nel duemila. ….. ahaha! Muoio!
    Hai ragione è tremendo essere nate nello scorso MILLENNIO!
    voglio neanche lo scorso secolo ci siamo beccate ma lo scorso MILLENNIO! !!!!
    vogliamo parlare comunque del primo vero bbiutiful per bambini ovvero Licia con la Cristina d'avena coi fiocchi in testa?
    Meraviglia!
    E poter andare in bici senza ginocchiere gomitiere caschetto cuscino para colpi?
    Una moda tremenda ma infanzia felicissima! Lisa

  • Presente! ma vogliamo parlare degli zaini senza ruote per andare a scuola che pesavano più di noi??? e del Soldino della Mulino Bianco che puntualmente ti faceva litigare con le amiche perchè qualcuno sempre te lo fregava?… cmq gli anni 80 non si discutono…. E' stata la mia isola felice di bambina! chi ha avuto la fortuna di poter vivere l'infanzia contando solo sulla fantasia come noi non la cambierebbe per nulla al mondo!Alessandra

    • Secondo me abbiamo tutte sognato di farlo, per emulare le sue catene!!!! Io dovevo giocare con una palla fatta di carta e nastro isolante perchè a scuola quella vera non la potevamo portare!!!

  • No vabbeh….piango giuro. LE SPALLINE IMBOTTITE!!! Che ancora oggi se trovo anche solo una giacca tipo da tailleur che ha le spalline non imbottite, ma anche solo vagamente sagomate, giuro mi vien la pelle d'oca!!
    …e cmq parliamo anche dei risvoltini, che quelli che si vedono in giro oggi in confronto non sono niente…

  • ahahah miticaaa. io mi ricordo delle cose belle: lunghi viaggi in macchina sdraiata dietro col mio cuscino, e poi tutte le merendine del mulino bianco con la sorpresina nella scatoletta di cartoncino gialla e marrone quanto mi mancano…la bambola Gil e Gel. il Brivido gioco in scatola, il gelato conopalla (non l'han più fatto uguale dopo!). Invece le cose brutte..
    calzini bianchi che si srotolavano sempre alle caviglie (quanto li odiavo), la cresta ai capelli (allora la chiamavamo l'Onda—mamma fammi l'onda — i fuseaux con il laccino sotto / ossignur! – –le camicie col colletto gigante — !

  • Il mio incubo dell'infanzia sono i calzini traforati, quelli lunghi, o blu o bianchi. Ne ho talmente il terrore che ancora, nonostante sia passato oltre un trentennio, non riesco a comprare nulla, ma nulla che preveda un minimo di cosa traforata.
    Oltre a questo ricordo con estremo piacere quelle magliette (lupetti/dolce vita) in 180% acrilico (petrolio puro diciamo) che d'inverno quando tua mamma te li toglieva si erano talmente caricati di elettricità che facevano le scintille!!

    Comunque, più di ogni altra cosa, quello che ci distingue dai nostri figli, come tu hai sottolineato, è la capacità di stare annoiati. La noia delle visite ai parenti, la noia dei pomeriggi in casa d'estate che non finivano MAAAAAAIIIII. Loro non hanno idea, anche un po' per colpa nostra, di cosa sia la noia.

  • Io da piccola vivevo con i miei genitori a casa di mia nonna paterna e all'epoca il MUST erano le Telenovelas e quindi via a go-go con "Anche i ricchi piangono"! Naturalmennte,la tv era una sola e quindi me li dovevo sorbire anche io!

  • Io da piccola vivevo con i miei genitori a casa di mia nonna paterna e all'epoca il MUST erano le Telenovelas e quindi via a go-go con "Anche i ricchi piangono"! Naturalmennte,la tv era una sola e quindi me li dovevo sorbire anche io!

  • Vogliamo parlare dei cartoni animati dei nostri tempi?? Altro che Peppa Pig o Paw Patrol dove la puntata inizia bene e finisce ancora meglio. Noi dovevamo sorbirci Candy Candy, orfana, odiata dai fratellastri, amore della vita morto, caduto da cavallo, guerra… Vogliamo parlare di Giorgi?? Altra orfana, odiata dalla mamma, che fa morire il padre, che avrá un fidanzato con la TBC… Chobin che cerca la mamma, Bumbum che cerca la mamma… E che tristezza!!
    La ns. Generazione è rimasta traumatizzata?? Bè, un po' sí…

  • Io ho di peggio!
    I fuseaux (perchè noi non eravamo la generazione dei leggins) con l'elastico che girava sotto al piede! Roba che arrivava direttamente dai video di fitness anni '80 e ci toccava indossare a scuola.
    Che continuavano a scendere e ti trovavi il cavallo basso e non potevi tirarli su perchè l'elastico li frenava, un incubo!

  • Io sono nata all'inizio degli anni 80(10/6/80) e tutte queste cose me le ricordo bene e come te ho odiato Heidi e Anna dai capelli rossi fino ai 20 quando sono finalmente riuscita a vedere tutta la serie in compenso non parlatemi di kiss mi Licia o Candy Candy le odio ancora oggi,e anche io ogni tanto racconto la mia infanzia a mio figlio e mi rendo conto proprio si far parte di un altro millenio

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