Il termometro giusto per i bambini e come misurare la febbre a un neonato

Ci sono mamme che guardano negli occhi un bambino e già sanno non solo se ha la febbre, ma persino esattamente che temperatura il figlio ha in quel preciso istante, quanti gradi centigradi e quanti decimali.

Presente quelle che guardano anche vostro figlio e vi dicono “mmmm, guarda che occhietti! Minimo ha 37,7°, vero?” e voi vi sentite delle caccole perché lo stavate serenamente portando in piscina senza esservi accorte di NIENTE?

Ci sono mamme che non sanno quantificare la febbre, ma la sentono.
Danno un bacio al figlio o lo guardano in faccia e sentenziano: questo bambino ha la febbre!
E immancabilmente ce l’ha.

E poi ci sono quelle come me.

Quelle che non si accorgono che i figli hanno la febbre se non quando si ustionano al contatto.
Allora e solo allora – spalmandosi la Foille sull’ustione – cercano il termometro.

Perché senza un termometro che ci dica incontrovertibilmente che il bambino ha la febbre e quanta ne ha quelle come me non possono farcela.

Ecco perché in questi 8 anni e 2 figli ho comprato, utilizzato e sperimentato ogni tipologia di termometro e sono pronta a condividere il mio sapere.

Come si misura la febbre a un neonato:

La febbre NON si misura per via rettale, nonostante fino a qualche anno fa fosse consigliato dai più, ora i più sono per l’evitare questa tipologia di rilevazione, ritenuta più rischiosa e invasiva.
Qualora doveste comunque misurare la febbre per via rettale, ricordate che la temperatura rettale è più alta di quella ascellare di circa mezzo grado.

La febbre non si misura per via sublinguale: è difficile e improbabile riuscirci, rischiereste di dover mettere il termometro, toglierlo, rimetterlo, spostarlo e avere quindi una rilevazione imprecisa.

Che termometro usare per un bambino:

1) il termometro digitale

è l’esatto sostituto del termometro a mercurio e funziona esattamente nello stesso modo.
Se la batteria è carica e il termometro integro, è abbastanza preciso e affidabile, oltre che essere di semplice utilizzo. Pare possa avere uno scarto di un paio di decimali, ma niente di più (se segna 38.4° invece che 38.2°, insomma, non ci cambia la vita).
Si posiziona sotto l’ascella del bambino e lì deve restare fino ad avvenuta rilevazione (ce ne sono di durata più o meno breve (in genere dal minuto ai 3), quando scegliete valutate questo aspetto attentamente: quanto sta fermo vostro figlio?).
Ha un prezzo contenuto (dai 5 ai 15 Euro, a seconda di marca e modello), ma si rompe con una certa facilità (a volte, basta una caduta ben fatta, ahimè… ).

2) il termometro a infrarossi

ne esistono di diverse specie:

a) termometro a puntatore  e termometro a contatto: sono tra i più precisi, sulla carta, anche se molti genitori non si trovano a proprio agio e non riescono ad individuare il punto esatto per la rilevazione, avendo quindi risultati differenti a seconda del dove si punta o dove si appoggia.

Io devo dire che lo credevo impreciso, finché non ne ho comprato uno di marca e di un certo costo. Con quello ci siamo sempre trovati alla perfezione. Solo che… solo che, appunto, quei 70/80 Euro almeno per averne uno che sia veramente affidabile vanno investiti.
Il digitale costa infinitamente meno.

b) termometro auricolare: si infila il puntatore nell’orecchio in modo che misuri la febbre basandosi sulla temperatura della membrana del timpano.
Tra tutti è il meno preciso, perché la membrana timpanica può essere calda o meno calda indipendentemente dalla temperatura del corpo. In altri termini, se il timpano è caldo il bambino potrebbe comunque non avere la febbre.
E’ quindi poco affidabile.
E non costa poco.

3) il termometro a mercurio

non è più in commercio, ma per noi adulti resta IL termometro.

Per i bambini, però, meglio evitarne l’utilizzo: una fuoriuscita di mercurio potrebbe essere davvero dannosa.

4) le strisce a cristalli liquidi

si posizionano sulla fronte del bambino e si attende la rilevazione.

Non sono precise, non lo sono mai state e sono anch’esse in via di estinzione, seppur per selezione naturale e non per imposizione di legge.

5) il termometro wireless o termometro bluetooth

E’ l’ultimo arrivato.

E’ formato da un piccolo rilevatore che va assicurato con un cerottino alla pelle del bambino, sotto l’ascella. Una volta applicato, può essere lasciato per il tempo che dura il malanno senza pensarci più.

Il rilevatore trasmette il segnale ad un’app sul telefonino e il telefonino ci dirà la temperatura del bambino ogni volta che ci interesserà saperla.

E’ il termometro perfetto per misurare la temperatura ai bambini, soprattutto è il termometro perfetto per misurare la temperatura ai neonati, i più difficili e quelli che creano maggiore ansia quando stanno poco bene.

Ho provato il termometro bluetooth Temp Sitter di Gima e per me è la perfezione assoluta.

Assicurato il rilevatore con un cerottino alla pelle di Vittoria, appena sotto all’ascella, ho scaricato l’app (gratuita) e immediatamente via bluetooth termometro e telefono si sono collegati.

Quanta febbre ha mia figlia?

Basta guardare il telefono e lo saprete.

Senza svegliare il piccolo, senza disturbarlo, senza litigare col termometro, con l’ascella, col puntatore, con il culetto, niente, tutto dimenticato, basta uno sguardo al telefono e vedrete come sta. Punto.

Vi interessa vedere come è andata la nottata o come sta andando il pomeriggio? Basta guardare il grafico dell’andamento della temperatura.

Volete essere avvisati se la temperatura passa i 38°? 38,5°? 39°? basta impostare l’allarme con l’app.

Io l’ho impostata a 38° e alle 3 del mattino mi ha svegliata: Vittoria aveva 38° e la temperatura stava salendo, il grafico era netto. Le ho dato del paracetamolo e siamo tornate a dormire serene, tanto ci sarebbe stato l’allarme a svegliarmi in caso di bisogno…

Per me questo è davvero il miglior termometro per bambini sul mercato in questo momento.

Sono sincera, lo sono sempre: se non avessi avuto modo di testarlo non avrei mai pensato di comprarlo, ma, avendolo provato, non posso che consigliarlo aggiungendo che sì, rispetto a tutti gli altri modelli in commercio ora, è il migliore, soprattutto per i bambini molto piccoli come la mia.

Al termine dell’utilizzo è importante riporre il termometro nell’apposita confezione perché non si scarichi la batteria, che dura 3.000 ore, tantissime, certo, ma non infinite.

Ha in dotazione una decina di patch per l’applicazione sulla pelle.

Il rilevatore dopo l’utilizzo prolungato (nel mio caso dopo 3 giorni) va ripulito dai residui del cerotto. Fatelo quando lo levate, è sufficiente una passata veloce con dell’alcool, come consiglia il libretto di istruzioni (io ho usato una salvietta umidificata e ci ho messo tipo 15 secondi).

A Vittoria non ha dato nessun fastidio.
A me ha tolto l’ansia di non sapere come sta in ogni momento, non dovendomi più chiedere se avrà febbre, se sta salendo, scendendo, se reagisce all’antipiretico e se serve… cose da mamma, insomma! Uno sguardo al telefono e la risposta è lì, senza disturbare i figli.

Assolutamente promosso!

Temp Sitter di Gima è in vendita da Mediaworld, nelle parafarmacie Auchan, negli APR (Apple Premium Reseller) o comodamente da qui (dove in questi giorni è in offerta!)


post in collaborazione con Gima

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