Le fatiche della maternità si dimenticano. O, almeno, si superano.

Che i dolori del parto si dimentichino è cosa nota e risaputa dall’antichità. 
Ed è tendenzialmente vero, magari si ha il ricordo di un’esperienza dolorosa o negativa, ma il dolore in sè, chi se lo ricorda?
Io ho sofferto come una pazza per 12 ore, eppure ho un ricordo dolcissimo dei miei due parti.
Quello che si dice meno, è che si dimentica anche tutto il resto.
Le notti insonni, ad esempio. Vi sembrerà di essere arrivate al limite di sopportazione, di non farcela più, che un’altra interruzione appena vi siete finalmente addormentate vi ucciderà.
Invece non solo sopravviverete, ma, una volta tornati alla normalità, vi dimenticherete quanto avete sofferto. 
Certo, magari vi resterà la sensazione che i primi mesi (o anni, se siete particolarmente sfigati) siano stati terribili, ma non sarà quella certezza di morte imminente che provate ora al quindicesimo risveglio.
Anche perchè, diciamocelo, appena sopravvissute alle notti insonni, vi troverete nel delirio dei terrible two.
E quindi questi cuccioli indifesi, che fino a ieri vi si appiccicavano alle gambe e vi spezzavano il cuore quando dovevate mandarli al nido, che nonsotante tutto erano l’immagine della felicità e della paffutezza, ora vi mandano tranquillamente affanculo.
Scontrosi, irascibili, capricciosi, con un NO ad ogni domanda e ad ogni proposta.
Pronti a fare una scenata in ogni luogo più inappropriato, dalla chiesa all’ufficio, alla posta, a sbattere la testa contro il muro per un rimprovero, a minacciare di cambiare casa, famiglia e continente.

Tranquille, i terrible two finiscono come sono arrivati.
E confluiscono diritti dritti nei terrible three.
E four e five.
Il No! viene sostuito dal CHE SCHIFO, o che noia, o, più facilmente, che palle.
Gli preparate il suo piatto preferito?
Che schifo. All’asilo è meglio. Sì mi piace la cotoletta ma non questa.
Disperate dall’inappetenza gli chiedete cosa vuole per cena, cucinate due ore, e lui non si alzerà dal divano dicendo che ha cambiato idea.
Io ieri ho fatto i salti mortali per prendere a Tondino un libro sullo spazio di cui si era innamorato a Torino e che gli avevo promesso. Poi abbiamo trovato la libreria chiusa e lui ovviamente era rimasto malissimo.
Ieri arrivo con la sorpresa e mi aspettavo salti di gioia e baci di riconoscenza eterna. Lui mia ha donato, almeno quello, un sorrisone salvo aggiungere subito: ma non è il ricordo di Torino perchè l’hai preso qui, quindi non vale.
Mentre vi trovate a pensare che in fondo il lancio dello zoccolo è meno truce di quello dalla finestra, in men che non si dica starete comprando lo zaino per la prima elementare.
E finalmente tirerete un sospiro di sollievo, intorno ai sei anni diventano più tranquilli, più gestibili, più divertenti.
Fino a quando iniziano i compiti.
Se non ci siete ancora in mezzo, vi sembrerà una cosa carina.
Voi due lì, vicini, a studiare egizi o poesie.
Lo credevo anch’io.
Poi, lo stesso figlio che a 5 anni voleva leggere e scrivere, che smaniava per avere il suo astuccio e diario, reagirà ai compiti come Dracula all’aglio.
Pianti, isteria, il redivivo Che Schifo, teste ciondolanti, sguardo vitreo.
E sì, crescono e diventano più autonomi a scuola e con i compiti, ma si avvicina anche la preadolescenza, che inizia tipo a 7 anni.
Malumori, crisi di rabbia, insofferenza, insoddisfazione, malcontento. 
Tranquille, non è solo il vostro con tendenze leopardiane, ci siamo passate tutte.
Nel frattempo, visto che come sto saggiamente dicendo i dolori e le fatiche si dimenticano, avete pure fatto un secondo figlio (e magari un terzo se siete proprio masochiste).
Quindi, se credevate di morire per le notti insonni, ora invece vi accorgerete con sorpresa di riuscire a restare in vita (insomma, una parvenza di vita almeno, battito cardiaco, respirazione, movimenti oculari, quella roba lì) con le notti insonni di uno e i terrible two dell’altro in contemporanea.
O con i terrible three del primo e la crisi preadolescenzale del secondo.
Il tutto allietato dai litigi tra i due, dalle doppie incombenze, doppi viaggi, doppi corsi sportivi, doppi compiti.
Immagino che leggendo vi siano cadute un po’ le palle, dicendo “e io che credevo che bisognasse solo aspettare per vedere la luce in fondo al tunnel!”.
Ed in effetti è un po’ così.
Ci saranno miglioramenti su un aspetto e al contempo si aggiungerà un altro casino. Poi migliorerà quello e si aggiungerà un’altra magagna.

Ma la cosa bella è che è un po’ come passare i livelli di un videogioco: con il tempo acquistate punti, poteri e capacità.

Quindi quello che vi pareva insostenibile con il primo, diventerà non solo sostenibile con il secondo, ma quasi facile: saprete farvi carico di quello e di altri mille piccoli o grandi casini  e malumori che via via si aggiungeranno.
E, incredibile ma vero, nella vostra giornata, che pure continuerà ad avere 24 ore, riuscirete ad infilare pure impegni solo vostri. La palestra, l’estetista, l’amante, una corsa.
E tutto questo non perchè dopo sarà più facile: con i figli ci sarà sempre, SEMPRE, da faticare.
Sarà anche bello, meraviglioso, divertente, ma la fatica, quella non passerà mai.
Quello che cambia è che imparerete a gestirla.
Imparerete a ridurla, anche, a togliere gli sbattimenti inutili, a vedere le cose da un’altra prospettiva.
Capirete, finalmente, che è vero che le mamme hanno i superpoteri.
In primis quello di trovare sempre nuove inaspettate risorse.
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7 Comments

  • Arrggghhhh…. AIUTOOOO!!!

    Scherzo… io passo dai terrible two della piccola 2enne alle crisi di pianto e lagna della grande 5enne….

    Mi ha fatto ridere il discorso delle notti insonni… ridere, per non piangere però, perchè la E. ancora non si fa una notte intera… 🙁

    Comunque è vero, si dimentica… il dolore, la fatica… perchè i figli, si sa, so piezz e core!!!

  • Bellissimo post! Ora mi sembrano nulla le notti insonni (e il mio bambino ha fatto la sua prima notte intera, senza risvegli, a 3 anni e mezzo) di fronte all'ansia dell'inizio della scuola elementare a settembre…

  • Io ne ho tre di 14 9 e 6 e quello che hai detto è la verità.Con il tempo e l'esperienza impariamo a gestire tutto e superiamo i vari livelli.Ma i terrible two si moltiplicano four six right e in adolescenza è ancora peggio…

  • Uh cielo! Ma almeno potevi lasciarmi l'illusione che ad una certa età (una qualsiasi eh…) fuori dal tunnel ci si arrivava!
    Superati i terrible 2+3 del grande ora siamo in un mix di terrible4 e preadolescenza precoce (ancora non mi capacito della cosa), mentre Nano2 al giro di boa dei 13 mesi non ha ancora capito che la notte SI DEVE DORMIRE. E tra poco inizieranno i suoi T2, pure.
    E poi… E poi…
    E poi credo sia tutta colpa degli ormoni che quando vedono quelle manine paffute e sentono quel profumino di bimbo piccolo, lì dietro l'orecchio (dopo la doccia però), beh, ti fa venir voglia di andare per un terzo.
    Poi ti fai un altra notte insonne con Nano2 che ti urla nelle orecchie tanto per provare a che decibel riesce ad arrivare, lasciandoti un acufene potente per minimo 1h, e allora guardi il Socio e dici che forse è meglio fermarsi qui, STO come a black jack, che non si sai mai, lo scoppio potrebbe essere dietro l'angolo!
    Ein Prosit! 😉

    • Ahahah siamo nella stessa barca, anche io 13mesenne che di notte mi sveglia con urla direttamente nell'orecchio (dorme con me :/) e 5enne che…vabbe', mi sfinisce con la sua testardaggine

  • Non bisogna lamentarsi che fino a circa 12 anni sono piccolezze è dopo che inizia lo sfinimento vero! maledetta adolescenza!(mamma di un 18enne un 16enne e una cucciolotta di 2 e mezzo)

  • Io è proprio la FATICA che voglio superare ;( mi avete demoralizzata un po' sta volta, ma voglio continuare a credere che un giorno potrò sedermi tranquillamente sulla poltrona senza sensi di colpa sulle 2000 cose da fare e senza che nessuno voglia essere intrattenuto… Forse quando avranno 20 anni? Sob… Per adesso 2 maschi di 5 e un anno mi stanno distruggendo. (Più il marito criticone 🙂

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