Week end a Londra con bambini, misteri e Scooby-Doo


Londra.

Londra per me bambina era le calze grigio topo.
Che colore è questo mamma? Color ratto in cantina?

No, si chiama ‘fumo di Londra’.

Fumo di Londra, mi ripetevo. Fumo di Londra. Un’espressione che ti faceva pensare che questa città, Londra, dovesse essere davvero terribile per viverci… Ché dicono che Milano sia grigia, ma se non esiste il color fumo di Milano ed esiste il color fumo di Londra un motivo deve esserci, no?
Londra, che sapeva di nebbia, di foschia e di enigmi, perché se pensavi ai misteri pensavi a Londra.
Eccolo lì, Sherlock Holmes, che passeggiava sul Tamigi, nella nebbia, con il suo impermeabile beige e la lente in mano. E Jack lo squartatore? Angosciante, eh?

Mi divertono i misteri, mi hanno sempre incuriosito le cose da scoprire, le verità da far venire a galla, i libri gialli, ma non quelli americani dove ad un certo punto sbam! Arrivano 700 poliziotti, 180 paracadutisti, l’FBI e le squadre speciali, no, quelli europei, quelli sgangherati, con l’auto vecchia e senza benzina, imbottigliata nel traffico, con i collaboratori diversamente intelligenti, quelli mediterranei, meglio ancora se greci o spagnoli o italiani, quelli che più sono soli e senza mezzi oltre al cervello, più mi attraggono perché niente, per me così diventano terribilmente affascinanti.
La colpa? È di Scooby-Doo e della Mistery gang.
Quando ero bambina li adoravo e non mi limitavo mica a guardare le serie, tsé! No, no, io ero lì, indagavo con loro, procedevo con loro, scappavo con loro, ero parte della gang, ero lì a cercare indizi, orme, odori, tracce, soli con le nostre forze e la nostra logica, senza che arrivassero a salvarci i marines o le forze speciali.
E con quel brivido in più dato dal mistero, dal sovrannaturale, dal gotico, dall’oscuro. A chi non piaceva?!
Ecco, ai bambini di oggi, compreso mio figlio, Scooby-Doo fa lo stesso effetto che faceva a me: li trasforma in detective!
Ecco perché quando ci è arrivato via email una richiesta d’aiuto di Scooby-Doo siamo partiti immediatamente abbandonando papà e neonata al loro destino (si fa per dire, eh! Stanno benone!).
Arrivati a Londra lo abbiamo incontrato, lui, Scooby-Doo in carne, pelo e ossa.

Nella hall del trendissimo QBic Hotel ci ha fatto raccontare da una vecchina – che è stata con noi per 48 ore, pace all’anima sua – che qualcuno in un castello, nel suo castello, aveva rubato a ciascun membro della gang un oggetto: a Scooby-Doo il collare, a Shaggy la mitica maglia verde, a Fred la bandana, a Dafne il cerchietto e a Velma gli occhiali.

Chi era stato? E perché?

Ed ecco i bambini trasformarsi immediatamente sotto ai nostri increduli occhi in piccoli Tom Ponzi de noantri, con il loro kit composto da zainetto, binocolo, torcia, lente, tesserina distintiva e varie ed eventuali e mettersi in marcia: via verso il castello!

Tipo 30 secondi ed erano dei detective, roba che Stanislavskij col suo metodo era un dilettante allo sbaraglio.

E fu così che nella splendida cornice del castello di Severndroog, 6 ragazzini poco sotto i 10 anni che fino a 5 minuti prima fingevano una certa noncuranza per questa avventura e canticchiavano Katy Perry scimmiottando i 15enni, entrarono immediatamente nel ruolo, scappando urlando dai fantasmi (sì, quelli che non esistevano…) e impegnandosi a scovare gli indizi OVUNQUE.

E quando dico ovunque intendo ovunque e per tutta la giornata, dalla meravigliosa merenda nel parco sino al tramonto che ha reso la vista dalle colline su Londra, qualcosa di unico. Altro che grigio topo!

E con il calar del sole e un incontro con un pirata che è poi fuggito dal castello, eccoci a tavola, per una cena perfettamente a tema a mangiare “zombie sfilacciato” e “code di mostro”.

Dopo un sonno ristoratore, al nostro risveglio ci attendeva una mappa che i bambini hanno difeso strenuamente dal nostro interesse e seguito fino a destinazione: un galeone dei pirati in secca sul Tamigi, appena dietro al Borough Market.

Lì, guidati da un pirata d’eccezione e dalla sempre presente vecchina – ormai con un piede nella fossa causa vivacità dei ragazzini, soprattutto del mio, ma si sa… – hanno imparato a usare un cannone, a pulirlo, a caricarlo, a spostarlo e a mirare. Sarà loro utile nella vita, sì 😉

E dopo un corso accelerato di pirateria e una caccia senza quartiere agli indizi ecco che anche gli ultimi oggetti sono stati trovati, compreso un tesoro di monete d’oro (di cioccolato) e… il collare di Scooby-Doo!
Missione compiuta, detective! Si torna a casa!
Giusto in tempo per divanarsi davanti a Boomerang Tv,  Canale 609 di Sky, dove dal 19 giugno alle 19, dal lunedì al venerdì, vedremo le nuove puntate di “Be Cool Scooby Doo”.
E chi se le perde?!



Post in collaborazione con Boomerang Tv

Tags from the story
More from 50sfumaturedimamma

San Valentino dopo i bambini

Share this...FacebookPinterestTwitterLinkedinemail Caro amore mio/topolo/mo’/teso,  sì, ti chiamo così per abitudine, lo...
Read More

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.