La febbre nei bambini: qualche consiglio per capire cosa fare

Alzi la mano chi non si è mai preso un coccolone quando il termometro ha sentenziato: 39.5! La prima volta la tentazione è quella di chiamare il pronto soccorso (o correrci, scommetto che qualcuna di voi l’ha pure fatto, vero?), poi purtroppo, in molti casi, ci si rende conto che nei bambini è una cosa piuttosto comune. Anche troppo.

Ci sono però mamme che si agitano più facilmente, altre che sono più easy, o ancora certi sintomi e reazioni che sono insignificanti e altri che invece non vanno sottovalutati. Giorni fa abbiamo partecipato ad un evento – #CheGiunglaQuestaFebbre – in cui si spiegava proprio cos’è la febbre e come comportarsi. Abbiamo raccolto le informazioni più importanti e oggi le condividiamo con voi, sperando vi facciano vivere i malanni più serenamente!

LA FEBBRE NEI BAMBINI

Molto spesso, la febbre è percepita come una malattia, in realtà si tratta soltanto di un sintomo: la temperatura corporea, che varia durante la giornata (nel pomeriggio e prima serata è più alta, la notte più bassa), è regolata dal cervello, che scatta appena l’organismo è in qualche modo “aggredito”, reagendo così con un alzamento della temperatura.

Quando si tratta di febbre? Dopo i 37.5. E quando si danno medicine? Dipende molto dal bambino: se è tranquillo, non ha dolori, vive normalmente, non c’è bisogno di dare NULLA, nemmeno se la temperatura si alza. Se invece diventa sofferente e insofferente, allora potete somministrare un anti-piretico. Sapete che fanno al nido comunale a Parigi? Ti chiamano quando tuo figlio supera i 38, prima no: e se il bambino sta bene, se lo tengono, se invece è sofferente ti chiedono SE PUOI andare a prenderlo!

Come si misura la febbre? Sotto l’ascella! Oppure coi termometri a infrarossi. Ma evitate in ogni modo quella sublinguale, non affidabile, e quella rettale, invasiva anche per i neonati.

Cosa fare quando un bambino ha la febbre? Prima di tutto evitate di vestirlo troppo, non serve a niente, a meno che non stia morendo di freddo. Il corpo emana già abbastanza calore di suo e non ha assolutamente bisogno di essere coperto, come invece si pensa spesso “sennò prende freddo”. Evitate di tenerli vicini a fonti di calore, tipo il termosifone, ma evitate anche le docce fredde o il ghiaccio, perché rappresentano uno shock termico. Dimenticatevi quindi le spugnature fredde della nonna, che non servono a niente. Cosa fare assolutamente? Bere tanta acqua, che aiuta ad espellere le tossine.

Quando dare un medicinale? Dopo i 38.5 e se il bambino prova un disagio o soffre, tipo ha un forte mal di testa, dolore alle ossa, insofferenza globale (nei piccolini si riconosce perché piangono, non vogliono giocare, si lamentano di tutto, ecc).

Che medicinale dare? O uno a base di ibuprofene (che ha funzioni anti-piretiche, analgesiche e anti-infiammatorie) o uno a base di paracetamolo (che ha funzioni anti-piretiche e analgesiche).

Potete scegliere tra sciroppi, supposte o compresse, dipende dall’età del bambino e dalle sue preferenze (alcuni piccoli rifiutano lo sciroppo, altri si dimenano per le supposte, e via dicendo, gli esperti all’evento hanno consigliato quelli orali, comunque, perché se l’ampolla rettale è piena di cacca l’assorbimento è minore). Ricordatevi che, trattandosi di medicinali, non dovete assolutamente darli sistematicamente, ma dovete valutare la situazione, quindi quanto è alta la febbre e come sta il bambino, altrimenti sono del tutto inutili perché il corpo fa comunque il suo dovere.

Quando preoccuparsi in caso di febbreNel primo mese di vita dai 37.5 bisogna sempre correre dal dottore, sotto i tre mesi sempre consultare il (andare dal) medico se la febbre supera i 38. Tra i 3 e i 6 mesi dovete preoccuparvi non tanto per la temperatura, ma per un eventuale disagio del bambino. Meglio uno scrupolo in più, comunque!

Esistono anche le convulsioni febbrili, che si manifestano nel 2-5% di casi dei bambini tra 6 mesi e 5 anni con febbre. In questo caso, bisogna andare al pronto soccorso le prime volte che succede e fare attenzione alla durata delle convulsioni, che di norma è inferiore ai 3 minuti. Fino ai 5 anni è una cosa piuttosto normale perché il bimbo sta crescendo e purtroppo non esiste nessun modo di prevenirle.

Cosa fare in caso di convulsioni? Controllarne la durata, NON mettere mani in bocca o simili, sdraiare il bambino e allontanare oggetti. Una volta terminata la convulsione, va sdraiato su un fianco, in posizione chiamata di sicurezza.

Ricordatevi che può succedere a chiunque, quindi niente panico: andate al pronto soccorso se vi capita e vi consiglieranno bene come comportarvi.

il dolore nei bambini? Come si valuta? La loro soglia del dolore è più alta della nostra, quindi non sottovalutatela, e i dolori notturni sono sempre più intensi. Pensate al mal d’orecchie, se l’avete provato, e poi pensate se vi dicono “ho male all’orecchio”… Be’, ci sta che abbiano MOLTO male!

La febbre è un elemento spesso costante e del tutto fisiologico della vita di un bambino: virus, batteri, reazioni a elementi che ancora il corpo non conosce, è tutto normale! Spaventatevi se vostro figlio è neonato o se ha comportamenti che non avete mai visto, chiamate il medico se vi fa stare più tranquilli ma non angosciatevi, non serve a niente!

E buon inverno a tutte 🙂

Evento realizzato con il patrocinio della Casa Pediatrica ASST Fatebenefratelli Sacco e il contributo non condizionato di Reckitt Renckiser

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