I figli non sono solo delle madri, ma anche dei padri

padri

Spesso si sente dire “mio marito mi aiuta“, “mio marito poverino è stanco”, “mio marito non ha tempo”, “è un buon padre, ci gioca un po’ la sera”.

Be’, vi dico una cosa: i figli si fanno in due. Madri e padri. E nel momento in cui si fanno, si dovrebbe essere consapevoli delle responsabilità che portano, non solo economiche, ma anche di impegno. Fare un figlio non significa aspettare che qualcuno lo cresca per noi, nemmeno se siamo i general manager di un’azienda quotata in borsa. Fare figli significa prendersi un impegno, voler lasciare un’impronta, avere chiaro in testa quello che ci aspetta.

Sì, anche quando la mamma non lavora. Perché se la mamma non lavora la scelta sarà di famiglia. Spesso va bene così, perché “lui guadagna di più”, perché “non ho nessuno che mi aiuti” (ci aiuti, comunque), perché perché perché sono affari vostri. Ma se da una parte la donna casalinga ha il dovere di occuparsi in maggior misura – in particolare quando i figli sono a scuola, dai 3 anni in su – della casa, dei pasti, delle commissioni, della spesa, niente, ma niente niente, giustifica il totale assenteismo di un uomo nel ruolo di padre.

Essere un buon padre non dipende da cosa fa la mamma

Già, care mamme: è l’ora di capirlo, di togliervi quei cacchio di sensi di colpa perché non lavorate, perché non contribuite. Ripeto: perché siete a casa? Licenziate? Disoccupazione? Scelta pratica?

Non è importante: qualsiasi sia il motivo è stato condiviso con la persona che avete accanto, no? E allora ok, va bene occuparsi della casa perché oggettivamente avete più tempo di chi lavora tutto il giorno – e sarebbe veramente assurdo chiedere di mettersi a pulire o cucinare, o almeno pretenderlo, altra cosa è quando state male, o avete avuto una giornata difficile, o non ci siete per qualche motivo – ma dei figli no, non sarebbe assurdo. Perché i figli si fanno in due.

E perché i figli hanno bisogno di vedere che padri e madri si occupano della famiglia in egual misura. Ognuno coi propri ruoli, ma in egual misura. I figli non sono solo delle mamme, nemmeno se queste passano più tempo con loro. I padri dovrebbero fin da subito essere coinvolti, e se non ne hanno voglia, le mamme si devono imporre. Quando abbiamo partorito, siamo distrutte, l’allattamento ci dilania, i punti tirano, le emorroidi, gli ormoni, le ragadi, la mastite, la pancia molle, l’anemia, e loro? Loro devono andare a lavorare. Ma stiamo scherzando?

Stiamo scherzando, vero? Mollate ‘sti neonati, che come hanno il diritto a riposarsi i padri, lo hanno anche le madri, per di più se hanno passato nove mesi di gravidanza, ore e ore di travaglio, il parto, il puerperio.

Cosa dovrebbe fare un buon padre?

Un buon padre dovrebbe occuparsi dei figli tanto quanto la madre. Non importa quali sono i loro ruoli professionali. Non importa chi guadagna di più, chi sta a casa, chi ha più tempo. I figli non sono i pavimenti da lavare, ma esseri umani da crescere che hanno bisogno di apprendere e avere affetto e attenzioni da entrambi i genitori, allo stesso modo.

Dobbiamo cambiare questa situazione per cui le mamme sanno quando è l’appuntamento dal pediatra, le mamme sanno cosa c’è da comprare, le mamme conoscono gli orari della scuola, le mamme conoscono i gusti dei figli, le mamme conoscono il nome delle maestre, le mamme fanno le corse, le mamme restano a casa se c’è sciopero, le mamme restano a casa se i figli sono malati. Dobbiamo reagire, dobbiamo pretendere che siano diversi, che facciano il loro dovere perché solo così i nostri figli impareranno la parità dei sessi, solo così il mondo sarà più equo.

Come possiamo pretendere che sul lavoro ci considerino al pari di un uomo, se un uomo è quello che è come se non avesse figli e la donna è quella che, se ha figli, è finita? Dobbiamo pretendere che si prendano dei permessi, che escano prima, che corrano tanto quanto noi, perché non sta scritto da nessuna parte che debbano farlo meno di noi, nemmeno se guadagnano cento volte tanto. Sarà sempre così, se non cambieremo le cose. Sarà sempre così se continueremo a giustificare e a prenderci tutto il carico della gestione dei figli.

E non importa se guadagnano di più, perché non è che prendersi un giorno di permesso equivale ad essere un rammollito. Lo pensano di noi perché… perché gli uomini non lo fanno. Perché prendersi cura dei figli pare una cosa da donne rammollite a cui interessa solo quello e il lavoro, o gli hobby, o la vita privata, sono solo conseguenze per tappare dei buchi o per dei bisogni economici.

Non è così. Pretendiamo che crescano i loro figli proprio come facciamo noi. Pretendiamo che alla sera, quando tornano, si occupino di loro anche se noi siamo state tutto il giorno al centro commerciale. Come occupiamo il nostro tempo non c’entra niente con le loro responsabilità: la loro responsabilità è una soltanto, prendersi cura dei figli proprio come fanno le mamme.

Usciamo dal MedioEvo, è tempo di ribellarsi.

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2 Comments

  • Sono una neo mamma di due gemelline, le ho desiderate, ero molto innamorata di mio marito, lui invece non le desiderava. Sono anche avvocato, ma ora faccio la casalinga. (Odio questa parola) Mi sono trasferita all’estero per seguirlo e non ho avuto il tempo di costruire la mia carriera qui perché poco dopo son rimasta incinta. Ebbene, quest’uomo, padre di due figlie femmine non fa che ripetermi: vuoi fare l’avvocato o la madre? E non volevi fare la madre? Stai con loro! E così si dilegua tutte le sere nell’appartamento di suo fratello al terzo piano del nostro stesso palazzo, dove si rilassa dopo una giornata di lavoro. Sta con le bimbe solo mezzora la sera il tempo che gli preparo la cena. Sono sola qui, amiche zero perché le bimbe mi assorbono completamente e non ho nessuno a cui lasciarle. Anche per il nido ci sono liste di attesa e la babysitter non posso permettermela, figuriamoci se lui poi la pagherebbe! Già troppe spese e la babysitter non serve poi, ci sono io! Ecco…io non lo odio, all’inizio era un buon padre sempre presente, ora mi fa solo pietà perché mi vede solo come madre né come donna né come moglie. Il Medioevo è uomo.
    In tutto questo mi accorgo sempre di più che siamo tutte donne sole, tutte. Da quando hai figli basta, tu stai a casa, io vado a fare serata. Tu ti occupi di loro, io uomo sono in un’altra vita.. Ah va anche in discoteca ogni tanto mica vuoi limitare la sua libertà! Siamo entrambi giovani relativamente io 29 lui 33.
    Ma è la mia inerzia che permette tutto ciò…non vedo l’ora che le bimbe inizino a mangiare bene così andiamo a farci gli aperitivi noi 3!
    Scusate lo sfogo…

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