La mamma italiana vista dalla mamma italiana che vive all’estero

mamma italiana estero

La mamma italiana che vive all’estero pensa all’Italia alternativamente con nostalgia, con supponenza, con schifo o con amore. A volte tutto insieme. A volte dipende.

Va premesso che l’italiano è un soggetto particolare, adora sputare sul proprio Paese, sia che in quel Paese ci resti, sia che se ne vada.

Chi se ne va fa una scelta, chi resta a volte sì, a volte nemmeno ci pensa ad andarsene, perché sta bene come e dove sta. Perché non è che stare qui sia per tutti una merda: c’è chi qui ci sta da Dio.

I discorsi sul coraggio di partire o di restare mi lasciano sempre perplessa, le gare a chi ne ha di più a seconda della scelta che fa mi sembrano talmente idiote che a commentarle non ce la faccio.

Per me conta solo che si scelga la vita che ci fa essere felici, perché la felicità è l’unica cosa che conta.

Ma vogliamo parlare di quelle discussioni che si fanno con la mamma italiana che vive all’estero e che finiscono sempre in:

tu, italica, che vuoi capire?!

Come se partire (spesso a traino del marito, peraltro, diciamolo) rendesse di per sé migliore un individuo o aprisse la sua mente già al check in: conosco donne imbecilli che popolano questo Paese e donne imbecilli che grazie al cielo lo hanno lasciato, così come conosco donne molto in gamba che in Italia ci vivono e donne eccezionali che qui non ci vivono più.

E mi sembra anche tutto così ovvio che mi chiedo perché lo stia scrivendo.

Eppure…

La mamma italiana ha la mente ristretta.

Non importa quanto abbia viaggiato, dove abbia vissuto, quanto legga o studi, quante lauree abbia: se è rimasta in Italia PER FORZA è di mentalità ristretta.

Invece pensarla così denota apertura mentale…

La mamma italiana ha mille aiuti

Qualcuno dia a me quelli che avanzano a chi ne ha tanti, grazie!

Che in Italia i nonni siano a disposizione delle famiglie era una grande verità quando a 55 anni erano in pensione, diciamo fino a qualche anno fa, ecco. Oggi comincia ad essere sempre meno vero e nelle grandi città lo è molto poco.

Di nonni ne vedo fuori dalla scuola, eh, ma mi chiedo anche perché urta?

E’ poi così orribile che chi può possa spupazzarsi i nipoti?

Perché dovrebbe essere positivo vivere come delle monadi se si può farne a meno?

Personalmente me la cavo da me, quando ho avuto necessità quotidiane ho assunto una baby sitter, non ho nonni a disposizione, ma non riesco a vederli come un abominio.

La mamma italiana non sa cosa sia la civiltà e non può insegnarla

Una volta ho letto un commento di una mamma italiana che vive all’estero che diceva di aver capito cosa fosse una fila solo da quando abitava all’estero.

Ora, io non so da quale incivile città venisse, ma prova a non fare oggi una fila come va fatta e in alcune città verrai fustigato. A Milano, per dire, se solo sali le scale della metropolitana dalla parte sbagliata quando c’è gente, troverai sicuramente una vecchietta che ti prederà a borsettate. Figurati se la sorpassi in fila all’edicola!

La mamma italiana ha paura del raffreddore

In effetti questo non si può negare. La mamma italiana ha la fobia del raffreddore.

Ogni volta che ho scritto che il raffreddore non è una malattia sono stata fustigata.

Io continuo a credere che il raffreddore non sia una malattia e la pediatra dei miei figli educa le mamme in questo senso, ma quante ne vedo che per uno starnuto tappano in casa ed estraggono medicinali?!

La mamma italiana usa gli antibiotici come fosse acqua.

Vero. Ma la verità è che non siamo i primi in Europa come consumo di antibiotici.

La Francia, per dire, è davanti.

Falso mito.

La mamma italiana lascia il lavoro dopo i figli

Non è vero che lo facciamo tutte, ma è vero che lo facciamo in moltissime.

Sembra che la conciliazione di vita familiare e lavorativa sia una prerogativa straniera, da noi si fa più fatica a farlo. Forse siamo meno brave, forse siamo più chiocce, forse siamo meno capaci e motivate, forse non siamo abbastanza sostenute, non lo so, ma è vero.

E questa è l’unica cosa su cui mi fa davvero dispiacere dover dare ragione alle mamme italiane che vivono all’estero. Anche se molte di loro non lavorano.

Si vede che il fancazzismo lo abbiamo nel DNA.

 

 

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4 Comments

  • Perché demonizzare i nonni? Io non li demonizzo affatto, ma li rimpiango. Nonni più presenti, che vadano a prendere i bimbi a scuola e li tengano per un paio d’ore invece di costringermi a pagare un doposcuola, o una baby sitter!

    Rimpiango anche i costi molto abbordabili degli asili… Qui dove vivo (uk prima e ora Irlanda) sono davvero molto cari. Ho contato che per poter lavorare full time dovrei spendere la bellezza di 30.000 euro all’anno di childcare (due figli), e ovviamente non me lo posso permettere, quindi sono a casa. Poi vedo mamme italiane che si lamentano perché l’asilo gli costa 170 euro al mese e… Perdonami, ma me la prendo! Eccome se me la prendo…

  • Mia figlia frequenta la scuola italiana all’estero e questo e’ il primo anno da quando vivo fuori dall’Italia ( dal 2009) che ho a che fare con italiani all’estero e con mamme italiane. Durante i miei anni all’estero ho conosciuto tante persone con le quali ho condiviso dei bei momenti, ci sentiamo tutt’ora, pero’ non posso dire che sono amici, ma delle belle conoscenze. Invece questo anno, ho avuto la fortuna di conoscere due mamme italiane e tra una chiacchierata e l’altra all’uscita di scuola siamo diventate amiche. Ci accomuna il fatto che viviamo lontano da casa, che sappiamo essere obbiettive verso l’Italia riconoscendone pregi ( tanti!) e difetti, che non stiamo li’ ad esaltare il paese che ci ospita denigrando ogni istante l’Italia, perché l’Eldorado non esiste e la Spagna e’ un paese con tanti problemi. Queste mamme sono emigrate come me. Poi ci sono le mamme expat e almeno qui a Madrid molte expat sono mogli di militari ( esercito o carabinieri) oppure di personale che lavora al consolato o in ambasciata. Ecco, molte di queste sono a cavallo tra la mamma italiana all’estero e la mamma italica, perché criticano le mamme di altre nazionalita’ e poi l’Italia, gli italiani e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Ecco, a me viene un coccolone ogni volta che mi e’ capitato di sentire certi discorsi di supponenza, perché queste persone sono expat a Madrid grazie allo stato Italiano con i soldi pubblici dei contribuenti e dovresti solo ringraziare all’Italia che ti permette di avere questa bella opportunita’. Ovviamente si tratta di persone prese singolarmente perché non tutte sono cosi’ , la maggior parte sono persone coscienti della propria realta’ da expat che e’ un po’ come vivere dentro una campana di vetro. Infatti non dura per sempre! Nella classe di mía figlia la maggior parte sono bambini spagnoli ( o figli di coppie miste o di spagnoli entrambi), argentini, messicani. Italiana figlia di genitori italiani c’e’ mía figlia e altre due che fra due anni torneranno in Italia. Per fortuna le mamme non appartengono allá categoria mamma italiana con puzza sotto il naso…

  • Articolo simpatico e come mamma italiana all´estero mi ci rivedo 😀

    Rispetto ai nonni io non li considero un abominio ma da un lato sono invidiosa, dall´altro penso che l´aiuto dei nonni sia una mano santa, ma non debbano essere dei genitori sostitutivi 😀

    Sviluppo i punti:
    1) provo una sana invidia per chi ha l´aiuto dei nonni, sia essa mamma cinese in Sudafrica, italiana in Italia o Danese in Danimarca (perche´ sti nordici fanno tanto i furbi a dire “italiani mammoni” ma poi giustamente i figli li fanno spupazzare ai nonni anche loro 😉 Come dici tu, uno si puo´ prendere e pagare una baby sitter, per me il problema non e´ quando devo uscire una sera col marito. Il problema e´ quando il figlio si sveglia con 52 di febbre, la baby sitter ovviamente non ha la reperibilita´ di un cardiochirurgo e io e mio marito ci dobbiamo giocare a “carta sasso e forbice” chi si perde l´importantissima presentazione di lavoro che c´e´ ovviamente e casualmente tutti e due abbiamo quel giorno. Mia cognata lascia il bambino ai nonni e va a lavorare
    2) Ovviamente ai nonni fa piacere passare del tempo coi loro nipoti, ma e´ innegabile che in certi casi si arrivi al border schiavismo stile: non li mando al nido che costa invece la nonna e´ gratis (quindi impegno 9 ore al giorno 5 su 7) e il weekend me li tieni comunque mentre vado in palestra, vado dalla parruchiera, esco con le amiche e poi vado a fare shopping. E poi mi lamento pure perche´ non fai esattamente quello che voglio con il bambino

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