La pagella: cos’è, come si legge, come sopravvivere

pagella scuola

La pagella, questa sconosciuta.

Inutile negarlo, nonostante più o meno sappiamo come vanno i nostri bambini a scuola, il momento della consegna o del download della pagella è sempre emozionante, nel bene o nel male.

E’ difficile trovare un confronto con gli altri genitori che possa far capire quanto valga in effetti quel 7 o quel 10, perché si sa, è tutto relativo.

Se poi si è alla prima elementare, il timore di non sapere leggere correttamente la pagella è diffuso.

Ecco le 5 regole d’oro per affrontare la pagella:

1) No all’ansia, niente panico.

Anche se vi aspettavate tutti 9 e 10 e la pagella rivela invece delle lacune, state calme: nulla è perduto!

Soprattutto alla primaria, soprattutto al primo anno, soprattutto al primo quadrimestre.

Non sottovalutiamo però mai i segnali di difficoltà: sono importanti per correggere il tiro.

Un 6 alle elementari non è un buon segnale, non siamo al liceo e non è una versione di greco: siamo realiste, prendiamo il toro per le corna: meglio prima che dopo.

Non spaventiamo il bambino: non serve ed è assolutamente controproducente.

2) Non parlate di voti coi bambini più piccoli, almeno il primo quadrimestre della loro prima pagella.

Non è necessario, non ha significato per loro, non apporta nulla di più, niente di meno.

Crescendo impareranno a capire il significato del voto in pagella, ma in prima elementare il voto in sé può essere demotivante: i bambini ancora si stanno ambientando, ancora stanno cercando di conoscere i compagni e di farsi apprezzare e capire dalle maestre, a che serve comunicare un 6, che ancora nemmeno sanno se vale di più o di meno del 9?

La cosa migliore sarebbe quella di non condividere i voti con il bambino, né se sono eccezionali, né se sono pessimi; l’ideale sarebbe quello di comunicare una sorta di giudizio complessivo:

le maestre dicono che va tutto bene, anche se dobbiamo impegnarci un pochino di più in italiano: possiamo farcela!

3) cerchiamo il confronto e la spiegazione.

Scaricare la pagella dalla app della scuola va benissimo, ma niente sostituirà mai il commento alla pagella delle insegnanti:

richiedetelo comunque o presentatevi se lo hanno richiesto.

Una pagella con una sequela di 8 potrebbe non essere affatto buona se le maestre, per non umiliare i bambini, hanno concordato di dare voti dall’8 al 10, dove 8 è sostanzialmente una insufficienza, 9 un sufficiente e 10 l’indicazione che l’obiettivo è stato raggiunto, no?

La prima pagella di prima elementare consegnata alla classe del mio primo figlio era stata concepita esattamente così dalle maestre: per non scoraggiare gli alunni in difficoltà il voto minimo era stato 8.

Se non ci fosse stata una spiegazione ad accompagnare quella pagella molti genitori avrebbero creduto di avere un bimbo con un ottimo profitto, mentre in realtà il voto, in astratto ottimo, denotava in concreto delle lacune.

Allo stesso modo un 10 non vale come una segnalazione di eccellenza se i 3/4 della classe hanno la stessa sfilza di 10, non credete?

Cercate di vincere l’omertà e di confrontarvi, soprattutto con le insegnanti.

Fissate un colloquio con le insegnanti, concordate confronti periodici:

facciamoci guidare da loro, diamo credito a chi di mestiere insegna ai bambini come si apprende e magari lo fa da una vita.

Cerchiamo di essere umili: non è il nostro lavoro insegnare, anche se abbiamo 4 lauree più di loro.

4) Teniamoci costantemente informate sull’andamento scolastico

Evitiamo la scena madre dovuta allo scontro con la realtà, all’aver creduto che tutto andasse bene, salvo poi trovarsi in mano una pagella con diverse insufficienze o quasi.

Ormai esistono registro elettronico, diari, whatsapp, possibilità di colloqui con le insegnanti, riunioni, non è davvero possibile, con  un minimo di diligenza, cadere del tutto dal pero il giorno della pagella.

E, scusate se ve lo dico, è una nostra precisa responsabilità.

Senza paranoie, senza eccessive ansie o pressioni, ma controlliamo ogni giorno il diario, facciamolo anche se c’è il registro elettronico: lo facciamo per noi, ma anche perché il bambino sia conscio che fare un bilancio è importante e i bilanci si fanno controllando gli andamenti.

Diamoci una regola, un momento della giornata in cui si apre insieme la cartella e si guardano quaderni e diario, almeno fino a quando il bambino non sarà completamente affidabile nel riportare correttamente voti e conversazioni avute con le insegnanti.

Noi lo facciamo al rientro, anche se è tardi: ci vogliono 5 minuti per sapere sempre come va.

Troviamoli, su!

5)  Accettiamo la pagella

Nel bene o nel male è un’indicazione con cui confrontarsi.

Prendiamone atto.

E’ difficile da ingoiare, ma i nostri figli da ora in avanti e sempre di più saranno giudicati, valutati, dovranno confrontarsi col mondo, con gli altri, saranno meglio di qualcuno e peggio di qualche altro, si susseguiranno frustrazioni, sconfitte, cadute, delusioni, ma anche risalite, miglioramenti, balzi in avanti, gioie e soddisfazioni.

E’ la vita: devono abituarsi loro e dobbiamo abituarci noi.

La pagella non è una sentenza, ma può e deve farci riflettere, soprattutto se denota difficoltà di cui dobbiamo occuparci o possibili disturbi dell’apprendimento.

Non esaltiamo nostro figlio perché ha tutti 10: si merita una pacca sulla spalla e, se lo credete educativo o se vi fa piacere, un regalino, ma niente di più.

Tutto sommato, come dicevano le nostre mamme… “Ha fatto il suo dovere”, no?

 

 

 

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