Bambini timidi e introversi: come comportarsi?

Nella mia esperienza di mamma, ho assistito a diverse trasformazioni del loro carattere.

Alessandro è stato un bambino molto timido e introverso: ho avuto anche diverse “crisi”, perché specie con gli adulti, era talmente “selvatico” da mettermi in imbarazzo (nei vari link trovate tutte le nostre vicissitudini)

Con i medici soprattutto, era talmente sulle sue che in un paio di occasioni mi si era prospettato che potesse avere dei problemi.

Ricordo ancora quella volta che, in seguito ad un mal di testa fortissimo che aveva richiesto un ricovero e una TAC d’urgenza, abbiamo fatto una visita con una neuropsichiatra. Aveva 4 anni, lei faceva domande e lui nemmeno rispondeva o rispondeva guardando altrove e a monosillabi e lei, davanti a lui “ma è sempre così? Perché non mi sembra un comportamento normale, farei approfondimenti”.

Immaginate una mamma inesperta e sempre in allerta, come può viverla bene.

Nel frattempo, il piccino, che aveva un anno o poco più, cresceva invece sfacciato e spigliato, con confronti davvero poco edificanti.

Non ho ascoltato la neuropsichiatra, dentro di me sentivo che mio figlio non aveva nessun problema, con i suoi amici (pochi ma buoni) dell’asilo era assolutamente sereno, anche se stentava ad allargare la cerchia.

Anche con le maestre stava sulle sue, interveniva poco e solo se sollecitato, si nascondeva dietro i compagni per passare inosservato, ma loro erano tranquille, nulla di preoccupante o anomalo.

L’ultimo anno di materna è sbocciato, ha acquisito sicurezza e hanno troppa, il gruppetto di amici è ben presto diventato una banda di teppistelli casinisti

All’asilo, poi,  i fratelli si sono passati il testimone: mentre il grande usciva e iniziava le elementari da bambino totalmente nuovo, il piccolo entrava e perdeva la sua sicumera.

Mi dicevano di lui esattamente le stesse cose che mi ero sentita dire del grande: parla poco, gioca da solo, preferisce passare inosservato.

Ovviamente, dopo l’esperienza di Alessandro, ero totalmente serena.

Infatti ha fatto lo stesso percorso: è sbocciato all’ultimo anno di materna, e ora che è in prima elementare le maestre dicono che è visto da tutti come il leader della classe.

Nel frattempo, complice il fatto che nel nostro paesino  i bimbi si muovono presto  in autonomia, casa mia è diventata un porto di mare.

I bambini suonano, salgono e si fermano fino a un’ora indefinita.

Ho quasi sempre bambini per casa, c’è chi va e chi viene, e se mi costa un po’ in cibarie (‘sti bambini son cavallette, mi svuotano la dispensa) mi fa davvero tanto piacere vederli così circondati da amici.

Dicevo di avere avuto una bella infanzia io, che avevo quasi tutti i giorni a casa i miei due migliori amici: beh, a loro sta andando ancora meglio, e non potrei esserne più felice!

Restano i problemi a rapportarsi con gli adulti (ad eccezione delle insegnanti): se qualcuno fa loro domande rispondono (soprattutto Alessandro) a monosillabi, senza guardare in faccia, e no, non è piacevole, ma sinceramente ho imparato a fregarmene, purchè non ci sia maleducazione, ovvio.

Appena restiamo soli lo faccio presente, dico cosa potevano rispondere per sembrare meno stronzi, ma per il resto non ne faccio una tragedia.

Insomma, cosa fare con bambini timidi e introversi?

Primo: aspettare. Spesso sono solo fasi di crescita, e il tempo è la soluzione: se siete in dubbio per bambini in età prescolare, vedete come evolve.

Se invece in seconda o terza elementare nulla è cambiato, potete intervenire in modo soft: suggerite di invitare qualche amico a casa, fate feste di compleanno più ristrette, con amici con cui si senta a suo agio, iscrivetelo a corsi di sport dove si interagisca. Se non ne ha voglia, sfruttate vostri amici o conoscenti con figli, uscite tutti assieme  il sabato o la domenica, o iscrivetevi a gruppi dove ci siano coppie con bambini (di camminate, trekking, uscite con i cani ecc). A proposito di cani, gli animali fanno miracoli.

Tutti gli animali, ma i cani ancora di più: portandolo fuori saranno circondati da altri bambini e sarà un’altra occasione di socializzazione.

Pare che teatro faccia miracoli, ma certo, immagino che non tutti la prendano con entusiasmo: i miei non andrebbero nemmeno sotto tortura.

L’importante è rispettarli, sempre: io, come sapete bene, sono introversa, e se in miei avessero ben pensato di buttarmi nella mischia, di “costringermi” a rapportarmi con sconosciuti o grandi gruppi, mi avrebbero solo fatto una violenza.

E’ giusto sapersela cavare ed incentivare (ad esempio ho sempre partecipato a GREST estivi o a sport dove non conoscevo nessuno, e  non ho mai avuto problemi, non intendo che dovete lasciarli vivere reclusi eh!), ma ricordiamo sempre non tutti dobbiamo essere espansivi e brillanti: accettiamoli/ accettateci così come siamo, non c’è cosa più bella che sentirsi amati.

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1 Comment

  • Ho un quasi 4enne che si nasconde dietro le mie gambe quando adulti sconosciuti gli rivolgono la parola, ma sinceramente non me ne faccio specie perché io – alla sua età e anche dopo – ero timida e riservata quasi ai limiti del patologico…
    L’università e il lavoro mi hanno aiutata a superare qualche mio limite, ma spesso mi sento ancora dire: “tu sei una che parla poco, eh!”.
    Sì, sono una che parla poco, ma sono anche una che ascolta tantissimo e che cerca di non intervenire mai a sproposito.
    E non è poi una dote così scontata… giusto? 😉

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