Organizzare la Prima Comunione: vademecum per incapaci e inesperti

Domenica abbiamo festeggiato la Prima Comunione del mio primogenito.

Ammetto che non ero così coinvolta, primo perchè mi trovo in un periodo davvero incasinato e non ho tempo neanche di schiattare, secondo perché da agnostica quale sono il sacramento in sé mi lascia piuttosto indifferente.
Così non mi sono posta il problema, avremmo invitato a pranzo solo i nonni e i due zii, 12 persone in tutto, noi compresi, quindi nulla di che.
A due giorni dall’evento però, come spesso mi succede, mi sono venuti gli scrupoli.

Forse, visto che fanno un regalo, è bene dare un ricordo?

Alla comunione si fa una bomboniera?

Si fanno i confetti?

La torta, in effetti, forse dovevo prenotarla e non lasciare al dessert del ristorante?
I genitori fanno un regalo?
Ops, e quel biglietto con foto che son certa tutti fanno, si fa prima o dopo?
In quell’istante mi sovviene un ricordo della mia prima comunione: ero nel giardino fiorito di mia zia, e ricordo ancora queste orride foto luminescenti alla D’Urso.

Ma, inequivocabilmente, si fanno PRIMA della cerimonia, non c’è dubbio.
Mancano due giorni, tutto sommato se li faccio dopo non sarà così grave, no? Così approfitto delle foto del fotografo in Chiesa.

Ma poi mi sento in colpa, e mi metto all’opera.

E così in un raro pomeriggio senza diluvio universale di questa strana primavera infilo la tunica bianca (fornita in prestito dalla Chiesa) in una borsa e mi avvio con i figli alla ricerca di uno sfondo adatto: la stagione è così indietro che non c’è ancora nulla di fiorito, sembra più autunno che primavera.

Finalmente la vedo: una bella siepe di Forsizia, bella gialla e non troppo spelacchiata.
Peccato che sia nel terreno di un ignaro vicino.
Poco male, non è recintato, e quindi ci avviciniamo.

La scena era la seguente: Ale che si infila la tunica in un pantano dato dalle piogge feroci, Alberto che cerca di tenere il cane che intano si insozza in modo indecente scavando nel guano, io che scatto cercando di tenere lontana la bestiaccia dalla tunica immacolata e già mi vedo a cercare di togliere fango da quella sacra veste e mi viene male.

Nel frattempo siamo la barzelletta di tutti quelli che passano, ma noi stoicamente concludiamo il lavoro. A casa elaboro la foto con una versione prova di lightroom e mi sento  una semidea.
Per puro culo Ale scrive una poesia fichissima, che sarà perfetta come dedica del biglietto.
La vita mi sorride.
Il venerdì mattina corro in pasticceria a cercare la torta: è tardi per averne una su misura, ne prenoto due più piccole e diverse, non si può avere tutto nella vita, anzi meglio, così potranno scegliere tra fragole e cioccolato.

Finalmente mi pongo il problema regalo.

Cosa si regala alla Prima Comunione?

Gli zii rinunciano ad avere istruzioni e fanno da sè.
I nonni optano per la busta, ma mi pare un po’ triste.
Noi non abbiamo nulla e decido di andare a vedere un telescopio.
Qui apro una piccola parentesi: Ale da tempo vuole un telescopio, ma io ero scettica perchè sapevo bene che quelli da bambini (costo sui 60/70 euro) non servono a niente e quelli più elaborati (dai 150 euro) sono difficilissimi da usare, perchè basta un movimento minimo per perdere l’oggetto, sempre che si riesca a trovare.
Insomma vado in un negozio specializzato e mi dicono che non tengono più telescopi non computerizzati, perché tutti si lamentavano di non vedere niente.
Alla fine ne abbiamo preso uno davvero bello, costo 480,00 euro, e hanno deciso di regalarlo i 4 nonni: funziona anche attraverso app, per cui dalla app selezioni quello che vuoi vedere e lui lo fa (più o meno ecco, e non so dirvi meglio perché non c’è ancora stata una notte stellata).
Alla fine i regali sono stati fichissimi e mi sento di consigliarli.

Cosa regalare alla Prima Comunione?

Ale ha ricevuto dagli zii
Il cofanetto con tutti i dvd di Harry Potter
Una macchina fotografica Canon e relativa custodia
Dalla zia
Una canna da pesca e relativo abbonamento
Dai nonni
Il telescopio
Da noi: niente, ma abbiamo speso tanto lo stesso.
Altre idee carine: abbonamento a una rivista (tipo focus o altro che piaccia al bambino), un buono per un’attività (equitazione, roccia ecc), lettore ebook, lettore mp3, videocamera.

Nel frattempo per me è sabato, vigilia della cerimonia.

Bomboniere Prima Comunione

La mattina di buon’ora mi occupo delle bomboniere. Al vivaio mi faccio confezionare delle piantine con fiorellini gialli in un vasetto di acciaio: costo 35 euro, più 45 di una pianta, visto che da anni siamo senza verde in casa.

Io ho fatto di fretta e me ne sono un po’ pentita, quindi o non fate nulla, o fatelo bene. Ci sono idee davvero carine: bonsai o piantina in un bel vaso (dopo aver preso le mie ho visto dei vasi fatti a lampadina carinissimi), una bella candela profumata, che si usa e non sta tra le palle, una bottiglia di vino (che è pure a tema, alla fine), un pensiero solidale…. avendo tempo si possono fare belle cose, magari non fate come me riducendovi alla vigilia.

Biglietto comunione

Poi corro a stampare le foto e chiedo se hanno anche dei cartoncini bianchi su cui incollarla.
Beata ingenuità.
La signora mi guarda come se scendessi da Marte (per restare in tema telescopio) e mi tira fuori un raccoglitore gigante.
Mi chiedo cosa sia e scopro con orrore che sono tutti i modelli di biglietti: ovviamente i più fighi hanno le foto  stampate direttamente sul cartoncino, con tanto di effetti scenici, ma anche di quelli classici con foto incollata ce ne saranno almeno 60/70 modelli.
Nel frattempo entra una mamma, con figlia con pettinatura che manco io al matrimonio, e una custodia con 3 cambi: vestito bianco, vestito elegante e, forse, la tunica per la cerimonia.
Io lì, con la mia foto amatoriale scattata nel fango, non so se ridere o piangere.
Perdo mezz’ora a cercare il cartoncino più basico ed economico ed esco con 12 biglietti e foto (che stampate fanno cagare: e sì che ho usato la reflex e ho fatto un corso di fotografia per quasi due mesi): 40 euro. Mi è preso un colpo, ma incasso la botta e vado.

Confetti Prima Comunione

Di fronte c’è una dolceria: entro e chiedo se alla Comunione si facciano confetti.

Lei mi guada come la signora delle foto e mi dice “beh sì si fanno le bomboniere con i confetti, quando è?”. Domani. Alla signora cade la mascella.
Scopro che andrebbero i confetti gialli, esco con un chilo di confetti “tutti frutti” colorati, ma soprattutto gialli: 40 euro.
Considerato che il biglietti alla fine sono giallini e i fiorellini pure, anvedi che ti faccio pure la festa con colore a tema.
Infatti a una bancarella al mercato compro pure i narcisi gialli.

Ah sì, perché nel frattempo abbiamo capito che per il nonno paterno non era sostenibile cerimonia + pranzo (per quanto informale in un rifugio) e quindi ho deciso, all’ultimo istante, di fare un aperitivo in casa dopo la messa, per consentire a lui e alla zia di partecipare almeno a un brindisi.

Come ci si veste alla Prima Comunione?

Prima di andare a casa a spadellare, quindi (vuoi non fare due focacce e una pizza?) passo a prendere una camicia ad Ale: ovviamente non c’era, usciamo con una t-shirt bianca.
La giornata finisce con me che inforno, Ale che vuole dormire con me, io che mi ritrovo con tutti e due i fgli e il cane nel letto e mio marito che se ne va al motto “questo non è un letto è un’arca di Noè”.

Mi sveglio dopo non aver domito quasi nulla, verso le 7.30.

Preparo la tavola, la focaccia i salumi, i calici… emh, non ho calici.
Son caduti  in guerra uno dopo l’altro e ne ho due.
Chiamo in soccorso la mamma che carica in auto i suoi.

Passiamo alla vestizione: io dimentico sempre di pensare ai collant e mi trovo con un paio rovinato, ma fingo di non vedere, preparo Ale, bello come il sole, e PANICO: le scarpeeeeeeeee!!!!
Non ho pensato alle scarpe!!!! Alla fine se ne va con le mie camper, ma devo dire che il 90% dei bambini (e bambine!) aveva le scarpe da ginnastica: altro che le nostre scarpette in vernice con calzini traforati, questi erano tutti in all star.

Per il resto, eravamo vestiti bene senza strafare, e devo dire che nessuno dei genitori presenti era particolarmente in tiro, ma qui immagino che paese che vai, usanza che trovi. Ieri ho visto su facebook l’outfit di una mamma, in lungo fucsia, con dettagli blu elettrico. Da noi, lo ammetto, avrebbe stonato, tra scarpe da ginnastica e jeans, ma ovviamente ognuno fa quel che gli pare.

Tutto pronto?

Mentre mancano 10 minuti per uscire mi sono accorta che non avevo scritto la poesia sui biglietti.
Mi sono messa lì di corsa, scrivendo di cacca, e trascinandomi al mio solito l’inchiostro per tutto il foglio. Ho fatto giusto quelli per i presenti, gli altri 7 (per le mie zie) lì darò probabilmente per la comunione dell’altro figlio, conoscendomi.

Insomma, siamo sopravvissuti.
Alla fine la cerimonia è stata emozionante, anche per una miscredente come me, io mi sono scordata le piante bomboniere che stanno morendo in cantina, una delle due torte era immangiabile, i biglietti erano osceni, ma… è stato bello.

Mi sono divertita, si è divertito lui, abbiamo sbevazzato e sarà un giorno che non dimenticheremo.

Però ho capito una cosa: o si organizza bene, o non si organizza affatto.
Nel mio caso, il pranzo andava bene; eravamo solo i parenti stretti, che se ne fregano della bomboniera, dei confetti e della torta. Con quel tanto potevo sbattermene (vi assicuro che sono stati tre giorni d’inferno tra una cosa e l’altra, sono arrivata a domenica sera che non sapevo neanche più come mi chiamavo) e risparmiare 150 euro inutili.

Oppure meglio pensarci per tempo, fare le foto belle (non serve andare dal fotografo, ma magari avere il tempo per fare delle prove e non ridursi nel fango come noi,  e vedere come viene stampata sì) e un pensiero carino e non banale.

Io ero inesperta e non sapevo davvero come muovermi, ora ne so un po’ di più.

E leggendo me, saprete che a voi è andata (o andrà) sicuramente meglio!

 

 

 

 

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5 Comments

  • Io la mia prima comunione non la ricordo cosi drammatica. Piccolo rinfresco a casa con pasticcini comprati, bomboniera composta di confetti e santino. Nessun altro patema.

  • Il tuo racconto mi ha fatto sorridere…trasmette amore… Il tuo bimbo ricorderà per sempre le foto nel fango (e anche a 50 anni gli scapperà un sorriso)….è un ricordo nel ricordo. …per me tu sei fantastica;-)

  • Curiosità mia: come mai hai scelto di far fare questo percorso al tuo bimbo se tu sei agnostica?
    Il mio ha solo 4 anni, ma già penso all’epoca del catechismo: posto ora, temo che non ce la farei.
    Sono atea, come potrei essere per lui un esempio durante quel tipo di cammino?

    • Perchè tutto il resto della famiglia (padre nonni ecc) è credente. Abbiamo chiesto a lui cosa volesse fare, ed ha scelto di fare catechismo e i sacramenti.

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