Non avere aspettative se vuoi evitare che la giornata si trasformi in un disastro

Qualche giorno fa parlavo con alcune mamme ed è emersa una grande costante: quando una mamma si mette in mente un “buon proposito” va inevitabilmente a finire in un gran casino.

Esempi?

  1. la mamma tutta per voi un’intera giornata!

Vi prendete un giorno libero, annunciate il grande evento ai figli, vi immaginate già a passeggiare per la città, a visitare un museo, a fare colazione assieme al bar e a pranzo nel ristorante carino, tutti sorridenti, vestiti bene, con quell’aurea dorata e magica da foto instagram.

Di solito l’incanto finisce 20 minuti dopo la sveglia con voi che li portate urlanti da vostra madre ringhiando “tienili tu che faccio una strage”.

Perché?

Può essere il figlio che si alza annoiato dicendo “uff che palle dobbiamo uscire? Allora preferivo andare a scuola” o la figlia che non vuole vestirsi, o dicono “possiamo stare tutta la mattina davanti alla tv” insomma, c’è sempre una frase capace di mandarvi in bestia e farvi passare dalla “Madre dell’anno” come vi sentivate per la geniale idea a “mamma Serial Killer” in 30 secondi al massimo.

Questa cos, oltre ad averla provata personalmente, mi è stata raccontata anche da quasi tutte le mamme che conosco, quindi, se la statistica non è un’opinione, posso dire con ragionevole certezza che le “giornate tutte voi” sono un fallimento assicurato. Fatele eh, ma siate preparate e allertate vostra madre.

  1. mi sacrifico per fargli fare lo sport dei suoi sogni!

Vostro figlio vuole proprio fare Hockey su ghiaccio – oppure scherma o arti circensi, comunque qualcosa che di solito costa uno stipendio: è il sogno della sua vita, dice.

E vorrete mica essere voi a infrangere precocemente i sogni di gloria dell’amato pargolo, no?

Quindi impazzite per incastrare tutto, perché la palestra è a 30 minuti di strada, le lezioni sono a orari impossibili, il corso costa un rene ma ce la fate e già ve lo vedete sul podio con bandiera tricolore e inno di Mameli alle Olimpiadi e vi compiacete della bellissima aureola da Santa e Martire sulla vostra testa.

Tenetela stretta perché tempo un mese, due se va di lusso, e inizierà a piangere, urlare ed attaccarsi allo stipite per non dover andare al corso.

E’ così, ci siamo passate (quasi) tutte (tranne quelle che si trovano davvero i figli alle olimpiadi, fate un po’ il conto)  tanto vale fare i mostri preventivi e rispondere che lo sport dei suoi sogni lo farà quando potrà andarci in motorino. Io vi ho avvisato eh.

  1. Non li iscrivo ai centri estivi per il loro bene

I figli iniziano a piagnucolare in aprile pregandovi di non iscriverli a quelli “orribili” centri estivi e voi già ve li vedete chiusi in queste specie di segrete, umide fredde (o più facilmente bollenti) a pane e acqua e siete tentate di accontentarli, a costo di vendere i mobili di nonna per pagare una baby sitter.

Non fatelo!!!

L’ho già fatto io e mi maledico ogni santissimo giorno.

Quest’anno mi sto arrabattando tra nonni, baby sitter e me medesima.

Ecco, avevo messo in conto lo sbattimento, le corse continue, i chilometri in autostrade da bollino nero, il lavoro da smaltire la sera, insomma ero preparata, sapevo che non sarebbe stato rilassante, ma la loro felicità superava tutto questo.

Non avevo però considerato un piccolissimo dettaglio: gli esiti devastanti di una convivenza forzata 24h/24 di due fratelli.

Ora, stando assieme da mattina a sera ogni santissimo giorno trovereste odioso pure il Papa, immaginate vostro fratello.

Arrivo la sera ed è tutta una lagna, litigi, pianti, urla, pacche, e quelle che non si danno loro gliele darei io.

Risultato: all’ultima pagina dell’agenda, nella voce “to do 2019” c’è scirtto: ISCRIVILI AI CENTRI ESTIVIIIIIIIIIIII!!!

  1. Gli faccio una sorpresa e vado a prenderlo a scuola

Vi sentite in colpa perché non siete mai voi ad andare fuori da scuola, quindi avete preso un permesso e vi fate trovare lì fuori, già con i lucciconi e il sorriso a 34 denti.

Smorzate l’entusiasmo, perché è altamente probabile che vi guardino sospettosi e vi accolgano con un scettico “che ci fai qui?!”. Altrettanto probabili i malumori conseguenti “non ho voglia di andare al parco, a fare merenda, voglio stare qui con la mia amica, la baby sitter ci lascia sempre stare al parco a farci gli affari nostri”.

Ok dai, non è sempre così tragica… ma quasi ;-P.

E sapete perché, per una volta, è meglio farla se possibile più tragica di quello che è?

Perché in fondo a mandarci in bestia e rovinare i nostri buoni propositi non sono certo loro, con i loro capricci o malumori che consociamo bene, ma sono le nostre aspettative deluse.

Dimentichiamo i sorrisi e gli abbracci da mulino bianco, facciamo quello che facciamo perché ci va, preparandoci ad una reazione che non è quella che vorremmo.

Vi dicono “perché sei venuta tu”? E chissenefrega, almeno siete davvero voi a vedere per una volta cosa fanno fuori da scuola, anche se non vi guardano nemmeno.

Se lasciano il corso sportivo, almeno ci avete provato, si menano la sera, almeno sapete che è meglio che si intrattengano con altro e avrete meno sensi di colpa l’anno prossimo.

Insomma, comunque vada sarà un successo, basta saperla vedere dal punto di visita migliore!

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